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Autore: _cielo_    04/11/2011    5 recensioni
-Ehi, mi fai male … -
-Dimmi la verità, eri gelosa?- le chiese lui guardandola negli occhi.
-Chi, io? Gelosa?! Tu deliri … - cominciò allora lei, distogliendo lo sguardo e diventando tutta rossa.
- E dai, ammettilo che eri gelosa – continuò lui ridendo.
-Non posso ammettere qualcosa che non è vero, va contro ogni logica –
-E tu non dovresti dire le bugie, non è una cosa che fanno le brave bambine come te –
-Io non dico le bugie!!!-
-E allora ammetti che eri gelosa –
- Io … -
Non seppe come continuare. In fondo lo sapeva, era gelosa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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8 anni dopo.
 
La città era tranquilla, tutti si stavano beatamente godendo quel caldo pomeriggio d’estate nell’ozio più completo.
Ma ovviamente le eccezioni  non mancano mai.
Infatti, nel numero 225 di Via Street, una ragazza con lunghi capelli castani stava seduta sulla scrivania della sua stanza china sui libri, intenta a scrivere un saggio di mille parole sulla Rivoluzione Francese.
Erano le cinque e mezza, e il caldo dentro quella stanza stava cominciando a diventare veramente soffocante.
Ma alla ragazza non sembrava importare molto, si sistemò semplicemente i capelli in una folta coda di cavallo, e riprese nello studio, fino a quando qualcuno non bussò alla porta.
Dalla porta entrò una donna sui quarantacinque anni, con in mano una vassoio con sopra una bibita ghiacciata e degli snack.
-Tesoro, fuori c’è una splendida giornata, perché non esci un po’ al posto di stare qui dentro chiusa con un mucchio di libri?- le chiese poggiandole il vassoi sulla scrivania.
La ragazza non distolse nemmeno lo sguardo dai libri, disse semplicemente ciò che ripeteva ogni volta che la madre tirava fuori un discorso del genere.
-Perché, come ti avrò già spiegato milioni di volte mamma, adesso sono la Presidente del Consiglio Studentesco del mio liceo, e come tale, ho il dovere di avere una delle medie più alte dell’intero istituto –
La donna non disse niente, semplicemente sorrise.
-A proposito di questo Court, c’è una cosa che vorrei dirti … Riguarda il lavoro di papà –
La ragazza mollò la penna con la quale stava scrivendo e si girò sbigottita verso la madre.
-Ti prego mamma, non dirmi che è ciò che penso che sia … -
-E invece si tesoro, ci trasferiamo di nuovo nel paese dove abitavamo quando tu eri piccola! Sei contenta?- le disse la madre con tono entusiasta.
Di certo non si sarebbe aspettata la seguente reazione da parte della figlia.
-Ci trasferiamo …? Ancora?? Mamma, io qua ho degli amici che mi sono guadagnata con fatica, ho una vita, mi trovo bene in città, e ho raggiunto l’obbiettivo di diventare Presidente del Consiglio Studentesco … -
Praticamente urlava. La notizia aveva lasciato Courtney a dir poco scioccata.
-Ma Courtney, anche li tu avevi una vita e degli amici … -
-Che non vedo da otto anni! Mamma, io in quel paesino demenziale non ci voglio tornare! Non ci sono opportunità di carriera li! Qui avevo già trovato un’ottima università di legge per diventare avvocato e … -
-Basta così Courtney – la interruppe la madre – purtroppo non possiamo farci niente quando si parla del lavoro di papà. Dobbiamo adattarci come abbiamo fatto otto anni fa. Ricordi com’eri disperata di aver lasciato tutti i tuoi amici e le tue maestre? E invece hai saputo adattarti benissimo! Devi rifare tutto un’altra volta, e per l’università non devi preoccuparti, mamma e papà troveranno una soluzione –
-Ma … -
-Mi dispiace stella, ma ho le mani legate –
E detto questo, uscì dalla stanza lasciando sola la figlia.
Courtney non riusciva a crederci. Avrebbe dovuto ricominciare tutto daccapo per la seconda volta.
E in più in un paesino che non le riservava nessun futuro.
Avrebbe dovuto lasciare tutti i suoi amici, specialmente Bridgette… Già si immaginava la sua migliore amica scoppiare in lacrime dopo averle dato quell’orrenda notizia.
La ragazza decise di buttarsi sul letto per schiarirsi le idee. Come era possibile che una volta amava tanto quel paese che ora detestava?
Forse era l’immensa campagna che c’era. Il sogno di ogni bambino.
O forse la natura che la circondava. Una volta lei amava la natura.
Oppure il meraviglioso silenzio che c’era? Si, poteva essere anche quello.
E poi c’erano tutti i suoi amici. Si, aveva moltissimi amici lì.
E per concludere c’erano quei due occhi acquamarina che tanto le piacevano.
Il suo primo bacio. Dato a quel bel bambino che non poteva sopportare, aveva una natura talmente pestifera che andava totalmente in contrasto con la sua.
Eppure passavano tutto il loro tempo insieme. In fondo, ricordava anche quanto poteva diventare dolce con lei quando stavano da soli la sera, nelle sconfinate praterie verdi.
A quel punto le venne in mente la famosa promessa che si erano fatti poco prima che lei partisse.
Lei gli aveva promesso che appena avesse avuto il modo di tornare lo avrebbe cercato, e lui, in cambio, non sarebbe stato con nessun’altra finche lei non fosse tornata.
Courtney tirò fuori dal suo armadio un polveroso scatolone, dove conservava tutti i suoi ricordi.
Vecchi trofei, premi di riconoscimento … Finche non trovò quello che cercava.
Una foto di loro due insieme, mentre lui le alzava la gonna e lei urlava come una matta.
Dentro sentii una strana sensazione. Non seppe dire cosa fosse.
Chissà cosa avrebbe trovato una volta tornata nel suo paesino d’origine.
Sarebbe stato tutto come una volta?
Oppure in quegli otto anni era cambiato tutto?
Beh, a quanto aveva capito, lo avrebbe scoperto al più presto.
 
