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Autore: Franky93    03/11/2011    3 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.38:
Nella Via Gelata

Dopo aver finalmente conquistato la sua nuova Medaglia, Alex era pronto più che mai a raggiungere la città di Ebanopoli, che oltre che essere la città dove è cresciuta Amy, sarebbe stata teatro dell’ultima sfida ufficiale del ragazzo prima di dirigersi verso la sede della Lega Pokémon. Prima di questo, però, i nostri dovevano passare per la Via Gelata, che come suggeriva il nome era una grotta al cui interno spirava un’aria gelida e pungente, e il cui terreno era così ghiacciato al punto da essere molto scivoloso.

-Mi raccomando, ragazzi…- avvertì Dylan, camminando lentamente sul ghiaccio. –Se vogliamo attraversare questo posto e uscirne tutti interi, fate attenzione a dove mettete i piedi…-

-Rio!- aggiunse il piccolo Pokémon Emanazione, seduto al sicuro sulla spalla dell’albino.

-Già, anche perché se qualcuno di noi si rompe una gamba è finita- proseguì Fran, rimanendo concentrata sia sul ragazzo davanti a lei che sui suoi passi.

-Io più che sull’equilibrio sono preoccupato per il fatto che se restiamo qui potremmo correre il rischio di trasformarci in una bella serie di sculture di ghiaccio- disse Matt, con la “candela” al naso per il freddo.

-Non preoccuparti- ribatté Alex, mandando fuori Quilava, le cui fiamme erano già alte –Finché possiamo contare sul calore che emette il mio amico, non abbiamo nulla da temere-

-Lo spero… non me la sento di finire i miei giorni qui- disse invece Amy, avvicinandosi con cautela al moro.

-Su, su… non essere così pessimista- la consolò lui –Vedrai che in un modo o nell’altro ce la caveremo, ma non prima di aver trovato un tipo Ghiaccio per me- aggiunse, mettendo mano al Pokédex e impostandovi i dati per una ricerca –Stando al mio fido apparecchio, gli unici tipi Ghiaccio che possiamo incontrare sono Jynx, Delibird e… Swinub? Questo nome mi ricorda qualcosa-

-Forse perché si da il caso che Swinub è lo stadio iniziale di un Piloswine?- disse la rossa con tono sarcastico.

-Ehi, e io che ne sapevo, scusa?- replicò il quindicenne -In ogni caso, se le cose stanno così potrei prendere in considerazione l’idea di catturarne uno e ottenere così il mio settimo Pokémon-

-Fossi in te comincerei a pensare anche ai prossimi che potresti catturare dopo Swinub…- si intromise Matt, trattenendosi a fatica dallo starnutire –Sai, più Pokémon catturi e più combinazioni di tipi potrai creare per rendere il tuo team una vera bomba-

-Certo, su questo posso darti ragione, ma al momento a parte Swinub non ne ho altri in mente-

-Allora don’t worry, my friend. Vorrà dire che quando verrà il momento scoprirai da solo quali sono, o saranno, i Pokémon fatti apposta per entrare nella tua squadra-

-Sì, mi sembra giusto… ma ora è meglio se facciamo meno chiacchiere e più camminate sul ghiaccio, non credete anche voi?- concluse Dylan, interrompendo la loro discussione, ritornando a fare attenzione ad ogni passo che faceva –Non abbiamo così tanto tempo da perdere, e voi lo sapete bene…-

-Sì, hai ragione, scusaci- gli rispose Amy.

-Coraggio, la strada è ancora lunga…-

E anche se con non poche difficoltà, i nostri eroici protagonisti continuarono il loro cammino per la grotta, facendo ogni tanto attenzione ai possibili agguati dei Pokémon selvatici, la maggior parte dei quali, come gli Zubat e i Golbat, sembravano più concentrati a stare al riparo dal freddo che ad attaccare, e come se non bastasse, la temperatura sembrava abbassarsi man mano che si proseguiva.

-E-ehi Dylan… p-per caso sai da che parte dobbiamo a-andare, ora?- domandò Matt, con la “candela” di muco che ormai sembrava diventata una stalattite di ghiaccio.

-Se devo essere sincero…- rispose l’albino, col giubbotto completamente abbottonato –No... e ho paura che potremmo esserci persi...-

-Che cosa?- esclamò Fran –No… no, ti prego, dimmi che stai scherzando-

-Mai stato così serio in vita mia…-

-Oh santo cielo, e adesso come facciamo?- disse Amy, iniziando ad agitarsi.

