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Autore: mirie    06/11/2011    4 recensioni
Dapprima i loro incontri erano incentrati sui giochi, ma crescendo le uscite si fecero sempre più mature, sostituendo alla rincorsa e al nascondino ciò che il tempo e la voglia aveva da offrirgli. Il cinema, la spiaggia e i negozi non erano più giochi, ma comuni luoghi nei quali i tre potevano comunque rincorrersi e continuare a cercarsi.
[La moda del ménage à trois in versione meno rossa e più arancione]
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Welcome to my place  : In realtà non saprei proprio cosa scrivere riguardo la seguente raccolta di poco conto. Una volta eliminta la fanfict " l'espace fini en prospective" (eliminata perché troppo sconclusionata e con terrribili quanto aberranti errori di distrazione) avevo un disperato bisogno di scrivere qualcosa incentrato sempre sui quei tre porcellini del team 7. Quindi non c'è niente di meglio di una raccolta per dissipare un'po di idee che avevo in testa e gettarle nella prima storia che mi capitava. Se quindi, cari lettori dalle anime pie, troverete qualche ennesimo errore di distrazione o insultere la mia inettitudine tramite una recensione, non potrò far altro che biasimarvi. In fondo se potessi autoinviarmi un giudizio questo sarebbe sicuramente pessimo .-. (Neanche io riesco a trovare lati positivi in me, vado a nascondermi u.u)
Delirato ciò, è meglio fare luce su alcuni dubbi inerenti alla raccolta: essa sarà divisa in tre capitoli, ognuno denominato con uno dei titoli dell'intera fanfict.
Questo, un gioco infinito, ha come tema principale i giochi fanciulleschi e in una piccola parte anche la geometria (quanto sono erudita,neh?) Anche i due seguenti capitoli dovrebbero avere un tema principale contrapposto a una materia (indovinate quale materia avrà "il numero primo?" :P)
Va be', vi lascio alla fanfict prima che io discorra di altre cose senza senso senza più fermarmi.
Buona lettura ♥ 

 

                                                                                             Un gioco infinito

C'erano momenti duranti i quali qualsiasi loro azione potava essere considerata da occhi esterni la più tenera dimostrazione d'amore, la più pura dichiarazione d'affetto o il più dolce tra i gesti d'amicizia esistenti.
E anche se ognuno dei tre si rendeva conto dell'importanza del loro legame, ognuno cercava di giustificarsi con un motivo abbastanza soddisfacente da mettere a tacere tutti gli altri dubbi. Così facendo, il tempo che Naruto, Sakura e Sasuke trascorrevano insieme lo percepivano semplicemente in modo eufemistico, solo come un legame che li univa e non come un sentimento che li portava alla continua ricerca l'uno dell'altro, annaspando e facendoli innervosire quando uno mancava all'appello.
Dapprima i loro incontri erano incentrati sui giochi, ma crescendo le uscite si fecero sempre più mature, sostituendo alla rincorsa e al nascondino ciò che il tempo e la voglia aveva da offrirgli. Il cinema, la spiaggia e i negozi non erano più giochi, ma comuni luoghi nei quali i tre potevano comunque rincorrersi e continuare a cercarsi.
Ma quando durante un'uscita il tempo non era favorevole e la pioggia faceva sì che il cinema s'impregnasse di umidità o la sabbia della spiaggia diventasse fango o i negozi fossere riempiti di caotica gente, allora si rifugiavano nella casa più vicina appartenente a uno dei tre.
 

La camera di Sakura era quasi anonima nella sua banalità ordinaria da adolescente, ma abbastanza vissuta da dimostrarsi una stanza della casa piuttosto piacevole.
< I miei sono al lavoro: potete prendere quello che volete dal frigo.> Disse la ragazza, togliendosi dal collo la sciarpa e adagiandola svogliatamente sopra la scrivania.
Sasuke, rimasto a guardare il paesaggio della finestra oltre le tende rosa della stanza di Sakura, accennò un movimento affermativo con la testa, mantre Naruto, urlando qualcosa di incapibile per la corsa, si precipitò in cucina.
La pioggia non smetteva di scorrere.
< Cosa possiamo fare, Sakura-chan?> Chiese Naruto, di ritorno dalla cucina con una bottiglia di succo di frutta in mano.
L'interpallata, quasi come una risposta, si buttò nel letto e una volta trovata una posizione comoda ma scomposta corrugò la fronte, come se fosse stato un quesito piuttosto arduo e alla fine sospirò "boh."
Naruto prese un altro sorso di succo " Andiamo bene" constatò senza neanche pulirsi le labbra dal gusto acido della bevanda.
< Cosa ti va di fare?> Chiese Sakura a Sauke, ancora fermo a guardare oltre la finestra.
< Niente> Rispose, levandosi la felpa scura e umida a causa della pioggia e sedendosi sulla sedia della scrivania.
< Un gioco da tavola?> Propose la rosa divertita.
< Se è il massimo che riusciamo a trovare, propongo monopoli.> E detto ciò Naruto appoggiò la bottiglia di succo sopra la scrivania, facendo spazio tra gli appunti di scuola dell'amica.
< Non ci giocavamo neanche quand'eravamo piccoli e dobbiamo proprio iniziare adesso?> Si lamentò Sasuke.
Naruto mugognò e si avvicinò al moro alitandogli sul viso " E allora cosa ti piacerebbe fare?"
< Il gioco della bottiglia> Rispose alla fine quello, con lo sguardo che non cedeva davanti agli occhi di Naruto, con la solita aria seria ma arrogante al momento della risposta. Se il silenzio si era appropriato dei due in una sfida di taciti visi strafottenti, la risata di Sakura invece fu più forte e fece sì che i due si voltarono a fissarla " Approvo" disse questa " Ma dal momento che siamo grandi le regole saranno meno caste".
Sasuke e Naruto andarono verso il letto nel quale sedeva l'amica e da lì il vero gioco iniziò.


