To
sunshine, thank you for your support.
Capitolo decimo
Darren non si preoccupò nemmeno di recarsi nella sua
stanza, una volta a Boston, e si buttò direttamente sul grande letto matrimoniale
della 277 di Chris che borbottava infastidito.
Il soprano scaricò la sua tracolla da qualche parte,
dirigendosi in bagno per liberare la vescica e fare una doccia rilassante,
prima di cambiarsi e andare a vedere il palco per il concerto di quella sera.
Il riccio rimase sul letto finchè non sentì lo
scrosciare insistente dell’acqua e qualche mormorio rilassato.
Si guardò intorno con un sorriso furbo e si alzò dal
giaciglio, chiudendo la porta dalla stanza a chiave, ma non prima di aver
esposto il cartello “non disturbare” sulla maniglia.
Entrò in bagno silenziosamente, denudandosi dei propri
vestiti a ogni passo. Chris era immerso nel calore dell’acqua calda e il
vapore gli impediva di scorgere la sua figura in modo nitido attraverso il
vetro della doccia.
Il ghigno di Darren si aprì ancora di più quando capì
che il ragazzo non si era ancora accorto di lui e lo ascoltò cantare un
motivetto di una qualche pubblicità prima di decidersi ad entrare.
Fece scorrere lentamente le
ante e si infilò dentro, costatando quanto la doccia fosse grande per una
persona sola.
Chris era talmente immerso nei suoi pensieri che non
si accorse assolutamente di nulla.
Era una visione in quella posa.
I capelli bagnati appiccicati alla fronte, il viso
rivolto verso il getto dell’acqua, le labbra socchiuse e tante,
tantissime piccole goccioline gli imperlavano il corpo tonico. Le mani di
Darren tremarono di desiderio e presto le strinse sui fianchi morbidi del
ragazzo che sussultò spaventato, mentre il suo corpo caldo e ancora
parzialmente asciutto aderiva al suo. La pelle di Chris si increspò di piacere,
al contatto con quella di Darren e si lasciò andare ad un sospiro mentre
gettava la testa all’indietro e trovava appoggio nell’incavo del
suo collo.
“Io so come vanno a finire queste
cose…” mormorò incerto, mentre Darren gli lasciava umidi baci lungo
il collo.
“Di che parli?” mugugnò.
“Uhm… ora mi dirai che sei qui per farti
la doccia e che il motivo valido per farla insieme è per dimezzare i
tempi…” rispose, con un filo di voce.
Darren ridacchiò e gli circondò i fianchi e il busto
con le sue braccia forti, facendolo gemere.
“In realtà l’esatto motivo per cui sono
qui è quello di approfittarmi di te.” rivelò. “non intendevo
sprecare parole inutili per dirti che voglio scoparti.”
Il suono cristallino della risata di Chris venne
interrotto da due labbra soffici e appassionate.
Fecero ritardo.
Un immenso, disastroso ritardo.
Li avevano dati per persi e tutta la crew si era
mobilitata per cercarli.
Ashley, Amber e Dianna, le uniche a sapere della
tresca fra Chris e Darren, la bionda solo per un caso fortuito, erano le più
tranquille, così come Dylan che ridacchiava accanto alle ragazze.
“Quei due sono rinchiusi da qualche parte a
darsi da fare.” Ghignò, mentre Ashley annuiva.
“E’ un comportamento irresponsabile, il
loro.” Aveva ribattuto Dianna.
“Già.” Le diede man forte Amber.
“c’è una ragazza che crede ciecamente nella fedeltà del suo
amorevole fidanzato e…” si girò verso Dylan per dargli una lunga
occhiata inquisitrice. “tu e Chris non stavate più o meno
insieme?”
Il ragazzo scosse le spalle. “E’ stato breve, ma intenso.”commentò.
“Eccoli!!!”
Ashley si alzò dalla sedia e indicò Chris e Darren fermi sulla porta con un
imbarazzato sorrisetto.
Erano scompigliati e rossi in viso, come se avessero
corso.
“Scusate, ma c’era traffico….”
Iniziò Chris.
“sì un incidente assurdo!!!”
assecondò Darren, mentre annuiva vistosamente. “due camion e un
furgoncino di gelati… hanno fatto proprio… BOOM!” enfatizzò
il concetto muovendo le mani in modo teatrale mentre Christopher lo ammoniva
con lo sguardo.