-Calma, calma, Amy- la rassicurò Alex, il quale aveva il naso incerottato –Non abbiamo ancora la certezza che ci siamo persi, altrimenti avrei nuovamente visto la parete di ghiaccio su cui ho “inciso” la mia faccia dopo essere scivolato per sbaglio…- aggiunse, per poi notare con orrore che la fantomatica parete era davanti  ai suoi occhi, con tanto di sagoma del viso -…Ok, mi correggo: ci siamo persi-

-Lo sapevo!- disse un’irritata Fran, battendosi un palmo sulla faccia –E io che pensavo che fidandoci di Dylan avremmo potuto superare questa dannata grotta senza problemi, e invece ci ha cacciati nei guai-

-Ehi, non dare la colpa a me, adesso!- replicò l’interessato –Dovevi anche tenere conto del fatto che questa era la prima volta che visitavo, anzi, visitavamo un posto simile, e che quindi non potevamo aspettarci mica che la strada per Ebanopoli sarebbe stata così difficile-

-Oh, allora scusami tanto se non sono così intelligente come te, caro il mio Aura User!-

-Ma cosa centra? Ciò che ti sto facendo notare è che magari prima di partire da Mogania potevi comprare qualche Fune di Fuga al Pokémon Market, così non ci saremmo ritrovati in questo pasticcio-

-Allora sarebbe stato meglio se non ci fossimo mai incontrati, se avessi saputo di esservi di peso. Era forse questo che intendevi? È questo ciò che pensi di me?-

-Eh? Oh, no… assolutamente no… ti stai sbagliando-

-Allora cosa pensi di me, in realtà? E sii sincero mentre rispondi…-

-Vuoi che sia sincero? Bene, allora ti voglio solo dire che…-

-Ehm… ragazzi?- si mise in mezzo Alex –Non vorrei interrompervi, ma… credo che Riolu abbia qualcosa che non va- aggiunse, indicando il Baby Pokémon, le cui appendici nere vicino alla sua “maschera” avevano come iniziato a sollevarsi a mezz’aria.

-Uh? Ma che gli è preso?- domandò Matt.

-Potrebbe essere solo un’ipotesi, ma è probabile che stia rintracciando dell’Aura…-

-Vuoi dire che qui potrebbe esserci qualcun altro oltre a noi?- azzardò Amy.

-Dimentichi che l’Aura è definita anche come “l’essenza vitale di tutti gli esseri viventi”… ma tornando a Riolu, se sta davvero rintracciando qualcuno, la cosa potrebbe tornarci molto utile…-

E infatti, pochi secondi dopo, il Baby Pokémon era saltato giù dalla spalla di Dylan e aveva fatto cenno ai ragazzi di seguirlo, cosa che fecero senza pensarci due volte dato che al momento non avevano altre risorse su cui contare per uscire da quel gelido postaccio. Nel giro di poco tempo, inoltre, Riolu si rivelò essere, grazie alla sua abilità, come una sorta di bussola vivente, riuscendo a guidare il suo Allenatore e i suoi amici nei percorsi più consoni e meno pericolosi della grotta, fino a quando non raggiunsero tutti insieme quella che doveva essere la “fonte” della traccia d’Aura… una ragazza dai capelli castano scuro e vestita con un paio di jeans neri, una maglia gialla dalle maniche lunghe e molto larghe verso la fine, che terminava con un lungo sbuffo a fargli quasi da mantello, e scarpe dello stesso colore dei jeans; gli occhi di lei, da quello che si poteva vedere, erano chiusi, come se fosse caduta in uno stato di incoscienza, e la sua pelle sembrava quasi pallida, forse a causa della bassa temperatura. Vicino a lei, ad assisterla, vi era un Pokémon che dalle sembianze ricordava una volpe dal corto pelo nero caratterizzato da alcuni ovali gialli sulla pelliccia, il quale non appena vide il gruppo cominciò a guardarli con un sguardo molto ostile accentuato dai grandi occhi rossi che lo rendevano ancora più minaccioso.

-Oh beh, a quanto pare abbiamo trovato qualcuno, anche se non mi sembra molto in forma- notò Alex.

-E forse è solo un’ipotesi- aggiunse Amy –Ma non credo che quell’Umbreon voglia aiuto- aggiunse, riconoscendo il Pokémon davanti a loro.

-Tranquilli…- disse invece Dylan –Possiamo risolvere la cosa con molta calma…- aggiunse, per poi fare cenno a Riolu di andare a parlare con il Pokémon, il quale li stava ancora squadrando con aria sospettosa.

-Rio, Rio Rio Riolu- iniziò il piccolo tipo Lotta.

