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Autore: telesette    07/11/2011    2 recensioni
Madelyn, figlia illegittima di un conte inglese, e Christopher, figlio secondogenito di Sir Doublewall. Giovani, tristi e innamorati... Una storia scritta per approfondire una volta per tutte il passato di due tra i personaggi più interessanti della serie di D'Artagnan, tuttora avvolti dal fascino del mistero.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Diciassette anni dopo

 

Le monache di Chalice ebbero in seguito scarse notizie della madre di Madelyn. Attraverso le comunicazioni con un altro monastero nei pressi di Londra, dove la donna aveva trovato lavoro come serva, seppero solo che la poverina era morta di malattia nel giro di breve tempo. Madelyn crebbe dunque orfana nel monastero, lavorando duramente come sguattera, senza mai chiedere nulla più di quanto le veniva concesso e sopportando di tutto.
Gli anni passarono e la piccola Madelyn si fece grande e attraente, proprio come la sua sfortunata mamma, tuttavia era prigioniera della sua condizione di Cenerentola. Il lavoro era molto duro e la bellezza non serviva certo a renderlo più leggero: lavare, spolverare, pulire, rassettare, fare il bucato… La povera fanciulla, con quei verdi occhi intensi e lo sguardo triste, non aveva mai un attimo di respiro. Tuttavia non si lamentava mai, faceva tutto ciò che le veniva detto di fare, e accettava in silenzio la sua condizione. La sua vita era fatta di lavoro e preghiera, preghiera e lavoro, e non riusciva ad immaginare una realtà diversa da quella, nemmeno nella beata fantasia dei sogni.
Essendo Chalice un luogo di culto e di preghiera, frequentato dunque da molti uomini di fede, non era strano dunque che un monaco si aggirasse liberamente nel cortile. Costui era molto giovane, poco più che ventenne, con due occhi azzurri e penetranti e un sorriso gentile. Nel vedere Madelyn intenta a sbrigare le sue faccende, il monaco rimase piacevolmente colpito, sia dalla sua bellezza che dalla sua espressione. Negli occhi della fanciulla, anche se offuscati da un velo di tristezza, era possibile scorgervi chiaramente tutta la loro luminosità; quella fanciulla era come lui, una creatura semplice e sincera, vittima delle circostanze e di un destino che non meritava…
Anche quel giovane monaco, di nome Christopher, aveva una storia difficile alle spalle. Suo padre, un nobiluomo di nome Sir Doublewall, gli aveva imposto delle durissime regole fin dall’infanzia: sacrificare i giochi, gli svaghi e le amicizie; sottostare ai privilegi del fratello maggiore, senza discutere; anche l’idea di entrare in un monastero era stata presa contro la sua volontà. Christopher non desiderava affatto diventare un monaco, e nemmeno ereditare il titolo di suo padre, voleva solo essere libero di decidere del suo destino. Per anni era stato costretto a piegarsi alle regole, senza conoscere altro che punizioni e penitenze, ma vedendo Madelyn capì cosa realmente desiderava dalla vita.
Da allora, per giorni e giorni, ogni pomeriggio Christopher passava nel cortile ad osservare in silenzio l’affascinante Madelyn. Ogni volta che la vedeva, il desiderio di portarla via da quella specie di prigione era sempre più forte. Ogni sera, finite le proprie faccende, Madelyn divideva generosamente parte della propria cena con i cuccioli che giravano affamati nei dintorni del monastero. Osservando il sorriso dolce sul volto della fanciulla, il giovane si rese conto di essere innamorato di lei perdutamente. Amava tutto di lei: i suoi occhi, i suoi capelli, ma soprattutto la bontà e la limpidezza del suo cuore ( la stessa che albergava dentro il suo animo ), per questo decise alla fine di metterla a parte dei suoi veri sentimenti.

- Tu non meriti di sacrificare la tua vita dentro queste mura - le disse Christopher, alcuni giorni dopo essersi conosciuti. - Non ti piacerebbe essere libera, fare quello che desideri insomma, perché non vieni via con me ?

Madelyn lo guardò stupita. Dopo tutti quegli anni in cui aveva vissuto lì, senza conoscere altro all’infuori del monastero di Chalice, la proposta di Christopher l’affascinava tanto quanto la spaventava. Le suore le avevano sempre ripetuto che l’unica via da seguire era quella di Dio ma, vedendo la passione e l’affetto negli occhi del giovane, per la prima volta comprese che esisteva anche altro per lei al mondo. Christopher l’amava ed era sincero: non la stava allettando con lusinghe o false promesse, bensì le stava offrendo di condividere la stessa cosa che sognava per sé stesso… la libertà! Liberi da regole e costrizioni di qualsiasi genere, entrambi avrebbero potuto conoscere una grande gioia; sarebbero vissuti insieme, lontano da tutto e da tutti, e nessuno avrebbe più detto loro cosa fare. Per Madelyn, l’amore di quel ragazzo significava molto. Dopo un’intera infanzia trascorsa tra quattro mura, senza mai conoscere alcun tipo di affetto, per la prima volta qualcuno le stava dicendo di tenere a lei; di volere solo e semplicemente il suo bene e di poter vivere accanto a lei per sempre.

- Sì - rispose Madelyn con gioia, trattenendo a stento le lacrime.

Il volto di Christopher si illuminò, nel sentire la sua risposta. Nello stesso momento in cui la fanciulla gli si buttò al collo per abbracciarlo, entrambi credettero di essere le due persone più felici del mondo. Ormai dimentichi di tutto il resto, si misero a correre mano nella mano lontano da quel luogo, lasciandosi alle spalle il monastero e il passato.
Davanti a loro in quel momento c’era solo il miraggio di un sogno reciproco e la felicità di essersi incontrati. Madelyn non sapeva ancora nulla del mondo, non conosceva nessuno fuori da Chalice, ma considerava già l’amore di Christopher come la cosa più bella che la vita potesse offrirle. Mentre correvano felici, lungo i verdi prati della campagna inglese, tutti e due si sentivano padroni del futuro; Christopher rideva spensierato, e nel suo sguardo c’era tutto l’affetto che provava per la sua dolce Madelyn; anche lei sorrideva felice, affidandosi completamente a lui, senza pensare alle conseguenze che avrebbe comportato la loro fuga.

( continua col prossimo capitolo )

 

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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