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Autore: Stecullen94    06/11/2011    9 recensioni
Sappiamo più o meno quali sono i pensieri di Renesmee sulla madre grazie a Stephene Meyer. Ma qual'è il rapporto tra padre e figlia?
Sarà Renesmee a spiegarcelo il giorno del suo matrimonio, con dei piccoli flashback mentre sta cercando una persona molto importante per lei tra tutti gli invitati......... Il suo papà.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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                                                 Il mio papà


Il mio nome è Renesmee Carlie Cullen, anche detta Nessie, figlia di Edward e Isabella Cullen, sono un ibrido, per metà vampira e per metà umana, ho un buon rapporto con tutta la mia famiglia e anche con i Quileute tra cui ne fa parte il mio Jacob, che è appena diventato mio marito.
Eh si mi sono appena sposata, infatti ora sono alla festa delle mie nozze,e sto girando per tutto il giardino in cerca di una persona per me importantissima, e non è ne Jacob ne mia madre in questo momento, ma non sono qui per parlarvi di me, quello semmai sarà in un’altra occasione, ora sono qui per parlarvi del mio meraviglioso papà.
Lasciatemi dire che è un padre fantastico, e che non ho mai pensato di avere un altro papà pure se qualche volta abbiamo litigato, con lui ho un rapporto di complicità, amicizia, affetto, ma soprattutto quando c’è lui mi sento sicura che qualunque sbaglio faccia lui mi sorreggerà sempre come quand’ero bambina, è parte della mia vita e semplicemente non mi potrò mai staccare da lui definitivamente;
Forse a sentirmi parlare in questo modo crederete che ne sono completamente innamorata, ma quale figlia non è innamorata del proprio padre?
Quando mi ha raccontato che all’inizio lui mi voleva uccidere, avevo cinque anni, molti potrebbero pensare che mi sia arrabbiata con lui, che l’ho odiato, invece no gli ho voluto bene sempre di più …….

“Papà?” lo chiamo, tu sei davanti a me addolorato, con la testa tra le mani, avevi appena finito di raccontarmi quello che avresti fatto se mamma non ti avesse fermato, so che per te è stato doloroso raccontarmelo, e per me è stato doloroso ascoltare quanto fossi stato male alla sola idea di poter perdere l’amore della tua vita
“Mi dispiace piccola” continui a dirmi e io scuoto la testa, non ti devi scusare, io sono piombata nella vostra vita così all’improvviso
“Papà non devi chiedermi scusa posso capirti” ti dico a voce e poi ti faccio leggere i miei pensieri su quello che avevo pensato prima
“Non è stata colpa tua, sei l’unica cosa che avessimo mai desiderato, certo sei arrivata imprevedibilmente, ma da quando ho sentito i tuoi pensieri , da quando ho capito che tu saresti stata mia, ho iniziato ad’amarti sempre di più” finisci di raccontarmi e in quel momento non voglio sentire altre parole e senza pensarci mi butto nel tuo abbraccio sorprendendoti
“Grazie papà” penso e tu mi sorridi stringendomi.


Non sai quanto ho pianto quella notte, papà, tu eri andato a caccia e mamma era nel salone della nostra casetta, piangevo perché pensavo che avrei potuto uccidere la mamma, che solo in quel modo avrei distrutto le persone per me più care al mondo, ma le tue parole mi hanno confortato, è stato bello sentirselo dire da te.
Una volta mi hai detto che quand’eri piccolo per non aver paura pensavi sempre ad’unica persona, ce l’avevi come un sigillo in testa, mi hai detto che dopo molto tempo, e pure se inconsciamente, la mamma ha preso il posto del tuo sigillo, una volta te l’ho detto anch’io qual’era il mio sigillo, vero avevo solo due anni apparentemente e forse non sapevo di che parlavo ma te lo dissi lo stesso, te lo ricordi, papà, quel giorno che c’era il temporale?

