Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Contessa    06/11/2011    2 recensioni
“Oh, ho giusto qualche piccolo sogno nel cassetto… diventare il più giovane Ministro della Magia della storia non è nemmeno in cima alla mia lista.” ribatté Rose alzando le spalle.
“Quel primato non è di tuo zio, Potter?”
“Già; glielo ruberò. E poi mi piacerebbe anche inventare una quarta Maledizione Senza Perdono.”
“Rooose!”
“Non ti preoccupare, la userei a fin di bene!” disse la ragazza ridendo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

WHERE THE WILD ROSE GROW UP

 

 

C’era stato un lungo periodo di tempo durante il quale nessuno aveva risposto alle domande del professor Rüf.

I motivi principali erano due: nessuno lo ascoltava con abbastanza attenzione da poter capire quando quell’ininterrotto fiume di parole diventava una domanda, e nessuno, in ogni caso, sapeva la risposta.

Poi erano arrivati quei due, Malfoy e Weasley; il precedente Malfoy era molto simile all’attuale, fisicamente, ma non si era mai preso la briga di ascoltare una sola parola, e aveva lasciato il corso non appena aveva potuto. Di Weasley ne erano passati parecchi, su quei banchi, ma quella ragazzina non somigliava molto a nessuno di loro, se non per i capelli ramati; Rüf aveva capito subito che doveva essere la figlia di Hermione Granger, la nata Babbana che qualche anno prima era stata la studentessa migliore della scuola.

Secoli prima, quand’era ancora vivo, Rüf era stato un Purosangue, ma sapeva che la sua classe sociale era troppo presa da alberi genealogici e stupide disquisizioni sulla purezza di sangue per poter prestare attenzione alla storia vera. La curiosità e l’intelligenza di quella Granger l’avevano quasi emozionato, ma il fatto che ora ci fossero addirittura due persone ad ascoltarlo veramente l’aveva commosso. Ormai era solo una questione di chi alzava per primo la mano, perché entrambi sapevano sempre la risposta giusta.

“… e così ebbe inizio la rivolta del 1612. Chi mi sa dire qual era il quartier generale dei Goblin? – chiese il professore. Due mani scattarono quasi contemporaneamente verso l’alto; il fantasma guardò entrambi con attenzione. Il resto della classe aspettava con ansia il suo verdetto. – Prego, signorina Weasley.” disse infine con un gesto della mano.

“Il pub Testa di Porco a Hogsmeade, professore.” rispose Rose Weasley lanciando uno sguardo trionfante a Scorpius Malfoy. Rüf sorrise in maniera appena percettibile.

“Corretto. Cinque punti a Serpeverde.”

 

***

 

Sua madre era stata la più comprensiva, sin dall’inizio.

“Serpeverde non è più sinonimo di Mangiamorte. – aveva detto al marito con tranquillità. – Ogni Casa ha le proprie qualità!”

“Nostra figlia – una Weasley! – a Serpeverde! Una Weasley compagna di Casa di un Malfoy!” aveva urlato Ron camminando nervosamente intorno al divano.

A quel punto Rose aveva avuto la magnifica idea di specificare che no, non era una compagna di quel ragazzino biondo, Scorpius, perché lui era finito a Corvonero. Suo padre non le aveva parlato per metà delle vacanze di Natale del suo primo anno.

Per fortuna sua madre era stata abbastanza intelligente da capire che non era decisamente il caso di farne una tragedia; dopotutto, Rose doveva pur aver preso da qualcuno il suo prodigioso cervello. Il problema era che non aveva preso proprio nulla da suo padre, se non una leggera sfumatura dei capelli.

Alcuni le avevano detto che la sua naturale predisposizione alle fatture veniva dalla zia Ginny. Era ambiziosa, troppo ambiziosa, dicevano coloro che venivano costantemente battuti da lei, e dannatamente furba. A nonna Molly ricordava vagamente i gemelli; Rose l’aveva preso come un complimento. George era il suo zio preferito, nonché l’unico che non le facesse pesare il fatto di essere una Serpeverde in mezzo ad un branco di Grifondoro.

