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Autore: Claudia Ponto    05/11/2011    2 recensioni
[Le avventure di Jackie Chan]Strikemaster Ice, DJ Fist and MC Cobra scappano dalla prigione nella quale erano detenuti grazie all'intervento inaspettato di una giovane ragazzina. Una volta tornati a San Francisco, assistono al ritorno di Drago, il demone che aveva quasi conquistato il mondo e di cui loro erano i suoi seguaci, scoprendo che esso è profondamente legato con la ragazza che li ha liberati.Proveniente dal cartone animato Le avventure di Jackie chan. *ATTENZIONE: la storia ha il rating Verde, ma si avvisa la presenza di parole pesanti e parolaccie*
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 7: Il Mezzo Demone.
Ice, Cobra e Fist da ragazzini ne avevo guardati di cartoni animati giapponesi con protagonisti demoni e mezzi demoni, tipo Inuyasha tanto per fare un esempio, e di certo non si sarebbero mai immaginati che un giorno nella loro vita li avrebbero incontrati realmente.
O di diventare loro stessi dei demoni.
Certe cose si potevano solo fare per finta, normalmente, in particolare quando si è ancora dei bambini e si crede a qualsiasi cosa vista in televisione o raccontata nei fumetti. La falsità della fantasia che diventava realtà faceva venire i brividi, una roba che sconvolgeva ogni credenza del genere umano sostenuta fino ad allora.
 
Ma demoni o non demoni, avevo imparato che avere a che fare con questa gente voleva dire rischiare continuamente di morire.
Era sempre il primo degli obiettivi di quei folli mostri.
Non avevano delle vere e proprie preferenze per uccidere, qualunque cosa tranciasse la carne o tagliasse di netto la testa a loro andava bene, forse la loro arma preferita era la furia bestiale che potevano sfoggiare solo con affilati artigli o denti squarta carne. Dovevano ammettere che non disdegnavano i loro metodi animaleschi, ma loro “semplici” esseri umani preferivano limitarsi alle tecniche di arti marziali.
Almeno fino a quando non li usavano contro di loro.
 
Il mezzo demone aveva scelto di giocarsi il jolly per assicurarsi la vittoria: il Chi del Demone della Montagna forse non garantiva un vero e proprio potere da usare come il fuoco, il tuono o il ghiaccio… ma il fattore “muscolare” faceva decisamente la sua sporca figura.
Cominciò ad ingigantirsi e a trasformarsi, la sua pelle diventò verde scuro e venne ricoperta da scaglie bianche che sembravano macigni, le labbra divennero enormi e carnose e gli occhi rosso sangue. Quando il mutamento ebbe fine un gigante si ergeva davanti a loro, talmente alto che la testa si scorgeva a malapena, i piedi invece si vedevano fin troppo bene, soprattutto quando tentarono di schiacciarli: la forza generata dal loro impatto scosse la terra a tal punto che gli abitanti di San Francisco si convinsero che ci fosse un terremoto in atto.
Il gigante rise raucamente mentre avanzava e distruggeva la fiera.
<< HA! HA! HA! Questo Chi è davvero formidabile! La tua famiglia ha davvero una forza straordinaria Drago! Non mi sono mai sentito così bene in vita mia! >>
<< Goditi finché puoi questa sensazione, perché adesso ti prendo a calci nel culo! >> gli rispose Drago, compiendo un salto così alto che arrivò all’altezza della sua faccia, ruggendogli addosso una rovente fiammata. Prima che il fuoco potesse anche solo sfiorare la pelle del gigante, questo con un banale schiocco di dita lo colpì talmente violentemente da farlo volare via e precipitare dolorosamente al suolo.
<< Brutto vecchiaccio! Adesso ti faccio vedere io di che pasta siamo fatti noi demoni completi! >> gli urlò Winter, generando dalle sue mani affilati aculei di ghiaccio. Prima che potesse aggredire il nemico, Cobra l’afferrò per la coda bloccandola.
<< Yo girlfriend! Cosa pensi di fare stupida?! Un microbo come te farà solo la fine degli insetti con quell’ammasso di lardo! >>
<< Io non sono debole come voi umani! Spaccherò la faccia a quel bastardo prima ancora che voi possiate rendervene conto! >>
<< Non hai visto cosa ha fatto a D-man?! Cosa pensi di ottenere tu a differenza di lui?! >>
<< Qualunque cosa! >>
Detto questo, Winter si liberò e corse in direzione del gigante, seguita a ruota dall’Ice Crew che inutilmente tentò di fermarla, venendo intercettato da Kum che per poco non li schiacciò.
<< Yo boys, facciamo vedere a questo figlio di puttana di che pasta siamo fatti. >>
 