Un lampo squarciò il cielo quella sera e io che dormivo beatamente nel mio lettino mi svegliai improvvisamente per la paura, subito iniziai a piangere e in un secondo arrivasti da me
“Tesoro non piangere ci sono io” mi dici prendendomi in braccio mentre io continuo a piangere sulla tua spalla, avevo paura di quel rumore, ero spaventata
“Dai piccola, non fare così, non è successo niente” continui a dirmi dondolandomi, di solito era mamma che mi calmava in questi momenti, ma dato che zia Alice l’aveva portata chissà dove, eravamo solo io e te nella nostra casetta, che ci avevano regalato i nonni e gli zii.
Piansi molto quella notte e non riuscivo neanche a parlare per quanti erano i singhiozzi, ma tu non ti disperavi e continuavi a stringermi al tuo petto aspettando che mi calmassi, solo verso mezzanotte riuscì a calmarmi
“Ho avuto tanta paura” pensai e tu mi sorridesti
“Non ne devi avere, finché ci sarò ti proteggerò sempre non ti lascerò sola neanche un attimo” è una promessa la tua
“Quando ci sei tu non ho paura, perché tu mi proteggi molto” ti dissi con la mia vocina, e ti feci rivedere quella volta che mi raccontasti la storia del sigillo, così mi strinsi di più e mi addormentai in completa sicurezza


Mi avevi fatto una promessa quella volta, e già allora avevo capito che l’avresti mantenuta, si l’avresti mantenuta pure se dovevi combattere da solo contro tutte le guardie dei Volturi, è mi ricordo che una volta hai combattuto contro tre nomadi da solo pur di proteggermi, sai perché me la ricordo ancora bene?
Perché è successa esattamente due anni fa e perché mi sono preoccupata così tanto per te che mi è rimasta impressa …..