Era piuttosto brava a Quidditch; giocava come battitrice, e giocava sporco. Serpeverde aveva vinto la Coppa del Quidditch, negli ultimi tre anni; Rose aveva evitato di dirlo al padre per delicatezza, ma ci aveva pensato Albus ad informarlo. Probabilmente non era ancora riuscito a mandare giù il fatto di essere stato battuto in tre finali su tre, ma non poteva certo incolpare Rose se non sapeva stare a cavallo di una scopa! Dopotutto, lei non aveva lanciato quei Bolidi così forte.

Sua madre era stata contenta di sapere che grazie a lei la sua Casa aveva guadagnato quasi 2100 punti nell’ultimo anno; non aveva preso bene, invece, il fatto che gliene avessero tolti esattamente 1653 tra punizioni e richiami vari. I suoi incantesimi di Disillusione non erano ancora abbastanza potenti da farla sfuggire ai professori, e Albus si rifiutava di prestarle il suo mantello dell’invisibilità. Forse avrebbe dovuto scusarsi per quella storia dei Bolidi; quel mantello le sarebbe stato veramente molto utile.

Rose non era leale, non arrossiva sulle orecchie, non era nemmeno coraggiosa; Scorpius le diceva sempre che la sua era semplicemente mancanza di giudizio. Pensava ad una cosa solo dopo averla fatta; per fortuna pensava abbastanza bene, e riusciva a cavarsela la maggior parte delle volte.

Tra le molte cose che aveva preferito non dire a suo padre c’era anche quella cosuccia di Scorpius; questo non l’aveva detto nemmeno a sua madre, a dire il vero. C’è un limite anche alla pazienza dei genitori più amorevoli, e Rose non desiderava oltrepassarlo. Non troppo, almeno.

Dall’altra parte della Sala Grande, al tavolo dei Corvonero, Scorpius le lanciò un’occhiata e le mostrò dieci dita; dieci minuti. Rose annuì e prese una porzione del dolce del giorno. Quella sera avrebbero dovuto fare la ronda insieme, in qualità di Caposcuola. La ragazza aveva maneggiato abbastanza da far accoppiare Serpeverde e Corvonero per tutto l’anno.

Rose era a metà del dolce quando vide il fratello avvicinarsi al proprio tavolo; gli fece un cenno con una mano.

“Buonasera, fratellino. Come va il braccio oggi?” gli chiese con un sorriso.

“Sono ancora arrabbiato con te. Tieni, stamattina è arrivata questa da mamma e papà. – rispose Hugo dandole una lettera. – La mamma si congratula con te per la vittoria di domenica; papà no.”

“Allora papà dovrebbe insegnarti meglio ad evitare i Bolidi. E poi non è la prima volta che ti rompi un braccio, quante lagne! – disse posando il cucchiaino ed aprendo la lettera. Si mangiucchiò distrattamente un’unghia. – Vuoi un po’ di torta? Oggi è davvero deliziosa.”

“E’ questo il metodo che usate per convincere i primini a passare al lato oscuro? Dolci? – le chiese Hugo sedendosi di fianco a lei. Rose gli lanciò uno sguardo gelido. – Con me avrebbe funzionato, comunque.” aggiunse iniziando a mangiare con voracità.

“’Complimenti per la partita’ La mamma deve aver preso un colpo in testa per aver scritto qualcosa sul Quidditch. – disse Rose leggendo velocemente la lettera. – ‘Andrò in settimana al Ghirigoro per quel libro che mi avevi chiesto’ Bene! ‘Teddy è partito per la Spagna con la sua squadra di Auror’ Oh, chissà come l’avrà presa Victoire... ‘Albus ci ha scritto che sei stata messa di nuovo in punizione’ Oh, dannazione, perché Albus non si fa mai i fatti suoi?!” esclamò sbattendo una mano sul tavolo.

“Temo che sia contro la sua natura.” disse Hugo prendendo un’altra fetta di torta.