Kevin, seduto dall’altra parte della stanza, a
giocare a carte con Cory e Mark, aggrottò le sopracciglia. “l’hotel
è qui di fronte…”
Calò un pesante silenzio d’imbarazzo e mentre il
soprano apriva più volte la bocca per tentare di dire qualcosa Ryan e Brad
entrarono nella stanza come delle furie.
“Ah, eccovi qui.” Brad li fissò con
rimprovero.
“Due ore e mezzo di ritardo. Due ore e mezzo!” sbraitò
invece Ryan, agitando le braccia e dando il via a una delle sue famose, quanto
paurose, crisi isteriche.
Fu un attimo e tutti i ragazzi uscirono di stanza,
lasciando a Chris e Darren il meritato compito di sorbirselo.
Non dovettero nemmeno spiegare il motivo del loro
ritardo o quanto meno inventare una scusa, perché Ryan lì spedì sul palco senza
voler sentire una parola.
“Okay, allora a dopo!” a dieci minuti
prima del concerto, Darren già saltellava allegro per il backstage, parlando al
telefono. Chris lo guardò incuriosito e aspettò di trovarselo vicino prima di
chiedergli il perché di tutta quella euforia.
Anche se normalmente non c’era mai un perché.
“I ragazzi! Sono qui!” squittì il
riccio, esibendosi in diversi saltelli.
“Ehi, ehi calma folletto.” Ridacchiò Chris.
“Sono agitato, sai? Ma non so
il perché!” si confidò con un sorriso.
Chris scosse la testa e ridacchiò, intenerito.
“Sembri costantemente un bambino troppo cresciuto.”
Darren sorrise sornione. “e
questo bambino troppo cresciuto desidera baciarti. Adesso.” Disse,
negli occhi un briciolo di malizia.
Il suono della suoneria del suo I phone li distrasse e
Darren fece una smorfia nel leggere il nome sul display. “credo che sia
in possesso di qualche radar o qualcosa di simile…” borbottò,
mostrando il cellulare a Chris.
Era Mia.
“Va, rispondi.” Lo incitò con un sorriso.
Il riccio si congedò da lui con un sorriso di scuse.
La fine del concerto non arrivava mai per Darren e per
quanto amasse davvero stare sul palco e saltellare da una parte
all’altra, non vedeva l’ora di buttarsi in un caloroso abbraccio di
gruppo.
La telefonata con Mia l’aveva un po’
demoralizzato, visto l’ennesima litigata. La colpa, Darren lo sapeva
benissimo, era solo sua e la ragazza aveva ragione a urlargli contro che non si
faceva mai sentire.
Lui recitava ogni volta la stessa solfa, le diceva che
il lavoro era troppo e che non riusciva ad avere un minimo spazio libero
nemmeno per se stesso, quando in realtà passava molto più tempo con Chris e a
pensarlo che altro.
Si sentiva un verme, ma non poteva farci nulla.
Il tocco gentile dalla mano di Chris lo distolse dai
suoi pensieri. “Vado a farmi una doccia in albergo” disse. Darren
annuì.
“Vengo anche io, anche perché i ragazzi hanno
già assalito le docce e non ce ne sarà una libera!”
“Sia chiaro, la doccia la farai nella tua
stanza.” Esclamò Chris, punzecchiandogli il petto con un dito.
Il maggiore rise “Ma come? E io che volevo dimezzare i te-“
“DARREN!” un urlo squillante e allegro
fece sussultare i due ragazzi che si girarono a guardare la causa di quel
trambusto.
Una ragazza minuta, con lunghi capelli di un castano
chiaro e la pelle lievemente scura, stava correndo verso di loro.
Chris rimase interdetto, mentre Darren raggiunse la
ragazza a metà strada e i due si chiusero in un lungo, dondolante abbraccio. Il
soprano non riusciva nemmeno a comprendere cosa i due si stessero dicendo,
visto che parlavano contemporaneamente. Li fissò, con un sorrisetto sarcastico
sulle labbra e le braccia conserte, finchè i due ragazzi non si voltarono verso
di lui.
Darren aveva un largo sorriso e teneva premuta la
guancia su quella della ragazza, stringendola ancora a se.