Eravamo in un bosco a cacciare, era piuttosto lontano da casa Cullen, io avevo preso un cervo mentre tu avevi catturato il tuo animale preferito, il puma, mi allontanai un paio di metri solo per seguire un altro cervo scomparendo dalla tua vista e fu li che l’incontrai, erano tre, uno biondo, uno moro, e uno con i capelli blu
“Guarda, guarda chi abbiamo trovato. Un ottimo spuntino oserei dire” disse quello moro, il fatto di essere mezza umana implicava anche il fattore sangue che ancora mi scorreva nelle vene, un ottimo spuntino per i non vegetariani
“No” imprecai e con i pensieri ti chiamai sperando che arrivassi subito
“Vieni, avvicinati, non ti faremo del male” mi disse quello con i capelli blu avvicinandosi, avevano tutti l’altezza di zio orso
“State lontani” gli dissi continuando a indietreggiare
“Non osate avvicinarvi a lei” subito sei comparso davanti a me ringhiando, in quel momento fui un po’ sollevata, solo che constatai che eri solo tu contro quei tre se ci fosse stata una lotta
“Oh guarda, guarda, hai pure una guardia del corpo. Mi sa che per fare merenda dovremo prima ucciderti, pure se sarà una cosa da niente sei solo tu contro noi tre” continuò a dire e tu continui a ringhiare
“Attento papà” penso preoccupata e tu ti giri verso di me e mi abbracci
“Io li blocco, tu corri velocemente verso casa e mettiti al sicuro” mi dice cercando di non farsi sentire e poi mi da le spalle
“Coraggioso, davvero notevole. Però nessuno c’impedirà di mangiare” gli dice il biondo ringhiando e poi attaccano tutt’e tre insieme.
Appena li vedo scontrarsi scappo più veloce che posso verso casa, se restavo lì sarei stata inutile, mentre se corro posso sperare di arrivare subito a casa e mandare gli zii ad’aiutare papà, a un certo punto sbattei contro qualcosa di duro e mi ritrovai coricata a terra, avevano ragione quando dicevano che sono imbranata come lo era mia madre, e fu li che svenni per colpa della forte botta.
“Nessie, svegliati” una voce mi chiamava mentre sentivo qualcuno scuotermi, aprì subito gli occhi, ero coricata sul divano del salone, e trovai zia Rose guardarmi preoccupata insieme a tutti gli altri, tranne mamma e nonno Carlisle, forse ero ancora sotto effetto della botta e non li vedevo
“Zia che è successo?” gli chiesi sedendomi e toccandomi la testa dove avevo un cerotto
“Sei svenuta, correndo hai sbattuto forte contro un albero. Emmet ti ha portato di corsa a casa” mi spiega e io annuisco, per poi ricordarmi quello che era successo e mi guardai intorno, come ho detto prima c’erano tutti, tranne nonno, mamma e ……. Dov’è papà? “No” gridai sedendomi di scatto e guardai tutti preoccupata mentre le lacrime scendevano dagli occhi
“Ehy piccola che c’è?” mi chiese zio orso
“Che ci fate qui? Dovete correre, muovetevi” gli dico gridando e li vedo tutti perplessi, forse mi stavano dando per pazza
“Nessie calmati, tranquilla, di che stai parlando?” mi chiede zio Jasper e mi sento più calma rispetto a prima, solo che il senso d’angoscia ritorna
“Papà è in pericolo, dovete andare ad’aiutarlo, non state li impalati. Muovetevi” continuo a gridare e mi alzo mentre gli zii iniziano a ridere, nonna mi guarda sollevata e zia Alice invece è esasperata
“Renesmee invece di gridare guarda dietro di te” mi dice sempre esasperata ma io non capisco, però prima che gli possa dire qualcosa tre risate si aggiungono e io mi giro di scatto per vedere i tre vampiri mancanti vicino alla porta
“Tesoro non c’è mica bisogno di gridare” mi rimprovera mamma, ma io guardo mio padre con una fasciatura che gli tiene un braccio “Ma no, hanno trovato il modo per riattaccarti quel braccio? Non è giusto, almeno forse avevo più probabilità di batterti” scherza zio orso “Sarei riuscito a batterti pure con un braccio non ti preoccupare” ribatte orgoglioso e mia madre gli tira una manata in testa
“Stai troppo con Emmet, non vorrei che diventassi come lui” dice preoccupata
“Tranquilla Bellina, io sono unico. E comunque mi dovreste ringraziare, non solo ho portato a casa la piccola addormentata ma ho pure, aiutato logicamente, salvato mio fratello. E quindi Bella mi devi un po’ di rispetto sennò avresti potuto rischiare di trovarti senza marito e figlia”
“Si, si. Ma il merito è stato anche di Alice che è riuscita a vedere il pericolo” gli dice papà e zia si alza vittoriosa per andarlo ad’abbracciare
“Grazie fratellino, almeno qualcuno che riconosce anche la mia bravura” dice felice
“Fate come volete ma io sono sempre grande” sfotte mio zio, ma mentre li sento battibeccare l’angoscia se ne va completamente e poi senza pensarci mi ritrovo stretta a mio padre, per fortuna era andato tutto bene.


Ora che ci penso il regalo più bello e più emozionante è stato quello che mi hai fatto, quand’ero ancora piccola, ed’eravamo io e te a casa Cullen, certo ho rischiato che quella volta ti arrabbiassi perché ho toccato delle cose che non dovevo toccare ma poi mi hai fatto il regalo più bello, quando a un certo punto ti sono venuta in braccio e mi hai fatto sentire la mia ninna nanna ….

