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Autore: Irine    03/11/2011    0 recensioni
La mia vita scorreva tranquilla, era semplice, normale, a volte anche un po’ noiosa, ma mi piaceva, mi lasciavo condurre da essa.
Finché non è arrivato lui. Quel ragazzo. Il ragazzo con gli occhi del mare, colui che mi ha fatto tornare indietro, in un mondo sconosciuto, nel quale avevo vissuto in passato.
Non ricordavo niente del mio passato, della mia vita prima di compiere sei anni.
Più cercavo di far luce su quel periodo, più la mia mente si confondeva.
Non avrei mai immaginato che fosse tanto cruento, tanto orribile.
Ma d’altronde, non avrei neanche mai immaginato che dopo dieci anni, il mio passato sarebbe tornato a cercarmi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una scossa elettrica.
Mi fermai. Ma non mi voltai. Avevo sentito bene? Avevo paura a girarmi. Magari mi ero solo immaginata quelle parole. Forse desideravo così tanto sentirle che la mia mente se le era solo immaginate.
Mi voltai lentamente e vidi che Alex era a meno di un metro da me. Lo fissai. Avevo quasi paura ad incontrare i suoi occhi.
Alex si avvicinò e mi asciugò le lacrime che scendevano dal mio viso. Non mi ero neanche accorta che stavo piangendo. Lo sguardo di Alex era profondo come il mare, ma per una volta mi permise di immergervi. Riuscii a leggere tutte le sue emozioni; tristezza, comprensione, gioia, paura e tante, tante altre emozioni. 
- Ti amo. – ripetè.
 
Una scossa elettrica.
 
