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Autore: AlexysBlack    04/11/2011    4 recensioni
Forse Halloween non è solo la serata dei morti viventi. Forse Holloween è anche la serata dei ricordi dimenticati.
Caroline entrò nel bagno ridendo, ridestando Elena dai suoi pensieri: per giocare con la professione dello sceriffo Forbes, aveva noleggiato un completino da poliziotta che la fasciava in modo indecente, ma per lei non era mai stato un problema mettere in luce i suoi punti di forza, fra cui una lunghissima e setosa chioma bionda che spuntava allegramente dal capello scippato alla madre. [...] Un coro festoso si levò in aria mentre un sospiro rassegnato usciva dalla bocca del vampiro, che strinse forte la bottiglia nascondendola bene dietro la porta. Alzò un sopracciglio, corrucciato, squadrando il gruppetto di ragazzi davvero troppo cresciuti per quel genere di iniziative. [...]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy Halloween Trick or Treat?


Elena si chiese per l'ennesima volta come avessero fatto Bonnie e Caroline a convincerla a fare di nuovo "Dolcetto o Scherzetto" alla veneranda età di diciotto anni, ma si stampò sul viso un sorriso e prese l'ombretto nero per colorarsi le palpebre, tentando di non pensare a quanto risultasse sciocca quella iniziativa. In realtà, anziché raccogliere dolcetti, avrebbero dovuto raccogliere fondi per l'associazione dei fondatori, una delle brillanti proposte di Carol Faccia-di-bronzo Lockwood che tutte le ragazze avevano accettato più che volentieri.

Quest'anno la ragazza aveva rinunciato al costume da infermiera sporco di sangue -oltre che finto, dopo l'ultima volta, anche vero-  per cambiare stile e affidarsi ad un travestimento più tradizionale ma che faceva un bell'effetto sul suo corpo sempre più snello: un fidanzato squartatore è molto meglio di una dieta, constatò guardandosi il petto sempre più strinzimito. 
Caroline entrò nel bagno ridendo, ridestando Elena dai suoi pensieri: per giocare con la professione dello sceriffo Forbes, aveva noleggiato un completino da poliziotta che la fasciava in modo indecente, ma per lei non era mai stato un problema mettere in luce i suoi punti di forza, fra cui una lunghissima e setosa chioma bionda che spuntava allegramente dal capello scippato alla madre. << Allora, che ne pensi? >> Cinguettò la ragazza volteggiando su se' stessa. << Bonnie è scoppiata a ridere quando ho estratto la pistola... >>, disse rifancendo la mossa e suscitando il riso anche in Elena, che gettò la testa all'indetro, e poi -una volta ripresasi- sorrise bonariamente all'amica.
<< Sei perfetta, Care >>, le disse guardandola con nostalgia dei tempi in cui era quello il loro mondo, pieno di risate, scherzi, e vestiti corti. << Potresti passarmi la mano da Freddy Kreuger che c'è sul letto? >>, domandò rimirandosi nello specchio: niente di particolarmente spaventoso, un semplice vestito corto a righe rosse e marroni (anche se a tutti sembravano verdi lei giudicava quell'assurdo colore come marrone) come il maglione del protagonista di "Nightmare", i capelli piastrati ricadevano morbidamente sulle spalle e gli anifibi con il tacco noleggiati al negozio di costumi la slanciavano un po'. Si mise il cappello marrone  con la fascia nera in testa e ringhiò, minimamente soddisfatta della sua opera di restaurazione.
<< Sono contenta che tu abbia cambiato costume. Questo ti fa più... >>
Elena si infilò il guanto di cuioio muovendo le dita e le lame a sua volta. << Solitaria? >>, domandò con una punta di tristezza, ricordando i tempi delle uscite in coppia con Matt, evitando di ripensare a quelle con Stefan lo Squartatore.
In quel momento spuntò anche Bonnie, che insieme a Caroline la abbracciò. << Aggressiva, Elena. Avrei detto "aggressiva". >>
Dopo l'abbraccio di gruppo Elena e Care insultarono Bonnie per essersi vestita di nuovo da strega, perché anche se il costume era diverso da quello dell'anno precedente la situazione rimaneva comunque piuttosto bizzarra.