“Papà,papà” grido felice venendoti in braccio, sei seduto sulla panca a suonare il pianoforte e quando mi vedi ti alzi, mi prendi al volo ridendo e poi mi fai il solletico
“Dov’eri? ti stavo cercando” mi dici continuando a farmi il solletico ma senza lasciarmi
“Lo so, mi sono nascosta bene” ti faccio la linguaccia quando finisco di ridere e tu sedendoti sulla panca del pianoforte mi appoggi sulle tue gambe
“Dovresti dormire ora, lo sai che se non dormi la mamma si arrabbia” mi rimproveri e io ti faccio gli occhi da cucciolo, so benissimo che non resisti quando ti guardo in questo modo
“Scusa” ti dico fintamente dispiaciuta e so che pure tu, tramite i miei pensieri, hai capito che ti sto prendendo in giro infatti ridi
“Lascia stare, puoi stare un altro poco sveglia, però poi devi dormire” mi dici a ordine e io annuisco quando i miei occhi cadono sul leggio del pianoforte, ci sono due fogli con delle note musicali sopra, e da due mesi che ti vedo sempre su questi fogli e ogni volta che ti chiedevo perché tu mi rispondevi che eri in fase di componimento
“Hai finito la tua fase di componimento?” ti chiedo innocente e tu ti metti a ridere
“Si ora l’ho finita. È una bellissima ninna nanna per una persona speciale” e io sorridendogli riguardo i fogli e quando vado a leggere cosa c’è scritto sul primo foglio rimango completamente sorpresa: Renesmee lullaby
“Ma li c’è scritto….” cerco di dire ma non riesco a finire, completamente presa dai singhiozzi, possibile che quella fosse davvero la mia ninna nanna?
“Renesmee lullaby, l’ho composta pensando a te piccola mia. La vuoi sentire?” mi chiede asciugandomi alcune lacrime e io annuisco
“Si. Si ti prego” ti rispondo, e così mi sistemi meglio sulle tue gambe e mentre sono tra le tue braccia che iniziano a suonare una dolce melodia inonda tutta casa.
Era una ninna nanna più bella di quella di mia mamma, era dolce, armoniosa, tranquilla, ed’era mia, fui cullata da quella bellissima musica che appoggiando la testa all’indietro sul petto del mio papà mi addormentai.


Non ti nego che quel giorno mi ero emozionata tantissimo, d’allora non ti ho più chiesto di farmi sentire la ninna nanna di mamma ma ti chiedevo sempre di suonare la mia, oppure altre volte suonavi prima una e dopo l’altra, per far felici le donne della tua vita dicevi.
Poi un altro ricordo strano e divertente è stato quello di tre mesi fa, quando venendo a casa Cullen trovai te e mamma sul divano abbracciati mentre zio Emmet e zio Jasper litigavano su qualche scommessa e le zie guardavano delle riviste di moda, sono entrata preoccupata, ti dovevo dire una cosa importante e avevo paura della tua reazione ……..

“Mamma, papà?” vi chiamai preoccupata e voi ve ne accorgeste perché appena mi avete guardato vi siete alzati e siete venuti da me preoccupati, sono sicura, papà, che in quel momento ti stavi chiedendo che avevo dato che pensavo ad’altro e non a quella cosa importante
“Nessie tutto a posto?” mi chiede mamma e io annuisco
“Si, si tutto a posto e che devo dirvi una cosa importante” dico subito velocemente
“Dicci” mi sproni noto che stai per innervosirti, odi quando qualcuno ti deve dire una cosa e ti nasconde i suoi pensieri per non fartela sapere subito
“Ma non vi arrabbiate ok?” gli chiedo innocente, vi guardate negli occhi e poi vi rigirate verso di me e annuite
“Va bene” mi rispondete in sincronia sorridendomi incoraggiante e io prendo un bel respiro
“Mi sposo” ecco l’ho detto tutto d’un fiato e guardo le vostre facce, la tua mamma è felice e preoccupata al tempo stesso ma me lo sarei aspettato, ma quella che m’interessa di più e la tua papà che in questo momento è indecifrabile anche zio Jasper ti guarda confuso non riuscendo a capire le tue emozioni.
Vedi papà mi sarei aspettata che ti mettessi a gridare, a rompere le cose, oppure che andassi da Jacob e l’ho ammazzassi ma la reazione che hai avuto, anzi che non hai avuto, mi ha sorpresa moltissimo, hai solamente annuito e poi sei uscito dalla porta che portava nel piccolo giardinetto dietro e io ti guardavo sorpresa da come ti sei comportato
“Renesmee vai” mi dice mamma e io annuisco per poi raggiungerti fuori, subito mi seggo vicino a te sul prato e ti guardo mentre guardi il cielo quasi buio
“Non pensavo che sarebbe arrivato questo giorno, ma va bene così. L’importante e che quel cane non ti faccia soffrire sennò gli stacco la testa a morsi” dici e mi sorridi e io ridendo mi butto su di te
“Grazie papà” ti dico ridendo e tu ridi insieme a me, mentre, ne sono sicura, tutta la famiglia ci guarda commossa.


