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Autore: JustALittleLie    03/11/2011    12 recensioni
Li avevamo lasciati lì.
Lui era tornato a Los Angeles, lei era su un aereo per Madrid.
Lontani per sempre, divisi da un destino che li ha fatti incontrare, li ha fatti innamorare e poi, li ha separati.
E se ora il destino volesse ripagarli di tutto questo?
Ronnie verrà ricatapultata improvvisamente nella sua vecchia vita a Los Angeles, dove la aspettano le sue amiche e lui, dove potrebbe riavere la sua vita.
Ma, si sa, nella vita nulla è così semplice.
Sequel "Let me under your skin"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'There's a fine line between love and hate'
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Salve a tutte!

Prima di lasciarvi al capitolo volevo dirvi una cosa “importante”. Della mia storia non c’è molto da “copiare”, visto che la trama non è delle più elaborate ed originali, cioè ci saranno altre millecinquecento storie simili alla mia, ma se proprio vi piace a tal punto e pensiate che sia così brava(vostra personalissima opinione, tra l’altro, della quale sono onorata xD) da essere copiata, almeno evitate il “copia-incolla” delle frasi che scrivo, è davvero squallido. Potreste almeno sforzarvi di riformulare le frasi, suvvia!

Detto questo, vi lascio al capitolo sperando che vi piaccia e ci vediamo giù con una notizia importante!

But in end it was true:

friendship never ends

 

 

Non sapeva più da quanto era seduta su quelle scale ormai.

Aveva bussato a quella porta, senza che nessuno le rispondesse, per svariati minuti, ma non poteva andarsene. Dove sarebbe potuta andare poi? Non aveva alcuna voglia di tornare nel suo appartamento freddo e buio da sola, il solo pensiero le faceva venire nuovamente voglia di piangere.

Si mise la testa tra le ginocchia e con grande sforzo ricacciò le lacrime indietro. Quanto aveva pianto? Tanto da dissetare due terzi dell’Africa con le sue lacrime, probabilmente.

Mentre la pioggia scrosciava contro il legno della veranda, Kate non riusciva a pensare nemmeno a quello che le era successo poco prima, il solo pensiero di Joe o di quella ragazza che si era portato dietro le facevano venire disperatamente voglia di sdraiarsi a terra e non alzarsi più.

Strinse ancora di più gli occhi, basta lacrime.

Rimase con la testa nascosta, sapeva che appena avesse fatto un movimento sarebbe crollata, e non l’alzò nemmeno quando sentì il rumore di pneumatici sulla ghiaia, per poi però farlo dopo, quando sentì una portiera sbattere violentemente e dei passi veloci procedere verso la sua direzione.

Ronnie sorreggeva una busta e procedeva a passo spedito verso la casa, con la testa bassa per evitare di bagnarsi il viso.

Solo a pochi passi dalle scale alzò il volto, rimanendo impietrita a pochi passi dalla porta, mentre la pioggia le cadeva in testa.

Kate alzò lo sguardo verso Ronnie e questa si spaventò e morte vedendo gli occhi rossi e gonfi dell’amica e l’espressione del tutto assente.

-Kate?!- disse titubante, ed al suono del suo nome la ragazza parve svegliarsi balzando in piedi e lisciandosi il vestito nero.

-ciao- balbettò tirando su col naso

-che ci fai qui?- chiese Ronnie sorpresa –cos’è successo? Jamie, Lexus stanno bene?-

-si, si- si affrettò a rispondere la ragazza passandosi violentemente una mano sugli occhi cercando di darsi una sistemata

A passo svelto Ronnie la raggiunse afferrandole un polso. Kate la detestava, gliel’aveva detto esplicitamente, la sua presenza lì doveva significare che era successo qualcosa di grave.

-Kate, che succede?-

Kate guardò Ronnie ferma di fronte a lei con espressione preoccupata e per un attimo le apparve la visione di lei diciassettenne, quando erano ancora migliori amiche, quando bastava uno sguardo per intendersi, quando condividevano le loro vite, quando lei sapeva chi era Ronnie.

Poi rivide l’immagine di una mano delicata che si posava sulla spalla di Joe e la testa le girò vorticosamente per un attimo, prima che scoppiasse nuovamente in lacrime gettandosi tra le braccia dell’amica sorpresa, che l’accolse senza dire una parola, stringendola come se tutto quel tempo non fosse mai passato, come se lei in realtà fosse sempre stata lì.