Nel loro gruppo, oltre ad esserci Tyler travestito da vampiro (ormai adorava la sua natura di ibrido e ne faceva ampio sfoggio), c'era un Matt meravigliosamente mummificato e un Jeremy scheletro: il gruppetto sovrannaturale era pressocché al completo, mancavano solo Alaric e Damon all'appello e probabilmente almeno uno dei due si trovava all'interno della casa alla quale erano ormai arrivati.
La pensione dei Salvatore era l'unica abitazione non addobbata, ma era inquietante anche normalmente. Anche senza sapere che lì dentro vi abitavano tre vampiri, due dei quali non propriamente "buoni", per quanto poi Damon potesse essere definito tale.
Toccò ad Elena questa volta bussare alla porta, e tutto ciò non la rendeva affatto felice.
La porta si aprì dopo una frazione di secondo, e ad Elena non servì guardare di fronte a se' per capire che c'era Damon, aveva sentito il suo profumo ancor prima di arrivare al portale.
<< Dolcetto o scherzetto? >> Un coro festoso si levò in aria mentre un sospiro rassegnato usciva dalla bocca del vampiro, che strinse forte la bottiglia nascondendola bene dietro la porta. Alzò un sopracciglio, corrucciato, squadrando il gruppetto di ragazzi davvero troppo cresciuti per quel genere di iniziative. << Non vi sembra pericoloso bussare  alla mia porta? >>
Caroline squittì, staccandosi da Tyler. << Volere della signora Lockwood, Damon. E' l'ultima casa la tua, quindi fa' la donazione e non rompere! >>
Damon ghignò, aprendo leggermente di più la porta. << Non ho intenzione di compiacere di nuovo quella tardona... >>
<< Ehi, non parlare così di mia madre! >> Disse Tyler sorridendo.
Il vampiro vero guardò il mezzo vampiro finto con ribrezzo. << Niente dolcetto,bambini, quindi...sparite. Siete davvero troppo vecchi per queste cose. >>
E si chiuse la porta alla spalle, bevendo un altro sorso dalla bottiglia di bourbon e poggiando la schiena contro il legno freddo della porta, in attesa che Freddy bussasse di nuovo.
Sentì la voce di Witchie e Barbie insultarlo come al solito, e tirò un sospiro di sollievo udendo i passi degli altri allontanarsi: il battito della ragazza dietro di lui accelerò un poco quando la sentì mormorare a Jeremy un "Non aspettarmi alzato".
Era davvero prevedibile, pensò Damon aprendo di nuovo la porta senza aspettare che lei bussasse.

