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Autore: shelovesstyles    06/11/2011    0 recensioni
è la mia prima storia che scrivo, spero che vi piaccia.
-queste due ragazze sono migliori amiche da quando sono nate.
esse sono Madison e Kimberly.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1.capitolo
 
 
Mi trovavo nel parco, e stavo aspettando la mia migliore amica. 
Presi dalla borsa un pacchetto della malboro e presi una sigaretta; l'accesi e iniziai a fumarla. Fumare mi faceva dimenticare tutti i problemi che avevo intorno a me, mi faceva dimenticare la morte di mio padre, una vera e proprio tragedia. 
-Mad! Butta subito quella cazzo di sigaretta- una voce sottile interruppe i miei pensieri. Era Kimberly, la mia migliore amica. 
-Non si può mai fumare in santa pace?- le domandai spegnendo la sigaretta.
-Madison Desiree Fray, il fumo rovina.- mi rimproverò Kim. 
A proposito, io sono Madison, ho 16 anni e vivo a Los Angeles, 'la città degli angeli' dicono. Non sono molto alta, ho i capelli lunghi fino alla schiena, mossi e rossi. 
Lei è Kimberly Beverly Walker, anche lei ha 16 anni. A differenza mia, lei è più alta, capelli di lunghezza media, lisci e biondo-castani. 
-Si, lo so Kim. Ma il fumo mi fa dimenticare- mi lamentai. 
-'Sto vizio lo toglierai, prima o poi. Comunque, che facciamo oggi?
-Una delle nostre cazzate?- il bello era che con lei si poteva fare di tutto. In apparenza poteva sembrare una ragazza 'vanitosa', ma non lo era affatto, era l'opposto. 
-Perfetto, dammi il telefono.- disse lei, e io le chiesi -non puoi usare il tuo?-
-Non ho soldi.- 'solita scusa' pensai. Le diedi il cellulare e lei chiamò ad uno dei più 'popolari' della scuola. Edward, si chiamava così. 
-Okay, tra cinque minuti al parco.- e attaccò, poi mi disse -Bene, prendiamo della vernice qua di fronte, la dipingiamo su questa panchina e poi andiamo dietro l'albero. che dici?- ridacchiai dicendole -solo tu puoi avere 'ste stupide idee.- -ovvio, altrimenti non ero la tua Kim.- disse vantandosi -ma sentila a questa- dissi ridendo. 
Prendemmo la vernice e la stendemmo sulla panchina. 
Dopo due minuti.
-Eccolo, sta arrivando. Nascondiamoci subito.- disse Kim. 
Ci nascondemmo dietro l'albero, mentre lui si sedette sulla panchina, ignaro di tutto ciò. 
Dopo un pò, Edward, vedendo che non arrivava nessuno, si alzò e si strapparono i suoi pantaloni. 
Io e Kim uscimmo dal nostro nascondiglio ridendo. 
-Non è divertente.- disse lui arrabbiato. 
-Ossì, invece si.- e ridemmo più forte e ce ne andammo via. 
 
Entrammo in casa mia e andammo in cucina dov'erano mia madre e la madre di Kim. Loro erano state migliori amiche dal liceo.
-Ciao mamma- dicemmo contemporaneamente io e Kim, ci guardammo e scoppiammo a ridere di nuovo. 
-Che succede!?- questa era Meredith, la madre di Kim. 
-E' che oggi al parco..- non riuscivamo a parlare per le risate e Meredith finì per noi -avete fatto un'altra delle vostre cazzate? siete proprio come lo eravamo io e Charlie- finì la frase ridacchiando. 
Charlie è mia madre. Una donna molto dolce e allegra. Ecco da chi ho preso. 
-Sisi, vero Dith. Ragazze io e Dith dovremmo dirvi una cosa molto importante. Parli tu o io?- disse Charlie; Dith prese a parlare e disse -ecco, io e Charlie abbiamo deciso di trasferirci. Questo posto ci fa ricordare troppo e non vogliamo perchè quei ricordi fanno soffrire e così abbiamo deciso di andare a Londra, noi quattro-
Io e Kim iniziammo a urlare contentissime, era il nostro sogno andare a vivere a Londra.
 
Dopo che Kim e Dith se ne sono andate a casa loro per preparare la valigia perchè il giorno seguente dovevamo partire. 
Andai da mia madre e l'abbracciai forte ringraziandola. 
-Dai piccola, sono felice che sei felice, vai a preparare la valigia, domani abbiamo l'aereo alle cinque di mattina- urlai e le dissi -Lo sai che neanche un rullo di tamburi riuscirà a svegliarmi?
-Lo so, infatti non dormiamo stanotte.
'cosa aveva in mente questa donna qui presente?' pensai divertita. 
-Si, sono già le nove di sera, prepariamo le valigie e finiremo di sicuro all'una, poi dopo le valigie ci prepariamo e poi andiamo a casa di Kim e Dith e poi ci dirigiamo verso l'aereoporto, facciamo colazione lì, e poi alle cinque partiamo.
'si, mia madre è una donna davvero pazza, piena di vita. ecco perchè è tutta la mia vita' pensai.
-direi che hai davvero cacciato tutta la tua intelligenza per pensare a una cosa del genere- e lei rise piano. 
Mi piaceva vederla ridere. Il suo viso era ancora giovane, non aveva nessuna ruga, eppure fumava. Si, lei sapeva che io fumavo. E non l'ha presa male. Mi aveva capita subito, pure lei ci aveva passato ad una situazione simile. Io e lei eravamo uguali, sia di carattere, sia di fisico; tranne i miei occhi, quelli li ho ereditati da mio padre. 
Mio padre non c'è più da quel maledetto 11 settembre 2001. Si trovava in una delle torri gemelle. Morì lì, anche il padre di Kim. Una storia veramente tragica. 
 
Dopo dopo 5 ore, spegnemmo le luci della casa. 
La guardai per l'ultima volta e mi girai dando le spalle alla casa. 
Passammo a prendere Kim e Dith. Caricarono le valigie nel nostro SUV e ci avviammo all'aereoporto. 
Durante il viaggio io e Kim decidemmo che nell'aereoporto avremmo fatto un giro per i negozi, lì dentro c'erano tantissimi negozi aperti 24 ore su 24. 
Quando arrivammo, lasciammo la macchina nel parcheggio e prendemmo le valigie per poi dirigersi nell'aereoporto. 
Io e Kim lasciammo alle madri le valigie e corremmo verso i negozi; comprammo di tutto: caramelle, leccalecca, e alcune maglie molto larghe; le amavamo. 
Tornammo dalle madri che si trovavano in un bar nella quale avevano ordinato un caffè. 
Parlammo tutte e quattro del più e del meno. 
Mi piaceva passare il tempo con loro, erano la mia vera famiglia
-Il volo per Londra è stato anticipato per due ore. La gente deve entrare nell'aereo.- era l'altoparlante. 
-Finalmente, finalmente partiamo. Finalmente lasciamo questo posto che mi stava cominciando a diventare stretto, finalmente mi sto liberando.- questa era Kim. Dio, quanto la capivo. 
Lei aveva ragione su tutto. 
-Bene Kim, preparati. La nostra vita cambierà quando saliremo su quell'aereo che ci porterà a Londra- le dissi e ci avviammo tenendoci per la mano. 




 
spazio della scrittrice; 'ma quale scrittrice' zitta coscienza, zitta per una volta (?)

è la mia prima storia, spero che sia di vostro gradimento. 
comunque, io sono Madison, e non scherzo, è il mio nome. 

xoxo Mad.
  
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