“Chris, ti presento Lauren Lopez.” Disse
in tono solenne.
Lauren si staccò dall’abbraccio e porse la mano
a Chris, con un enorme sorriso sulle labbra.
Il soprano boccheggiò per un istante, mentre le gote
si imporporavano.
“E’-è un piacere conoscerti!”
Okay, forse doveva ammetterlo.
Aveva una cotta per quella ragazza e per la sua
personalissima interpretazione di Draco Malfoy.
Darren inarcò un sopracciglio, mentre anche Lauren,
dopo un’attenta osservazione era nelle stesse condizioni di Chris.
“Sono un tuo grande, grandissimo fan!”
continuò, stringendo fra le mani quella calda e piccola della ragazza.
Quest’ultima non rispose al complimento, ma
rimase a fissarlo con la bocca leggermente socchiusa e gli occhi luccicanti.
“Te l’ha mai detto nessuno che dal vivo
sembri proprio un angelo? Un angelo maestoso.”
Darren continuava a fissarli senza riuscire a capire chi
fosse più entusiasta dei due.
“Sentite, non vorrei interrompere questo
quadretto idilliaco e veramente, ma veramente commovente, ma vorrei farmi una
doccia e incontrare gli altri, il prima
possibile.”
Lauren gli rifilò un’occhiataccia, prima di tornare
a sorridere a Chris. “I ragazzi sono fuori, solo io ho
avuto la fortuna per un pass. Ti va se ti accompagno
in stanza?” il soprano sfoggiò un enorme sorriso.
“Certamente e potremmo sparlare di Darren per tutto il tempo!!” esclamò, prendendola sottobraccio.
Darren li guardò con un misto di confusione e
delusione e si affrettò a seguirli.
Nell’ora successiva, Lauren non fece domande
sulla natura del rapporto fra lui e Chris, rimase solo in disparte a guardarli battibeccare
e sorrideva sorniona a ogni occhiata fugace.
Quando entrambi i ragazzi furono lavati e vestiti di
tutto punto, Lauren li portò in un locale proprio lì vicino, dove aveva
lasciato gli altri Starkid.
A loro si erano uniti Titus, Jon, Curt e Riker.
“Chi li ha invitati?” Chris si rivolse a
Darren, già abbastanza in soggezione.
“Io. Ho pensato che ti saresti sentito a tuo
agio con qualcuno che conosci al tuo fianco.”
Chris sorrise. “Ma ci sei tu.
Ed è quello che ho bisogno lo sai.” Lo rincuorò. “almeno che, come
probabilmente so, non si sono autoinvitati.” Darren fece un sorriso
colpevole e lasciò Chris subito dopo, per correre dai suoi amici. Il soprano
sospirò; erano rare parole del genere ed era ancora più raro che se le
scambiassero in un luogo così pubblico, ridotti a piccoli sussurri mal celati.
Rimase in disparte finchè Darren non gli fece cenno di
avvicinarsi, con un sorrisetto felice. Era spalmato addosso a due ragazzi, che
Chris aveva già riconosciuto e si avvicinò lentamente, almeno finchè Lauren non
decise di fare le cose per bene. Lo afferrò per un braccio e con una risata lo
trascinò verso il gruppetto. Il tavolo era piuttosto piccolo per tutte
quelle persone riunite intorno e alcune, come Riker, già a suo agio, stava in
braccio a Curt bevendo dalla sua bottiglia di birra.
“Visto che Darren ha la sensibilità e la
delicatezza di un toro durante una corrida, tocca a me presentarti alla
combriccola.”
Chris ridacchiò, ma non ce l’aveva con Darren.
Era troppo tempo che non rivede i suoi amici. E a quanto sembrava non erano
nemmeno la metà del gruppo.
“Starkid!” Lauren richiamò
l’attenzione con trillo acuto, sbattendo il palmo della mano sul tavolo
di legno pesante.
Darren tornò sull’attenti
e si mise composto, tornando a sorridere a Chris, ancora una volta, scusandosi.
“Vorrei presentarvi Chris, colui che è stato capace di sopportare Darren
per un anno intero senza ucciderlo…”
“Questo però non esclude il
fatto che io non ci abbia provato.”commentò Chris, lasciandosi andare a un piccolo gesto di
saluto e un sorriso imbarazzato. I ragazzi scoppiarono a ridere, senza
dare molta attenzione al broncio di disappunto di Darren.
