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Autore: Kymera    05/07/2006    2 recensioni
Dedicato a tre persone speciali...
Avviso dall'amministrazione: inserisci una valida introduzione, magari con un riassunto o con delle citazioni della storia. Frozen
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa FF a mio fratello e alla mia migliore amica, che quello che vi è successo non vi faccia perdere il sorriso.

Dedico questa FF ad una persona speciale che sta attraversando un momento buio, che non perda mai il coraggio di lottare e di sperare.

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Ed ora?

Come faccio?

Già era stato difficile accettare tutto questo, questa situazione a 17 anni ed ora?

Come farò con questo bambino? Anzi con questa bambina?

 

***

 

Una ragazza di diciassette anni guardava la luna affacciata alla finestra della sua stanza, piangeva…

E come non piangere? Fissava la pallida luce argentata dell’ astro, che risaltava sulle sue lacrime e sulle righe umide che attraversavano le guance.

Si era sempre detta di essere forte, sempre… ma ora? Come avrebbe fatto?

Vedeva solo buio davanti a se, soltanto buio… ma non era lei… non poteva… per lui non poteva vedere solo buio, quando lui era costretto…

 

***

 

Un ragazzo entrò nella stanza e toccando piano il muro, guidato dai ricordi si diresse dove sentiva il pianto della ragazza. Era poggiata sul davanzale della finestra… non vedeva, non poteva più vedere… non poteva vedere più il suo bellissimo volto, non avrebbe visto la loro bambina…

Al pensiero gli si strinse il cuore, mentre si avvicinava sempre lentamente a lei. Allungò una mano per accarezzarle il viso togliendole le lacrime che però scendevano copiose bagnando anche le sua mano. Sentì le mani di lei raggiungere la sua per stringerla forte.

 

 

***

 

Una  mano calda le accarezzò il viso… era lui.

Sentì una sorta di tranquillità invaderla, ma le lacrime scendere sempre più numerose…

Perché il destino era sempre così crudele con loro? Una sua mano salì in cerca della sua e la strinse per poi farla scendere sul suo corpo fino al suo ventre, che era lievemente arrotondando dalla creaturina che vi era al suo interno. La sua testa cercò il suo spazio nell’ incavo della spalla di lui e quando lo trovò riversò le sue amare lacrime sulla sua maglietta.

 

***

 

L’ abbracciò forte, stringendola a se, non doveva piangere, non poteva piangere…

Le sue labbra cercarono la morbida pelle della guancia di lei, trovandola e toccandola per qualche istante.

Buio... solo buio dinanzi a se. La sua mano accarezzava il ventre di lei, sentiva che era cresciuta, riusciva a sentire la piccola vita che stava crescendo dentro la ragazza, la sua ragazza.

La sua ragazza, sua figlia… sentì una luce pazzesca invadere la sua cieca vista, la sua mano continuava a muoversi leggera sul ventre di lei, per poi trovare una parte scoperta sotto, dove finiva la maglietta della ragazza. Vi intrufolò la mano facendo andare a contatto la sua pelle con quella della ragazza.

Una sordida luce lo abbagliava, illuminava le sue tenebre eterne…

La sua ragazza, la sua bambina, la loro vita… aveva bisogno di tutto questo in quel momento, in quella vita rovinata da uno stupido incidente.

Le sue labbra cerarono alla cieca quelle della ragazza, sperando di trovarle in quel buio reale, ma in quella luce della sua anima.

 

***

 

Sentì la mano sul suo ventre, sulla sua pelle. Si strinse a lui forte, piangendo.

Come avrebbero fatto?

Avevano diciassette anni…

Sentì le labbra di lui cercare, affannose e cece le sue e lei l’ aiutò nel ritrovamento incollandole alle sue.

Buio, soltanto buio dinanzi a loro, dinanzi a lei… che vita la attendeva? Un inferno? Continuò quel dolce bacio, convincendosi pian piano… non un inferno… un paradiso.

Un paradiso, non si era innamorata di lui perché vedeva, non si era innamorata di lui perché era convinta di vivere una vita normale al suo fianco…

Era sempre lui, con o senza vista. Era sempre quel ragazzo che l’ aveva fatta innamorare, con cui aveva fatto l’ amore… con cui aveva creato una vita.

L’ amava e questo bastava, bastava per vivere in questo mondo

Quel lungo bacio che si protraeva da molti minuti terminò, lo abbracciò stretto.

La vita non finiva in quel momento, sarebbe continuata, avrebbero superato tutti insieme e lei non l’ avrebbe abbandonato mai, sarebbe restata al suo fianco a fargli forza, a consolarlo nei moment difficili cercando di non farli avere rimpianti per qualsiasi cosa fosse successa. Sarebbe stata la sua luce in quel oceano nera in cui si era immerso.

 

***

 

-Come facciamo adesso?-

 

-Come abbiamo fatto fino ad ora?-

 

-Insieme...-

  
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