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Autore: Chuck Bartowski    05/11/2011    3 recensioni
Sono in vacanza, finalmente sono in vacanza, con il mio migliore amico, Tom Felton, la persona più dolce sul pianeta, la mia specie di guardia del corpo. Sta cercando in tutti modi, di farmi sorridere, di farmi dimenticare il mio ragazzo, il quale, l’altra sera, l’ho trovato a letto con una porno star o almeno ci assomiglia, dagli air bag che aveva davanti. Siamo in macchina e mancano pochi minuti e arriviamo a in California, dove ci saranno Emma Watson e una mia amica, Alexia
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Un messaggio, alle 5 del mattino, ma chi è il cretino? Cerco di staccarmi da Tom, il quale mi sta tenendo stretta a sé. Lo guardò, è terribilmente perfetto, gli inizio ad accarezzare il viso, con un tocco gentile, amorevole, come lui aveva fatto per tutta la serata. Al diavolo il messaggio, pensai, era più importante Tom. Tornai tra le sue braccia e sommersi il mio viso nel suo petto e lui, mi strinse ancora di più, a sé. Sentivo il suo profumo perfetto, ero accerchiata da quel profumo, ero solo sua. Eravamo completamente nudi, io tra le sue braccia, i nostri corpi innocui a contatto. Finalmente, c’eravamo detti che ci amavamo, c’eravamo dette tutte quelle cose segrete che non puoi dire al migliore amico, che, in fonfo, da sempre ami. In quel momento Tom si svegliò e io feci finta di dormire, attaccandomi a lui, ma chiudendo gli occhi e facendo grandi respiri.
‘Amore, sveglia’ sussurrò. ‘Quanto sei bella? Sai una cosa? Ti amo. Ti amo da sempre, dal primo momento che ti ho visto, dal primo momento in cui mi hai detto, ‘Ti amo’ sapevo che era un ‘ti amo’ falso, che provavi verso un amico, eppure, quando ti ho visto lì, ti ho visto con le lacrime agli occhi, per la prima volta, mi sono sentito rinascere. Per giorni ho pensato a te, avevo paura di non rivederti più, invece sei tornata, ti sei fatta rivedere e da lì, da quel momento, ho capito che volevo essere tuo amico, che se non potevo amarti, almeno volevo proteggerti stare con te. Ti amo da sempre e per sempre ti amerò’ continuò a sussurrarmi, accarezzandomi con mano leggera e amorevola, i capelli e dandomi leggeri baci.
In quel momento, lentamente, aprii gli occhi e lo fissai, ero attorcigliata a lui.
‘Ti amo da sempre anche io’ sussurrai tra un bacio e l’altro che gli diedi sulla spalla ed un leggero morso, poi come la sera prima, tornammo a fare l’amore. Sembravamo dei bambini, che per la prima volta, scoprivano unoggetto, ma non eravamo bambini, eravamo adulti, adulti che per la prima volta, scoprivano l’amore vero.
 