“Dal vivo sei ancora più bello, com’è
possibile?” commentò una ragazza con grandi occhi azzurri e una frangetta
che le cadeva disordinata sulla fronte.
“Sembra proprio un angioletto!” le diede
ma forte Lauren, afferrando il viso di Chris con una mano per strizzargli le
guance.
“Sono Bonnie*, comunque, piacere di
conoscerti.” La ragazza gli porse la mano che Chris afferrò con entusiasmo.
“Se avete finito di prendere per il culo me ed elogiare lui, gli presento gli altri!”
s’intromise Darren, forse un po’ infastidito da tanti complimenti.
“Possiamo fare anche da soli, bello!” uno
dei ragazzi praticamente addosso a Darren si alzò in piedi e diede a Chris una
poderosa pacca sulle spalle, i capelli neri erano tirati indietro e la barbetta
incolta gli dava qualche anno in più. “sono Joey* e quell’uomo sexy
vicino all’hobbit è Joe.*” un bel ragazzo, con un largo sorriso lo
salutò con gesto della mano e una breve strizzata d’occhio. Chris arrossì
e ricambiò il saluto, prima di essere spinto delicatamente da Lauren per
sedersi in mezzo a lei e Bonnie.
“Come mai voi quattro siete sempre in mezzo come
il prezzemolo?” chiese il soprano, con un sorrisetto, rivolto ai Warblers
che erano intenti a fare giochi stupidi con Joe.
“in realtà eravamo qui per una birra prima di
andare al locale” fu Curt a parlare. “ma lui ci ha intercettati e
invitati al tavolo!” concluse indicando Joey.
“aspettate... ma Brian non è venuto?”
interruppe Darren, guardandosi intorno con i suoi occhioni grandi e lucidi.
Chris sospirò e cercò di allontanare il folle impulso
di allungarsi e baciare quel piccolo broncio.
“E’ in bagno.” Rispose Bonnie.
“da una buona mezz’ora direi.”
“Qualcuno non dovrebbe accettarsi che sia ancora
vivo?” Chris fece scivolare lo sguardo verso gli Starkid che sembravano
piuttosto indifferenti alla cosa.
“E’ normale. Si distrae facilmente.” Fu il commento di
Lauren che lasciò Chris ancora più perplesso.
La questione fu accantonata quando tutti, piuttosto
rumorosamente iniziarono a proporre idee per passare una serata indimenticabile.
Il soprano mandò il suo short di tequila che aveva
ordinato qualche minuto prima e ascoltò con interesse gli sproloqui di Riker
che sosteneva che il modo migliore era quello di rubare superalcolici nel
supermarket affianco al pub, Darren aggiunse che si poteva trovare un karaoke e
passare la nottata ad ubriacarsi e a cantare canzoni a sfondo sessuale.
“Se queste sono le uniche idee che sapete tirar
fuori, mi vergogno a sedermi al vostro stesso tavolo!” proruppe una voce
in tono solenne e fintamente scandalizzato.
“Brian!!!” Darren
non fece nemmeno in tempo a finire di nominarlo che già i due si stavano stringendo
in un lungo dondolante abbraccio.
“Allora, illuminaci, grande saggio.”
Brontolò Joey, che già si stava pregustando una serata a base di Alcol rubato e
canzoncine sconce.
Brian *, un ragazzo alto nella media con corti capelli
castani sparati a regola d’arte con del gel, gonfiò il petto e assunse
un’aria di superiorità. “Ero in bagno quando quella bella signorina
la giù…” e dicendolo, Brian indicò una bella ragazza bruna, con un
succinto top blu che gli lasciavano scoperte le spalle. Stava guardando con
odio proprio nella loro direzione. “ha voluto intraprendere un breve, ma focoso contatto ravvicinato e mi ha informato di
un evento straordinario!”
Lauren ridacchiò. “In altre parole tu hai spiato
nel bagno delle donne, hai tentato un contatto ravvicinato e lei ti ha dato una
bella cinquina.” Il volto di Brian si contrasse in un’espressione
scandalizzata.