“Credo che inizierò a scrivere agli zii una cronaca dettagliata di tutte le stupidate che fa lui. Così finalmente smetteranno di essere stupiti per il fatto che il loro amato Albus non sia diventato Caposcuola. Strano che con gli anni James abbia messo la testa a posto mentre Albus sia diventato un cretino, eh? – Hugo rise. Rose vide Scorpius che usciva dalla Sala Grande; le mostrò il dito indice. Un minuto. – Devo scappare, stasera sono di turno. Te la senti di rimanere qui da solo in mezzo alle serpi?”

“Oh, mangerò un’altra fetta di torta e poi me ne andrò. Credo di potercela fare.” rispose Hugo annuendo con sicurezza.

“Voi Grifondoro siete così coraggiosi! Dovete solo risolvere quel vostro problemino con i Bolidi… - disse Rose alzandosi; infilò la lettera nel mantello. – So che hai puntato quella serpe del quarto anno. Buona fortuna!” aggiunse facendogli l’occhiolino.

Si allontanò velocemente verso l’ingresso e prese da una tasca del mantello una Caramella Per L’Alito Sempre Al Bacio, brevetto di George Weasley dietro suggerimento di Rose stessa.
“Quando ne comprerai più di un pacchetto al mese capirò che hai un ragazzo.” le aveva detto lo zio dandole un pacchetto in omaggio. Da circa tre mesi Rose ne comprava almeno due. A settimana.

La ragazza si specchiò velocemente in una finestra e si sistemò i capelli con una mano; non erano ancora a posto, ovviamente, perché aveva preso anche quelli dalla madre, ma sembravano almeno abbastanza a posto.

Svoltò in un corridoio laterale ed ingoiò la caramella.

“Ciao.” disse a Scorpius, che l’aspettava appoggiato al muro.

“Sei in ritardo.”

“Di quanto, trenta secondi? Dai, Malfoy, andiamo.”

S’incamminarono insieme verso le scale più vicine.

“Allora, quanti oggi?” le chiese Scorpius.

“Oh, ho guadagnato solo trentacinque punti; giornata fiacca.” gli rispose fingendosi delusa.

“E quanti ne hai persi?”

“Cinque. Sono stata brava.”

“Ma non sincera…”

“Ok. Otto.”

“Sicura sicura?” la incalzò il ragazzo.

“Te l’ha detto Albus, vero? Gli taglio la lingua. Questa volta sul serio.”

“Me l’ha detto lui, ma lo sapevo già. Ho i miei informatori.” rispose Scorpius con aria misteriosa.

“Comunque ne ho persi quindici, contento? Tu quanti ne hai guadagnati?”

“Venti.”

“E quanti ne hai persi?”

“Zero.”

“Come sei banale…”

“Siamo pari, oggi.” disse Scorpius con un sorriso.

“Odio condividere il gradino più alto del podio.” ribatté Rose con una smorfia. Però amava condividere quei momenti con Scorpius, anche se non era ancora riuscita a trovare il coraggio di dirglielo. A volte essere dei baldi Grifondoro avrebbe potuto risultare utile.

“Com’è andata la tua giornata?” le chiese Scorpius precedendola sulla scale.

“Come al solito, niente di che; anche oggi ho particolarmente voglia di togliere punti ai Grifondoro. Mi dispiace che mio fratello s’impegni tanto per guadagnarne.” rispose Rose alzando le spalle.

“Albus ha di nuovo spifferato ai tuoi genitori le tue malefatte, eh?”

“Già. – rispose Rose finendo le scale con un balzo. Gli indicò un corridoio alla loro destra. – Iniziamo da lì.” Scorpius la seguì.

“L’avevo intuito dal modo in cui hai sbattuto la mano sul tavolo; sei un libro aperto, per me. – disse con un sorriso. – E sei il libro che preferisco leggere.” aggiunse prendendola per mano. Rose arrossì, ma il corridoio era abbastanza buio da nasconderlo allo sguardo di Scorpius. Per fortuna, pensò la ragazza.

