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Autore: cloe_30stm    03/11/2011    4 recensioni
Nonostante abbia una FF in corso (Enemy Of Mine), ho deciso di pubblicare una nuova storia, sperando che torni l'ispirazione per l'altra.
E' nata da un racconto scritto da me all'età di 15 anni e che ho ritrovato casualmente tra i miei vecchi libri del liceo.
Sarebbe dovuta essere una OS ma è venuto fuori qualcosa di decisamente troppo lungo per esserlo.
Vi invito comunque a considerare il fatto che nasce come OS.
Mi piace pensare che qui non si parta nè dalla fine nè dall'inizio, ma da una fine che è un pò l'inizio.
La vicenda è ambientata nel 2007 e copre un periodo che va dall'aprile del 2006 al settembre dell'anno successivo
(in questa mia invenzione ho cercato di rispettare il più possibile le date del tour per cui, se avete dubbi su tempi o luoghi, o chiedete a me o controllate su qualsiasi sito dedicato alla band).
Parlerò di una storia d'amore che la cinica logica dei più non considerebbe possibile, ma che l'assurda logica del destino rende attuabile.
Nella flebile speranza che amori così esistano davvero in questo mondo...
Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve fanciulle!

Questo sarà un capitolo pieno di ricordi e in più scopriremo(in parte) cosa Jared ha in mente di fare per riconquistare Kate…

Bene, enjoy it!^_^

 

Gli ci vollero venti minuti per giungere alla sede della BBC Radio 1.

Una piccola folla di fan attendeva il suo arrivo davanti all’ingresso.

Riuscì miracolosamente a liquidarli con un: “ Ragazzi, mi dispiace tanto, ma vado di fretta! Prometto che mi farò perdonare al termine della trasmissione!”, rigorosamente accompagnato dal suo solito sorriso sghembo e un occhiolino.

Si affrettò a raggiungere gli altri, che nonostante fossero decisamente arrabbiati, non appena lo videro tirarono un sospiro di sollievo. Shannon fece per dire qualcosa ma Jared non gli diede il tempo.

“Rimandiamo i rimproveri, o gli insulti, a più tardi ok? C’è un cambio nella scaletta e abbiamo poco tempo per organizzarci.”

“Di che diavolo parli Jared?? Quale cambio di scaletta?”

Shannon riusciva a malapena a trattenersi dal prenderlo a sberle.

“Quello che ho deciso stamattina, mentre ero in metropolitana. – rispose Jared imperturbabile -  La cover di Stronger al posto di Message in a bottle.”

“Porca…Ti è per caso andato di volta il cervello nel giro di qualche ora??

Cristo santo, Jared!

Non pretenderai mica che te l’accordiamo?? L’avremmo provata sì e no due volte quella canzone!

Non siamo pronti. La faremo un’altra volta!”

“Ce le faremo bastare Shan.

Io devo cantare quella canzone. Oggi, non un altro giorno!

Prima che sia troppo tardi.”

Aveva uno sguardo deciso e supplichevole, come se per lui fosse una questione di vita o di morte.

Il tono di Shannon si addolcì repentinamente.

“Troppo tardi per cosa, Jared?” chiese confuso.

“Per riaverla indietro, Shan.”

Non fu necessario aggiungere altro. Il fratello maggiore capì.

“Bene.

Tomo, Tim, andiamo di là. Abbiamo circa 10 minuti per provare Stronger un’ultima volta prima di andare in onda.”

I due annuirono.

 Jared sorrise al fratello e lo seguì, mentre nella sua mente riaffioravano i ricordi di quel freddo pomeriggio di metà febbraio…

“Amo i Black Sabbath.”

Avevano deciso di rimanere in casa.

 Troppo freddo per uscire.

 Giacevano entrambi sul letto di Jared. Quest’ultimo aveva la testa poggiata sulle gambe di Kate.

“I Black Sabbath??” chiese voltandosi verso di lei, smettendo di giocare con una ciocca dei suoi lunghi capelli.

“Esatto. Perché ti stupisci tanto?” rispose lei sorridendogli, mentre gli spostava un ciuffo ribelle dal volto.

“Non sembri un tipo da Black Sabbath.”

Kate rise.

“Non sembro tante cose Jared.

Non sembro un’amante dell’arte e della filosofia. Non sembro una cultrice di cinema. Non sembro un futuro medico.

