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Autore: lynn12    05/07/2006    1 recensioni
Impossibile fuggire dall'amore, perchè è dentro di te...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IF-cap 15

CAPITOLO 15

-Si può sapere dove stiamo andando?- gli chiese Kaori mezz’ora dopo

Dopo “l’intermezzo” in ascensore, Ryo l’aveva fatta salire sulla sua auto e si era diretto fuori Tokyo.

-Non te lo dico- rispose lui con un sorriso

-Uffa, ma io sono curiosa!- protestò lei –Dai, ti prego...- insistette poi facendogli gli occhi dolci

-È inutile che fai così, tanto non te lo dico lo stesso. Comunque, se non l’hai ancora capito, questo si tratta di un rapimento in piena regola e ora ti sto portando nel mio nascondiglio- scherzò Ryo

-Ah sì? Un rapimento? Devo ricordarti che mio fratello è un poliziotto? Stai rischiando grosso, mio caro- fece Kaori stando allo scherzo

-Cosa vuoi, sono un tipo a cui piace il pericolo...-

Poco dopo, arrivarono a Chiba, una piccola città a est di Tokyo, affacciata sulla baia e molto apprezzata dai turisti. Ryo parcheggiò l’auto di fronte alla spiaggia e fece il giro per aprirle la portiera. Kaori scese e si ritrovò davanti uno dei luoghi più belli che avesse mai visto. La spiaggia era circondata da una folta e lussureggiante vegetazione, dando l’impressione di essere magicamente atterrati su di un’isola tropicale. Nonostante a soli pochi metri da lì ci fosse una zona residenziale, l’unico rumore che si udiva era il dolce mormorio del mare. A tutto ciò faceva da sfondo un cielo limpido e azzurro, con il sole che aveva iniziato ad abbassarsi verso l’orizzonte, preannunciando l’arrivo del tramonto.

-Allora, ti piace?- le chiese Ryo al suo fianco

-È bellissimo- gli sorrise Kaori –Grazie per avermi portato qui-

-E non è ancora finita- le disse lui dirigendosi verso il retro della sua auto e aprendo il bagagliaio

Pochi secondi dopo, era di nuovo al suo fianco, sorreggendo con una mano un cestino da pic-nic e una coperta.

-Vieni- fece prendendola per mano e dirigendosi verso la spiaggia

Dopo essersi tolti le scarpe per godersi il calore della sabbia sotto i piedi, stesero la coperta e iniziarono il loro pic-nic, cenando, chiacchierando e godendosi quel meraviglioso scenario. Dopo aver mangiato, Ryo le propose una passeggiata lungo la riva.

-Come mai conosci questo posto? Sei già stato qui?- gli chiese Kaori ad un certo punto

-Sì, ci venivo spesso in vacanza con i miei genitori da piccolo. Vedi quella casa laggiù?- fece lui indicandole una villetta a qualche centinaio di metri da loro

Lei annuì e Ryo proseguì:

-Apparteneva ai miei genitori e quando ero piccolo venivamo qui ogni estate in vacanza. Ora ci vive mio zio Rei-

-Quello che ti ha cresciuto?-

-Esatto. Mi piacerebbe fartelo conoscere, se ti va-

-Mi farebbe molto piacere- gli sorrise Kaori

Tornarono indietro per raccogliere i resti del pic-nic, che lasciarono nel bagagliaio dell’auto, poi tornarono sui loro passi e raggiunsero l’abitazione dello zio di Ryo. Da vicino era ancora più bella, dipinta interamente di bianco, con le imposte in legno colorate di azzurro e circondata interamente da una veranda.

Tenendola per mano, Ryo bussò alla porta e poco dopo la porta si aprì. La prima cosa che pensò Kaori fu che l’altezza doveva essere proprio nei geni della famiglia Saeba visto che lo zio Rei, nonostante dovesse essere intorno alla sessantina, raggiungeva tranquillamente il metro e ottanta. Si ricordò che un tempo era stato un agente governativo e si disse che la pensione non aveva appesantito il suo fisico, che restava prestante e muscoloso. Se non fosse stato per i capelli grigi e le rughe del volto, si sarebbe tranquillamente potuto scambiarlo per una persona più giovane.