< Dal momento che è un gioco per grandi e qui quella nata prima sono io, decido io chi baciare e come baciare per primo.> Sostenne Sakura, il sorriso trasfigurato da una velata furbizia sempre sul viso.
< Te lo concedo, ma dopo le regole come si svolgono?> Chiese Naruto, intuendo che tanto l'amica si sarebbe buttata in un bacio con Sasuke.
La ragazza ci rifletté un attimo, aprì e chiuse le labbra alla ricerca di aria una paio di volte e alla fine, con un'aria lievemente saccente che non era mai riuscita a cancellare neanche a distanza di anni, rispose: < Il primo turno va in ordine di nascite: quindi io bacio come voglio, poi Sasuke bacia chi e come vuole e infine tocca a te. Dopo in ordine alfabetico e dopo ancora in ordine scolastico di voti. A ogni turno oltre al bacio si aggiunge anche la possibilità di poter toccare una parte del corpo a scelta.>
< La logica è una stronzata, ma se proprio ci tenete seguiamo questo ordine.> A Sasuke il ragionamento non interessava. A Sakura quella parve quasi un'offesa.
< Tocca a me.> E la rosa affondò quasi come un morse le proprie labbra su quelle di Naruto, vendicativa nei confronti dell'altro, arrabbiata per le parole che aveva appena pronunciato, non consenziente al fatto che si sarebbe dovuta umiliare a baciarlo e a ignorare altri insulti di poco conto riguardo ad altrettanti argomenti di poco conto. E quel bacio dato a Naruto le faceva male, le dava fastidio, la irritava. Lei doveva baciare Sasuke. Lei, in quelità di ragazza innamorata per antonomasia, aveva l'onere di baciare finalmente il ragazzo dei suoi sogni adolescenziali.
Intanto il sapore acido del succo di frutta bevuto poco prima del biondo le bruciava le lingua e insieme al pentimento nell'avere rinunciato a una possibilità più unica che rara le pizzicava gli occhi serrati con forza.
La sorpresa di Naruto era così tanta che non era nemmeno riuscito ad abbassare le palpebre e rilassarsi al piacere. Quello era un atto d'amore forzato, falso, fatto con disprezzo ai danni di una terza persona, ma in realtà le persone danneggiate erano tre. Sakura aveva trasgredito alla regole che erano avvenute tra loro tre duranti quegli anni. Il loro era un triangolo infinito che non si sarebbe mai potuto mutare in nessun'altra figura, neanche con i teoremi geometrici più infallibili e millenari. La loro era una struttura destinata a rimanere tale all'infinito, senza lasciare spazio a nessuna diagonale o semiretta costruita con l'uso di uno strumento.
Allora Sasuke, rabbioso internamente a un simile affronte, staccò Sakura da Naruto e dicendo " il tuo tempo è terminato" la baciò.
E così finalmente tutto ritornò normale, il loro poligono aveva di nuovo ognuno il proprio vertice. Anche se Sasuke aveva rinunciato al suo orgoglio e l'aveva data vinta alla ragazza, sempre permalosa, sempre innamorata. Mardendole le lingua, come una punizione alla sua decisione, il ragazzo si staccò dall'altra e senza neanche aver trovato il tempo di riprendere fiato si ritrovò le labbra di Naruto sopra le proprie, di nuovo in una lotta più casta e meno rabbiosa.
L'ordine non venne più rispettato, ognuno si baciava e si toccava come meglio riteneva, ognuno sempre alla continua ricerca del calore altrui.
Ed era bello, lo reputavano immensamente bello, uno dei loro giochi preferiti, il più pericoloso e il più piacevole.

 
  
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