 

*            *               *

 

Ronnie guardò con una smorfia il cielo coperto pesantemente da nuvole grigie fuori dalla finestra. Era dalla sera precedente che pioveva ininterrottamente ed, anche se aveva smesso da qualche minuto, il sole faticava ancora a farsi spazio tra le nuvole spesse.

Sospirò pensando alla sera prima, e lei che pensava che quella domenica fosse la più noiosa della sua vita! Prima Johnny con le sue chiacchiere che l’avevano portata a ragionare su cose sulla quale era meglio non ragionare, poi Kate, che si era presentata fuori casa sua in lacrime.

La ragazza era talmente sconvolta la sera prima che non era riuscita a spiccicare nemmeno una parola, alla fine si era addormentata tra i singhiozzi e gli abbracci confortanti di Ronnie, che era alquanto confusa.

L’unica parola che Ronnie era riuscita a captare nel mezzo dei lamenti e sospiri era “Joe”, ma questo non le chiariva affatto le idee. Per quanto ne sapesse Kate e Joe erano buoni amici, ma lei non conosceva molto della vita della ragazza, anche per questo quando se l’era trovata fuori casa era rimasta del tutto spiazzata.

Kate non aveva dato segni di voler perdonare Ronnie nemmeno lontanamente, perché quella sera –qualsiasi cosa fosse successo- aveva deciso di andare proprio da lei e non da Lexus o Jamie?

Il fischio del piccolo pentolino che aveva messo sul fuoco pochi minuti prima la distrasse dai suoi pensieri e allontanandosi dalla finestra prese dalla credenza due tazze.

Sapeva che l’unica cosa che faceva sentire Kate quando era malata o giù di morale, era una bella tazza di the fumante.

Si avviò verso il piano superiore con le due tazze in mano, sperando che la ragazza non avesse cambiato abitudini in quegli ultimi anni.

Aprì la porta della sua stanza con un piede e invece di trovare Kate a letto, come si aspettava, la vide seduta mentre le dava le spalle.

-hey- la salutò Ronnie avvicinandosi

Kate si voltò e la ragazza rimase paralizzata di fronte agli occhi gonfi ed il viso stanco dell’amica.

-ciao- cercò di sorriderle l’altra, riuscendo a fare solo una strana smorfia

Ronnie si sedette accanto a lei porgendole la tazza fumante, che la ragazza afferrò con mano tremante.

-grazie- sussurrò avvicinandola al viso –non te ne sei dimenticata- sorrise poi

-già- sussurrò Ronnie -non ho dimenticato niente -

La ragazza abbassò lo sguardo sorseggiando il suo the.

-mi dispiace di essermi presentata qui così- disse dopo minuti interminabili di silenzio.

–non dirlo neanche per scherzo!- Ronnie scosse la testa –so che ho dimostrato il contrario in questi anni e mi sembra anche stupido dirlo- sospirò –ma puoi contare sempre su di me, Kate-

Kate non si mosse di un millimetro, apparentemente concentrata sulla sua tazza.

-non dovresti andare a lavoro?- sussurrò

-ho chiamato- spiegò –ho detto che non mi sentivo bene-

Kate annuì pensierosa –sicura non ti facciano problemi?-

-hei- scherzò la ragazza –il mio capo è Johnny, basta tirare in ballo Lex e non ci sarà alcun problema-

Kate cercò di sorridere, ma inevitabilmente i ricordi della sera prima salirono a galla, assieme alle sue lacrime.

-Kate, che succede?- chiese Ronnie apprensiva vedendo gli occhi dell’amica diventare lucidi

La rossa scosse la testa asciugandosi veloce una lacrima che le era scivolata sul viso con la manica della felpa che le aveva prestato Ronnie la sera prima.

-E’ un disastro- singhiozzo –lui…lui ha rovinato tutto-

Ronnie la guardò senza capire, si allungò fino ad afferrarle la mano e stringergliela forte. Era così che funzionava tra loro due, restavano in silenzio fin quando l’altra non si sarebbe decisa a parlare. Qualunque sia stato il motivo, Ronnie era felice che l’amica avesse deciso di andare da lei la sera precedente, era contenta che Kate si fosse fidata di lei, ancora una volta e questa volta lei non avrebbe tradito la sua fiducia, le sarebbe rimasta accanto fin quando lei voleva, fin quando ne aveva bisogno.

Dopo qualche istante Kate si sentì pronta e voltandosi di poco verso Ronnie cominciò a spiegarle tutto, dal principio.