 
Erano le 15 ed io e Tom ci trovavamo, ancora abbracciati, nudi, nel letto dell’hotel. Ci stavamo continuando a dire, in modi diversi, quanto ci amavamo. Eravamo attorcigliati l’uno all’altro, anche se faceva terribilmente caldo. Mi staccai un attimo, e presi il cellulare. 15 messaggi?! Avevo ricevuto 15 messaggi, tutti di Marco.
Il primo diceva ‘Ti prego torna da me, ti amo, te lo giuro, ti amo. E’ vero, sono andato a letto con un’altra, perché pensavo di non amarti più, eppure non è così, io ti amo, ti amo da sempre, da quel momento in cui, ti ho vista all’università e ci siamo scontrati, te lo ricordi? Ti ricordi che mi avevi insultato? Io me lo ricordo benissimo, mi ricordo che dopo, mi chiedesti scusa, mi dicesti che tu non eri così, non riuscivi a parlare, non ci riuscivi. Per settimane, non ci parlammo più, ma ti mandavo occhiate, ti seguivo con lo sguardo e tu lo sapevi, tu sapevi che verso di te, provavo qualcosa. Sai quando ho scoperto che ti amavo? Quando ti ho invitato a cena, quando mi sono fatta forza e sono venuto da te, ti ho fissato e mi hai detto, ‘Sono libera’. Ci avevo messo del tempo a trovare la forza per parlarti e tu, senza che parlassi, mi avevi capito. Quella sera, ecco, in quella sera, quel bacio, quel mio primo tocco sulle tue labbra, in quel momento, ho capito, che ti amavo. Avevi le labbra soffici, tremavi e dopo, ti erano venute le lacrime agli occhi. Quella è stata una delle tre serate più belle della mia vita. Qual è stata la seconda? Ovviamente, quella in cui abbiamo fatto l’amore, quella in cui ho avuto il coraggio, di andare oltre ad un bacio, quella in cui ho avuto il coraggio ti toccare il tuo corpo perfetto. Pensavo di essere pazzo, non ero mai stato così timido, anzi, di solito, mi veniva facile andare a letto con una ragazza, ma con te, tutto era differente, tutto era più complicato e bello. In quella sera, ti ho amato, ti ho dato tutto il mio amore, in quella sera, ho capito, che tu per me, non eri una delle tante ragazze, ma la mia ragazza. Arrivo all’ultima sera, non dico che sia la più bella, perché non potrei paragonarla alle altre. Tutte sono perfette, come anche tutte le altre passate con te, ma questa particolarmente. La terza serata, la sera, in cui, quattro anni di fidanzamento, ti ho chiesto di sposarmi. Tu con un flebile ‘Sì’ mi hai risposto. Era tutto perfetto, tu eri perfetta, ma ho rovinato tutto, io come un cretino, ho rovinato tutto. Pensavo che non dovevo sprecare così la mia vita, pensavo, ‘Ma chi me lo fa fare di sposarmi a 28 anni?’ e allora sono andata a letto, con una di lavoro, che da tempo mi andava dietro. E’ stata la scopata più brutta, non ho potuto godermela, perché sentivo che non eri tu, non sentivo i tuoi tocchi perfetti, non mi sentivo a mio agio. Tu, quel pomeriggio, sei tornata a casa prima. Mi hai visto a letto con lei e te ne sei andata, sei partita con il tuo migliore amico. Lo odio lui, io lo odio, perché io lo so quello che prova per te. Lui ti ama, ti ama da sempre, ci scommetto tutto quello che vuoi. Probabilmente, si sarà già dichiarato, magari sono arrivato troppo in ritardo, ma sappi una cosa, io ti amo e per sempre ti amerò. Ti aspetto a casa. Perdonami.’
Avevo le lacrime agli occhi, cosa poteva aver scritto negli altri 14 messagi? Non mi importava, quello mi era bastato, stavo male, Diego se ne era accorto. Si sedette vicino a me e mi strinse a sé e ancora una volta tornai a piangere. Non ci capivo più nulla, non sapevo se amavo Tom o se amavo Marco. Di Tom potevo fidarmi, lo sapevo, poteva amarmi e non mi avrebbe mai fatto soffrire, lui era perfetto, lui era il prinçipe azzurro, il prinçipe delle favole, ma Marco, Marco. Marco era stato il mio primo vero amore. Lui per me è sempre stato, la persona più importante. Però lui era andato a letto con un’altra, non importava il motivo, lui era andato a letto con un’altra. Di marco non potevo fidarmi, eppure lo amavo. Che casino!
‘Sappi che io sono pronto ad amarti, ti aspetterò sempre, sei confusa, pensa tranquillamente, fai la tua scelta, comunque vada, a me importa che tu sia felice.’ Mi sussurrò all’orecchio.
Mi alzai e mi vestii frettolosamente, con le lacrime agli occhi, che non cessavano di scendere.
‘Io non voglio che tu mi aspetti, io..io..io non so cosa voglio, ma non voglio che…al diavolo…perdonami…’ dissi uscendo di corsa dall’hotel, dovevo mettere a posto le mie idee.
 
Sono davanti alla porta della camera di Emma, non so perché, ma voglio parlare con lei.
‘Emma, posso entrare?’
In quel  momento aprì la porta.
‘Alli, perché stai piangendo?’ mi chiese preoccupata
‘E’ anche per questo che ho bisogno di te’
‘Entra’ disse prendendomi il polso, chiudendo la porta e facendomi sedere sul divano. ‘Cosa è successo?’
‘Ti ricordi Marco?’
‘Come potrei non dimenticarmelo, era il mio migliore amico’
‘Non ti ha raccontato che ci siamo lasciati?’
‘No, come mai?’
‘Perché l’ho trovato a letto con una tizia’
‘Merda, mi dispiace veramente’
‘Anche a me dovrebbe dispiacermi, infatti, in parte, è così, ma dall’altra sono contenta, mi sento libera.’
‘Perché?’
‘Perché ho scoperto che, in tutto questo tempo, sono sempre stata innamorata di un’altra persona, almeno credo.’
‘Se posso saperlo chi è?’
‘Tom’
‘Tom Felton, il tuo migliore amico?’
‘Sì, lui’
‘E allora?’
‘Lui mi ha detto di amarmi, ma non so, Marco mi ha mandato un messaggio e mi ha messo in confusione, non so che fare, ti prego aiutami’
’Posso leggere il messaggio?’
Presi il cellulare dalla tasca e le mostrai il cellulare.
Dopo qualche minuti, me lo ridiede.
‘Cazzo, non era mai stato così romantico’
‘Cosa significa?’
‘Che ti ama veramente, che quello che ha scritto è vero.’
‘Giurami che non ti ha chiamato prima, che ti ha detto tutto e che lo stai aiutando’
‘Te lo giuro’
‘Quindi cosa devo fare?’
‘Tornare da lui’
‘E con Tom?’
‘Ci parlerai dopo’
‘Ma..’
‘Ma niente’
Aveva ragione, dovevo tornare da lui, dovevo stare con lui.


ANGOLO AUTTRICE:
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Vi è piaciuto?
Per piacere potreste lasciarmi una recensione?
Vorrei tanto sapere cosa ne pensate e per capire cosa dovrei cambiare o meno.
Chuck.
  
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