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Autore: bice_94    06/11/2011    5 recensioni
Uscirono dall’ufficio e si diressero verso le rispettive scrivanie con uno sguardo torvo, mentre Castle li seguiva eccitato come non mai. C: felice di andare alla Hawaii Kate?
La donna lo guardò male, suscitando la risata cristallina dello scrittore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le mani della donna accarezzarono dolcemente le guance appena ispide di Castle.
Si guardarono negli occhi per un tempo che sembrò infinito e senza rendersene conto tornarono a baciarsi.
Le loro labbra inizialmente si esplorarono, con dolcezza.
Si lasciarono la possibilità di conoscere ogni particolare sensazione che l’altro gli donava.
I loro movimenti ricordavano la danza più antica del mondo: l’amore.
Le mani viaggiavano con lentezza straordinaria sui corpi dell’altro.
Ben presto però quel bacio perse tutta l’innocenza con cui era iniziato.
La passione, il desiderio, la frustrazione dell’osservarsi da lontano, dell’indifferenza ostentata si scatenò in loro.
Si fermarono solo quando il bisogno d’aria fu troppo forte.
Beckett poggiò la fronte su quella di Castle e non potè fare a meno di sorridere.
B: forse dovremo tornare dagli altri.
Lo disse quasi sussurrando, lasciando trasparire la sua poca convinzione.
Il respiro accelerato di Castle le solleticava le labbra.
Era una sensazione meravigliosa.
Il suo profumo aveva invaso i suoi sensi e quegli occhi blu la spogliarono completamente.
Il sorriso con cui Castle rispose fu abbastanza eloquente.
Prese a dare baci lenti e dolci sulle labbra della donna.
C: sei sicura?
La guardò intensamente per un momento.
Con un gesto rapido, lo scrittore prese in braccio la detective che, immediatamente, circondò la vita dell’uomo con le sue lunghe gambe.
Le mani di Castle viaggiavano forse troppo velocemente sul corpo della donna, iniziando a conoscere ogni forma, ogni curva.
Beckett nel frattempo lasciava dolci baci sull’incavo del collo dell’uomo, costringendolo spesso a profondi sospiri.
B: Rick..
Una mano di Castle aveva iniziato ad accarezzare la coscia della donna, ancora ferma attorno al corpo dell’uomo.
La detective rimase per un secondo senza fiato e poi sorrise contro le labbra di Castle.
B: Rick di questo passo non riusciamo sul serio a tornare di là.
L’uomo si limitò a mugugnare.
Beckett baciò con passione lo scrittore, lasciandolo senza fiato.
Si staccò e velocemente scese da quella posizione.
L’uomo la guardò frustrato.
C: sai vero che odio questo senso del dovere nei confronti di una festa?
Beckett sorrise provocatoriamente.
B: certo che si.
Si alzò sulle punte per lasciare un altro bacio fugace su quelle labbra che sapevano già di lei.
B: andiamo..
C: questa notte voglio un premio per tutta questa mia buona volontà..
La detective si morse sensualmente il labbro, osservandolo lussuriosamente da capo a piedi.
B: vediamo cosa possiamo fare..
L’uomo si iniziò a muovere, ma si accorse che Beckett non era accanto a lui.
C: Kate hai cambiato idea?
Non fece in tempo a voltarsi che sentì il corpo della donna saltare sulle sue spalle.
Le braccia della donna lo avvolsero sul collo, mentre quelle di Castle la sostennero per le gambe.
C: ti ricordi di avere un vestito, non è vero?
Beckett rise.
B: già, ma non si vede nulla, stai tranquillo scrittore.
La donna gli lasciò un bacio sul collo, lasciando un Castle più che sorridente.
C: sei sicura quindi? Non hai cambiato idea?
B: assolutamente Rick. Andiamo andiamo..
Castle portò la detective sulle spalle fino alla festa, ridendo come due bambini.