Tanti brividi impregnarono la mia pelle. Caldi e freddi.
- Amo il tuo sorriso, la tua timidezza, amo il modo in cui affronti le cose, e amo quando diventi rossa per l’imbarazzo. Amo starti accanto e vederti felice e al sicuro. – avrei voluto dirgli un milione di cose. Avrei voluto dirgli che anch’io lo amavo, che anch’io provavo ciò che provava lui; ma dalla mia bocca non uscì niente. Ero senza parole.
- I-io…… - balbettai.
- Sei stata tu, vero? – mi chiese dolcemente, prendendomi il viso tra le mani.
- Cosa?
- Sei stata tu a farmi riprendere prima? – avvampai. A cosa si riferiva? Ricordava che lo avevo baciato?
- Ti riferisci a….
- Mi riferisco a quando mi hai baciato. – mormorò serio. Il mio viso si fece paonazzo.
- Io….ecco……
- Grazie. – disse semplicemente. – Mi hai….fatto riprendere.
- Credevo che non ricordassi nulla. – ammisi, piena di vergogna.
Alex mi accarezzò una guancia.
- Io non potrei mai dimenticare una qualunque cosa che sia legata a te.
E quella frase mandò letteralmente in pezzi il mio autocontrollo.
Mi amava!
- Guardami. – disse con un tono inaspettatamente serio. Alzai gli occhi verso di lui. – Per questo devo venire con te. Io non sopporto di starti lontano, non potrei neanche se lo volessi. E sapere che non potresti tornare, è intollerabile. Devo venire con te e proteggerti.
- È per questo che non devi venire. – sussurrai. – Potresti morire e io…..io ho già perso troppe persone, non posso……non posso perdere anche te. – confessai.
Abbassai lo sguardo. Alex mise due dita sotto il mento e lo sollevò. Aspettai che dicesse qualcosa, volevo che dicesse qualcosa. Non potevo resistere al suo sguardo senza riempire il silenzio. Era più alto di me, ed eravamo così vicini che dovetti piegare la testa per riuscire a guardarlo negli occhi. I suoni sembravano essere scomparsi, c’erano solo i battiti accelerati dei nostri cuori a riempire il silenzio delle nostre parole.
- Possibile che tu non lo abbia ancora capito? – mi schernì, ma usando un tono dolce. – Non mi importa di niente. Solo di te, perché ti amo.
E quando pronunciò quelle parole, guardandomi negli occhi, sentii che ogni cosa tornava al suo posto.
Si chinò su di me.
Prima che potessi anche solo immaginarmi ciò che stava per succedere. Prima anche solo che potessi sperarlo, le sue labbra erano sulle mie.
Erano morbide e calde e schiusero le mie con dolcezza. Chiusi gli occhi e reagii, intrecciando le mie dita nei suoi capelli.
Alex mi strinse avvolgendomi nel calore del suo corpo. Dentro di me un turbine di emozioni si stavano scatenando contemporaneamente; Gioia. Felicità. Sorpresa. Stupore. Poi di nuovo felicità. Le mani di Alex mi sfioravano il viso, e il suo tocco bruciava come carbone ardente. Percepivo il bisogno di sentirlo più vicino, lo afferrai per la nuca e lo attirai a me ancora di più. Il mio cuore martellava, quasi volesse schizzare via dal petto, riuscivo persino a sentire i suoi battiti che mi rimbombavano nelle orecchie. Dentro di me un calore mai provato cresceva a dismisura, finché non si tramutò in fuoco.
Mai come in quel momento mi ero sentita davvero felice.
Poi sentii dei passi che si dirigevano verso di noi.
Recuperai un po’ di lucidità e cercai di separarmi da Alex, ma lui non me lo permise, stringendomi ancora di più.
Riuscii solamente a staccare le sue labbra dalle mie per circa un secondo, e a mormorare:
- Sta arrivando qualcun…… - non finii la frase perché la sua bocca si avventò vorace sulla mia, zittendomi e facendomi perdere anche quel pizzico di lucidità, che ero riuscita a recuperare.
- Ehm….. – qualcuno si schiarì la voce.
Mi ci volle tutta la mia volontà per separarmi da Alex, che, da parte sua, non faceva proprio nulla per aiutarmi.
Lo guardai negli occhi e lui fece altrettanto.
Mio.
- Ti amo anch’io. – lo sussurrai pianissimo, ma fui certa che lui avesse sentito.
Un bellissimo sorriso si aprì sul suo volto, contagiandomi e facendomi sorridere a mia volta.
- Scusate se vi interrompo….. – di nuovo quella voce mi riportò alla realtà. Non sapevo se maledirla e mandarla a quel paese, oppure se voltarmi con un sorriso tirato sul volto. Alex sembrava pensare la stessa cosa. Solo che lui sembrava più propenso alla prima opzione, e non volevo che combinasse altri guai. Gli presi la mano e mi voltai con un leggero sorriso sul volto.
Alex aveva una faccia che sembrava voler dire: Ho vinto un miliardo di dollari alla lotteria.
Gli tirai una gomitata nelle costole, per fargli sparire quel sorrisetto malizioso.
- Come sei violenta! – si lamentò.
- Te lo meritavi. – risposi, ghignando.
- Sì, certo se lo meritava, ora sarebbe importante che voi due mi ascoltaste. – la voce vicino a noi, sembrava leggermente scocciata, ma anche divertita.
Alex si immobilizzò e i muscoli si contrassero leggermente mentre Katie si avvicinava, ma non sembrava intenzionato a litigare. O almeno speravo.
- Come stai? – le chiesi gentilmente.
- Abbastanza bene, credo. – abbozzò un sorriso. Tirai un'altra gomitata nelle costole di Alex.
- Ehm…..sì. – incespicò Alex. – Katie….non avrei mai immaginato di dirti una cosa simile ma……..insomma……è possibile che io prima abbia sbagliato. – gli pestai un piede. – Volevo dire….. – si corresse. - …..probabilmente ho sbagliato e……non volevo perdere il controllo….quindi…..mi dispiace. – Quanta fatica per fargli chiedere scusa! Orgoglio maschile…
- Come hai fatto a riprenderti così in fretta? – ero contenta che stesse bene, ma Alex le aveva inferto parecchie ferite. Come potevano essere già rimarginate?
- Le mie ferite si rimarginano in fretta, grazie al mio potere.
- Il tuo potere?
- Ho il potere dell’aria. Ed essendo uno dei quattro elementi, le ferite guariscono ancora più velocemente. – spiegò con naturalezza.
- Di cosa volevi parlarci? – la interruppe Alex.
- Dobbiamo partire adesso. Abbiamo localizzato il punto della setta, e entro una settimana si sposterà, per cui dobbiamo fare in  fretta. Se ci muoviamo subito, forse possiamo salvare la tua amica. – un momento. Cosa, cosa, COSA?
- Verrò anch’io. – annunciò, vedendo la mia faccia sbalordita.
- No! – sarebbe stato troppo pericoloso. Non volevo che nessun’altro rischiasse la vita.
- E Kevin? – chiese Alex.
- Kevin si rimetterà presto. Ci vorranno altre due ore al massimo. Giusto in tempo per partire. – Cosa? Anche Kevin?
- No! Non potete! – ma le mie parole andarono a vuoto.
- Io devo tornare da Kevin. Dovreste prepararvi. – e se ne andò, lasciandomi con la mente confusa e piena di preoccupazione.
 