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Winter non si voltò indietro nemmeno una volta per vedere cosa stessero combinando i 3 umani. Quel che più le interessava era fermare quello stronzo e sottrargli il Chi del Demone della Montagna.
Anche se era grande grosso e forte, il traditore era soprattutto lento, elemento importante che avrebbe dovuto sfruttare se voleva fregarlo. Scalò il mostro passando per le spalle, distratto dall’intento di voler schiacciare i tre umani che lo stavano sfidando non la notò, aggrappandosi saldamente alla veste strappata i cui frammenti dondolavano al minimo movimento fino a quando non raggiunse finalmente il collo scoperto a cui diede un profondo morso dopo aver spalancato completamente la bocca.
<< Ehi! Ma che diavolo…? Via da qui, zanzara! >> disse Lanet, sentendosi pungere.
Notò la ragazza e afferrandola per l’estremità della coda la lanciò via.
Winter venne presa al volo da Drago che, sfruttando il potere del Chi del Demone del Cielo, planò rapidamente al suolo sfruttando le ali da pipistrello che gli spuntavano dalla schiena.
<< Tutto bene? >> le chiese mentre richiudeva leggermente le ali.
<< Frastornata, ma intera. >>
<< Dì un po’, sei impazzita per caso? Cosa pensavi di fare? >>
<< Aiutarti imbecille. Ti fa tanto schifo una mano da parte mia? >>
<< Facendoti ammazzare non servi a niente! Usa un po’ di cervello la prossima volta! >>
<< Guarda che a differenza di te il cervello lo uso, testa calda! Invece di fiondarmi contro il pericolo con l’alta probabilità di rimanere uccisa come fai tu, penso alla strategia migliore per non diventare spezzatino! >>
<< Stai insinuando che sono stupido per caso? >>
<< No, lo sto affermando! >>
Il litigio venne bruscamente interrotto dall’arrivo improvviso del gigantesco pugno del mezzo demone, il quale costrinse fratello e sorella a schivarlo per non venire schiacciati. Li raggiunsero nello stesso momento L’Ice Crew, ansimando pesantemente per lo sforzo dovuto nel vano tentativo di abbatterlo. Furono costretti a scappare, inseguiti dal gigante che rideva a crepapelle come un folle che aveva perso il lume della ragione. Non sprecò energie per tentare di catturarli, si limitò a inseguirli di proposito per lanciargli frammenti di cemento.
<< Yo D-man, per essere spazzatura come tu lo chiami, è davvero un bastardone! >>
<< è solo merito del Chi, senza di esso non è che un patetico insetto! >>
<< Sarà patetico… ma adesso ci sta facendo un culo come una capanna! >>
<< Tranquilli ragazzi, non appena il veleno avrà effetto, potrete fargliela pagare quanto vorrete! >>
<< Veleno? Quale veleno? >>
Improvvisamente Lanet Kum cominciò a tentennare, i suoi movimenti e persino l’equilibrio divennero sempre più incerti e instabili, l’allegria del suo atto giocoso si interruppe gradualmente fino a quando dei colpi di tosse non lo soffocarono, fermandosi a quel punto dopo l’ennesimo rischio di inciampare, passandosi continuamente una mano sulla fronte sudata mentre i suoi occhi lacrimavano debolmente e il verde della sua pelle impallidì.
Stava male, non capivano per quale motivo.
In quell’istante Winter sfoggiò un largo sorriso per mettere in evidenza la coppia di canini quasi vampireschi macchiati di sangue del mezzo demone e di una sostanza verdastra che suggerì ai ragazzi di non toccarla per nessun motivo.
<< Che cosa mi avete fatto?... CHE COSA MI AVETE FATTO!? >> urlò il mezzo demone confuso.
<< Vedi grassone, non sei l’unico ad essere un “mezzo demone”. >> gli rispose la ragazzina.
<< CHE DIAVOLO STAI BLATERANDO MOCCIOSA?! >>
<< Lo confesso: anche in me c’è la metà di qualcosa. L’unica cosa che ci rende diversi e che tu sei un mezzo rifiuto umano, io invece ho la fortuna di avere le caratteristiche fisiche di due demoni completi. >>
<< CHE COSA?! CHE SIGNIFICA QUESTO?! TUO PADRE NON ERA IN GRADO DI USARE VELENO! >>
<< Ma mia madre si. >>
Con quella risposta, Lanet raccolse le ultime forze che gli rimanevano per lanciare un potentissimo urlo e ricominciare ad attaccare. Stavolta c’era molta più rabbia in quel gesto impulsivo, niente controllo o precisione come prima, solo ira allo stato puro. La polvere del cemento ridotta in polvere sotto i possenti passi del gigante terribilmente asfissiante e le sue urla talmente acute da assordare e far vibrare l’aria come l’eco di un tuono.
Tentare di fermarlo pareva impossibile, ma il quintetto doveva riuscirci se non voleva fare una brutta fine.
D’altra parte, c’era ancora un altro asso nella manica che Lanet volle sfruttare.
<< Mi avrai anche avvelenato piccola serpe… *coff* ma non sentirti fortunata! *argh!* Ho sempre i miei poteri naturali da usare! *Coff* E sarà un vero piacere usarli! Mi daranno molta più… soddisfazione! >>
Dalle profondità dell’asfalto vortici di sabbia apparvero.
Il loro movimento ricordava delle trivelle, compresa la sommità a punta che riusciva a perforare ogni cosa.
Dire che fosse facile schivarli sarebbe stata una menzogna, d’altra parte le piccole particelle di sabbia finivano negli occhi o nella gola, rendendo arduo il più semplice gesto naturale per vivere. Ma non fu solo quello che tentò alla loro vita, il soffio di Lanet aveva la terribile capacità di pietrificare gli esseri viventi, l’arma usata per rendere inoffensivi i mortali.
Lanet Kum non aveva mentito sulla sicurezza dimostrata nonostante fosse avvelenato.
 