“E la tua, di giornata?” gli chiese per cambiare argomento.

“Anch’io ho ricevuto una lettera dai miei; mio padre non ha preso bene quell’Oltre Ogni Previsione in Erbologia. Pensa ancora che essere un Corvonero equivalga ad un Eccezionale assicurato.” rispose Scorpius scuotendo la testa.

“Oh, dai, quel compito era veramente difficile, e poi sei stato il secondo migliore della classe!”

“Come al solito…”

“Secondo non è male!”

“L’ultima volta che ho preso un voto più alto di te non mi hai rivolto la parola per una settimana.”

“Sono ipersensibile, lo sai. – rispose Rose aprendo la porta di una piccola aula. La illuminò con la bacchetta e si guardò velocemente intorno. Scorpius stava facendo lo stesso poco più avanti. – Qua è tutto a posto. Il primo turno di ronda è sempre tranquillo.” disse chiudendo la porta. Si riavvicinò a Scorpius e gli scoccò un rapido bacio sulla guancia alzandosi sulle punte. Lui era così alto e magro.

Il ragazzo sorrise.

“Chissà cosa direbbe mio padre se mi vedesse adesso…” disse prendendola di nuovo per mano.

“Probabilmente ti suggerirebbe di approfittare di un mio momento di debolezza per uccidermi, nascondere il cadavere e diventare finalmente il primo della scuola.”

“Non sarebbe un primo posto conquistato con lealtà.”

“Sei così leale che mi fai quasi tenerezza…”

Altra aula, stesse procedure: anche lì tutto tranquillo. Questa volta Rose gli diede un bacio sulle labbra; Scorpius sorrise ancora e le passò un braccio intorno alle spalle.

“E tu sei così ambiziosa che mi fai quasi rabbia.” le disse baciandola sulla tempia.

“Oh, ho giusto qualche piccolo sogno nel cassetto… diventare il più giovane Ministro della Magia della storia non è nemmeno in cima alla mia lista.” ribatté Rose alzando le spalle.

“Quel primato non è di tuo zio, Potter?”

“Già; glielo ruberò. E poi mi piacerebbe anche inventare una quarta Maledizione Senza Perdono.”

“Rooose!”

“Non ti preoccupare, la userei a fin di bene!” disse la ragazza ridendo. Scorpius le accarezzò la testa lentamente.

Si separarono solo quando arrivarono ad altre aule da controllare. Questa volta però Rose si attardò di più.

“Ho sentito un rumore.” disse entrando. Scorpius la raggiunse rapidamente: l’aula era molto grande e buia, eccezion fatta per la fioca luce delle loro bacchette. La porta si richiuse all’improvviso.

“Nox.” sussurrò Rose, ed entrambe le bacchette si spensero. Prima di avere il tempo di dire qualsiasi cosa, Scorpius si ritrovò trascinato verso la cattedra; Rose lo fece sedere sopra ed iniziò a baciarlo con passione. Il ragazzo ricambiò senza pensarci due volte, rinfoderando la bacchetta nel mantello.

“Com’è che mi baci sempre al buio?” le chiese tra un bacio e l’altro.

“Sono timida, lo sai.” rispose Rose staccandosi un attimo da lui. Gli diede un bacio sulla fronte e lo abbracciò stretto stretto.

“Quando troverai il coraggio di baciarmi alla luce del sole?” le chiese stringendola a sua volta.

“Oh, sarebbe la volta buona che faccio venire a mio padre un infarto. Mia madre non mi perdonerebbe anche questo.”

“Potremmo seppellirlo vicino a mio padre; credo che lui si suiciderebbe. Mia madre invece si limiterebbe ad alzare gli occhi al cielo e seppellire il marito; mi vuole troppo bene. – Rose ridacchiò e gli baciò la testa. – Voglio poterti baciare tutto il giorno, non solo in aule buie mentre dovremmo essere a fare la ronda.”

“Mi distrarresti troppo. Non riuscirei più a studiare con te intorno.” disse seguendo il profilo della sua guancia con carezze lente. Lui si appoggiò alla sua mano, sospirando.