Ronnie rimase in silenzio ascoltando le parole dell’amica, sorridendo apprensiva quando vedeva le lacrime salirle agli occhi ed accarezzandole la mano quando si bloccava senza riuscire ad andare avanti.

Quando Kate finì di raccontarle tutto, Ronnie era a dir poco allibita.

Non sapeva nulla, non sapeva che a Kate interessasse Joe e viceversa, non sapeva che erano stati insieme, se pure per poco e, soprattutto, non sapeva perché avesse fatto quella sciocchezza.

-cosa faccio ora?- chiese Kate in un lamento

Ronnie la guardò con sguardo contrito, lei non era la persona più indicata per dare consigli di cuore, ma provò comunque a consolarla.

-E’ stato uno stupido equivoco, vedrai che ti chiamerà-

Kate scosse la testa –no, lo conosco bene- sospirò –è troppo orgoglioso per farlo. E’ ancora convinto che io sia andata a quella festa per divertirmi alle sue spalle-

-allora chiamalo tu- tentò Ronnie –sono sicura che una volta che gli avrai spiegato le cose, ti chiederà scusa e tutto si sistemerà-

La rossa si voltò verso Ronnie, puntando i suoi occhi ormai opachi e tristi in quelli della ragazza –a questo punto Ronnie- sussurrò –che importanza ha?-

L’amica non capì, guardandola accigliata.

-mi ha sostituita in quando Ron? Un giorno, due?- spiegò con un sospiro

-non ti ha sostituita Kate!- ribattè Ronnie e la rossa la guardò con espressione scettica –non sto dicendo che non ha sbagliato- chiarì –ma è evidente che abbia portato quella alla festa solo per farti un dispetto, non certo perché è interessato a lei-

Kate scosse la testa –questo non cambia le cose però- si portò una ciocca dietro l’orecchio –quello che ha fatto non ha nessuna giustificazione-

-e cosa intendi fare ora?- chiese Ronnie

-non lo so- borbottò l’altra in risposta

Entrambe sospirarono restando per un tempo indeterminato in silenzio, perse nei loro pensieri.

Kate non poteva fare a meno di pensare all’immenso casino che c’era nella sua testa e fuori in quel momento. Da un lato voleva correre dal ragazzo ad urlargli in faccia che quella sera non l’aveva preso in giro, che era stata costretta ad andare a quella festa e non l’aveva avvertito solo perché aveva dimenticato il cellulare in stanza. Dall’altro lato però, era talmente delusa e ferita dal comportamento di Joe che non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di parlargli senza scoppiare a piangere o prenderlo a schiaffi.

Ronnie d’altro canto era impegnata a cercare una soluzione per l’amica. Aveva capito quanto lei ci tenesse a Joe, e non poteva mandare tutto all’aria per un semplice malinteso. Certo, Joe ci aveva messo una buona dose della sua stupidità per peggiorare le cose, ma non potevano lasciare andarsi per una cosa tanto stupida.

Rimasero immobili, senza proferire parola, fin quando il cellulare di Ronnie le fece sobbalzare entrambe, rompendo il silenzio con un breve suono.

-un sms- soffiò la mora afferrando il cellulare dal comodino

-chi è?- chiese curiosa l’altra

Ronnie fissò lo schermo accigliata –N…Nick- balbettò in imbarazzo

Kate strabuzzò gli occhi –intendi dire quel Nick?-

La ragazza annuì fissando lo schermo del cellulare.

-beh, cosa dice?- la spronò Kate

Ronnie aprì l’sms leggendolo, poi guardò l’amica con aria confusa.

-allora?- chiese Kate impaziente

-mi chiede se possiamo incontrarci dopo- spiegò confusa –al parco-

-wow- Kate gonfiò le guance –sapevo che eravate usciti una volta a cena, ma non credevo la cosa stesse continuando-

-non c’è nessuna cosa- gesticolò nervosa Ronnie –ci vediamo ogni tanto per chiacchierare, tutto qui-

-certo- sospirò Kate alzando un sopracciglio –come no- aggiunse –e da quanto vanno avanti queste vostre chiacchierate?-

-da un po’- rispose evasiva, cosciente del fatto che ogni parola sarebbe stata usata contro di lei in futuro –e non so dove tu voglia andare a parare- aggiunse previdente –ma le nostre chiacchierate non hanno un secondo fine, almeno non quello che pensi tu-

-oh, certo- sorrise lei –vorresti farmi credere che tu non provi nessun interesse per lui?-

Ronnie aprì la bocca contrariata, ma la richiuse all’istante, non poteva mentire, non a lei.