 
- No!
- Per favore, ragiona. Il loro aiuto ci serve, è indispensabile.
- Alex per favore, no, non insistere. – scossi la testa, quasi a voler allontanare quel pensiero dalla mia mente. Perché? Perché anche altre persone dovevano rischiare per me?
- Kevin deve venire per forza. È la nostra guida, non può fare altrimenti.
 - Va bene, ok. E Katie allora? Che bisogno c’è di mettere in pericolo anche lei? – sbottai, esasperata.
- È una sua scelta. È grande abbastanza da comprendere la gravità del pericolo al quale va incontro. – replicò.
A quel punto sentii la rabbia montarmi nel petto.
- A te non importa niente se Katie muore? Non ti importa niente del fatto che potrebbe succederle qualcosa?
- Non ho detto questo!
- Invece sì! – gridai. La testa mi pulsava, sembrava che scoppiasse. Ma bastò lo sguardo di Alex per calmarmi.
- Ok, ora ascoltami. – disse serio.
- Secondo te perché abbiamo aspettato così tanto il tuo arrivo? Perché non abbiamo attaccato prima l’associazione? – chiese con dolcezza.
Non risposi.
- “Quando i quattro elementi si uniranno, allora il male potrà essere schiacciato sotto la luce del loro potere.” – recitò Alex.
- Che significa? – chiesi.
- Per sconfiggere l’associazione abbiamo bisogno delle forze dei quattro elementi: Aria, Acqua, Fuoco e Terra. L’unione completa. Solo unendo queste quattro forze avremmo una possibilità, capisci? – disse con risolutezza.
Aria, Acqua, Fuoco e Terra.
Katie, Alex, io e…….Kevin?
- Kevin ha il potere della terra, vero? – chiesi con rassegnazione.
Alex annuì.
La preoccupazione trasparì dai miei occhi. A quanto pare non potevo impedire che venissero con noi; ma non potevo permettere che succedesse loro qualcosa di male. Non me lo sarei mai perdonato.
Erano tutto ciò che avevo. La mia famiglia.
Alex sospirò e mi attirò a sé, stringendomi.
- Non devi preoccuparti. Tutti e quattro insieme, siamo più forti di quanto pensi.
 
Ore Dopo…..
 
- Sei pronta? – la figura di Katie fece capolino nella mia stanza.
Guardai le pareti della mia stanza. Posai lo sguardo su tutto tranne che su Katie.
Ora che stavamo per partire avvertivo una certa ansia.
- Grace……sei sicura? – gli occhi di Katie sembravano colmi di preoccupazione.
Ero sicura?
Non lo sapevo neanche io.
Poi pensai a Christine. Al suo sorriso, alla sua dolcezza, all’amicizia che mi aveva donato, senza chiedermi nulla in cambio. Pensai alla mia migliore amica che non si preoccupava mai di niente, alla fiducia incontrollata che riponeva nelle persone, a quella vitalità che riempiva sempre i suoi occhi.
Ero sicura?
Sì. Lo ero.
Mi avvicinai a Katie e la fissai piena di determinazione.
- Sì. – risposi. E non ci fu più bisogno di altre parole.
Fuori Kevin e Alex ci stavano già aspettando.
- Sei sicuro di stare bene? – chiesi a Kevin per la trentesima volta.
- Certo! Sono sano come una roccia, io! – esclamò, con un’espressione gioiosa in volto. Era incredibile come in poche ore si fosse ripreso completamente.
Ci accordammo per il piano che avevamo stabilito, scegliemmo il sentiero meno complicato da seguire, e partimmo.
E ognuno di noi lasciò la sua casa, non sapendo se vi avrebbe mai fatto ritorno.

 
 
Angolo Autrice
 
Ciao a tutti!!
Allora la prima cosa che ho bisogno di dire, è SCUSATE!! Mi dispiace davvero tantissimo di aver aggiornato così tardi, davvero, ma la scuola mi porta via un mucchio di tempo e non riesco mai a scrivere.
La seconda cosa è che d’ora in poi cercherò di aggiornare più in fretta, e di non ritardare più così tanto.
Spero che questo capitolo vi piaccia, e che lascerete una piccola recensione, anche negativa.
Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la mia storia tra le seguite, le preferite o le ricordate. E grazie anche a voi, lettori silenziosi =D
Ma un GRAZIE speciale a coloro che recensiscono e che hanno recensito :D :D :D
  
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