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Autore: Florence Rhymes    04/11/2011    0 recensioni
Cosa fareste se vi daresso una nuova opportunità,se vi permettessero di rinascere?
Accettereste per vendetta,o per salvare un amica?
Uchū e Kaosu sono rispettivamente Sailorcosmos e Sailorchaos,destinate a ripetere i loro errori e lottare,uccidersi ancora e trovarsi nuovamente nel Caulderon a decidere se rinascere ancora,e ancora e ancora.
O forse no?
Sailorcosmos decide di rinascere e cambiare il destino di Kaosu.Ma ci riuscirà,o sarà solo l'ennesimo fallimento?
E chi sono i misteriosi Unmei no Sakka?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sailor Moon Daburujōku'
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Capitolo 01
-Bring Me To Life-




'Svegliami dentro (salvami) chiama il mio nome e salvami dalle tenebre (svegliami) ordina al mio sangue di scorrere (non riesco a svegliarmi) prima che venga distrutta (salvami) Salvami dal Nulla che sto diventando'
[Trad.Bring Me to Life;Evanescence]



Ed allora Uchū ebbe un altra possibilità,poté nuovamente tornare sulla terra,sulla fredda terra a combattere un eterna lotta.
Aveva perso il conto delle volte in cui era nata,forse esisteva dalla nascita del Cosmo stesso,da cui per altro prendeva nome.Forse lei e Chaos combattevano da ere prima che la terra si formasse.Fatto stava che aveva vissuto tante di quelle vite,che al momento faticava a ricordarsele tutte.
L'ultima che si ricordava,la più dolorosa,era quella in cui aveva visto il tradimento di Kaosu,in cui lei le aveva fatto esplodere la spilla in faccia.
Ma avrebbe cambiato tutto,questo pensava insistentemente,mentre cadeva giù dal cielo,le sue nuove ali che ancora non comprendeva come usare non sembravano aiutarla molto ad attutire una possibile caduta.La mantellina della Sailor fuku che svolazzava assieme al fiocco.L'aria quasi la schiacciava,la opprimeva,non le permetteva di parlare.Era come se qualcuno l'avesse presa alla gola e la stesse trascinando forzatamente a terra.
Come se qualcosa la stesse riportando alla vita con la forza.Dovette socchiudere gli occhi,perché l'aria le dava maledettamente fastidio,e faticava a tenerli aperti.
"Non devo chiuderli,non ora."
Pensò coprendosi il viso con le mani.Ci mancava poco,riusciva chiaramente a distinguere i colori che illuminavano Tokyo,quella notte.Quella notte qualcuno era agitato,qualcuno attendeva la nascita di una nuova vita,qualcun'altro invece lottava per venire al mondo.
Era Uchu,la nuova vita che sarebbe venuta al mondo,e sapeva che da qualche parte nel mondo anche Kaosu sarebbe rinata con lei,e questo le dava la forza di non chiudere gli occhi.
Provò a capire come sbattere le ali,ma queste non obbedirono ai suoi ordini.Perché non obbedivano?dovevano obbedire,o si sarebbe schiantata!
Aprì le braccia e cercò di simulare un uccello in volo,sperando che le Ali che erano da poco spuntate sulla sua schiena le diedero ascolto ed iniziassero a funzionare come dovevano.
Doveva funzionare,ne aveva bisogno.Ne aveva un impellente bisogno.
Poi però,quando mise meglio a fuoco l'area in cui stava precipitando,capì che sotto di lei vi era un ospedale e che forse era necessario che si lasciasse andare.Chiuse gli occhi e rilassò le braccia ed ogni singolo muscolo del suo corpo,finché non sentì la luce del suo Starseed tornare a brillare più forte di prima,finché non sentì un piccolo cuore battere in lontananza e gridare 'ehi,muoviti,io sto aspettando'.
E non avrebbe aspettato più di tanto,perché l'edificio si faceva sempre più vicino,e la paura di non riuscire a rinascere era troppo forte.Solitamente,quando rinasceva,le bastava gettarsi nel Caulderon e successivamente si ritrovava in un ospedale fra le mani della sua nuova mamma,ora invece quella Guardiancosmos aveva deciso di farle fare un volo dal cielo e farle raggiungere da sola l'Ospedale.
Iniziò a fare il conto alla rovescia.
Dieci,nove.
Andava troppo veloce.
Otto,Sette.
Le ali non funzionavano,non le avrebbero attutito la caduta.
Sei,Cinque.
Era vicino,troppo vicino.Non ce l'avrebbe fatta,non poteva farcela.Si sarebbe sfracellata al suolo assieme al suo Starseed,e la nuova vita non sarebbe mai nata,lei non sarebbe mai nata.
Quattro,tre.
Se non fosse stata uno spirito,avrebbe chiaramente spotuto sentire il cuore salirle in gola per la paura.Chiuse gli occhi e pregò tutte le divinità che conosceva che tutto andasse bene.
Due...
Un minuto,un maledetto minuto all'impatto.
"Per Kaosu,lo faccio solo per Kaosu.Vi supplico,aiutatemi"
Si ritrovò a sperare che lassù,da qualche parte,qualcuno la stesse ascoltando,che la sua Prima Madre stesse pregando per lei,desiderò di avere Kaosu accanto a lei a prenderle la mano come quando cadeva dalla biclicletta,a sussurrarle parole come 'fidati,ci sono io qua'.Ma era sola e..
..Uno,zero.
Attraversò il tetto dell'edificio come se niente fosse,le mani portate sulla testa per paura di farsi male.Si guardò le mani e si rese conto d'essere diventata di pura luce.Davanti a lei si trovavano un uomo dai capelli biondi che teneva la mano alla sua bellissima moglie,sussurrandole parole di conforto.
Se non avesse riconosciuto nel viso dell'uomo quello di suo fratello Manta,a quest'ora si starebbe chiedendo se avrebbe mantenuto il cognome Musumeno,ma ora era sicura che l'avrebbe mantenuto.Era il nome,a preoccuparla non poco.Per anni tutti i genitori che aveva avuto l'avevano chiamata Uchū,cioé Cosmo,ma ora non era tanto sicura che suo fratello Manta alla sua futura figlia le avesse dato il nome di sua sorella.
Si girò verso destra e poté vedere,nelle sue stesse condizioni,una Kaosu vagamente stordita,che continuava insistentemente ad osservare la sua nuova madre.La guerriera del Chaos si giro verso la guerriera del Cosmo,a chiederle consiglio,a trovare in lei la forza mancante,come se fossero ancora amiche.
"Io...non..sono sicura di voler rinascere un altra volta.."
Sussurrò stringendosi nelle spalle.Uchū le sorrise ed indicò le loro future madri.
"Loro ci aspettano,non possiamo deluderle,ti pare?"
"Loro non mi aspettano,sarà come la mia precedente famiglia"
"Questo non puoi saperlo"