-bene- sorrise Kate cancellando ogni minima traccia della ragazza che aveva pianto per tutta la notte –qual è il nostro piano?-

Ronnie la guardò accigliata senza capire, ma le piaceva come la ragazza aveva usato la parola “nostro”.

-di che piano stai parlando?-

La rossa fece schioccare la lingua –il piano per riprendercelo- disse sicura –mi sembra ovvio-

Ronnie alzò gli occhi al cielo –perché nessuno a parte me sembra prendere minimamente in considerazione il fatto che lui ha una ragazza?-

L’amica sbuffò parlando con sufficienza –è ovvio che io lo prenda in considerazione- spiegò –è per questo che ci serve un piano, altrimenti il ragazzo sarebbe già tuo!-

 


Mamma mia, now I really know,
My my, I could never let you go.

(Mamma mia – Abba)

 

 

Ronnie smise di guardare il prato verde di fronte a lei dove dei bambini giocavano allegri con le loro mamme e si voltò a guardare Nick, seduto accanto a lei, che guardava nella sua stessa direzione.

Quando aveva ricevuto quel messaggio Ronnie si era stupita del fatto che il ragazzo avesse chiesto di incontrarla proprio al parco, di solito Nick evitava i luoghi troppo frequentati dove era più che probabile che fossero paparazzati.

Questo significava forse che Allie era a conoscenza dei loro incontri?

-Non posso credere che Joe sia stato così stupido-

Ronnie annuì con aria assente. Erano seduti lì da quasi mezz’ora ormai, durante la quale Ronnie aveva raccontato a Nick di Kate ed aveva sperato che lui potesse dirle qualcosa sul comportamento del fratello.

-insomma, perché non è andato da lei a chiederle spiegazioni?!- chiese retorico

-non lo so- sospirò Ronnie –tu hai provato a parlargli?- chiese speranzosa, ma il ragazzo scosse negativamente la testa.

-è da quando l’ho visto rientrare nella sala con una faccia da zombie che provo a parlargli di Kate e quello che è successo, ma svia in tutti i modi il discorso- sospirò a sua volta –sono preoccupato Ronnie-

La ragazza annuì comprensiva mentre Nick cercava di darsi una spiegazione, senza successo.

-io e Joe abbiamo sempre parlato di tutto- spiegò –non ci sono mai stati segreti tra noi, ogni volta che lui aveva un problema ero il primo a saperlo, il primo da cui andava a chiedere consiglio- scosse la testa poggiando la schiena sulla superficie fredda della panchina –quando si tratta di Kate invece, si chiude a riccio e non c’è modo di farlo aprire-

Ronnie lo vide abbassare la testa con aria triste, ed avrebbe tanto voluto allungarsi per confortarlo con un abbraccio, ma non era sicura che fosse una buona idea, così rimase immobile al suo fianco.

-forse è solo confuso e vuole chiarirsi le idee per conto suo- tentò

Nick alzò le spalle in risposta, perdendo il suo sguardo nel prato verde di fronte a loro.

Improvvisamente a Ronnie vennero in mente le parole di Kate, riguardo al loro piano per riprenderselo. Le guance le diventarono istantaneamente rosse e impercettibilmente si scostò di poco dal ragazzo. Si sentiva a disagio solo a pensare ad una cosa del genere.

-che c’è?- chiese Nick cogliendo il cambiamento della ragazza

-niente- cercò di essere disinvolta

Il ragazzo le sorrise incerto, di sicuro non era niente quello che stava facendo andare a fuoco le guance della ragazza.

Nonostante Ronnie avesse distolto gli occhi da Nick, sentiva ancora il suo sguardo pesante su di lei, che pareva farle bruciare ancora di più ogni centimetro della sua pelle, ed il silenzio imbarazzante che si era creato tra di loro poi, di certo non aiutava. Doveva dire qualcosa, qualunque cosa pur di porre fine a quel silenzio.

-allora- balbettò –come va con Allie?-

Appena pronunciò l’ultima parola sentì l’impulso di prendersi a schiaffi. Come va con Allie?! Ma certo! Perché non ricordare al ragazzo di cui era innamorata che mentre lui stava con lei al parco a casa aveva una ragazza che lo aspettava e di cui, molto probabilmente, era innamorato?!

Era incredibile come riuscisse sempre a dire la cosa più idiota al momento meno opportuno.

-bene- rispose incerto lui distogliendo lo sguardo da Ronnie

Ronnie si rese conto dell’improvvisa freddezza da parte del ragazzo e sospirò senza farsi sentire.