“Non è affatto così!” cercò di rimediare,
fra le risate che erano scoppiate irrefrenabili. Chris potè davvero notare,
sulla sua guancia destra, i segni rossi delle dita. Bonnie si accostò a lui per
sussurrargli in un orecchio: “Fa sempre così!”
“Volete sapere cosa ho scoperto oppure devo
mandarvi a fanculo?!” sbottò Brian, le braccia
incrociate al petto.
Darren si era nuovamente seduto, cercando di catturare
l’attenzione di Chris con lo sguardo. Quest’ultimo accorgendosi di
essere osservato piantò gli occhi in quelli nocciola dell’amante e gli sorrise per rassicurarlo, visto la sua espressione
preoccupata.
“Pendiamo dalle tue labbra!” esclamarono
Joe e Joey in coro.
Brian evitò quest’ultimo commento. “Voi proponete gite scolastiche al supermarket? Beh io
propongo di meglio.” Lasciò un attimo la frase in sospeso, appoggiando le
mani al tavolo. “ Six Flag.” Disse solo.
Il tavolo fu scosso da commenti di stupore e un
barlume di speranza si accese in Chris. “per essere precisi il Six Flag
New England *. Che, guarda caso rimarrà, aperto solo per questo giorno
ventiquattro ore su ventiquattro per festeggiare non so quale anniversario di
non so quale delle mille attrazioni lì dentro.”
“Dobbiamo andarci.” Commentò Joe, gli
occhi luccicanti. “è nostro dovere di cittadini americani andare lì e
sfiancarci per il troppo divertimento.”
Nessuno dissentì sul quel punto in particolare.
Il Six Flag New England*(1),
uno dei parchi a tema più rinomati e ricchi di attrazioni di tutti gli Stati
Uniti era un po’ fuori Boston e i ragazzi, divisi in due macchine
diverse, si erano persi un paio di volte, forse una in più, prima di arrivare a
destinazione.
Chris e Lauren tenevano i nasi incollati al finestrino
e la bocca spalancata dallo stupore.
Darren non era da meno ovviamente e si era prolungato
in versi senza senso da quando aveva avvistato le luci accecanti
dell’entrata.
Nonostante fosse molto tardi, la gente affollava l’entrata
e i giganteschi portici con un chiacchiericcio insistente e dopo aver trovato
un parcheggio, piuttosto in là, saltellarono verso la banchina dei biglietti.
“Ashley morirà d’invidia appena glielo
dirò!” strillò Chris saltellando sul posto.
“Spero che i ragazzi non siano stati troppo
inopportuni.” Commentò invece Darren, che camminava al suo fianco con le
mani incrociate dietro la schiena.
Christopher gli rivolse un sorriso. “Sono
abituato alle tue stranezze, questo è nulla.” Rispose divertito e il riccio
gli diede una piccola spinta per gioco.
“Ehi piccioncini mettevi in fila!” li
raggiunse la voce di Lauren, qualche passo avanti a loro.
I ragazzi erano intenti in una fitta conversazione
dall’aria seria tanto che Chris, preoccupato, chiese a Bonnie qual era
l’argomento.
“di film porno scadenti.” Darren ridacchiò
e Christopher rimase un attimo accigliato.
“Sono gli unici che hanno un minimo di trama
decente per distogliere l’attenzione dallo squallore della
situazione!” stava dicendo Curt.
“Per non parlare di quelle musichette in
sottofondo che hanno la capacità di irritarti invece che invogliarti nella
visione.” Aggiunse Brian, seriamente indignato.
“E vogliano discutere sui
personaggi? Perché far passare
delle cinquantenni per delle ventenni? Insomma è come vedere mia… zia in
atteggiamenti intimi con un stallone dai capelli
unti!” Joey represse un brivido di schifo.
“Perché le vengono pagate meno.” Riker
masticò un pezzo di Red Vines. “insomma una stagionata prende meno di una
ragazza giovane e dalle tette grandi! Le donne in avanti con l’età fanno
sempre film scadenti alla fine della loro carriera. Inoltre la regia sono
sempre di pessima qualità, ma contano su un grosso pene per fare soldi.”
Joe rise sguaiatamente e rifilò una pacca amichevole
sulle spalle del biondino.
“Però amico, sei ferrato
sull’argomento!”
Riker fece un sorriso soddisfatto. “ Ho una
certa esperienza, devo ammetterlo.” Chris gli lanciò
un’occhiataccia.
