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Autore: Juniper Fox    03/11/2011    10 recensioni
«Essere Pansy vuol dire sembrare un’oca senza cervello che idolatra Draco, prendendolo a calci quando nessuno la vede» [...] La gente diventa monotona quando pensa di aver capito tutto di te. Credetemi, è diventata una prassi comune, e detto sinceramente ci sto anche prendendo gusto: ogni giorno spuntano fuori scene e particolari riguardanti me e Draco che nemmeno io sapevo esistessero.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Being Pansy
Pairing: Draco/Pansy accennato.
Genere: Commedia, Introspettivo.
Rating: Verde.
Avvertimenti: Oneshot.
NdA: E’ la prima storia che scrivo dopo tanto tempo e sono contenta del risultato.
Spero piaccia anche a voi.
Buona lettura ♥
 

Being Pansy

 



«Essere Pansy è più difficile di quanto ci si immagini»

Prendiamo il mattino a Hogwarts, ad esempio. Sommersa dalle coperte, d’inverno, è necessario svegliarsi come minimo un’ora prima degli altri per rendersi presentabile – il che fa schifo, perché il freddo solitamente ti penetra nelle ossa e sembra addormentarsi dentro di te, intorpidendo tutti i sensi e rischiando di farti congelare. Perciò, seppur controvoglia, ti alzi e vai in bagno, dove non c’è un bel torpore ad accoglierti, no, ma uno specchio illuminato che ti sbatte in faccia tutti i difetti che nemmeno sapevi di avere.

Chiunque abbia detto che il nemico numero uno di una ragazza è un'altra ragazza.. beh, si sbaglia di grosso. Lo specchio è decisamente più detestabile. D’altronde, una ragazza sarebbe facilmente eliminabile – un incantesimo o due, se proprio non ci si vuole sporcare le mani –, ma lo specchio rimane, dello specchio hai bisogno (a meno che tu non abbia un gemello omozigote che ti doni la stessa immagine e questo non è il mio caso).

Il secondo passo è sgattaiolare di nuovo a letto senza essere scoperta, per poi sbadigliare e stirarsi nel modo più convincente possibile quando ti vengono a chiamare. Se invece dovessero trovarti già sveglia, il trucco è passare una mano tra i capelli e arruffarli, simulando una voce impastata e mostrandoti intontita.

Perché tutto ciò? Avere come migliore amica una ragazza bionda e ben più magra di te sicuramente non aiuta. Certo, a ogni bionda la sua mora, ma caso strano i commenti maligni piovono tutti su di te. La gente, che giustamente non si fa mai gli affari propri, ti osserva quasi come se fossi nata in cattività (cosa che, tutto sommato, mi strappa un sorriso e un simpatico Crucio) ed è sempre pronta a coglierti in fallo. Non c’è più religione, per Merlino! Sei tu che devi criticare gli altri e quelli si mettono a criticare te: per questo i Serpeverde sono così.. scontrosi. Odiano essere giudicati quando sono loro a dover giudicare – e non parlateci d’ipocrisia, la si mangia a colazione e si è tutti contenti.

«Essere Pansy vuol dire sembrare un’oca senza cervello che idolatra Draco, prendendolo a calci quando nessuno la vede»

Theodore Nott è un particolare esemplare di ragazzo. Se ne sta sempre sulle sue, parla solo quando ha qualcosa da dire ed è particolarmente calmo. Uno dei pochi veri amici di Draco, qualcuno che conosce il mondo interno ed esterno a Serpeverde. Purtroppo non è mai riuscito a zittirmi, credo abbia troppa stima di me – o semplicemente mi considera un caso perso.

La gente diventa monotona quando pensa di aver capito tutto di te. Credetemi, è diventata una prassi comune, e detto sinceramente ci sto anche prendendo gusto: ogni giorno spuntano fuori scene e particolari riguardanti me e Draco che nemmeno io sapevo esistessero. In realtà ci si sente lusingati, chi mai può vantarsi di essere al secondo posto sulla scala di pettegolezzi? Ovviamente al primo posto c’è Harry Potter – ma vedrete che sarà una cosa passeggera, prima o poi anche lui se ne andrà in un posto migliore, proprio come Diggory.

Giusto ieri mi è stato comunicato che sono incinta di qualche settimana e, a giudicare dallo stato dei miei capelli, sarà un maschio. Credo sia stato aperto un toto-nomi, ma non ne sono sicura. La cosa mi sembra strana, dato che due giorni fa mi è cominciato il ciclo. Comunque, non vorrei mai dubitare di una notizia sfornata dalle menti della Patil e della Brown, sicuramente ne sanno più loro di me sulla mia situazione sentimentale e sul mio futuro parto. Ma a quelle due nessuno ha avuto il coraggio di spiegare che un carlino e un furetto non potranno mai concepire? I misteri della vita.

