04/11/2011
2 recensioniSalve a tutti i letto di EFP.
Sono io, Alice.
Ecco, questa è per te Matta_Rock.
Mi hai fatto partecipe di ciò che ti è successo, e poi mi hai chiesto un aiuto, un qualcosa per ricordare la tua Emily.
Ed io ho scritto questa.
Purtroppo non sono una scrittrice, e qui ce ne sono decisamente più bravi di me, ma io ho messo un po' del mio cuore, in questo pezzo.
Ho cercato di immaginarmi questo dolore, così grande - perdere una persona - e poi ho cercato di buttarlo su carta.
Maddie, spero di aver fatto anche solo un lavoro leggibile. :)
stay strong,
Alice.
Hi Emily.
(che fiori cogli da un giardino?
Quelli belli e profumati,
oppure quelli brutti e avvizziti?)
Ciao Emily,
era così che ti piaceva firmarti.
Emily.
Ciao Emily,
sai, ti penso spesso in questi ultimi giorni.
Sarà che il tempo è così brutto, ed ho freddo.
Sarà che la scuola è cominciata e qualunque cosa è più interessante del leggere un libro noioso e impolverato.
Sarà che, tra pochi giorni, ricorre un anno.
Ciao Emily,
mi manchi.
Ciao Emily,
è passato un anno da quel giorno in ospedale.
Siamo entrate lì dentro insieme, più unite che mai.
‘Un controllo di routine.’
Ciao Emily,
vomitasti sangue, davanti a me.
Ciao Emily,
prendevi quella tua malattia con così tanta leggerezza.
Eri così positiva, e così forte.
Hai combattuto fino alla fine.
Ciao Emily,
ricordo che quando mi annunciasti che avevi il cancro, sorrisi.
E ricordo me, le mie lacrime.
Ciao Emily,
eri così forte, tu.
Eri positiva, voltata al futuro, sempre con sorriso sulle labbra.
Ciao Emily,
quel giorno, quando entrammo in ospedale mi dissi che sarebbe andato tutto il liscio.
E andava tutto liscio, finchè non hai cominciato a tossire, e a macchiare la maglietta che avevi indosso e il pavimento blu.
Chiamarono i tuoi, ti misero a letto.
Eravamo tutti lì.
Ciao Emily,
sapevo che stava succedendo.
Sapevi che stava succedendo.
Avevo paura.
Quando dissi di lasciarti sola, lo feci.
E ti lasciai lì, tranquilla.
Se solo lo avessi immaginato.
Ciao Emily,
ce lo dissero all’ora di cena, eravamo tornati da poco.
Il medico ci aspettava fuori dalla sala.
Non potevo immaginare la cosa che mi avrebbe detto.
Ciao Emily,
era molto una scena da film.
Io, l’amica in ansia, e il medico, il grande professionista.
Sapevo che doveva darmi una notizia.
‘- Sei tu, l’amica di Emily, Maddie? –
- Sì. – qualcosa nel suo tono non mi piaceva.
Mi dava i brividi.
- La tua amica, non c’è più. –.’
Me lo disse così: diretto, preciso, senza giri di parole.
Una cosa buona, e una cosa distruttiva.
Ciao Emily,
ho urlato, tanto.
E pianto, anche.
Ciao Emily,
ricordo bene la tua immagine.
Il tuo sorriso contagioso, i tuoi occhi ridenti.
Eri così bella, Emily.
Eri così speciale, così forte, così perfetta.
Ma in fondo, che fiori cogli da un giardino? Quelli belli e profumati, oppure quelli brutti e avvizziti?
Ciao Emily,
voglio ricordarti come tu vorresti essere ricordata.
Sempre sorridente, sempre allegra.
Sei il mio esempio.
Ciao Emily,
quelle medicine non distruggeranno mai la tua stupenda immagine.
Ciao Emily,
sul letto tu mi dissi: - Rimarrai con me, vero? –
Ed io, con le lacrime agli occhi, risposi: - Sempre. –
Ciao Emily,
la morte è una cosa così veloce, indolore, chiudi gli occhi e non te ne rendi conto.
Così come la vita.
Ci accorgiamo di aver vissuto la vita in così poco tempo, quando siamo sull’orlo di salutarla.
Ciao Emily,
mi manchi.
Ho deciso di scriverti questa lettere perché non credo riuscirò a venire al cimitero.
E so che tu ora mi avresti presa in giro dicendomi che ero una fifona e una troppo sensibile, ma so che vederti dentro una tomba - una scatola, un parallelepipedo – troppo grande e fatto di pietra, so che il pensieri di te lì dentro, distruggerebbe la tua immagine ai miei occhi e nella mia testa.
Per questo ho scritto questa lettera, per farti sapere che io ci sono, sempre, e che tu sei sempre dentro al mio cuore.
Ciao Emily,
ti voglio bene.
Maddie.