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Autore: Rowena    05/11/2011    5 recensioni
Il buio intorno a me, questo luogo senza forme né colori. Ho già visto questo luogo, sono sicuro di esserci stato prima, anche se non ne ho alcuna memoria. Vorrei che qualcuno mi aiutasse, vorrei poter andare via di qui. Mi ricordo un dolore terribile, grandi occhi dorati e pieni di lacrime e poi... il nulla. Chiunque tu sia, ti prego, vieni a salvarmi.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric, Orube
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il passaggio si chiude alle nostre spalle e sotto ai miei piedi l’erba fresca e pungente mi dà il benvenuto. Casa.
Sì, tornare qui è stata la scelta giusta, ora ne sono perfino più sicura: non avrei potuto farlo prima, non nello stato di larva incapace di reagire in cui mi crogiolavo, annegando nel dolore.
Ora posso tornare a testa alta, ricordandomi chi sono e fiera per la persona che sono diventata. Non posso dire di non essere toccata da un dispiacere diverso: Cedric, per quanto rinfrancato dall’aver scampato il carcere a Meridian, finge di essere mortalmente offeso per le condizioni dettate dall’Oracolo. Nemmeno io credevo che ci avrebbe unito con la magia in modo da non poterci allontanare più di tanto, per altro con un rito che sembrava quasi una promessa di matrimonio, eppure servirà a ricordargli il suo posto in questa storia.
- È bellissimo qui, Orube – ammette Will osservando la valle in cui siamo comparsi. – Mi avevi descritto tante volte la tua terra d’origine… Ma così è un’altra cosa. Ora capisco perché trovavi la Terra e Heatherfield tanto insulse.
In fondo la sua città non è poi così male, mi trovo a pensare. La Terra mi ha dato molto più di quanto mi aspettassi, ma non serve dirlo. Ho delle amiche, adesso, e ho raggiunto una nuova consapevolezza di me. È stata quasi mandata in pezzi dal mio dolore cieco, ma ho saputo venirne fuori.
- Dovete tornare in primavera, per la fioritura degli alberi di ginka, o per la festa del raccolto…
- Basta che anche qui non organizziate giochi assurdi che prevedano la nostra pubblica umiliazione. Ne abbiamo avuto abbastanza su Arkhanta! – si lagna Irma, tremando al pensiero di quei festeggiamenti, che mi hanno raccontato essere stati davvero terribili e umilianti per loro.
Cedric coglie la palla al balzo per tornare a essere malevolo: - Oh, non sai quanto avrei voluto assistere. Non che sulla Terra perdiate anche una sola occasione per rendervi ridicole…
Approfitto che sia rimasto indietro di qualche passo per testare l’incantesimo che ci lega, una specie di laccio d’energia che posso rendere materiale e concreto, e allungarlo o accorciarlo come desidero, a mio piacimento: lo strattono con forza d’improvviso e lui cade in avanti, tra le risate delle Guardiane.
- Non so se l’Oracolo avesse previsto questo uso – commenta Hay Lin svolazzando intorno a noi, eccitata da tutti i nuovi profumi che sente nell’aria.
Taranee volge lo sguardo all’orizzonte, prima di risponderle con una voce severa: - Oh, io dico di sì. Ne sa sempre una più del diavolo, quello.
Umiliato, Cedric si rimette lentamente in piedi, guardandomi con un’espressione strana. Forse si sta chiedendo se non abbia commesso un errore ad accettare la mia proposta… Beh, io mi sto domandando se il suo non sia soltanto uno stratagemma per tentare di nuovo la fuga.
Smetto di pensarci, consapevole che nel caso non andrebbe molto lontano, senza poteri. Chissà se ha capito che mi sono stati affidati dall’Oracolo quei talenti magici di cui sente tanto la mancanza, racchiusi nel ciondolo che porto al collo. Con essi, ho ricevuto l’autorità per restituirglieli, quando lo riterrò pronto. Spero che quel momento arrivi quanto prima…
Scendiamo la collina che sovrasta in Giardino dei due Soli con tranquillità: le sentinelle ci avranno già scorto, per cui mi aspetto di vedere Yarr correrci incontro quanto prima per assicurarsi della nostra neutralità.
- Allora ci dobbiamo di nuovo salutare – sospiro con un certo dispiacere. Avrei voluto passare più tempo con le mie amiche, ora che sono in uno stato mentale accettabile per il mio rango e la mia cultura, ma so che devono andare.
