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Autore: kikkinavampire    03/11/2011    3 recensioni
Ero abituata a tutto ormai, ad ogni cosa che mi potesse accadere, ad ogni imprevisto.
Ma soprattutto alla cosa che all’inizio mi faceva star male, a tutte le persone che mi guardavano, alcuni mi salutavano quando entravo a scuola, altri mi sorridevano, altri evitavano il mio sguardo per evitare problemi, altri ancora mi fissavano con disprezzo.[...]
. Antonio era nuovo e non sapeva che nessuno poteva chiedermi di uscire, infatti sperai che proprio nessuno sentisse la nostra conversazione.[...]
Così, sorrisi un ultima volta e mi incamminai lungo il corridoio, rossa in viso, cercando di calmarmi. Mentre camminavo sentii la voce stizzosa di Elena contro quel povero e ignaro ragazzo, -Ma che fai?! Sei pazzo? Ti vuoi far uccidere?-
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Gente!!! :D ecco una mia nuova ideuccia pronta per voi! =3
So che state tutti aspettando il nuovo capitolo di Obscurity ma ci sto lavorando, non vi preoccupate! *w*
 
 
The beauty and the beast.
 
Prologo.
-Scusa un secondo, ti devo lasciare…- disse Elena appena entrai a un ragazzo seduto sul suo banco.
-Bella!- urlettò qualche secondo dopo. Avevo già capito che quel saluto in realtà voleva dire “Bella, ti devo dire una cosa urgente”.
-Hei, ciao- le sorrisi dolcemente, come facevo ogni mattina da ormai troppi anni.
-Bella ti devo dire una cosa importantissima!- mi sussurrò tristemente.
-Certo- le sorrisi nuovamente, -Che succede?-
-Ehmmm.. beh dovresti dirgli che mi spiace un sacco per.. beh ..non aver pagato, è che non ho molti soldi in questo momento- disse impacciata, grattandosi nervosamente un braccio.
-Sì, certo, non ti preoccupare. All’intervallo salgo e glielo dico. Sta’ tranquilla- le sorrisi.
-Ohhh grazie!- disse ridendo nervosamente, -Ah!- esclamò dopo qualche attimo, -Lui è un nostro compagno nuovo- disse presentandomi ad un ragazzo che mi stata di fronte e mi guardava estasiato.Non era molto alto, né molto carino, aveva due occhi infossati e scuri e il viso brufoloso coperto da un accenno di barba incolta.
-Ciao…- sorrisi timidamente, non ero mai stata brava in queste cose.
-Ciao!- balbettò lui, mordicchiandosi un labbro, -Antonio, piacere-
-Oh...ehm, io sono Bella.. cioè.. Isabella- sorrisi.
-Ma tutti la chiamano Bella- disse Elena rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato fra noi. Così, sorrisi ad entrambi e andai a sedermi.
Non feci nemmeno in tempo a tiare fuori il diario dallo zaino che Elena mi chiamò dicendo che c’era qualcuno per me alla porta. Come al solito il cuore iniziò a battermi forte, sostenuto da quella piccola speranza che fosse proprio lui. Ma di rado scendeva al freddo e buio piano terra dello Scientifico.
Infatti era Stefan, -Hei tesoro, dovresti farmi una firmetta per la delega di Carlo per la riunione di domani-
-Oh sì, certo- sorrisi e firmai. Poco dopo aver rimesso a posto tutti i documenti in una bustina azzurra mi guardò di sottecchi e scoppiò a ridere, -Beh, la cosa facile è stata trovare te. Ora arriva il difficile a trovare il capo!-
Io sorrisi, -Beh, sarà di sopra come al solito-
Appena rientrai in classe fui aggredita dagli urletti di Elena, -Era lui?! Che cosa ha detto?! Bella!!!!??-
-Elena- scossi la testa, -Era solo…beh, non era lui.. ma tranquilla, glielo dirò. Te lo prometto- sorrisi massaggiandomi le tempie. Perché urlava in quel modo?
-Ragazza insistente,eh- disse Antonio che si era seduto sul banco dietro al mio.
-Già.. –gli sorrisi, -Ma ci sono abituata-.
Ero abituata a tutto ormai, ad ogni cosa che mi potesse accadere, ad ogni imprevisto.
Ma soprattutto alla cosa che all’inizio mi faceva star male, a tutte le persone che mi guardavano, alcuni mi salutavano quando entravo a scuola, altri mi sorridevano, altri evitavano il mio sguardo per evitare problemi, altri ancora mi fissavano con disprezzo.
Ed ero abituata anche a fissare l’orologio negli ultimi cinque minuti che mi speravano dalla campanella dell’intervello, anche se poi avrei dovuto tuffarmi nuovamente della mischia degli sguardi.
Però quel giorno appena suonò la campanella mi ritrovai Elena scalpitante davanti al banco, -Ti prego Bella.. convincilo!…-
-Elena, non ti ucciderà..- dissi sorridendo, ma credo non capì la mia ironia dato che diventò completamente pallida e iniziò a balbettare un “Bhe…certo che no…almeno.. spero.. che… non…”.
-Elena sta’ tranquilla, gli spiegherò tutto- le sorrisi scuotendo la testa, mentre mi incamminavo verso la porta.
-Ehi!- mi fermò Antonio, -Mi chiedevo se.. beh… tu avevi da fare nel pomeriggio…e…- disse balbettando, -Ti andrebbe di uscire? Gelato?-
Lo guardai incredula di quelle parole.
Nessun ragazzo prima di allora mi aveva chiesto di uscire e proprio non sapevo che rispondere. Come ho già detto, non sono mai stata per niente brava in queste cose.
-Io…- balbettai, -Mi spiace ma questo pomeriggio non posso- risposi mentre vidi lo sguardo interrogativo e minaccioso di Elena. Antonio era nuovo e non sapeva che nessuno poteva chiedermi di uscire, infatti sperai che proprio nessuno sentisse la nostra conversazione.
-Oh… sì, immagino. Dai, magari facciamo domani o un altro giorno- ridacchiò.
-Ehm..- dissi guardandomi intorno impaurita per la sua sorte, -Non saprei… dai poi…poi decidiamo,ok? Ora scusa devo scappare- sorrisi imbarazzata.
Così, sorrisi un ultima volta e mi incamminai lungo il corridoio, rossa in viso, cercando di calmarmi. Mentre camminavo sentii la voce stizzosa di Elena contro quel povero e ignaro ragazzo, -Ma che fai?! Sei pazzo? Ti vuoi far uccidere?-
-Che cosa?!...- chiese lui perplesso.
-Che cosa…- rise Elena nervosamente, -Beh, ecco che cosa: Bella è fidanzata con Edward Masen. Edward Masen! Cavolo! È il capo della gang che controlla la città, Antonio! Se ti beccano che chiedi alla sua ragazza di uscire… beh io non so che fine fai carino!- esclamò parlando velocemente e a bassa voce, per non farsi sentire.
E così, Antonio rimase a fissarmi da lontano ,a bocca aperta mentre calò quello stupido silenzio imbarazzante.
  
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