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Autore: Glance    07/11/2011    1 recensioni
Quel “per sempre” rimbomba tra pensieri e ricordi da custodire e tutto quel tempo che è passato sconosciuto, in silenzio, portando con se il rumore della vita e la sua musica.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Quel “per sempre” rimbomba tra pensieri e ricordi da custodire e tutto quel tempo che è passato sconosciuto, in silenzio, portando con se il rumore della vita e la sua musica.

Una musica dolce, a tratti disperata e malinconica, come quegli occhi pieni di tante cose.

Immagini di luoghi e interminabili viaggi, tra domande senza risposte e le tante promesse.

Pioggia e arcobaleni si alternano in un cielo che inanella giorni dal profumo di qualcosa che si è perduto o che forse non è mai stato.

Abbracci vuoti a fendere l'aria stantia di ciò che resta immobile, mentre tutto gira troppo velocemente.

La portiera del Taxi si apre e l'autista scende. Una folata di vento gelido e la sensazione di essere nuovamente a casa, nuovamente tra le tue braccia. Il gelo eri tu.

La serratura del cofano scatta e i miei bagagli vengono depositati sul marciapiede. Pago la corsa.

Un inserviente esce e mi aiuta a portarli dentro.

La hall affollata, non inusuale in questo periodo dell'anno.

Mi avvicino al banco della reception e do il mio nome all'addetto che controlla sul computer.

- La sua prenotazione è in ordine signora. Questa è la chiave della sua camera. Le faccio portare i bagagli. Benvenuta e buona permanenza - Annuisco sorridendo rimanendo in silenzio. Mi avvio verso l'ascensore.

Anni. Quanti anni sono trascorsi da quel giorno e ancora sento su di me l'odore della foresta, l'aria umida poggiarsi sui capelli e penetrarmi nelle ossa attraverso i vestiti, stratificarsi pesante, liquida tra le parole. Un giorno saresti tornato: speravo.

Tornerai continuava a ripetere il cuore.

“Dimenticherai”, era stata la tua promessa.

Anni e ancora ogni tanto tremo di paura e di tanto in tanto continuo a cadere, ma l'amore è rimasto con me come un ombra che non mi abbandona mai.

Il tempo è passato e se guardo indietro vedo il meglio di me lontano e la voglia di solitudine ogni tanto tornare con la certezza che diventa reale che non mi avresti trovata e la posso toccare mentre torno a tremare di paura davanti alla tua assenza.

Ogni tanto ascolto stanca il mio pianto.

Tornerai mi ripetevo allora. I tuoi occhi tornano e tremando ancora vedo ciò che eri.

Ti volevo più che mai e ti avrei voluto per sempre.

Alle volte ancora cado, ma non ci sei, nonostante i miei guai.

Se solo fossi tornato a sfiorarmi sarebbe stato per l'eternità.

Avevo sperato che insieme avremmo cambiato la nostra realtà.

So ancora ogni tanto che sei l’unico che sa come trattarmi nonostante i miei guai.
Tornerai mi ripetevo.
Perché nell’intero universo non c’è niente che somigli a te, e non c’è niente che per te non farei.

Dicevi sempre che nella tua oscurità la mia luce si confondeva sino a diventare felicità.

Ti voglio ancora qui. Ti voglio più che mai.

Tempo fa. Anni.

Quanti, non ricordo più, avevo sperato in me e te, nella nostra storia, ma ora tutto sembra solo un'assurdità.

Non sono più tornata nei posti che sono stati testimoni del nostro amore, ma ancora oggi quando sento l'odore della pioggia sull'asfalto, o quello della terra umida al mattino, quando mi capita di passeggiare tra gli alberi anche solo di un parco pubblico, non posso fare a meno di tornare a te con la mente e il mio cuore perde ancora i suoi battiti quando tra la folla ho l'impressione di riconoscerti.

Spero sempre di trovarti in fondo ad ogni strada, voltando un angolo.

Ci sono giorni che nell'aria ho come la sensazione di riconoscere il tuo profumo.

Lascio ancora la finestra aperta.

Lo faccio anche qui, in questa stanza d'albergo, dove piano apro le valige e mi guardo intorno spaesata come allora. Sono passati anni, ma non riesco per quanto faccia a sentirmi a posto con me stessa ho solo imparato a convivere con la parte di me che mi hai lasciato.

Tornerai mi ripeto mentre il tuo addio risuona all'infinito.

Scosto piano la tenda e fuori l'aria è candida, come sospesa, immobile nel suo tempo. Fiocchi s'infrangono sul vetro.

La stanza è calda, ma ho voglia di sentire freddo. Il freddo è mio amico da tanto.

Mi stringo nelle braccia, accosto il cardigan e ti cerco ancora tra quei volti distanti.

Il vetro si appanna al contatto del mio respiro, vi lascio scivolare sopra la mano che trema leggermente.

Quel tremore delle mani non mi abbandona d'allora. Al mio dito la fede raccoglie un frammento di luce e si illumina.

-Bella-. Risuona alle mie spalle una voce. Mi volto piano, quasi riluttante ad abbandonare ciò che stavo guardando. - Pensavo di non riuscire ad arrivare. Appena sono atterrato hanno chiuso l'aeroporto. Nevica che Dio la manda giù. Prevedono ci sarà una bufera. Rimarremo bloccati qui per le prossime quarantotto ore. Dovremo avvertire tua madre che non ci saremo per la festa.- Mi allontano dalla finestra, ma non dai miei pensieri. Da quelli è quasi impossibile farlo.

Guardo l'omo che ho davanti, ti guardo sei tu, anche se non lo sei. Lui ha i tuoi lineamenti, il taglio degli occhi, la tua bocca, le stesse mani, il medesimo colore di capelli. Sei tu. Tu come saresti stato, come eri.

  • -Bella...mi ascolti. Dove sei tesoro?- Gli sorrido e gli passo una mano tra i capelli, sempre scompigliati. Hanno la stessa consistenza, lo stesso colore, ma non sono i tuoi anche se identitici in tutto e per tutto.

Lui ti somiglia tanto, è così simile a te, ma non sei tu. Il suo abbraccio e caldo e morbido.

Lo amo?

Mi riporta te. E' parte di te, ma non sei tu.

Io so cosa hai fatto: quel giorno, dietro al nostro incontro, c'eri tu.

Hai voluto rimanermi vicino, a modo tuo, in questo modo, tramite lui.

In lui c'è parte del tuo passato e del tuo futuro.

Ipocrita?

Sì, forse lo sono. Non ho avuto la forza di rinunciare per ritrovarti almeno nei suoi occhi.

Non mi hai lasciato scelta portandomi via tutto.

Non mi hai lasciato scelta portando lui sul mio cammino.

Ogni tanto so che non è quello che vorrei. Allora continuo a cadere pensando che tornerai, un giorno, forse, solo per dirmi addio.


 


 

Un piccolo momento di delirio, un virus di stagione e la canzone di L'Aura e Nek.

Saluti.

Glance.

  
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