-Guarda, guarda, finalmente ti sei deciso a farmi conoscere la donna che ti ha fatto perdere la testa!- esclamò ironico l’uomo

Sorpresa, Kaori guardò interrogativamente Ryo.

-Gli ho parlato un po’ di te- le disse questo con un’alzata di spalle –Perdona il suo modo di fare così diretto, lo zio Rei non sa cosa sia il tatto-

-Non preoccuparti, mi ha detto solo il minimo indispensabile. Mio nipote non ama molto parlare della sua vita privata, in questo ha preso tutto da me- Rei si rivolse a Kaori, prendendole la mano –Piacere di conoscerla, signorina Makimura-

-Piacere mio- gli sorrise lei ricambiando la stretta –E mi chiami pure Kaori-

-Solo se lei mi chiama Rei. Forza, entrate-

L’interno della casa rispecchiava il fatto che vi abitasse un uomo solo. L’arredamento era sobrio ed essenziale, su toni neutri, ma ciò non toglieva che tutto fosse pulito e in ordine. Lo zio Rei li fece accomodare in soggiorno e preparò loro del caffé, poi, sotto esplicita richiesta di Kaori, raccontò alcuni aneddoti sugli anni in cui aveva fatto da tutore a Ryo. Quest’ultimo, seduto accanto a Kaori, un braccio intorno alle sue spalle, si limitava ad ascoltare, facendo solo qualche commento di tanto in tanto.

-Questa città è veramente bella. Da quanto tempo vive qui, Rei?- gli chiese Kaori ad un certo punto

-Saranno sei anni più o meno- rispose l’uomo

-Quindi non ha seguito suo nipote negli Stati Uniti...- fece lei perplessa

Ryo, al suo fianco, si irrigidì.

-No. Perchè avrei dovuto?-

-Ma...mi era parso di capire che Ryo aveva dovuto partire per una questione di famiglia...-

-Ehm...sì, però...era una cosa che riguardava solo lui- replicò Rei improvvisamente a disagio –Scusatemi, porto queste tazze di là- fece poi sparendo in cucina

-Ti do una mano- disse Ryo seguendolo

Kaori lo guardò andarsene, perplessa. Cosa diavolo si celava dietro l’improvvisa partenza di Ryo di sei anni prima? Cos’è che non le aveva detto? Perchè era palese che lui le nascondeva qualcosa. I suoi sospetti ebbero ulteriore conferma quando si alzò e si avvicinò alla porta della cucina per sentire quello che i due uomini si dicevano.

-Non le hai detto niente?- esclamò in quel momento Rei

-Abbassa la voce- gli intimò Ryo –E comunque no, non le ho detto niente. Non ancora, per lo meno-

-Questa storia non mi piace per niente-

-So già quello che stai per dirmi, zio Rei, e ti assicuro che le dirò tutto. Nel momento che riterrò opportuno-

-D’accordo, fai come vuoi-

Sentendo che i due stavano tornando, Kaori si allontanò dalla porta della cucina. Si avvicinò al camino, sopra il quale c’erano alcune foto e si mise ad osservarle. Una di esse ritraeva due uomini adulti, una donna e un bambino.

-È la tua famiglia?- chiese a Ryo che le si era avvicinato in quel momento

-Sì. Questo è mio zio Rei, mio padre, mia madre e questo bambino sono io- le indicò lui

-Eri bellissimo anche da piccolo- gli disse Kaori con un sorriso –Inoltre, adesso sei uguale a tuo padre-

-Sentite, ormai è tardi per tornare a Tokyo. Che ne dite di restare a dormire qui?- intervenne in quel momento lo zio Rei uscendo dalla cucina

-Tu che ne dici?- le chiese Ryo

-Perché no? Se a Rei non da troppo disturbo...- rispose Kaori

-Ma quale disturbo? Mi fa piacere avere un po’ di compagnia. E poi, per una volta che mio nipote mi porta a casa una bella ragazza, ne approfitto- replicò l’uomo facendole l’occhiolino

-Ehi, non fare la corte alla mia ragazza, capito?- esclamò Ryo con tono scherzoso