 E nessuno direbbe mai che una con questo faccino, e con neanche l’ombra di un tatuaggio, adori i Nirvana, gli Iron Maiden, gli AC/DC, i Linkin Park, i Muse, gli Avenge Sevenfold, gli Slipknot e che soprattutto idolatri Ozzy Osbourne come l’ultimo dei grandi rocker…eppure sono tutte queste cose.”

In effetti quella ragazza era una continua sorpresa.

Era come uno strano rebus, a tratti semplice e a tratti impossibile.

Questo era uno dei motivi per cui aveva cercato in tutti i modi di fare parte della sua vita.

Lo teneva sveglio. Con lei non si annoiava, mai.

Ma aggrottò le sopracciglia non appena si accorse che qualcosa non quadrava nelle parole di lei.

“Non credi di aver dimenticato qualcuno?” chiese Jared alzando un sopracciglio.

 Kate assunse un’espressione meditabonda, e si morse il labbro inferiore facendolo impazzire.

“Mmmh…sì, hai ragione…- Jared si preparava a sorridere vittorioso, sicuro della sua risposta- …ho dimenticato i Nine Inch Nails.” ma il sorriso gli morì sulle labbra.

Decise di riprovare. Avrebbe dovuto ammetterlo prima o poi.

“Nessun’altro?”

“Gli U2. Mi piacerebbe essere adottata da Bono.” disse con aria sognante.

“Manca ancora qualcuno…”

“No, non mi pare…”

Jared si mise a sedere e puntò i suoi occhi in quelli di Kate.

“Sicura?”

Lei annuì.

 Lui si avvicinò fino ad incastrarla tra il suo petto e la testata del letto.

“Davvero?”, sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra, sistemandosi meglio tra le sue gambe.

“Sì…” biascicò lei, con il respiro accelerato.

Con un gesto rapido ed esperto, la stese completamente sotto di lui reggendosi sui gomiti per non pesarle troppo.

Con la mano destra sfiorava la sua coscia.

Kate portò le sue mani tra i capelli di lui, lunghi e con ancora qualche residuo di rosso alle punte, e cercò di avvicinarlo a sé per baciarlo.

Ma Jared portò la testa indietro, facendola gemere di frustrazione.

“Ah ah, sarebbe troppo semplice non credi? Dillo.”

“Neanche per sogno.”

Lei si contorceva mente lui continuava a sfiorarla e a salire sempre più sù con quella maledetta mano, facendola ansimare lievemente.

Era quasi arrivato all’altezza della sua intimità.

“Kate…”

La stava sfiorando proprio lì, dove era più sensibile.

Lei si arrese. Vittoria.

“ I Thirty Seconds To Mars sono i migliori!

Talmente bravi da creare dipendenza, talmente straordinari da non poter essere paragonati a nessun’altro!

Sei contento adesso?”

“Molto…” e scese a baciarla, ormai anche lui al limite della sua resistenza.

 

Erano ancora nudi in quel letto sfatto.

Kate teneva la testa poggiata sul petto di Jared che le stava accarezzando una spalla.

“Jared?”

“Mmh?”

Alzò la testa per guardarlo negli occhi.

“Ora che ci penso…ho dimenticato di annoverare qualcuno…”

“E chi sarebbe? Sentiamo…”

“Kanye West.”

“Un rapper? Credevo che amassi solo il rock et similia…”

“Ed è così, ma lui è incredibile.

È uno di questi artisti che mettono anima e cuore in tutto quello che fanno.

Non lascia mai nulla al caso…mi ricorda te, in un certo senso.”

“Le dimensioni ci sono in effetti…” sorrise sornione.

“Jared sei…un porco!” e si alzò, scuotendo la testa con un’espressione tra lo schifato e il divertito.

“Oh avanti! Scherzavo! Torna qui!”

La tirò nuovamente a sé e le baciò la fronte.

“Qual è la sua canzone che preferisci?”

“Dici di Kanye?”

Jared annuì.

“Senza dubbio Stronger…

N-n-now th-that don’t kill me, can only make me stronger…I need you to hurry up now, cause I can’t wait much longer…”

“I know I got to be right now, cause I can get much wronger…Man, I been waiting all night now, that’s how long I been on ya…”, continuò Jared.

“I need ya right now” cantarono insieme, scoppiando a ridere.

“La conoscevi allora?”  disse lei mettendosi a cavalcioni su di lui, trascinando con sé le lenzuola.