Quante risate mi sono fatta quel giorno pensando a quello che mi hai detto e nello stesso momento immaginando Jacob che cerca di scappare dalle tue grinfie senza trasformarsi in lupo, pure adesso mentre giro per il giardino rido pensando a quel giorno ma in questo momento c’è un altro ricordo che affiora nella mia testa ed’è quello di poche ore fa, quando mi stavi per accompagnare all’altare ……

“Sei bellissima principessa” mi dici facendomi alzare dalla limousine che ci aveva accompagnato davanti alla chiesa, io nel mio vestito lungo e bianco, a fascia, ti sorrido mentre mi dai il braccio
“Anche tu, sei perfetto per accompagnare la sposa” scherzo però era vero, ero stata io a dirti che quando mi sarei sposata dovevi metterti lo smoking grigio cenere che ti aveva comprato la mamma, e infatti hai fatto come ti ho detto
“Sei proprio sicura?” mi chiedi mentre stiamo per entrare e io ti guardo intensamente prima di risponderti
“Si” dico sicura
“Guarda che se non sei sicura, facciamo subito marcia indietro e scappiamo” mi dici e lo sento dalla tua voce che l’idea ti alletta e io inizio a ridere
“Sono sicura e non cambierò idea” ti dico e tu lo sapevi bene, ero o non ero figlia tua e di mamma?
“Sappi che qualunque cosa succeda basta che giri lo sguardo per cercarmi e mi troverai, sarò sempre pronto a sostenerti e a proteggerti come ho sempre fatto” mi dici soltanto mentre iniziamo a vedere i volti di tutte le persone in chiesa e gli occhi mi stanno diventando lucidi per quello che hai detto.
Appena parte la musica facciamo il nostro ingresso e incontro gli occhi di tutti, licantropi e vampiri che siano, tra cui quelli di mamma e Jacob, ma prima che tu dia la mia mano al mio futuro marito ti guardo e con i pensieri ti chiedo di guardarmi e infatti mi guardi subito con la coda dell’occhio
“Stammi sempre vicino papà”ti dico soltanto e tu annuisci felice.


