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Autore: Gwen Kurosawa    06/11/2011    8 recensioni
Eccomi!
Questa ff è stata fatta da me e Lady_Blair.
Darknesshipping.
Angelo ha invitato Marina nell'Isola Lunanuova per un appuntamento.
Non è un semplice appuntamento,per il capopalestra,ma è un'occasione per rivelarle i suoi veri sentimenti.
Durante la loro permanenza sull'isola,mentre Angelo si sta decidendo a dire a Marina due paroline,vengono attaccati da Darkrai.
Durante quest'attacco,l'allenatrice sviene.
In loro aiuto verrà Cresselia e poi il biondo andrà a Canalipoli.
Il resto dovete leggerlo voi!
Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Era notte.
La luna splendeva nel cielo,specchiandosi nell'acqua con la sua luce debole e pallida che illuminava il buio.
Un leggero venticello soffiava sull'isola Lunanuova,facendo muovere lentamente i rami degli alberi.
Un ragazzo alto e magro dai capelli biondi fissava il cielo, come se fosse in attesa di qualcosa.
O di qualcuno.
Aveva due occhi viola intenso,che in quel momento fissavano la superficie nera e liquida che attorniava l'isola deserta. 
Un leggero scroscio d'acqua gli segnalò che quel qualcuno era arrivato.
Si girò lentamente verso quelle che un tempo dovevano essere scale,ormai semi distrutte ma comunque utilizzabili senza pericoli.
E la vide. Bellissima come sempre,coi suoi capelli castani che ondeggiavano al ritmo dei suoi passi leggeri.
Alle sue spalle un bellissimo Empoleon dallo sguardo fiero li osservava. Abbassò il capo,in segno di saluto e tornò in acqua.
Si immerse lentamente e in silenzio,svanendo.
Marina arrivò davanti al ragazzo sorridente,visibilmente entusiasta.
"Eccomi,sono qui."disse infine,sorridendo dolcemente.

 I suoi capelli castani disordinati come al solito, i suoi comuni occhi castani,ma al contempo cosi diversi da tutti gli altri...
Indossava una maglia a mezzemaniche viola semplice , dei jeans neri e un paio di scarpe viola da ginnastica.
"Stasera sei più carina del solito..."disse lui,arrossendo.
Anche lei divenne rossa. "Grazie,Angelo..."balbettò,imbarazzata.

Timida com’era,ad ogni complimento che le facevano,arrossiva di colpo.
Iniziarono a camminare tenendosi la mano.
Da subito,non ci fu molto dialogo fra loro.

Erano entrambi imbarazzati,ognuno era più teso di una corda di violino.
Nessuno dei due si decideva a rompere il ghiaccio.
Poi piano piano gli argomenti arrivarono da soli,tanti e inarrestabili.
Durante quei discorsi,Marina non poté fare a meno di guardare il ragazzo biondo che aveva al suo fianco.
Si sentiva bene con lui,nonostante l'iniziale silenzio tra di loro.
Arrivarono a un piccolo cerchio d'erba all'interno del bosco e si stesero ad ammirare il cielo,la luna e le stelle.
"Mari..."la chiamò lui,determinato.
Era coricato sull'erba soffice,con le braccia dietro alla testa e una gamba piegata.
"Si...?"chiese lei,agitatissima.
Il cuore le batteva forte nel petto,emozionato.
Stare con Angelo le faceva sempre quell'effetto...
Ma ormai si era abituata,e aveva imparato ad apprezzare ogni singolo battito di quei momenti magici.
"Volevo dirti una cosa..."lui si mise a sedere, andandole vicino.
Il battito accelerò. Non erano mai stati cosi vicini prima d'ora.
"Mari...io.." sussurrò lui,balbettando nervosamente.
"Tu..?"ripeté la ragazza,speranzosa.

Magari le avrebbe detto qualcosa che lei aspettava da tempo.
"Mari io ti..."
Un fruscio.
Un ombra.
Silenzio.
I due ragazzi si guardarono intorno,agitati.
Non erano soli,in quel bosco lì.
Poi ad Angelo venne in mente una leggenda che gli avevano raccontato quando era arrivato a Sinnoh.
La leggenda dello spettro dell'Isola Lunanuova.
Non ci aveva creduto.
Non era un tipo che credeva alle leggende,Angelo.
Le aveva sempre considerate cose astratte.
Prive di fondamento.
Ma ora... Come faceva a non pensare a quella leggenda?
Un verso. I due si girarono di scatto.
Davanti a loro, un pokemon. Nero,con una specie di collare rosso,una criniera fluttuante bianca e un unico,penetrante occhio azzurro.
"Non..muoverti..."Sussurrò a Marina. Conosceva di fama quel pokemon. Un pokemon leggendario.
Darkrai,il pokemon Neropesto.
La leggenda narrava che ovunque andasse,le persone e i pokemon si addormentavano e non si svegliavano più,tormentate da incubi.
Non era definito come pokemon cattivo,ma territoriale. E loro avevano invaso il suo territorio.
Nel suo sguardo si poteva leggere una furia fredda,spietata. Un essere vuoto,senza cuore e senza anima.

Senti Marina che s'immobilizzava,al suo fianco.
Angelo allungò lentamente una mano verso la borsa,cercando di prendere la Poke-ball di Gengar.
Quel movimento non sfuggì allo spettro che li attaccò immediatamente.
Nello schivare l'attacco,Angelo riuscì ad afferrare la poke-ball e fece uscire Gengar.
"Gengar,PallaOmbra!!"ordinò.