-Che c’è? Hai paura che te la rubi?-

-Figuriamoci se un vecchietto come te può competere con il mio fascino-

-Io non ne sarei così sicuro- intervenne maliziosa Kaori –Non dovresti sottovalutare il fascino dell’uomo maturo e devo dire che tuo zio si difende bene-

-Ah, è così, eh?- fece lui offeso mentre Rei scoppiava a ridere, poi si chinò e, in modo che sentisse solo lei, le sussurrò all’orecchio con voce sensuale:-Questo le costerà caro, signorina Makimura-

 

-Allora, cosa dicevi prima riguardo agli uomini maturi?- Ryo chiuse la porta della camera degli ospiti dietro allo zio Rei e vi si appoggiò contro, incrociando le braccia sul petto

-Ohh, non dirmi che ho ferito il tuo orgoglio di maschio...- gli disse Kaori con un sorriso divertito sulle labbra

-Adesso ti insegno io a prenderti gioco di me-

Mentre lei scoppiava a ridere, lui le se avvicinò con sguardo da predatore, se la caricò in spalla e raggiunse poi il letto, dove la depositò senza tante cerimonie.

-Ora sei nelle mie mani- le disse poi stendendosi su di lei

La baciò, accarezzò, assaporò fino a farle perdere la testa, finché lei stessa non lo supplicò di appagare quel desiderio travolgente che sentiva scorrerle nelle vene. E, finalmente, lui l’accontentò, fondendosi con lei e trascinandola con se nella danza dell’amore.

-Ti amo- le sussurrò Ryo all’orecchio nel momento di massimo piacere

Stanchi ma appagati, rimasero abbracciati a parlare, sottovoce, per non guastare l’atmosfera di quella notte magica. Tuttavia, c’era una domanda che continuava a tormentare Kaori e che le premeva sulle labbra.

-Ryo?-

-Mmh?-

-Perché te ne sei andato sei anni fa?-

-Mi sembrava che avessimo già affrontato questo discorso- sospirò lui

Kaori si alzò a sedere per poterlo guardare negli occhi, coprendosi con il lenzuolo.

-No, mi hai detto che non potevi fare altrimenti, ma non mi hai detto il perchè. Lo so che mi nascondi qualcosa, Ryo, e capisco anche perchè tu non me l’abbia detto finora, visti il difficile rapporto che c’era tra noi prima, ma adesso voglio sapere la verità-

Ryo si alzò a sedere a sua volta, fissando lo sguardo nel suo.

-Visto che siamo in vena di domande, perchè non mi hai ancora detto che mi ami?-

Kaori sussultò, sorpresa da quell’improvviso cambio di argomento.

-Io...non ce la faccio. Non mi sento ancora pronta-

-Kaori, di cos’è che hai ancora paura?-

Lei abbassò lo sguardo verso le sue mani, che in quel momento stavano giocherellando nervosamente con il bordo del lenzuolo.

-È solo che...Se c’è una cosa che ho imparato dalla vita è che le cose belle non durano. Ed io non voglio buttarmi a capofitto in questa relazione senza prima essere sicura che avrà un futuro-

Ryo le prese il mento con una mano e le alzò il viso, costringendola a guardarlo negli occhi.

-Kaori, non puoi continuare a vivere nella paura di soffrire, la vita è troppo bella e troppo breve per sprecarla in questo modo. Lo so che non è facile lasciarsi andare, ma devi aver fiducia nel sentimento che ci lega. Io non posso darti garanzie certe, non posso dirti che vivremo sempre felici e contenti, perchè non è così. Sicuramente affronteremo delle difficoltà, ma insieme potremo superarle e uscirne più uniti. L’unica cosa che posso assicurarti è che io ti amo e che non ti farò mai soffrire- le sfiorò le labbra con le sue –Non puoi controllare l’amore, devi solo lasciarti trascinare e vedere dove ti porta, seguire il tuo cuore senza lasciarti condizionare dalla mente. Io mi sono già arreso a ciò che provo per te. Quando farai lo stesso? No, non rispondermi, posso aspettare, ma ricorda che non ti lascerò andare, Kaori Makimura. Ormai sei mia e sarà bene che ti abitui all’idea-

 

  
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