Prologo.

Il suo viso era sempre più vicino al mio, i nostri corpi fremevano dalla voglia di sfiorarsi a vicenda.
Ero appoggiata al muro e le mani grandi di Zayn mi stringevano i fianchi stretti.
Mi si avvicinò ulteriormente, poi morse il mio labbro inferiore quasi con foga, talmente tanto era il desiderio accumulato in quell'ultimo periodo.
Finalmente mi baciò, con lo stesso trasporto della gelida sera in discoteca quando ci incontrammo per la prima volta.
La sua lingua trovò facilmente la mia e si mosse esperta provocandomi un vortice di sensazioni indescrivibili.
Ero ormai in uno stato di trance, completamente incapace di ragionare, il cervello in tilt, il corpo scosso da un susseguirsi di brividi.
Aspettavamo quel momento da un lasso di tempo indefinito, troppo lungo, avevamo perso il conto delle giornate sprecate a non amarci.
Il ragazzo dai profondi occhi neri mi accarezzò il viso, mentre continuava a baciarmi con passione; il suo corpo era premuto contro il mio, credetti quasi di poter sentire il suo cuore battere forte contro il mio petto.
Talmente eravamo presi l'uno dall'altro, che né io né Zayn notammo che qualcuno era arrivato e ci osservava incredulo.
« Brutto bastardo! » urlò una voce troppo familiare dal fondo della strada.
« Cosa cazzo stai facendo con la mia ragazza?! »