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Autore: keeponbouncin    05/11/2011    2 recensioni
Prima one shot per me.. Siate clementi, eh! Buona lettura :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nightmares


Grace allungò il braccio stiracchiandolo verso l’altra parte del letto. Aveva gli occhi ancora chiusi, ma quando il braccio toccò il cuscino dall’altra parte, li aprì di scatto. 
“Strano – pensò – non si alza mai prima di me.” 
Si mise seduta, fece silenzio trattenendo il respiro e si concentrò sui rumori della camera. Il silenzio assoluto. Non si sentiva l’acqua che cadeva dalla doccia, o i suoi passi provenire dal bagno. Si alzò e si diresse verso la porta e la aprì. Niente. Attraversò il corridoio. 
“Louis.” Sussurrò. Nessuna risposta. Il cuore le batteva fortissimo, iniziava a spaventarsi. 
“Lou! Dove sei? Non fare il coglione, dai!” Scese di corsa le scale. Si affacciò nella cucina, niente. 
Trovò Harry di fronte al portoncino d’ingresso. Quando la vide, non la salutò. Era vestito tutto elegante, giacca e cravatte. ‘Dove deve andare vestito così? Di prima mattina, poi..’ pensò Grace. 
“Harry, hai visto Louis?” 
Harry non rispose, anzi si limitò a fare spallucce. Grace notò che aveva l’aria seria e lo sguardo assente. Harry girò lentamente il viso verso la porta. Grace fece lo stesso, e una luce fortissima l’accecò. 
“Harry.” Lei lo spintonò, ma lui non reagì. 
Aveva le lacrime agli occhi quando si precipitò fuori dalla casa. 
“LOUIS. LOUIS. LOUIS!” gridava, mentre camminava per il viale londinese. 
Quando arrivo sulla strada principale, un ondata di persone la investì letteralmente. Sentiva una grande confusione, un mormorio di milioni e milioni di decibel.
“LOUIS.” Urlò. 
Notò che era l’unica a camminare verso la fine della strada. Tutti gli altri camminavano nel senso opposto, e avevano tutti un’aria sconvolta. 
“LOUIS” gridava ma non udiva nessuna risposta, né tanto meno le persone accanto a lei si giravano al sentirla urlare. Allora iniziò a correre, a sgomitare per farsi largo tra la folla. C’erano miliardi di persona accanto a lei. 
Arrivò in fondo alla strada, dove la gente di colpo sparì. Udì da lontano una sirena, si girò di scatto. Non riusciva a capire da dove proveniva, però. D’un tratto un poliziotto le passò davanti. Lei lo vide abbassarsi, e con lo sguardo seguì il suo stesso movimento. Quando abbassò gli occhi il cuore le si fermò. Vide un lenzuolo bianco coprire quello che sembrava essere un corpo. 
‘No, no.’ Pensò. 
“LOUIS!” si gettò a terra e iniziò a piangere disperatamente. 

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Louis la guardava agitarsi accanto a lui. Non l’aveva mai vista così turbata, soprattutto mentre dormiva. Quando dormiva aveva un’espressione così rilassata e tranquilla ma non questa volta. L’incubo doveva essere davvero brutto per farla agitare così. Quando Grace cominciò ad urlare cose incomprensibili, Louis iniziò sul serio ad avere paura. Non sapeva cosa fare, se svegliarla o … Dio.
Grace di colpo aprì gli occhi. Sussultò e si alzò di scatto, mettendosi dritta. Successe tutto così in fretta, che Louis non riuscì a capire. Le versò subito un bicchiere d’acqua dalla bottiglia sul comodino. La sentiva respirare affannosamente. 
“Louis” sussurrò. 
“Dio, Grace cosa …? Tieni – le disse porgendogli il bicchiere – Bevi.” 
Grace sembrava come in trance. Con la mano respinse il bicchiere. Louis lo posò in fretta. Poi lei si girò e lo guardò negli occhi. 
“Louis.” Disse con un filo di voce. Poi si gettò fra le sue braccia e cominciò a piangere. 
Louis la stringeva forte, chiedendosi cosa l’aveva turbata così. Sussultava ad ogni suo singhiozzo. Iniziò a dondolare, tenendola fra le braccia. Come con una bambina, sì una bambina.. Quella che stringeva a sé. La sua bambina, che in alcuni momenti (come quelli) cessava di essere la donna forte che amava e diventava una piccola bambina da consolare dopo un brutto sogno. 
Quando Grace smise di singhiozzare, Louis le alzò il viso e le scostò i capelli dalle guance, rigate dalle lacrime. Lei lo guardò, ma senza staccarsi dal suo petto. 
“Tesoro, sono qui.” Le sussurrò lui, baciandole i capelli. 
“Non te ne vai?” 
“Ma no. Sono sempre qui – le accarezzò dolcemente i capelli – Sono sempre qui.”



mywords
ed eccomi qui su efp! 
Questa è una prima one shot nata da un'idea
film mentale
Penso di pubblicarne altre, molte altre
vivo di film mentali, si!
Nel mentre, sto anche scrivendo una storia a capitoli.
Beh, fatemi sapere che ne pensate..
A presto! (:

- Lia -

  
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