Doveva proteggere Marina,ad ogni costo.
Gengar ubbidì,sparando una palla viola contro Darkrai.
Quest'ultimo lo schivo con facilità e scagliò un Neropulsar su di loro.
Gengar si teletrasportò dietro al nemico e usò Focalcolpo.
Incredibile ma vero,anche quell'attacco non funzionò.
Darkrai iniziò a sparare Vuoto Tetri a destra e sinistra,nel tentativo di colpire il nemico.
Una delle sfere nere colpì proprio Marina,che cadde a terra.
"MARINA!!!"urlò Angelo correndo,tentando di andare da lei evitando le sfere nere di Darkrai.
"MARINA!!!"gridò squotendola.

Le sentì il cuore. Batteva. Si calmò un po’.Almeno lei era salva...
La prese in braccio,la testa appoggiata sulla sua spalla.
Doveva portarla a Canalipoli,per farla riposare.
Cercò di chiamare Empoleon per andarsene da lì,ma prima che potesse anche solo aprir bocca una scarica di lampi neri si dirigeva verso di lui e la ragazza.
Sarebbero sicuramente morti se una luce accecante non li avesse avvolti,salvandoli.
Quando si spense,un pokemon rosa e giallo fluttuava davanti a loro con del fumo bianco che saliva dal suo corpo,verso l'alto.

"Scappate"

Sentì un sussurro dolce Angelo,nella sua mente.

Cresselia si voltò a guardarlo,annuendo.
Poi i cerchi che le attorniavano il corpo iniziarono a brillare e comparve Empoleon.
Gli fece segno di muoversi.
Angelo corse verso di lui,con in braccio Marina. Gli salì in groppa e si allontanarono.
Anche da lontano,lampi di lotta rosa e nero erano visibili sopra gli alberi dell'Isola Lunanuova.
Angelo non sapeva esprimere la sua gratitudine per quel pokemon. Gli aveva salvato la vita.
Mezz'ora dopo approdarono al Porto di Canalipoli e Angelo corse subito a casa sua con Empoleon alle calcagna.
Evidentemente si era abbassata la temperatura,poiché Marina aveva iniziato a tremare. Angelo,nonostante incominciava a percepire il freddo notturno, si tolse la felpa e gliela mise,rimanendo a petto nudo.
Per fortuna,la città era deserta...
Entrò in casa di corsa e appoggiò la ragazza sul suo letto,coprendola con le coperte.
Si sedette ad osservarla,ignorando il fiatone per la corsa.

Si sentiva in colpa:se non fosse stato dell’appuntamento,Darkrai non li avrebbe attaccati,e Marina non sarebbe svenuta.
Per stare più comodo,si coricò accanto a lei.
Com'era bella quando dormiva...

Una cosa era certa:l’amava,e l’avrebbe protetta ad ogni costo.
Ben presto anche gli occhi di Angelo iniziarono ad appesantirsi,e lui si addormentò.
Dormirono per tutta la notte  una nelle braccia dell’altro.
La mattina dopo,Marina si svegliò.
Non sapeva cosa ci facesse lì,perciò si girò,vedendo  accanto Angelo.
Dormiva tranquillo,immerso nei suoi sogni.
Si chiese cosa ci facesse a casa sua e nel suo letto.

Poi si ricordò della sera prima,quando Darkrai gli aveva attaccati.
Se era salva lo doveva soltanto ad Angelo.
Iniziò ad accarezzargli distrattamente i capelli,guardandolo con occhi pieni di gratitudine e dolcezza.

“Mio Angelo….”sussurrò dolcemente,continuando ad accarezzarlo.
Quei gesti fecero svegliare il ragazzo, che si tirò un po' su,appoggiandosi su un gomito.
"Sei sveglia.."sussurrò,sorridendo dolcemente.
"Gia,ed è tutto merito tuo...cosa è successo ieri notte..?" domandò la castana.

Lui le spiegò che era stato quel pokemon misterioso a salvarli,oltre a tutto il resto.
"Doveva essere Cresselia.è la nemica giurata di Darkrai e protettrice degli innamorati..."spiegò,abbassando lo sguardo quando pronunciò l’ultima parola.
"A proposito di questo...Mari io volevo dirti che...io..io.." balbettò Angelo.

Dannazione,proprio ora che poteva dirglielo faceva il timido??
"Cosa c'è Angelo...?" sussurrò preoccupata lei.
"Marina,io ti amo."confessò il biondo,con una sola emissione di fiato.

Finalmente...ce l'aveva fatta.
Lei rimase in silenzio,gli occhi fissi in quelli viola di Angelo,piena di sorpresa.
Si avvicinarono lentamente,e le loro labbra si sfiorarono,calde e bisognose di amore.
Il primo raggio di luce filtrò attraverso la tenda,illuminando i loro visi.
Era l'alba. 
"Anch'io ti amo Angelo"sussurrò lei.

“E grazie per tutto quello che hai fatto ieri per me…non so come ringraziarti…”aggiunse dopo,abbracciando il capo palestra,ancora incredulo.
Tutto questo era successo veramente,non era un sogno,ma la pura realtà


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Autrice(si fa per dire):
Lady_Blair,ti piace?
La parte finale l'ho aggiunta io,insieme ad alcune parti e le ho corrette.
Io ho fornito mezza idea,lei l'altra metà,poi l'ha scritta,e io l'ho corretta e aggiunta qualcosa.
E' meravigliosa questa storia perchè c'è la sua mano!
Ti adoro,Lady_Blair!
Volley01,visto cosa ci ho messo?XD
   
 
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