Drago doveva assolutamente recuperare il suo Chi prima che diventasse impossibile per lui assorbirlo.
Anche se il veleno di sua sorella era abbastanza potente da stendere una mandria di bufali, per il grassone ci sarebbe voluto troppo tempo prima che facesse effetto… e il tempo non era dalla sua parte.
Come se non bastasse, il soffio pietrificante stava cominciando ad avere il suo tremendo effetto anche su di lui, trovandosi parte del busto come pietra, vantaggio che il suo avversario doveva aver ottenuto solo con l’assorbimento del Chi del puro Demone, poiché altrimenti la sua sola mezza natura non avrebbe avuto alcun effetto.
A quel punto non gli restava che porre immediatamente fine a quella ridicola lotta: si concentrò al massimo affinchè tutto il suo potere diventasse uno solo, un’unica arma capace di distruggere qualsiasi cosa e chiunque osasse contrastarla; il suo corpo divenne un ammasso di muscoli con le vene pulsanti di sangue e adrenalina in rilievo, il muso si allungò leggermente e i denti più simili a quelli di un coccodrillo, le ali demoniache ricomparvero da dietro la sua schiena e un altro paio di braccia in più apparvero dai fianchi, muscolose quanto quelle normali.
La trasformazione diede a Drago una sensazione talmente gradevole che per la prima volta da quando era tornato sulla Terra si sentì davvero bene, invincibile, un vero dio della distruzione.
Peccato che quella invincibilità non sarebbe durata a lungo, l’adorava da impazzire.
Non perse altro tempo nella contemplazione e si scagliò contro il mezzo-demone: fu rapido e preciso, colpì solo i punti vitali più importanti affinchè cedesse presto. Contò i minuti che lo separavano dall’indebolimento, non sentiva alcun fastidio ma gli venivano i brividi alla schiena al solo pensiero di poter rimanere alla mercé di quello schifoso rifiuto.
Doveva annientarlo, a qualsiasi costo.
Nel bel mezzo della lotta, il ringhio familiare della sorella lo costrinse a cercarla per capire cosa stesse combinando: con i soli denti si era aggrappata  alla mano del gigante, c’era anche l’Ice Crew che proseguiva quello stesso lavoro, ma a differenza della ragazzina non riuscirono a sfuggire in tempo al soffio pietrificante, trovando per metà somiglianti a statue di pietra. Le urlò di andarsene per non fare la medesima fine ma ovviamente non gli diede retta. Lanet con un rapido movimento riuscì a farle perdere l’appiglio e la prese al volo, stringendola nella mano la schiantò violentemente a terra, schiacciando varie volte sullo stesso punto facendolo scoppiare in una rauca risata di soddisfazione; ma quando andò a rialzare la mano per vedere cosa fosse rimasto di lei, non trovò nessun resto: si guardò intorno cercando una prova che gli dicesse che l’aveva schiacciata a morte, l’unica cosa che notò fu un debole rigonfiamento che si muoveva lungo la manica del vestito, il quale una volta raggiunto il collo ne uscì fuori lei. Furioso tentò di acchiapparla, sfuggendole continuamente quando questa si “rifugiò” nella chioma di capelli per nascondersi.