Arrivarono davanti alla tettoia e Beckett scese da quella posizione così leggera e straordinariamente rilassante.
B: grazie mio cavaliere.
Si alzò sulle punte e baciò Castle, lasciandolo piacevolmente sorpreso.
C: a sua disposizione.
Finse un inchino, ma alzando lo sguardo si trovò davanti l’agente Matt Smith, in tutto il smarrimento per quella scena.
Lo sguardo dello scrittore si gelò all’istante.
Beckett fece scorrere velocemente i suoi occhi da quelli persi di Smith a quelli scintillanti di rabbia di Castle.
Non ci pensò troppo e avvicinò la sua mano a quella dello scrittore.
Lasciò che le sue dita si intrecciassero con quelle dell’uomo alla perfezione.
Sentì la sua stretta essere contraccambiata e le sembrò di sentire i nervi di Castle rilassarsi lentamente.
B: entriamo?
Non ottenne subito risposta, ma ne seguì solo un momento di silenzio carico di tensione.
Non si sentirono suoni, ma vide solamente Castle annuire leggermente.
Beckett lasciò un ultimo sguardo a Smith, permettendogli di vedere tutto ciò che forse non era riuscita a fargli capire con le parole.
Lei, la professionale, seria detective Kate Beckett era ufficialmente e follemente innamorata dell’immaturo, bambino scrittore Richard Castle.
Lei, la fragile e chiusa donna Kate Beckett era ufficialmente e follemente innamorata del sensibile, comprensivo e meraviglioso uomo Richard Castle.
Entrarono nella tettoia e si lasciarono travolgere dalla musica.
Lasciarono andare ogni preoccupazione, ogni rabbia e rimasero loro due.
Semplicemente loro.
Le loro mani rimasero intrecciate, come se fossero nate per rimanere in quella posizione.
Castle si voltò e intravide Andrew, che finalmente aveva ceduto alla Sanders.
Ballavano e gli venne spontaneo sorridere per l’espressione imbarazzata del ragazzo in difficoltà con alcuni passi.
Incrociarono lo sguardo e vi trovò felicità mista a soddisfazione non appena aveva individuato la sua mano intrecciata a quella di Beckett.
Scosse la testa e continuò a camminare.
B: sembra in gamba quel ragazzo..
C: già e ho tanto l’impressione che lo sia più di quanto immaginiamo.
Raggiunsero Esposito e Ryan che non appena li videro si misero a ridere.
E: dimmi che vedi ciò che vedo io, ti prego.
R: se intendi la mano di Beckett in quella dello scrittore si. Se intendi i capelli arruffati di lei e l’espressione estasiata di lui si amico. Li vedo anche io.
Si guardarono e sorridenti fecero il loro feed-the-birds.
Beckett arrivando li fulminò con lo sguardo.
B: siete degli idioti.
E: ma non è vero, siamo felici per voi.
R: allora Castle.. quando ci aggiornerai sulla faccenda?
Disse Ryan ammiccando.
Castle li osservò per un secondo.
C: si, siete degli idioti.
Esposito e Ryan si guardarono e sorrisero.
E: lo senti? Parla già come lei.
Beckett roteò gli occhi.
B: beh, sembra si sia fatto tardi. Noi andiamo. Domani dobbiamo alzarci presto.
C: ma non avevi dett-..
Bastò uno sguardo malizioso di Beckett per capire.
C: aaaaaaaaaaah. Già. La sveglia. Presto. Certo.
Gli altri due agenti non riuscirono a trattenersi.
E/R: buonanotte piccioncini.
Beckett e Castle si allontanarono, sorridendo per l’espressione dei due colleghi. 




p.s. e siamo arrivati quasi alla fine... :D
penultimo capitolo gente..
non sono molto convinta di come sia venuto, ma meglio di niente.. ;)
spero vi sia piaciuto..
un bacione a tutti.. :D
   
 
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