“Non sei l’unica fan di Kanye.”

“Questa me la segno, cara la mia rockstar…” e scese a baciargli la clavicola, salendo piano sul collo, godendo del suo odore unico e inconfondibile.

“Ne verrebbe fuori una cover interessante…” riflettè Jared con apparente indifferenza, mentre le sue mani scorrevano sulla pelle nuda di Kate, che a quelle parole si staccò da lui per guardarlo nelle iridi ghiacciate.

“Oddio, la faresti davvero?”

Quel sorriso, quegli occhi così luminosi e vivi.

Avrebbe fatto qualunque cosa pur di vedere sempre quella luce nei suoi occhi.

“Chiedimelo.”

Kate portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e, com’era sua abitudine quando era leggermente in imbarazzo, si morse il labbro prima di parlare.

“Canteresti Stronger, per me?”

Jared si strinse a lei, avviluppandola con le sue forti braccia.

“Oh no, farò molto di più…- era ad un soffio dalle sue labbra -…la riarrangerò solo per te.”

La baciò come se solo grazie al suo respiro riuscisse a sua volta a respirare. E si amarono come se quel giorno potesse essere l’ultimo.

 

Dopo qualche settimana Jared si decise finalmente ad andare in studio e a mettersi al lavoro sulla canzone, con sommo dispiacere del fratello maggiore reduce da una serata, come dire, movimentata.

“Si può sapere perché ci hai trascinati tutti qui alle nove del mattino? Non mi pare che avessimo parlato di metterci al lavoro su un nuovo album.” chiese Shannon, stravaccato su uno dei divanetti dello studio, ancora mezzo addormentato.

“Infatti non siamo qui per un nuovo album…”

“Ah no?”

“No. È da un po’ che ho quest’idea in testa. Vorrei riarrangiare il nuovo singolo di Kanye West: Stronger.”

“E perché ci tieni così tanto a fare una cover di West?”,

“ Una cover?? Questa sarà LA cover, Shan.”, risposte Jared da dietro al suo mac, impegnato nella ricerca di un riarrangiamento decente.

“Per l’esattezza sarà LA cover di una cover.” disse Tomo, mentre strimpellava la sua amata Gibson, guadagnandosi un’occhiata truce da parte di Jared.

Tomo alzò le braccia a mo’ di resa.

“Era giusto per essere precisi, amico!”

“Taci croato.”

Tomo bofonchiò qualcosa e tornò a concentrarsi sulla sua chitarra.

“Non hai comunque risposto alla mia domanda, Jay.”, riprese Shannon.

“Ho deciso di darmi al rap. Non posso?”  sbottò irritato.

 “E sentiamo…quando avresti deciso di diventare il nuovo Dr Dre?”

“È una passione maturata col tempo.”

 Shannon si tolse gli occhiali da sole da sopra il naso, e lo guardò inarcando le sopracciglia.

“Jared…” disse canzonatorio.

Il minore dei Leto sbuffò per la frustrazione.

“E va bene! L’ho promesso ad una persona.”

 “ Fammi indovinare…è una persona slanciata, con i capelli lunghi, decisamente carina, anzi anche troppo, e di nome Kate?”

Jared deglutì a vuoto, serrando le mascelle in evidente imbarazzo.

“Ah lo sapevo! Ti stai rammollendo fratellino!”

 Tim e Tomo sogghignavano divertiti dalla comica scenetta offerta dai Leto Bros.

 “Shannon smettila di sparare cazzate!

 E poi la canzone piace anche a me. È un genere nel quale non mi sono mai cimentato.

Voglio dire, è evidente che non sono un rapper.

Questa cover si dimostrando una sfida alquanto interessante.”

“Tzè, sfida alquanto interessante…”gli fece il verso Shannon.

“Senti, ho di meglio da fare che farmi prendere per il culo dal sangue del mio sangue. Se non ti dispiace…” e si infilò le cuffie, immergendosi totalmente nella musica che stava tentando di creare, o meglio, ricreare.

Nonostante l’aiuto del resto della band, gli ci volle più tempo del previsto per ottenere il risultato sperato, e a causa del tour e di quella serie di eventi che portarono alla rottura con Kate, non riuscì a farle ascoltare quello che aveva preparato per lei…almeno fino a quel 14 settembre del 2007.

 

 

  
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