- Hai proprio fretta di vederci correre a Meridian, vero? – mi rimbecca Will, fissando Cedric come a sfidarlo a ribattere di nuovo. – La nostra performance da muratrici sarà uno spasso, credimi.
Ecco un altro lato dell’accordo raggiunto dall’Oracolo per convincere Elyon a non perseguitare Cedric: le Guardiane impiegate nel Metamondo a sistemare i palazzi che sono stati danneggiati durante la fuga e il combattimento di oggi. Il diretto responsabile non parla, ma sembra quasi dispiaciuto… di non aver fatto anche peggio, ovviamente.
Il suo astio per le Guardiane non si estinguerà mai, ne sono consapevole e dispiaciuta, in un certo senso. Anch’io le ho odiate per un po’, ma poi ho imparato a capirle e a rispettare il loro modo di vivere un ruolo pesante e gravoso. Sarebbe folle pretendere altrettanto da Cedric, ma se potessi fare in modo che non desideri ucciderle ad ogni nuovo incontro, sarebbe già una grande impresa.
- Abbi cura di te, Orube, e strapazzalo anche per noi. Cercheremo di venire a trovarvi, tra una crisi interplanetaria e l’altra – mi dice Cornelia prima di abbracciarmi forte. Anche le altre mi salutano allo stesso modo. Questa volta mi dispiace davvero lasciarle.
- State bene, ragazze. Salutatemi Elyon, piuttosto… Era ancora troppo arrabbiata, prima.
Mi spiace che senta la mia decisione come un tradimento, davvero: la mia Regina preferita avrà bisogno di tempo per perdonarmi, ma ho seguito il cuore, per cui non ho niente di cui vergognarmi. E se saprò tenere Cedric lontano da Meridian, le cose rimarranno così.
Will scuote il capo: - Le passerà, in fondo non ce l’ha con te, ma con quell’essere che ti porti dietro. Arrivederci!
E spariscono in un battito di ciglia, pronte di nuovo a salvare l’universo. Cedric sogghigna: per lui non ci sono stati saluti, ma gli sta bene così.
- Andiamo – gli suggerisco io – dobbiamo presentarci al Maestro del Giardino.
Mi guarda con intensità, come se avesse paura…
- Aspetta – mi dice, tirandomi verso di sé. – Ne sei davvero sicura? Di tutto questo, voglio dire…
- Dopo tutto quello che ho fatto per convincerli a mandarti qui? Dovresti vergognarti a chiederlo – gli rispondo senza muovermi. Non mi ero mai accorta di quanto sto bene tra le sue braccia. – Andrà bene.
Una coppia terrestre si darebbe a qualche effusione romantica a questo punto… Non siamo ancora pronti, mi sa, eppure nel suo sguardo, nascosto in quel cinismo di cui non sa fare a meno, vedo qualcosa che mi fa ben sperare.
- E se non dovesse essere così? – mi domanda lui. Non si fida di se stesso, nessuno lo fa. Nessuno a parte me.
- Non ci sono altre possibilità. Faremo in modo che vada bene, credimi. Lo faremo insieme.
Devo averlo convinto, perché osa perfino sorridere e fare un commento idiota. Poi il suo sguardo cambia e si china verso di me. Mi bacia.
Questa non me l’aspettavo… Rimango immobile per un attimo, prima di rispondergli, ma solo per la sorpresa. Chissà perché, ma non ho alcuna voglia di allontanarlo.
È un bacio che aspettavamo da tanto, diverso da quello che c’è stato nel libro, diverso da quello che avrei voluto dargli in quella maledetta grotta, quando lui è scomparso tra le mie braccia prima che mi decidessi, trasformandosi in una pozza d’inchiostro. È un bacio carico di sentimenti diversi, ma che per me ha un sapore di dolce sollievo: c’è del buono in lui, mi dico, posso sperare.
Non ho intenzione di concedergli altro, per ora, e lo metto subito in chiaro. È ancora presto per questo genere di cose e non ho voglia di mostrare subito la mia inesperienza in questa materia. Il tempo guarirà le nostre ferite e ci porterà più vicini, è l’unica cosa che riesco a pensare in questo momento. Ha visto il lato più “terrestre” di me, ora capirà che cosa vuol dire esseri guerrieri di Basiliade.
Gli faccio segno di seguirmi, senza parlare per non perdere la sensazione delle sue labbra sulle mie. Forse, insieme riusciremo a mitigare il suo carattere. Se lo vorrà.
Nei miei sogni l’ho sentito chiamare perché lo salvassi. L’ho fatto. Ora… Cedric deve salvare se stesso, non c’è altra via.
 