°Flash Back
Sole.
C’era troppo sole quella mattina.
O almeno questo era quello che pensava una dolce bambina con dei castani capelli a caschetto, che si era appena svegliata.
I raggi del sole picchiavano forte sul suo piccolo visino, tentando di svegliarla e di ricordarle che oggi era il gran giorno. Una lacrima calda scese sulla guancia di quella tenera ragazzina, che troppo bene ricordava cosa sarebbe successo entro un paio d’ore.
Lentamente, Courtney si alzò dal letto, indossò gli abiti che la mamma le aveva preparato il giorno prima per il viaggio: una gonnellina a fiori rosa, una semplice t-shirt rossa, e sandali del medesimo colore.
Si pettinò i capelli nel piccolo specchio ovale del bagno e si sciacquò la faccia.
La bambina non voleva far vedere alla madre quanto stava soffrendo.
Lentamente, si diresse in cucina per fare colazione, anche se non aveva per niente fame. Quella mattina sembrava apatica, se fosse scoppiata la terza guerra mondiale, Courtney non se ne sarebbe accorta.
-Mamma … ? – chiese all’improvviso fissando la tazza di latte.
-Si , tesoro? – le rispose immediatamente la mamma.
-Posso andare a giocare un’ultima volta con Duncan prima di partire?- le chiese speranzosa.
-Mi dispiace Courtney, ma dobbiamo partire subito, appena hai finito il latte andremo subito alla stazione, papà ha già caricato tutte le valigie in macchina -
Qualche ora dopo, la famiglia Barlow si trovava alla stazione, intenta a caricare le valigie sul treno.
-Ultima chiamata per il treno 3.6, ripeto ultima chiamata per il treno 3.6-
-Su caro, sbrighiamoci, o il treno partirà senza di noi!-
Magari, pensò Courtney.
Lo si leggeva negli occhi della bimba il desiderio di vedere partire il treno senza di lei. E invece, neanche cinque minuti dopo, si ritrovò seduta su uno scomodo sedile affacciata al finestrino con sguardo perso.
Il treno cominciò a partire.
Uno, due, tre, quattro.
Uno, due, tre, quattro.
La bambina cominciò a contare senza un motivo preciso.
In parte, la conta riusciva a distarla. Conta di cosa poi non si sa.
-COURTNEY, ASPETTA!!-
All’improvviso sentì chiamare a gran voce il suo nome.
Quando si affacciò al di fuori del finestrino, vide che a chiamarla era stato un bambino dai folti capelli neri e occhi acquamarina che correva a perdi fiato dietro il treno.


Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo di "Notti d'Estate"!
Cri, cri, cri, cri
Ehm ... Vedo che siamo in molti ... Comuuunque, ringrazio calorasemente tutti coloro che hanno recensito il capitolo precendete,
e spero vivamente con tutto il cuore che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Qui sono partita direttamente 8 anni dopo,
la nostra protagonista ha ormai diciassette anni, si è fatta una vita, degli amici, e come avremmo potuto immaginarci dalla nostra Court, anche delle previsioni per il futuro!
La notizia del trasferimento l'ha completamente sconvolta, ma il pensiero di rivedere "quei stupendi occhi acquamarina
" in parte la consola ... Anche se scoprirà che non tutto è rimasto come lo ricordava! Ma non voglio anticiparvi nient'altro ^^
Spero che anche il flash back vi sia piaciuto, mi ispira troppo la cosa di due Duncan e Courtney bambini, quindi non vorrei abbandonare completamente l'idea, perciò ogni tanto nei prossimi capitoli troverete qualche altro flash back, anche se corto :)
Ok, mi sto dilungando veramente troppo, quindi vi saluto ;)
Alla prossima ;D

 
  
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