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Autore: Hikari93    04/11/2011    2 recensioni
Gonfia le guance come un bambino capriccioso, tuffandosi contro il petto di Riku. Respira quell’aria che sa di casa e di porto sicuro. E’ difficile definire l’importanza che Riku ha per lui, perché non si tratta di un semplice amico, né di un normale fidanzato.
E inspira profondamente i vestiti di Riku, così da riempirsi i polmoni a sufficienza per sopportare la sua lontananza.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts II
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I migliori anni della nostra vita
 

 
 
 

Penso che ogni giorno sia come una pesca miracolosa e che è bello pescare sospesi su di una soffice nuvola rosa.
 
 

Sora regge la canna da pesca, chiedendosi da quanto tempo lo stia facendo. Sbadiglia, si gratta il naso con l’indice, poi osserva Riku, illuminato dai forti raggi solari pomeridiani, che calmo scruta l’oceano in lontananza.
“Uffa” cerca di rompere il silenzio tra loro che è più fastidioso del frastornante e distruttivo rumore di un uragano in piena “oggi non abboccano.”
Riku ghigna. “Vedrai” dice “basta pazientare”.
E Sora si stupisce perché solo ascoltandolo parlare e sentendo il suo respiro avverte il cuore battere più forte. Ed è felice di quel momento, perché non esistono Heartless né Nessuno, ma solo loro: Riku e Sora. Soli, a guardare il mondo, seduti comodamente su candide nuvole lontane.
 
 

 

Io come un gentiluomo, e tu come una sposa mentre fuori dalla finestra si alza in volo soltanto la polvere. C'è aria di tempesta.
 
 
“Sora” chiede lui all’improvviso “cosa pensi della lettera del re? Sei preoccupato?”
E a quella domanda Sora si sente come afferrato per le caviglie e tirato giù, catapultato di nuovo dove tutto è tempesta, in un luogo dove al destino non si può sfuggire.
“Ma no” ridacchia tranquillo “finché saremo uniti non riusciranno a batterci e non ci sarà niente di cui preoccuparsi!” Mal celando il suo ottimismo, si gratta la testa, imbarazzato, neanche avesse proposto a Riku, suo ragazzo da un po’, di sposarlo. Si sente una sposa arrivata al giorno del suo matrimonio, una sposa cui viene promesso amore eterno.
E non si vergogna di questo sentimento, perché sarebbe come vergognarsi di una parte di se stesso.
 
 
 

Sarà che noi due siamo di un altro lontanissimo pianeta, ma il mondo da qui sembra soltanto una botola segreta. Tutti vogliono tutto per poi accorgersi che è niente. Noi non faremo come l'altra gente,questi sono e resteranno per sempre...
 
 

E, cullato dal movimento lento e accomodante delle onde, Sora pensa; pensa a ciò che è stato e a ciò che sarà, a quel che è successo a Riku, all’inizio della loro avventura e si chiede se mai ne verrà fine.
“Abbiamo vissuto mille avventure, eppure casa nostra è tanto piccola. Siamo molto lontani da ciò che è l’esterno, che è la vita” dice Riku, come se gli avesse letto nella mente. “Quest’isola è solo una minimissima parte di ciò che esiste là fuori, e lo abbiamo visto” ribadisce.
Sora si fa pensieroso dopo averlo ascoltato. Strattona la canna da pesca, accorgendosi, però, che nessun pesce ha ancora abboccato all’amo. “Ti manca l’avventura?” chiede.
E allora l’altro sorride, e Sora lo fissa senza staccargli gli occhi di dosso mentre si alza, come se fosse più importante dell’aria che respira. Si pulisce i pantaloni con le mani. “Affatto” enuncia “Non ci manca nulla: abbiamo trovato del buono nelle piccole cose.” Si abbassa e gli sfiora appena le labbra.
 
 
 
I migliori anni della nostra vita, i migliori anni della nostra vita. Stringimi forte che nessuna notte è infinita, i migliori anni della nostra vita.
 
 

“Ma purtroppo ci tocca dell’altro… la missione della lettera” il possessore del keyblade ride goffamente, rosso come un pomodoro.
“Ti tocca” puntualizza l’altro.
Sora non capisce. Spalanca gli occhioni blu mare, meravigliato. “E tu?”
“Non so molto a riguardo, ma il re mi ha convocato per un’altra missione” tace un istante, giusto il tempo necessario affinché Sora realizzi bene cosa ha detto. “Saremo di nuovo separati” conclude.
“Ah” il ragazzino abbassa la testa, poi alza le spalle “sarà come la notte. Una lontananza provvisoria che passerà, lasciando il dovuto spazio al giorno, Riku.” Si alza, e la canna da pesca gli fila tra le dita, finendo in acqua. “Però” riprende “mi mancherai ugualmente.” Gonfia le guance come un bambino capriccioso, tuffandosi contro il petto di Riku. Respira quell’aria che sa di casa e di porto sicuro. E’ difficile definire l’importanza che Riku ha per lui, perché non si tratta di un semplice amico, né di un normale fidanzato.
E inspira profondamente i vestiti di Riku, così da riempirsi i polmoni a sufficienza per sopportare la sua lontananza.
 

 
 

Penso che è stupendo restare al buio abbracciati e muti, come pugili dopo un incontro. Come gli ultimi sopravvissuti. Forse un giorno scopriremo che non ci siamo mai perduti! E che tutta quella tristezza in realtà, non è mai esistita.
 
 

Sora ha il respiro grosso e il cuore a mille che sembra volergli scoppiare. La testa appoggiata sul petto di Riku, il corpo avvolto tra le candide lenzuola lavate in mattinata, dirige la mano in ricerca di quella del compagno e, quando la trova, la stringe, intrecciando le dita. Boccheggia, perché sarebbero tante le cose da dire, ma il silenzio creatosi glielo impedisce.
E’ la perfezione quella che sta vivendo, la stessa sensazione di qualche ora prima, quando stava pescando.
La paura che qualcosa possa succedere a Riku, quando saranno lontani, lo fa star male, ma di un male dolce. Perché Sora pensa a quando si rincontreranno dopo che sarà finalmente giunta la fine di questa assurda vicenda, e non può fare a meno di sorridere al pensiero del futuro. Alla fine – lo sa – sembrerà tutto un sogno e rideranno, insieme, delle loro esitazioni. E sapranno di aver vissuto, nel bene o nel male, i migliori anni della loro vita.
 
 
 
Stringimi forte che nessuna notte è infinita… I migliori anni della nostra vita!

 
 
 





Dedicata&scritta per  namida1982dopo un mese circa dalla richiesta. Scusa per il ritardo! ;___;
Spero, inoltre, di aver rispettato quanto mi avevi chiesto e di non aver sbagliato. Ah, ovviamente, la canzone è “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero.
Ci tengo a dire, anche, che è la prima volta che scrivo fanfiction in terza persona al presente. Ho letto diverse fic scritte così (vedi zeroschiuma,terrastoria e ilarione), quindi mi sono detta “perché non provare?”
Mi piace molto come stile, ma non so come sia venuto.

La song è ambientata dopo KH2, ipoteticamente inventata da me. In pratica, re Topolino li ha convocati soltanto, non spiegato cosa è successo (ripeto: di mia pura invenzione, mi serviva per la fic).
Spero, infine, che sia piaciuta! ^////^

  

   
 
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