Si avvicinò di poco a Nick, sperando che lui non si accorgesse del suo movimento. Voleva solo sentirlo più vicino, voleva solo che i suoi occhi tornassero a bruciare sulla sua pelle.

-mi è sembrata una brava ragazza- balbettò e per la seconda volta dovette stringersi le mani per impedirsi di prendersi a schiaffi.

Tanto valeva a questo punto chiedergli perché non la sposava!

Questa volta il ragazzo non rispose, restando a fissare il vuoto avanti a se con aria vaga.

Ronnie sospirò ancora, silenziosamente, avrebbero potuto darle il Nobel per la furbizia.

La ragazza lo guardò di sottecchi, lo sguardo basso, l’espressione pensierosa, i denti che mordicchiavano nervosamente il labbro inferiore, a cosa stava pensando? La ragazza avrebbe tanto voluto entrare nella sua testa in quel momento, e non solo.

Avrebbe voluto entrare nel suo cuore per scoprire se l’aveva amata in passato e se, anche un minimo di quell’amore fosse resistito alle intemperie degli anni e lui l’amasse ancora, almeno un po’.

Ancora una volta sentì bisogno di sentirlo più vicino, di sfiorare la sua pelle, di sentire il suo calore. E questa volta non riuscì a frenare quell’impulso di sfiorarlo e, con mano tremante, allungò il braccio fino a sfiorare con le dita il dorso freddo della mano di Nick che sobbalzò a quel contatto inaspettato.

Ronnie si voltò verso di lui mentre sentiva uno strano formicolio alla bocca dello stomaco, questa volta gli occhi di Nick non erano persi nel vuoto, ma erano puntati diritti in quelli di Ronnie che, ne era sicura, aveva uno sguardo pressoché da pesce lesso.

Nick le sorrise teneramente stringendole la mano e Ronnie sentì chiaramente il suo cuore bloccarsi per qualche secondo.

Una folata di vento li fece rabbrividire, scompigliando i capelli di Ronnie che le ricaddero disordinatamente sul viso.

La ragazza fece per scostarseli con la mano libera, ma Nick la precedette allungando la sua verso il suo viso.

Ronnie trattenne il respiro quando le dita fredde di Nick le accarezzarono la punta dell’orecchiò e rabbrividì quando sentì le sue dita indugiare sulla sua guancia bollente.

Non riusciva più a respirare, non riusciva più a pensare, non riusciva più a far nulla, era completamente bloccata in quegli occhi marroni che la fissavano.

Era troppo vicino.

Era così vicino che se si fosse allungata di qualche centimetro le punte dei loro nasi si sarebbero sfiorate, era così vicino che sentiva il suo respiro sul viso, era così vicino da poter notare i suoi occhi bruciare dall’interno, era così vicino che ora aveva la certezza di volerlo.

Se solo avesse voluto le loro labbra avrebbero potuto sfiorarsi in un istante, se avesse voluto avrebbe potuto stringergli le braccia al collo e stringerlo tanto forte da non lasciarlo più andare.

Se lui non avesse avuto una ragazza, se lui l’avesse amata ancora, se avesse potuto, forse l’avrebbe fatto.

-ti va un gelato?- sospirò allontanandosi dal suo viso mentre sentiva uno strano vuoto impossessarsi del suo stomaco.

-certo- sussurrò lui lasciandole la mano con un’espressione indecifrabile in viso

Ronnie lo osservò mentre si alzava dalla panchina e, sospirando, si rese conto che era stata davvero una stupida a lasciarlo andare via.

 

 

 

 

 

*           *           *

 

 

 

Eccoci qui!

Allora, vi è piaciuto? Per la gioia di Luciana e con vostra sorpresa vi dico che a me non piace molto xD Non lo so, è lungo e “vuoto” e molto “boh” .-. Il giorno che scriverò qualcosa che mi piace sarà una data da segnare!

Al ogni modo! La notizia importante è che VADO A DUBLINO! Fvojhfiohdoizhfdiohoidhoivhdfjdvglojfoidjgvijfdsigjfozpgjvokjgvopfdjogpjojdfgobkjd.

Starò via per due settimane durante ovviamente la quale non potrò postare, non vedo l’ora *-*

Cercherò di postare un capitolo prima di partire, ma non vi prometto nulla!

Come sempre, grazie a tutte per aver recensito lo scorso capitolo e per seguirmi **

Vi amo tutte <3

   
 
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