<< Niente infermierina sexy quest'anno? >>, chiese lui porgendole un bicchiere di bourbon che Elena trangugiò tutto d'un sorso.
Lei lo incenerì con lo sguardo, tirando il bordo del vestito che sotto gli occhi vispi di lui sembrava eccessivamente corto, eccessivamente stretto ed eccessivamente strappato. Eccessivamente...tutto.
<< No, era troppo sporco di sangue persino per Halloween >>, rispose, evitando di incrociare lo sguardo perforante di lui. 
<< Sì, me lo ricordo quel vestito >>, disse lui sedendosi accanto a lei sul divano. << Ti dona questo stile, Freddy. Il miglior costume della combriccola. >>, fece poi dandole un colpetto sul cappello che le si ficcò ancora di più in testa.
<< Ehi! >>, si lamentò la ragazza, togliendoselo definitivamente e posandoselo sulle cosce scoperte. << Anche se non pensavo fossi una da "Nightmare" >>, commentò Damon guardandola di sottecchi e sorridendo. << Beh, ormai è la mia vita ad essere un incubo >>, ma si pentì immediatamente di averlo detto, così aggiunse una battuta finale, rendendosi conto che in fondo anche Damon era parte di quell'incubo. Anzi, all'inizio era stato proprio lui il suo incubo personale. << Chi meglio di un incubo ambulante potrebbe impersonificare meglio l'assassino di bambini più famoso del mondo? >> Domandò sorridendo e versandosi dell'altro bourbon usando la mano alla Kreuger. Damon ridacchiò leggermente, fingendo di non sentirsi causa del suo stato d'animo. Elena fece vorticare il liquido ambrato nel bicchiere, tristemente. << Che fine ha fatto Stefan? >> Chiese con sguardo basso, vergognandosi della propria gelosia nei confronti di un guscio vuoto.
<< Jack the Ripper e Barbie-Klaus sono usciti sta mattina. Cercano altri licantropi da ibridizzare, o qualcosa di simile. >>, rispose Damon atonicamente, bevendo di nuovo dalla bottiglia e tornando a guardare la dea seduta al suo fianco. Improvvisamente ebbe un flash di qualcosa accaduto parecchi anni prima: una bimbetta vestita di tulle arancione, dei sacchetti neri con dei finti ragni sopra, e tante caramelle. << Preferivo il costume da zucca, però. >> In realtà non avrebbe dovuto dirlo, si era ripromesso di non ricordarle mai che loro due si erano già visti una volta tanto tempo prima.
Elena lo guardò storto per un attimo, chiedendosi quando mai avrebbe potuto vederla.
<< Come scusa? >> E nel vederla sgranare gli occhi Damon scoppiò a ridere.
Tutto ad un tratto tornò serio, posando i polpastrelli sulle palpebre abbassate di lei.<< Rilassati e tieni gli occhi chiusi >>, le sussurrò prima di portarla nel passato.

Halloween, anno 2005.
Damon era tornato a Mystic Falls per una delle sue puntantine decennali sperando di staccare un po' dalla dura vita di disturbatore della vita di suo fratello.
Elena, una ragazzina di dieci-undici anni, faceva "Dolcetto o Scherzetto" insieme alle stesse Bonnie e Caroline di oggi.
La ragazza si vide catapultata in quella stessa serata di sei anni prima, e riconobbe la se' stessa di quel tempo aggiustarsi un vestitino arancione fru-fru da zucca che nascondeva delle favolose calze rigate di verde chiaro e nero. Caroline aveva un vestitino da vampira nero e viola, con delle ragnatele nere al posto delle maniche, cosa comica dato come erano andate poi le cose per lei. Bonnie invece era vestita da diavoletta, con tanto di corna rosse e forcone in tinta. L'aria era come raffinata, leggera e presente in modo surreale come solo nei sogni poteva accadere.
Ognuna di loro aveva un sacchetto ricolmo di dolcetti, ma non erano ancora soddisfatte: nessuno aveva mai aperto la porta di quella casa, e loro erano curiose di vedere se quest anno avrebbero avuto fortuna.
Elena, col suo carré castano, aveva bussato alla porta. << Tanto non ci sarà nessuno >>, aveva detto Bonnie imbronciandosi. 
E Damon, col suo solito stile da bello e dannato, aveva aperto scocciato. Loro tre, paralizzate dai suoi grandi di ghiaccio, balbettarono qualcosa che avrebbe dovuto suonare come un: "Dolcetto o Scherzetto?"
<< Non darò a nessuna di voi piccole pesti tutte le mie caramelle, chiaro? >>
Elena, prendendo in mano la situazione -come aveva sempre fatto in futuro nel loro rapporto- gli aveva risposto a tono.
Senza fare troppi complimenti gli aveva passato il sacchettino nero, sorridendo con gli stessi lucciconi agli occhi che aveva attualmente, persa in un ricordo dato per dimenticato dalla propria mente soggiogata. << Ma noi non le vogliamo tutte, Signore. Solo un pochino! >>
Damon, con il tipico atteggiamento che ora Elena conosceva bene, aveva sapalancato la porta. << Solo un pochino, tu dici, eh? >>
E le tre bambine avevano annuito contemporaneamente, mentre la serata scivolava via, portando con se' le foglie autunnali in una manciata di orsetti gommosi.