“Potremmo studiare insieme.” propose Scorpius accarezzandole i fianchi.

“Uhm, non saprei… Sono piuttosto esigente, sai? Voglio solo il meglio.”

“Che coincidenza, anch’io!” disse il ragazzo prima di ricominciare a baciarla.

Rose s’incastrò nel suo mantello mentre cercava contemporaneamente di baciarlo ed abbracciarlo, e glielo strappò con uno scatto. Lui le teneva una mano dietro la nuca, come se avesse paura che lei potesse scappare da un momento all’altro; mentre le accarezzava i capelli con foga sentì che probabilmente le aveva strappato un orecchino, ma non aveva certo tempo da perdere per cercarlo, quindi continuò a baciarla e stringerla a sé.

All’improvviso lei si staccò da lui.

“Hai sentito?” gli chiese a bassa voce.

“Oh, questa volta non mi freghi, Rose!”

“Ma questa volta è vero!”

Prima che Scorpius potesse ribattere, dei passi si fermarono proprio davanti alla porta dell’aula.

Nei cinque secondi che trascorsero dal rumore dei passi all’apertura della porta, Rose ebbe abbastanza sangue freddo da impugnare la bacchetta, passarla sulle loro teste lanciando un incantesimo di Disillusione e fare segno al ragazzo di fare silenzio. Scorpius trattenne anche il respiro per sicurezza.

L’aula fu illuminata improvvisamente da una bacchetta.

“Qua è tutto a posto. – sentirono dire ad una voce sulla soglia. – Strano che non abbiamo ancora incontrato Rose e Scorpius, no?”

“Oh, probabilmente saranno già andati al secondo piano. Li beccheremo dopo.” disse una seconda voce, un po’ più distante. La luce si allontanò da loro, la porta si chiuse ed i passi continuarono lungo il corridoio.

Scorpius respirò profondamente, mentre Rose era piegata in due dalle risate.

“Che cavolo… che cavolo hai da ridere?! Siamo arrivati a tanto così dall’essere beccati da due Caposcuola!” esclamò il ragazzo, rosso in viso.

“Oh, era la tua espressione a farmi ridere: sembravi terrorizzato!” ribatté Rose togliendo l’incantesimo di Disillusione da entrambi.

“Forse perché lo ero?”

“Dai, avremmo sempre potuto inventarci qualcosa sul momento!”

“Qualcosa tipo ‘Stavo controllando con diligenza che la cattedra fosse a posto’? Mai più baci durante la ronda, Rose, mai più!” disse con un gesto secco della mano.

“Nemmeno uno piccolino?”

“Mai più!”

“Nemmeno uno sulla guancia?”

“Mai più, Rose! - ripeté ancora scuotendo la testa. Rose gli mandò un bacio con due dita. – Questo avrebbe potuto seriamente rovinare le nostre carriere scolastiche; la McGranitt ci avrebbe sicuramente tolto le spille, ti rendi conto? – continuò scuotendo la testa. – Non posso essere messo in punizione, non ora che manca così poco ai M.A.G.O.! Mio padre mi avrebbe appeso a testa in giù per- il ragazzo si fermò all’improvviso. – Rose.”

“Scorpius.”

“Rose, non ti sei mangiata le unghie nemmeno per un attimo. Lo fai sempre quando sei nervosa.”

“Non è vero.”

“Sì che è vero. L’hai fatto anche oggi mentre stavi aprendo la lettera dei tuoi.”

“Loro sì che mi rendono nervosa! Due Caposcuola non bastano.” disse alzando le spalle.

“Tu lo sapevi! Sapevi che sarebbero passati di qua!” replicò con tono accusatorio.

“Certo che lo sapevo, è il loro solito percorso di ronda. Non è colpa mia se perdi la testa quando ci sono io intorno…” rispose facendogli un occhiolino.

“Rose!”

“Non ti sei nemmeno accorto che siamo partiti dalla parte opposta rispetto al solito!” disse la ragazza ridendo. Scorpius arrossì e tacque per qualche secondo.