Ci sono molti altri ricordi da raccontare prima di questo giorno ma se li racconto non finirei più di parlare, papà non senti i miei pensieri? Ti sto cercando.
Sto cercando te per tutto il giardino da una buona mezz’ora, sto cercando te tra tutti gli ospiti che mi fermano per parlare, ma non ti trovo ne sembra che tu percepisca i miei pensieri questa sera, mamma mi ha detto che eri con gli zii, ma poi loro mi hanno detto che stavi parlando con nonno Charlie, il quale mi ha detto che eri con mamma, ma non è che questo è un modo per non farti trovare?
“Qualcuno mi ha detto che mi stavi cercando” mi dice una voce alle mie spalle, la tua voce, e io subito mi giro felice di averti trovato
“Non hai ancora ballato con la sposa” ti dico sorridendoti, per la verità ti vorrei dire un’altra cosa, però se rimando a dopo è lo stesso
“Mi scusi principessa, allora mi consente questo ballo?” mi chiede porgendomi la mano e ridendo andiamo al centro della pista dove balliamo un lento
“Dov’eri finito? Ti cercavo” ti chiedo con un broncio e tu mi sorridi triste
“Scusa e che ero completamente immerso nei miei pensieri” mi rispondi solamente
“Mi dici che hai?” ti chiedo preoccupata, c’è qualcosa che non va riesco a capirlo
“Niente e che è strano questo giorno. Insomma ho cercato di lasciarti il più libera possibile di crescere, di fare nuove esperienze, di essere felice e guarda ora cos’è successo, sei una donna e sei sposata. Il piccolo e bellissimo anatroccolo è diventato un cigno ormai, ancora più bello e pronto a lasciare la sua vecchia vita per averne una nuova” dice e io gli sorrido
“Sai anche i cigni, pure se si faranno una nuova vita, vorranno avere sempre accanto le persone a cui vogliono bene” faccio finta di recitare
“Allora in questo caso, il cigno non vorrà il papà cigno dato che si è sempre comportato male e ha cercato di dargli una vita tutta sua invece di riempirlo di moltissime attenzioni come faceva il resto della sua famiglia” continua a dirmi con sguardo triste, ma era proprio questo che mi aveva portato ad’amarlo ancora di più, lui mi ha sempre dato più spazio per le mie emozioni e per crescere e questo mi ha aiutato moltissimo
“Invece lo vorrà. È stato proprio grazie al papà cigno che ha capito cosa vuol dire crescere e non essere sempre sotto mille attenzioni” ribatto subito
“Mi dispiace piccola, non sono stato un buon padre” sospiri e io ti guardo sorpresa mentre ci fermiamo
“Ma papà che stai dicendo? Sei stato il migliore fra tutti, mi hai sempre protetta e coccolata però poi sapevi anche lasciarmi libera di vivere la mia vita, quello che non facevano gli altri perché hanno sempre voluto viziarmi” dico subito e mi stringo fortemente a te
“Davvero?” mi chiedi sorpreso e io annuisco facendoti leggere i miei pensieri
“Grazie” mi dici baciandomi la fronte, ritorniamo a ballare ma dopo un po’ ti faccio fermare
“Papà devi sapere un’altra cosa” ti dico pure se meno preoccupata, ormai sono sposata e quindi non dovresti farti problemi, pure se credo che proverai sempre a strozzare mio marito
“Dimmi”
“Edward” dico soltanto richiudendo i miei pensieri e tu mi guardi confuso e perplesso
“Cosa?” mi chiedi, so che non hai capito
“Edward. È il nome che abbiamo scelto io e Jacob” ti dico soltanto, ora stai iniziando a capire?
“Per chi?” mi chiedi pure se leggo una specie di consapevolezza nei tuoi occhi
“Per il tuo futuro nipotino” ti rispondo felice e ti strabuzzi gli occhi
“Tu sei….” cerchi di dirmi ma non riesci a finire la frase per la sorpresa
“Si. Sono incinta e tra un paio di mesi diventerai nonno. Per il momento questo lo sai solo tu” ti dico soltanto e tu mi fai volteggiare tra le tue braccia
“Che bella notizia” mi dici e io sono sempre più felice, non pensavo che reagissi in questo modo a questa notizia, pensavo che come minimo svenivi
“Davvero ne sei felice?”
“Si. Farò in modo di essere un bravo nonno” mi prometti, e tu mantieni sempre le tue promesse
“Lo sarai” ti rispondo e ti abbraccio felice, dopo avrei dovuto dare la notizia anche agli altri, ma adesso voglio godermi un altro po’ questo momento con mio padre.



Holàà!
Spero mi direte che ne pensate del cappy e spero che vi piacia, non so neanche da dove mi è uscita questa storia. Be spero recensirete Kiss
  
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