Un ragazzo tanto carino e dolce come Riker non doveva
pensare certe cose, per il soprano erano inconcepibili.
Darren rise della sua espressione e si infilò n mezzo
al discorso, interessato.
Riuscirono a varcare le porte del Six Flag solo dopo
una lunga mezz’ora di fila.
L’interno del parco a tema era una specie di
piccolo villaggio dei balocchi.
C’era qualunque cosa si potesse desiderare e le
molteplici impalcature di spessa ferraglia colorata erano un’autentica
tentazione.
Riker convinse tutti ad andare sul Cyclone*(1), una delle attrazione più gettonate, ma Chris aveva
già adocchiato, dal volantino informati preso all’ingresso, qualcosa
d’interessante.
Tirò Darren per il jersey della maglietta, richiamando
la sua attenzione.
Il ricciolo era un po’ barcollante per il giro
appena concluso e non gli prestò immediatamente attenzione.
“Epico!” urlò Joe attirando Chris in un
abbraccio. “lo rifacciamo Mister Golden Globe?”
Il soprano si mordicchiò un labbro. “Io voglio
fare questa” disse indicando con il dito l’immagine presente sul
foglietto.
“Quale?” s’intromise Darren
mettendosi in mezzo fra i due ragazzi, così che Joe mollasse la presa.
“Wow Batman! *(1)” strillò
poi. “dalle indicazioni è un po’ lontana da qua.”
“Perché prima non mangiamo e
poi facciamo gli altri giochi? Io
sto morendo di fame.” Joey si portò una mano allo stomaco e borbottò.
“Questa proposta è saggia quanto fare il salto
nel vuoto senza attrezzatura adatta!” ribattè Chris ridacchiando.
Due paia di occhi lo fissarono straniti.
“Perché?” chiese Brian, arrivato per dare man forte a Joey.
“Se non volete che la cena vi si riproponga
addosso dopo il giro... è meglio farlo subito o aspettare ” Chiarì con
una scrollata di spalle, il soprano.
Joey abbandonò la sua espressione stranita in un largo
sorriso. “Dar, il tuo amico qui, è proprio
intelligente!!!”
Chris alzò un sopracciglio. “E’ una cosa
ovvia…” ribattè ma nessuno lo ascoltò, tranne Lauren che gli si
avvicinò con uno sguardo compassionevole.
“Ti ci abituerai prima della fine della
serata.” Lo rassicurò. “Red Vines?” gli porse una lunga
caramella rossa e Chris l’accettò volentieri.
“Ehi Chris.” Appena Jon gli fu vicino, gli
rubò un pezzo di caramella.
“Ladro!” strillò divertito, dandogli una
spintarella.
“Riker non vuole condividere le sue con
nessuno!” s’imbronciò.
“Facciamo così, vado a cercare una bancarella
dei dolciumi!” propose. “voi intanto cercate un posto dove mangiare
qualcosa di commestibile!” fece per andarsene ma Darren gli fu subito
affianco, fermandolo con una mano sulla sua spalla. “Vengo con te.”
non mi va che vai da solo.”
“Oooh, che galante!” strillò Lauren e
insieme a Bonnie si unirono in un abbraccio, guardandoli stucchevolmente.
Darren ridacchiò e trascinò via Chris prima che
potesse ribattere.
Appena furono abbastanza lontani, Darren si fece più vicino
in modo che i loro bracci si sfiorassero ad ogni passo.
Trovarono una bancarella dei dolciumi qualche minuto
dopo e fecero scorte di Red Vines e marshmallows.
Chris mise tutto al sicuro nella sua borsa mentre
Darren lo trascinava per un braccio verso una gigantesca ruota panoramica in
ferraglia azzurra. Le cabine chiuse erano anch’esse azzurre con un
delizioso tettuccio bianco. I raggi della ruota erano illuminatati da milioni
di luci colorate che si muovevamo secondo uno schema già impostato.
“Ti va di salire?” propose il ricciolo,
con un adorabile sorriso sulle labbra.
“In quale diamine di film cliché siamo
finiti?” commentò Chris ridacchiando alla faccia scontenta
dell’amante.
“Se non ti va possiamo anche lasciar
perdere…” borbottò, fissandosi i piedi. Il soprano sorrise dolce e
si guardò un attimo in torno.