Kaosu sbuffò.Uchū,almeno in parte,aveva ragione;non poteva sapere se questa nuova famiglia sarebbe stata uguale all'altra.Fece per 'abbracciare' la nuova madre,ma una luce si formò fra i due letti,ed apparve una donna dai lunghi capelli blu legati in due treccie che,a loro volta,erano legate in un odango dietro alla testa.
"Voi dovete necessariamente rinascere.Se lo Starseed del Cosmo e del Chaos non rinascono,il mondo cesserà di esistere,perché non esisterà più nemmeno l'equilibrio."
"E dovremo lottare ancora."

Sussurrò Uchū chinando il capo.La donna annuì.
"Cosa ne sai?!Che accidenti sei,anzi cosa sei?e cosa vuoi?!"
Chiese Kaosu digrignando i denti la donna le rivolse uno sguardo di fuoco e digrignò i denti a sua volta.
"Hikari,la Unmei No Sakka che scrive il vostro destino"
"Il nostro...quindi e' colpa tua se noi esistiamo da secoli e lottiamo da millenni?!"

Urlò,senza ottenere risposta.La donna sparì,senza lasciare alle due altra scelta:dovevano nascere.
Dovevano scoprire chi o cosa fossero gli Unmei no Sakka e liberarsi dalla subdola mano del destino.Si lanciarono uno sguardo d'intesa che non si lanciavano da anni,poi abbracciarono ognuna la loro madre.

A mezzanotte e mezza,la donna dai boccoli cerulei teneva fra le braccia una bambina con qualche capello argenteo.La donna sorrise,mentre l'uomo si mise a piangere.
Perché,proprio a lui,era nata una figlia uguale alla sua defunta sorella Uchu?
Ormai,il nome della piccola,per lui era fin troppo ovvio.
Un infermiera si avvicinò con una cartellina ed una mano penna in mano.
"Come chiamiamo questa bellissima bimba?"
Chiese la donna sorridendo.Manta si asciugò gli occhi poi,con voce tremante,rispose.
"Uchu Musumeno."
La bambina,così come l'infermiera,sorrise.
"Figlia del Cosmo.Complimenti signore,é proprio un bel nome.Questa bambina farà grandi cose,ne sono certa"
E non sapeva quanto aveva ragione.

   
 
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