Ah, per chi non lo sapesse, il carlino sono io e il furetto è Draco – anche se ogni tanto ci si confonde, dato che nel frattempo siamo anche delle serpi. L’immagine mentale che si è creata nella mia testa è decisamente obbrobriosa.

Ve lo posso assicurare: io e Draco siamo felicemente amici, anche se siamo stati insieme per qualche tempo, ogni tanto facciamo sport (mantenersi in forma è essenziale) e non c’è, al momento, alcun matrimonio in vista. L’anello che porto al dito è di mia nonna e me l’ha regalato prima di risposarsi – siamo al quinto marito, sono sempre più convinta che farà concorrenza alla madre di Blaise.

«Essere Pansy vuol dire essere la sgualdrina di tutti senza farsi toccare da nessuno»

E proprio Blaise è la persona che ha lasciato questa dichiarazione. E’ un tesoro, un po’ all’antica, ma capisce bene l’ottica femminile. Amabilmente bisessuale, con una cotta per il mio Dracucciolo (altra oscenità inventata dalle due oche – Merlino, questa scuola sembra uno zoo!) e i piani bassi nel letto di Daphne, Zabini rimane un gran signore. Alterna giorni di cinica e sadica parlantina a intere ore di assoluto mutismo. C’è da dire che è un grande osservatore.  E’ sempre aggiornato sugli ultimi pettegolezzi, tanto che spesso è lui a informare me e Draco delle nostre malefatte.

Ora, terrei a sottolineare a tutti quanti che io ho perso la verginità l’estate tra il quinto e il sesto anno. Con Draco, che sta diventando come il prezzemolo, sempre in mezzo. C’è questa leggenda che narra che io e Malfoy siamo convolati a letto una fredda giornata di Febbraio, al terzo anno, non appena il suo braccio era guarito: per Merlino, no! Al terzo anno ero ancora nella fase in cui una bambina fa fare cose sconce solo ai suoi giocattoli, magari istruendo le amiche in un secondo momento, inventandosi tutto di sana pianta.

«Essere Pansy? Non ci ho mai provato. Sai che rottura di palle essere mora?»

Daphne Greengrass è una bella ragazza, a detta di tutti. Peccato che sentirla parlare rovini tutte le aspettative. Non sa cosa sia la finezza, a volte è più cieca di una talpa e ha il tatto di un elefante. Pigra e svogliata quando si tratta di studiare, tagliente e determinata quando ha bisogno di ottenere qualcosa – il più delle volte si tratta di vestiti o scarpe. Il suo armadio fa sembrare il mio quello di una povera riccastra da quattro soldi. Mi chiedo come facciamo a sopportarci, io e lei. Eppure, da qualche parte tra le parolacce e le abbuffate (giuro, è peggio di Ronald Weasley), è un’amica attenta e leale.

Non posso dire lo stesso di sua sorella Astoria. Quella ragazza è una spina nel fianco. Prima vuole essere mia amica, chiedendomelo – me l’ha chiesto seriamente! Si può? Quanto amor proprio. Penso di averle fatto un incantesimo di nascosto, quando si è girata – poi si mette in prima linea per spargere pettegolezzi e rovinare il rapporto che ho con Draco.

E’ strano che, alla fine, si torni sempre a lui. Eppure, pensando alla mia vita, non posso fare a meno di citarlo sempre e comunque. Lui e il suo ripetere, almeno una volta al giorno, “Aspetta che mio padre lo venga a sapere”; non ha mai detto niente a nessuno, in realtà. Gli secca troppo dover prendere piuma e pergamena per mandare una lettera al padre. Le sue minacce sono relativamente vane, tanto che ho sempre immaginato quella frase come un segno d’affetto.

«Essere Pansy..»

Non mi è mai dispiaciuto essere me, in fin dei conti. Ci sono alti e bassi, poche smancerie, parole non dette e troppe ancora a cui dar voce. Ogni giorno si ricomincia da capo, perché mi piace fissarmi sul presente e non guardare al passato. Lascio che il futuro arrivi all’improvviso, come quando al mattino ti svegli e c’è la neve, ma tu non ti sei accorta di niente durante la notte.

Essere me significa sapere che Daphne sarà lì a tirarmi i cuscini in faccia perché sa benissimo che sono già sveglia e perdo tempo; vuol dire ascoltare le ramanzine di Theo sull’importanza dello studio e prendere un the con Blaise alle cinque di pomeriggio del Venerdì; aiutare Gregory e Vincent a scartare i dolcetti di Natale, battibeccare con Astoria e ridere con Draco.

Perché, come dice il mio biondo preferito, «Essere Pansy vuol dire posarsi sulla bocca delle persone il tempo giusto per avere soddisfazione e lasciare con l’amaro in bocca, proprio come un bacio»

   
 
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