Nessuna pareva prestar loro attenzione, così si
avvicino e fece in modo di posare la fronte su quella di Darren.
“Non è questo, lo sai.” Lo rassicurò.
“solo… i ragazzi ci aspettano.”
Darren ritrovò il sorriso e si allontanò da Chris con
lentezza. “Non ci faranno caso. Scommetto che sono già intenti a mangiare
alla faccia nostra!!”
Il soprano assunse un’espressione poco convinta.
“Dai, per favore.”
Se c’era una cosa a cui non poteva resistere erano
le occhiate supplichevoli.
E Darren era un esperto in materia.
“Okay, va bene, ma non guardarmi così!”
Il maggiore esultò e saltellò verso la ruota
panoramica trascinandoselo dietro, rischiando d’inciampare un paio di
volte.
La fila non era molto lunga ma dovettero aspettare una
decina di minuti per giro.
Quando salirono, Darren gli aprì la porta della cabina
con un buffo inchino, facendo arrossire Chris di vergogna.
“Scemo…” borbottò accomodandosi
sulla panchina imbottita. Il ricciolo si mise di fronte a lui e guardò fuori
con infantile agitazione.
“Guarda siamo partiti!” strillò e Chris
scosse il capo, sorridendo.
“Quanti anni hai Criss?”
“Mia madre dice la mia età celebrale è pari a
quella di un bambino di cinque anni.” Disse. “so che non è una cosa
carina da dire, ma cerco sempre il lato positivo della cosa!”
Christopher rise sguaiatamente. “Io e tua madre
potremmo andare davvero d’accordo!”
Darren gli diede uno schiaffetto sul ginocchio, che si
trasformò in una lenta carezza fino alla coscia.
Chris arrossì, e come era solito fare, si guardò
intorno, inquieto.
“Non ci vede nessuno Chris.” Lo rassicurò
Darren. “Siamo solo noi.”
Il ragazzo annuì e si mordicchiò un labbro, non del
tutto convinto.
Fu solo quando Darren, con un dolce sorriso sulle
labbra non gli circondò la guancia con una mano, accarezzando la pelle
arrossata con la punta delle dita e avvicinandosi lentamente le labbra alle
sue, che Chris riuscì a dimenticarsi perfino di se stesso.
Il bacio fu lento, dolce e Christopher la sentì quella
nota di magia che era il loro amore.
Forse sbagliava a pensarla così forse doveva rimanere
con i piedi a terra finchè Darren non avesse preso la
decisione giusta.
Forse doveva, ma cosa costava sognare un po’?
Il loro giro sulla ruota panoramica fu troppo breve e
non riuscirono a vedere molto del panorama, visto che erano intenti a baciarsi.
Ma andava bene così, si erano ritagliati il loro
angolo di normalità per una volta in un luogo pubblico e questo faceva sperare
di Chris che forse, prima o poi, l’avrebbero fatto senza problemi e paure.
Darren lo convinse a fare anche Batman,
l’attrazione che il soprano bramava dall’inizio e quando scesero,
dopo due giri, quest’ultimo era così entusiasta che l’unica cosa
che lo fermava da tentare un altro giro, era la faccia
verdognola di Darren.
Mangiarono hamburger e bretzel e solo quando
l’ora fu veramente tarda, decisero di tornare.
Camminando, si divisero un’enorme Diet Coke alla
spina, chiacchierando di cose futili, finchè non scorsero i ragazzi fermi nello
stesso punto dove li avevano lasciati.
Erano riuniti in circolo e guardavano in basso con
espressioni di rimprovero e preoccupate. Tranne Brian e Joe che ridacchiavano
senza sosta.
“Che succede?”domandò Darren avvicinandosi
al gruppo e allungano la testa per riuscire a vedere oltre loro.
Come risposta gli arrivò un mugugno tetro e sia lui
che Chris riuscirono a vedere un bianchissimo Joey, stravaccato al suolo.
“Cosa gli è successo?” chiese il soprano.
Bonnie passò una bottiglia d’acqua al
malcapitato prima di rispondere. “Ha fatto un altro giro sul Cyclone dopo
aver mangiato dei Tacos enormi.”
“E non c’è stato verso di fermarlo!”
aggiunse Lauren.
