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Autore: direiellie    07/11/2011    0 recensioni
Vecchia fanfiction ispirata al film 'X-Men Le Origini: Wolverine.' (con pochi altri riferimenti agli altri film della saga) che ho deciso di portare avanti dopo un periodo di pausa abbastanza lungo.
Logan & Emily. Quello che ruota fuori e dentro loro lo scoprirete assieme a me.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Tastò il mio corpo sotto la coperta verde scura, precisamente la mia spalla sinistra. Tremante sfilai la coperta, raggiungendo impaurita il suo sguardo. Prese il mio zaino e lo buttò per strada, guardandomi con fare minaccioso. Avrei dovuto aspettarmelo.
«E tu chi saresti, ragazzina?!» 
La prima frase che gli sentii pronunciare. La sua voce non era come il suo sguardo, era tranquilla e sicura, ma forse il suo sguardo mentiva.
«Scusami, mi sono persa, pensavo potessi aiutarmi...» ora quella che mentiva era la mia di voce. Non sapevo come rivolgermi a lui, lo guardavo freneticamente, era sicuramente irritato dalla mia presenza, cercai senza sforzo di essere gentile.
«Scendi.» il suo tono non era freddo, più che altro scontroso.
«Ma dove vuoi che vada?»
«Non lo so.»
Mi voltò le spalle rientrando alla guida della roulotte, lasciandomi in mezzo alla strada vicino al mio zaino. 
«Non volevo essere invadente!» gli urlai.
Restai a guardare la roulotte allontanarsi, ma poco dopo, per mia fortuna, si fermò. Salii a fianco a lui, un po' timorosa, ma sollevata dal suo ripensamento.
«Spii sempre le persone?» 
Mi prese di sprovvista, non collegai subito la sua domanda, sicura non mi avrebbe rivolto parola, poi capii che si stava riferendo alla foresta.

«Scusami, pensavo non te ne fossi accorto.»
Ebbi un brivido di freddo che mi salì per tutto il corpo. Avevo il piacere di vedere la strada che percorrevamo e quello che ci circondava, con mia grande sorpresa notai la neve cospargere l'ambiente. Con la coda dell'occhio mi lanciò un velocissimo sguardo notando le mie braccia che cercavano di scaldarsi a vicenda e accese il riscaldamento.
«Grazie...»
Odiavo i silenzi imbarazzanti. Mi trovavo in una roulotte di un uomo a me sconosciuto che mi sedeva a fianco. Che avrei dovuto dire? Ne avevo tante di cose in testa, ma nessuna sembrava adatta alla situazione. In quel momento però lui era il solo in mio aiuto.
«Mi chiamo El..Emily» osai dire.
«Logan.»
«Non dovresti mettere la cintura?» Non volevo sembrare presuntuosa, avevo solo bisogno di parlare. Scelsi ovviamente l'argomento sbagliato.
«Non mi serve qualcuno che mi dica cosa fare.»
«Scusa.»
Ripresi sconfitta ad osservare l'ambiente. Davanti a noi non si notavano abitazioni di alcun tipo, continuavo a chiedermi se stessimo andando a casa sua o chissà dove. Non mi aveva ancora chiesto nulla di me, ma se voleva aiutarmi, il momento delle domande sarebbe presto arrivato. Mi chiedevo continuamente cosa sarebbe accaduto nei prossimi giorni e dove sarei finita. Logan sembrava buono. Mi misi a gambe incrociate, cercando di far stare calmo il mio stomaco affamato e non affatto contento delle curve che doveva subire. Ogni tanto lanciavo uno sguardo a Logan, ogni tanto anche lui mi guardava, incuriosito, forse. Le prime case solitarie tra le colline cominciarono a spuntare curva dopo curva e tutto a un tratto la roulotte prese una salita che portò a una collinetta con al centro una splendida ed enorme casa in legno. Nel bel mezzo di Canadian Rockies, nord ovest del Canada, abitava Logan.

   
 
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