<< Maledetta pulce! Non puoi scappare per sempre! >>
Nell’urlare Lanet fu scosso da una tremendo dolore all’altezza dello stomaco e la vista gli si annebbiò di nuovo, causa il veleno che si stava rafforzando all’interno del suo corpo, aveva persino la bava alla bocca e finì per piegarsi in ginocchio, incapace di reggersi sulle proprie gambe.
<< Drago! Adesso! Fallo fuori adesso! >> urlò Winter al fratello.
<< Con piacere! >> Rispose questo, scrocchiandosi il collo.
Drago diede fondo a tutte le sue energie, facendo urlare il già indebolito mezzo demone dall’agonia, continuando senza sosta finchè le sue mani non tremarono per lo sforzo compiuto, fermandosi solo quando, sentendosi mancare le forze, non concentrò tutto il suo potere in un ultimo potentissimo colpo prima che fosse troppo tardi per farlo.
Il gigante crollò semi svenuto.
Il suo corpo si schiantò al suolo con fragore, immobile e ricolmo di veleno.
Solo quando si assicurò che non potè più alzarsi Drago si avvicinò e riprese le sue reali sembianze, sedendosi sfinito. L’Ice Crew tornò carne e Winter scese dal gigante per aiutare il fratello. << Fratellone, stai bene? >> chiese lei a Drago.
<< Si… sono solo un po’ stanco… >> rispose lui secco.
<< Muoviti adesso: toglili il Chi del Demone della Montagna e andiamo via… >>
Winter non se lo fece ripetere: afferrò una mano del fratello e poi Lanet, attivando l’incantesimo che permetteva il passaggio del Chi da un corpo all’altro, facendo tornare alla normalità quel mezzo sangue.
<< Non abbiamo ancora finito… >> riprese a dire il demone, afferrando l’asta di una bandiera.
Non fu necessario chiedergli che cosa volesse fare, era più che chiaro.
Voleva uccidere il suo avversario.
Ma un vortice di sabbia glielo impedì, sovrapponendosi tra lui e Lanet Kum boccheggiante, intossicato dal veleno.
<< Sarò anche un mezzo demone figlio di Shendu…. ma sono in grado di tenerti testa! Non sei allo stesso livello di tuo padre! Dunque… dunque non ti sarà facile uccidermi! >> disse, prima di svanire nel nulla.
Fu in quel modo che le persone pietrificate della fiera tornarono alla normalità, confuse su quanto era successo in quegli attimi durati come l’eternità, inconsapevoli della battaglia svoltasi.
 
Drago e gli altri erano già andati via.
Il dragone aveva ottenuto un nuovo Chi, ma avrebbe dovuto confrontarsi con un avversario in grado di utilizzare le sue stesse armi.
Era un mezzo sangue, però sentiva che avrebbe causato molti problemi.


PERSONAGGI:
Lanet Kum ( personaggio inventato):
Lanet Kum svela di essere un mezzo demone, tra i puro sangue quelli come lui sono considerati la feccia dei demoni, motivo che lo porta a cercare il Chi dei parenti di Drago. Con quel potere intende vendicarsi delle umiliazioni subite nel corso dei secoli per il suo sangue impuro. Non esiterà a sfruttare qualsiasi mezzo per raggiungere il suo scopo...

  
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