“Chiederò di cambiare compagna di ronda.” disse infine solennemente.

“Sai benissimo che non si possono cambiare i compagni estratti a sorte all’inizio dell’anno…”

“Oblivierò qualcuno.”

“Non mi sembra una cosa tanto leale…”

“Neanche tu lo sei! – ribatté Scorpius con una smorfia. Le fece una carezza rapidissima sulla guancia. – Non sei leale, non sei divertente, e sei completamente senza giudizio!”

“Oh, i miei nonni dentisti Babbani mi hanno detto anni fa che sono nata senza denti del giudizio; concorderanno con te. - replicò con un sorriso. Gli raccolse il mantello da terra e lo pulì dalla polvere con le mani. – Tieni. Dai, andiamo, abbiamo ancora più di un’ora di ronda davanti.” aggiunse porgendogli il mantello.

“Non posso proprio rimanere qui? Non credo che potrei reggere qualche altro scherzo del genere.”

Rose scosse la testa avvicinandosi alla porta, mentre Scorpius allacciava il mantello.

“Senti, stavo pensando… - iniziò Rose appoggiandosi allo stipite della porta. – Se non possiamo più baciarci durante le ronde, che ne dici di baciarci durante il resto del giorno?”

“Intendi… davanti a tutti?”

“Non credevo che fossi così esibizionista, ma se ti va possiamo farlo.”

“Che ne dici di domani a colazione?” le chiese Scorpius cautamente. Il suo cuore mancò un battito quando vide Rose sorridere.

“Non vedo l’ora di vedere la faccia di Albus.”

Il ragazzo la raggiunse velocemente e la baciò.

“Non avevi detto-“

“Niente baci durante le ronde? Questa è un’eccezione, non ti ci abituare.” la interruppe Scorpius dandole un ultimo bacio sulla fronte. Rose aprì la porta ridendo.

“Senti… il fatto che domani mi dichiarerai pubblicamente la tua ragazza mi mette al riparo da eventuali ritorsioni?” gli chiese dopo qualche secondo fermandosi sulla soglia.

“Ritorsioni per cosa, di preciso?”

“Furto.”

“Furto di che-“ improvvisamente Scorpius si tastò con ansia il mantello.

“Compiti. Ero un po’ indietro con il tema di Trasfigurazione, e sai quanto adoro il tuo stile.”

“Rose, per favore, è l’unica copia che ho!” la pregò il ragazzo giungendo le mani.

“Ti ho detto centinaia di volte di fare più copie, Scorpius! Dovresti ascoltare i buoni consigli…” disse la ragazza allontanandosi lungo il corridoio buio saltellando.

“Rose, dai, ti prego! – continuò Scorpius correndole dietro. – Almeno aspettami, è tutto buio!” si fermò per cercare la bacchetta nel mantello. Inutilmente. Gli aveva preso anche quella.

Maledetta serpe.

 

 

Grazie per essere arrivati fino alla fine! :)

L’idea per questa storia mi è venuta quando ho immaginato come sarebbero stati una Weasley Serpeverde ed un Malfoy… non Serpeverde! XD Insomma, mi sono divertita a mescolare un po’ le carte in tavole, e poi era arrivato il momento d’interrompere la tradizione dei Weasley Grifondoro.

Durante la scrittura ho ascoltato a ripetizione la canzone “Suburban Knights”, degli Hard-Fi, perché per qualche motivo m’ispirava. Il titolo invece è liberamente tratto da quello della canzone “Where The Wild Roses Grow”, un duetto di Nick Cave e Kylie Minogue; non c’entra assolutamente niente con la storia, ma ero alla ricerca disperata di un titolo, e ho scorso i titoli di tutte le canzoni del mio iPod… finché non ho trovato questa, che mi sembrava adatta.

Ringrazio tutte le persone che hanno letto e recensito le mie ultime due storie: grazie mille per i complimenti e per il tempo che mi avete dedicato. :)

A presto,

Contessa

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Contessa