-Umbreon?- gli domandò il tipo Buio.

-Rio! Rio, Rio, Riolu- annuì lui, indicando poi la ragazza –Rio, Riolu?-

-Umbre…- parve tentennare l’altro, non del tutto convinto.

-Rio? Rio, Riolu!- insistette il piccolo canide antropomorfo.

-Umbre, Umbreon?- chiese ancora il volpino dal manto nero.

-Riolu!- rispose infine il Baby Pokémon al tipo Buio, sorridendogli con sicurezza.

-Voi ci avete capito qualcosa?- commentò il chitarrista poco convinto di ciò che aveva visto.

-Beh, pare che il piccolo sia riuscito a convincere Umbreon che non siamo nemici- suppose Amy.

-Tanto meglio per noi, no?- disse invece Alex, avvicinandosi alla ragazza e sollevandola da terra, per poi mettersela in spalla e iniziare ad incamminarsi con gli altri –Oggi possiamo dire di aver fatto una buona azione-

-Quilava!- gli diede ragione il suo Starter, per poi incamminarsi con lui e il resto del gruppo.

-Coraggio, ragazzi. Non so perché, ma sento che siamo quasi vicini alla fine di questa grotta-

-E come fai ad esserne così sicuro?- gli chiese Dylan.

-Beh, diciamo che vado a istinto-

-Sicuro di non volerti affidare ancora un po’ a Riolu?-

-Ripensandoci bene… ok!-

Detto questo, rimanendo con Riolu alla guida, i nostri eroi e l’Umbreon della ragazza ebbero modo di percorrere insieme l’ultimo tratto della tortuosa Via Gelata, tratto durante il quale, dopo parecchie ricerche a vuoto, Alex ebbe modo di catturare uno Swinub, sebbene la cattura ebbe successo solo perché il piccolo Pokèmon Maiale stava dormendo della grossa. A parte questo piccolo particolare, una volta che Alex recuperò la sfera, notò che il pulsante centrale si era illuminato di rosso, e successivamente l’intera sfera era come sparita.

-Ma che cavolo…?- Alex era ancora sorpreso da quell’evento.

-Non lo sapevi, Al? Quando catturi più di sei Pokémon, che è il limite che dovresti avere normalmente, quelli in eccesso vengono teletrasportati altrove- spiegò Matt, divenuto nel frattempo il nuovo “volontario” al trasporto della ragazza ancora incosciente.

-Per essere più precisi…- aggiunse Dylan -Vengono conservati nel Sistema Memoria Pokémon dei PC dei Centri Pokémon oppure trasferiti a chi di dovere, per esempio dagli esperti di Pokémon come il Prof. Oak…-

-Già, ma nel caso di Alex, si parla del Prof. Elm- concluse Fran.

-E chi meglio di lui- disse invece Amy –Sono certa che sarà molto felice di ricevere i Pokémon di Alex-

-Lo sarà senz’altro- riprese il discorso il giovane allenatore di Foglianova, per poi riprendere il tragitto.

-Ah, Dylan…- disse Fran parlando a bassa voce rivolgendosi all’albino, mentre proseguiva col resto del gruppo e l’Umbreon.

-Sì? Cosa c’è?- chiese lui facendo altrettanto.

-Riguardo quello che ti ho detto prima… mi dispiace… sono stata una sciocca a prendermela con te…-

-Non preoccuparti… sono certo che non dicevi sul serio quelle cose… e ad essere sincero, non ho mai visto una ragazza più in gamba e piena di carattere come te…-

-Dici sul serio?-

-Certo… perché è questo ciò che penso veramente nei tuoi riguardi… e vederti lottare con così tanto coraggio al Quartier Generale del Team Rocket me ne ha dato la piena conferma…-

-Oh, wow… io… non so davvero cosa dire, se non che anche tu sei un ragazzo fantastico, sia come Allenatore che come persona... oddio, l’ho detto sul serio?-

-Ah, davvero? E dimmi, cosa te lo fa credere?-

-Ecco… forse perché come Allenatore sei molto abile, hai fascino, trovo il tuo aspetto… come dire…-

-Affascinante? Bello? Attraente?-

-Tutte e tre le cose. E volevo anche dirti che io…-

-Aspetta… non mi sembra il luogo adatto per certe cose… e dal tono di voce che hai non mi sembri ancora del tutto convinta di ciò che stai per dirmi… ti va bene se ne riparliamo un’altra volta, e con più calma?-

-Sì… sì, a me sta bene. Quando mi sentirò davvero pronta... ne riparleremo-

Fine Cap.38
   
 
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