<< Orsetti gommosi? Sul serio? Damon Salvatore che ha delle caramelle da dare ai bambini per Halloween? >> Elena gettò la testa all'indietro mentre la sua voce scintillava in quella casa buia. << Beh, non sono io quello che fra noi uccide i bambini! >> Commentò il vampiro alzando la mani in segno di difesa e la ragazza rise ancora più forte, forse per colpa della visione, forse per colpa del bourbon, forse per colpa di Damon.
Il ragazzo scomparve per una frazione di secondo e quando tornò aveva in mano un sacchetto di orsetti gommosi: ne estrasse uno, rosso, e se lo rigirò fra le dita diverse volte, ed Elena si trovò a pensare che probabilmente avrebbe voluto essere lei stessa quella caramellina. << Sai, Freddy >>, disse  lui mentre faceva zampettare bambinescamente l'orsacchiotto sul polso della ragazza con un'espressione dolce e maliziosa insieme, e poi su fino a fargli risalire l'avambraccio, mentre la ragazza vibrava come una corda di violino e  una strana pelle d'oca le si diffondeva dove lui la sfiorava con i polpastrelli caldi. Elena aveva chiuso di nuovo gli occhi e la voce di Damon le si diffuse dentro come una melodia suadente. << Eri la migliore anche vestita da zucca. >> Anche ad occhi chiusi Elena si accorse che il ragazzo le stava scivolando sempre più vicino, mentre la caramella risaliva sempre più la china della sua spalla seminuda. Quando ricominciò a respirare (come mai non si era nemmeno accorta di trattenere il respiro?) l'orsetto era arrivato fino al collo e stava risalendo la mascella. Sulla pelle del viso sentì il respiro alcolico del vampiro, e la caramellina accarezzò le sua labbra timidamente per  farsi poi  largo in bocca. << Eri anche allora la mia preferita. >>
E la serata scivolò via così, portando con se' le foglie autunnali in una manciata di orsetti gommosi e un'infinita quantità di desideri taciuti.


Angolo "Autrice":

Seraaaa (:
Eccomi con una nuova One shot. All'inzio volevo scrivere qualcosa di Halloweenoso (?? xD) ma mi è venuto un mix di conversazioni che vanno a concludersi con uno dei miei soliti momenti Delena. Non so perché ma quei due fanno sempre coppia nella mia testa, escono da soli anche quando non li chiamo.
Sono in ritardo rispetto al 31 Ottobre, ma spero possiate perdonarmi comunque.
A dirla tutta non sono una grande fan degli orsetti di gomma, ma mi sembrava carina l'idea di lui che glielo passava sulla pelle, facendolo camminare, in un gesto infantile e incredibilmente sincero che è ispirato un po' a Armageddon (quando Ben Affleck fa camminare il biscotto sulla pancia della ragazza) e un po' a Forever (non so se lo conoscete ma ve lo consiglio, Maggie Stiefvater, ultimo della serie di Shiver). Diciamo che è comparso anche lui per i fatti suoi, tirato fuori da un cappello da strega.
Lasciate un commento, per favooooooreeee (: Vi permetto anche di insultarmi, picchiarmi, lapidarmi... (tanto non sento niente attraverso lo schermo xD)
Me ne torno a fantasticare su Damon, Elena e un orsetto gommoso rosso come le foglie fuori dal balcone. Adooooro l'autunno *_*
Recensite, dai!
Hope you liked it (:
 -Alexys-



  
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