“Mai visto tanto vomito in vita
mia…” commentò Titus, schifato.
Chris incrociò le braccia al petto e scosse il capo.
“Io l’avevo detto!” esclamò, cercando di non intenerirsi
troppo dall’espressione totalmente sconvolta di Joey.
Lasciarono il Six Flag con il rimpianto di non aver
fatto molto e Darren dovette guidare l’auto di Joey fino a Boston. Le
strade, a quell’ora erano piacevolmente deserte.
Chris era al suo fianco mentre Brian, Lauren e un
moribondo Joey, dormicchiavano dietro di loro.
La radio era accesa e mandava un vecchio pezzo dei
Pretenders, a volume basso.
Christopher sbadigliò e reclinò la testa, chiudendo
gli occhi.
“Stanco?” chiese a voce bassa, Darren,
scalando con agilità le marce per fermarsi davanti a un semaforo.
“Un po’, ma sarei rimasto volentieri.”
“Uhm..” commentò
il ricciolo. “posso dormire da te, questa notte?”
Chris non dovette dire nulla e si limitò a posargli
una mano sulla sua, ancora ferma sul cambio.
Fu naturale avvicinare i loro volti e ancora più
naturale fu congiungere le loro labbra in un bacio morbido.
“Voglio dirglielo,
Chris.” Sussurrò Darren, appena lontano dalla sua bocca. Il soprano
sospirò rumorosamente, gli occhi lucidi e il cuore
palpitante.
“voglio dirle che voglio solo te.”
Christopher rilasciò un lungo sospiro e si lanciò
sulle labbra dell’amante con passione, circondandogli il viso con
entrambe le mani.
Fu, per loro, troppo breve, nonostante i minuti
passati e non riuscì a soddisfare il desiderio che era appena sfociato in
entrambi.
“Non vorrei interrompere queste scene da porno omosessuale,
ma è la terza volta che scatta il verde!” Lauren li stava fissando con un
sopracciglio inarcato, un sorriso sulle labbra e un’espressione
lievemente assonnata.
E per una volta, Darren non se ne preoccupò.
Al diavolo i segreti, amava Chris talmente tanto che
non gli importava di nulla.
Forse, per la prima volta, aveva preso la via giusta.
*********
Prima di tutto. Mi SCUSO per
il tremendo ritardo! Questo capitolo è stato ARDUO da scrivere e non è nemmeno
quello più “importante” xD è venuto un po’ lunghetto, ma
spero che apprezzerete!!! **
Un grazie immenso sia per la pazienza che per le
bellissime recensioni che mi avete scritto** ( non avete paura voi altri a
recensirmi però ç_ç )
Okay, ora un paio di chiarimenti:
In questo capitolo appaiono gli Starkid, che io amo
follemente e che voi tutti dovreste conoscere perché sono dei GENI del male u.u
hanno fatto A Very Potter Musical, A Very Potter Sequel, STARSHIP, Me and my Dick e altre genialate!
INOLTRE so che gli Starkid sono venuti alla data di
Chicago, ma ho dovuto spostarli per esigenze di trama!
Comunque sia, nel caso in cui vi sfuggano i volti dei 5 Starkid(solo una minima parte o diventava
esagerato) che ho inserito nel capitolo.. vi faccio una breve leggenda!
Lauren Lopez: http://30.media.tumblr.com/tumblr_lko53x8zxR1qjho7wo1_500.jpg
Bonnie Gruesen: http://30.media.tumblr.com/tumblr_lh7wola6kE1qzy5tao1_500.jpg
Joe Walker: http://images.wikia.com/avpm/images/3/3d/Joe_Walker.png
Joey Richter : http://wizardinglife.com/wp-content/uploads/2011/01/richter-220x300.jpg
Brian Holden: http://26.media.tumblr.com/tumblr_l6ly4rQ1n01qck2cho1_500.jpg
Poiiiiiiiiii passiamo al Six Flag. Esiste seriamente
ed è ad una 90tina di kilometri da Boston.
*(1) Six Flag
Qui il Cyclone: http://www.ultimaterollercoaster.com/coasters/history/1980_1990/img/sfne_cyclone.jpg
Ora mi dileguo miei prodi, seguaci del CrissColfer e
del Klaine!
Ps: KLEX it’s coming *_*
Vi amo
Grè