Con i nuovi ospiti appena arrivati, il Maestro Yarr osserva l’arena del Giardino e il duello in corso. È felice di rivedere Orube, anche se il loro primo incontro è stato molto turbolento: è una guerriera degna di stima, per l’ardore che ha dimostrato nel voler riportare Himerish a compiere i suoi doveri di Oracolo, e molto caparbia.
Le sue discepole predilette non sono state altrettanto entusiaste, ma potranno solo imparare dalla loro coetanea, che ha viaggiato in diversi mondi e ha fatto esperienza con le Guardiane di Kandrakar. D’altra parte, l’armonia e la vita riflessiva del Giardino permetteranno alla giovane di ritrovare il proprio equilibrio, così da tornare in piena forma mentale, oltre che fisica.
È l’altro ospite, in realtà, che lo preoccupa: la guerriera gli ha spiegato a grandi linee la sua storia e la lettera di Himerish ha raccontato il resto, abbastanza perché Yarr intuisse la potenziale pericolosità di quell’individuo.
Nell’arena, Cedric indietreggia: è stato subito sfidato da uno dei migliori allievi del Giardino, che come tanti ha reagito con diffidenza all’aspetto esotico e ai modi sarcastici dello straniero. Non è pronto a combattere a mani nude senza i suoi poteri, il Maestro se n’è subito accorto, ma questa prova gli farà capire che in questo luogo non si scherza.
- Sembra che cerchi di attingere alla magia, quando i poteri gli sono stati inibiti – commenta Orube al suo fianco, attenta anche lei a ogni mossa del suo compagno.
Cedric proprio in quel momento evita un colpo molto pericoloso, imprecando. È rapido nei movimenti, ma non possiede la forza e la tecnica necessarie a battersi con un guerriero tanto esperto.
- Gli toglieremo questa brutta abitudine, vedrai – risponde Yarr, quasi felice di vedere il nuovo arrivato sbattuto a terra per una sua imprudenza. – Non mi hai ancora spiegato qual è il tuo scopo reale, però. Credi davvero che possa imparare dai suoi errori? Da come combatte, Cedric sembra così arrogante…
- Posso solo sperarlo e dargli gli strumenti per migliorare. Mi auguro soltanto di non portare troppo scompiglio nel vostro Giardino, Maestro.
La preoccupazione di Orube è concreta, perché ha imparato che, per quanto le intenzioni di Cedric possano non essere assolutamente malvagie, non si può mai sapere cosa combinerà alla prossima mossa. Per ora gli allievi sembrano essere divertiti e incuriositi dagli ospiti, vedono in lei una Maestra da sfidare e in lui… beh, è il nemico da combattere. Saranno mesi lunghi e difficili, anche se l’atmosfera di casa rende la ragazza davvero serena e speranzosa.
Cedric viene sconfitto rapidamente: nonostante sia abile a prevedere le mosse dell’avversario, la rapidità di cui è dotato anche in forma umana non è sufficiente.
Orube scende quasi correndo la scalinata che la separa dall’arena per sincerarsi delle sue condizioni, ma anche per canzonarlo un poco. Yarr li osserva mentre cominciano a discutere: Cedric sembra molto offeso per la sconfitta e sentirsi prendere in giro non lo aiuta. Quel ragazzo deve proprio imparare l’arte della pazienza, oh sì. Anche a quella distanza, il guerriero può capire che sta sfidando la giovane, che sarà la prossima a combattere. Sono divertenti da guardare, mentre si rimbeccano in quel modo così infantile.
Nel vederli insieme, però, il Maestro stranamente ha una buona sensazione su quella strana coppia: all’apparenza sono mal assortiti, diversi come il giorno e la notte, eppure ciascuno possiede qualcosa di prezioso, che può insegnare all’altro. Insieme, potranno completarsi a vicenda.
 

F I N E





Angoletto dell'autrice: Ok, prima che mi linciate (almeno, io temo i linciaggi oggi! XD), spero che anche se aperto il finale vi sia piaciuto. Io sentivo che sarebbe stato aperto... Uhm, più o meno da quando ho bruciato i primi appunti del finale, risalenti al 2007, poiché con personaggi totalmente OOC. Ho iniziato il seguito e stranamente ho tutta la trama in mente (penso possa ritenersi un miracolo), vorrei annunciarvi quando inizierò a pubblicarlo ma vorrei avere prima una bella scorta di capitoli per non avere tempi troppo lunghi tra un aggiornamento e l'altro... Mi fa specie finire questa storia, comunque, c'è voluto molto più tempo del previsto, anche con dei cambi importanti in corsa... Comunque mi sono divertita molto, penso sia la mia produzione "più romantica" anche se di romantico c'è ben poco, alla fine. Grazie mille a tutte le persone che mi hanno seguita, attesa, consigliata e che hanno pazientato per avere i nuovi capitoli. Siete dei tesori, davvero!
Alla prossima, dunque!

Rowi
   
 
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