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Autore: Annabells    06/11/2011    2 recensioni
Brendon era consapevole che Bert, rappresentasse tutto ciò che i suoi genitori avevano paura che diventasse: un alcolizzato, un drogato dalla dubbia e promiscua vita sessuale. Allo stesso modo, Bert sapeva di riconoscersi inq ualche maniera con quel ragazzino . Bert/Brendon Urie <3
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: The Used
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questo 'capitolo' è dal punto di vista di Brendon(<3) tra l'altro, non ho ancora deciso se ambientarlo nel
periodo Brent o nel periodo Jon, ma son dettagli. Niente, buona lettura  e tanto amore a voi <3
Questa storia sarà piena di angst, più del solito, vi avviso, in compenso credo ci sarà porn a volontà :)

2.
Brendon odiava litigare con Spencer, specialmente quando Ryan, il soggetto della discussione, li
interrompeva. Se Ryan era consapevole di questo era un mistero. Il ragazzo, del resto, era in un
periodo dove non era più solamente ammaccato o ferito, poteva vederlo spegnersi ogni giorno
che passava. Lui non poteva lasciar succedere ciò, Spence diceva di lasciargli tempo e spazio ma
lui non riusciva, avrebbe voluto passare ogni giorno, minuto, istante con il più grande.
Il suo flusso di pensieri, venne interrotto dal tossicchiare da una persona lì vicina, quandò voltò la
testa nella direzione dalla quale proveniva, rimase di sasso per qualche istante. Era Bert, il cantante
dei 'The Used', che lo stava guardando interessato.
- C'è troppo ole in questo posto, ti spiace se condivido l'ombra con te?
Sorrise, ghignò, e qualcosa si mosse nella sua testa. Conosceva, a grandi linee, la storia del ragazzo
e i residui del piccolo mormone che era in lui gli urlavano di scappare, di ignorarlo. Si sentì, per un
momento, braccato come Pinocchio  dal gatto e della volpe , solo che lui non era ingenuo come
il burattino. Non più almeno.
- In realtà dovrei tornarmene al mio bus, ma credo che potremmo dividere l'ombra per un pò.- si
ritrovò a rispondere, prima di poter realizzare il tutto.
Il ragazzo gli si sedette accanto, tendendogli la mano e presentarsi.
- Sono Bert, comunque.
Tutto nella sua testa gli ripeteva, a gran voce,che doveva scapparsene, tornare da Ryan e accudirlo,
eppure sorridendo, gli rispose, stingendogli la mano.
- Brendon.
Il ragazzo davanti a lui gli sorrise, in maniera meno inquietante e visibilmente divertita.
- Dovevo immaginarlo, sei nei panic! at the disco vero?
- Sei un nostro fan?- chiese a sua volta divertito.
- Onestamente temo di non aver sentito neanche una vostra canzone, ultimamente mi sono perso
tante cose- disse rabbuiandosi leggermente- ma credo che il mio chitarrista sia un vostro fan!
- Quinn è un nostro fan?
- Sei un nostro fan?- rispose il più grande, scimmiottandolo.
- Si, cioè mi piacete ma il mio, cioè, il nostro chitarrista è leggermente fissato con voi. Colpa
anche dei My chem ovviamente, Ryan era un loro fanboy.
 - Giusto, avevo dimenticato che i nostri nomi fossero legati, in qualche maniera.- rispose, con una
smorfia, che probabilmente voleva essere un sorriso. Quando ricordò il motivo per cui i due gruppi
avevano 'litigato' di diede dello stupido.
- Oh, non volevo interferire. Scusa, davvero, tendo sempre a dire cose fuori luogo. Il mio batterista
me lo rimprovera sempre,  ma non riesco proprio a smettere. Comunque davvero mi piacete, ci
piacete. Siamo entusiasti di dividere il palco con voi!
E da lì, Brendon si ritrovò a parlare di come erano diventati famosi. Di Ryan che parlava con Pete, di
come questo si era innamorato di loro (di Ryan) e delle prime date, delle sensazioni di registrare le
prime canzoni. Smise solo quando il cellulare gli vibrò in tasca, annunciandogli un messaggio di Spencer
in cui gli diceva di tornare al bus dato che stavano avendo problemi, come al solito. Sbuffo, per un pò
era riuscito a dimenticarsi tutto.
- Io devo andare, l'allarme bassista è tornato, come al solito. Questa sera, per le undici suoneremo, se
ti và vieni, magari scopri che non siamo così male.
Bert ghigno, nuovamente, prima di rispondere.
- Temo che Quinn mi ci avrebbe portato comunque, quindi ci sarò. Ci vediamo più tardi!
   Brendon sorrise, di nuovo, prima di alzarsi e preparasi psicologicamente a quelloc he avrebbe dovuto affrontare nel bus.
- Bene a stasera allora, Bert, è stato bello parlare con te.
E senza girarsi, si incamminò verso il parcheggio, poteva dire con certezza però che il più grande lo stesse osservando.


...don't listen to the voices in your head, listen to your heart.

   
 
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