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Autore: barbabella    07/11/2011    2 recensioni
-No, ti merita un uomo che non riesce a immaginare la sua vita senza di te ,l'uomo che ti sogna e che quando si sveglia prega di non aver detto il tuo nome ad alta voce.-
Questa è la mia seconda fanfiction. Riprende i personaggi di "Consapevolezza di un amore impossibile".
Law & order svu (Elliot&Olivia)
Ps titolo provvisorio
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando vide i suoi occhi così tristi e la sua voce incrinata dal dolore, non seppe resistere la afferrò per un braccio per condurla nella prima stanza disponibile, lontano da tutti. Aveva l’esigenza di sentirla vicina, doveva farle capire che davvero ci teneva a lei. Aprì con forza la porta e la trascinò dentro. Quando richiuse la porta furono avvolti dall’oscurità. La abbracciò forte e la baciò con passione, aveva resistito tutta la sera e ora poteva finalmente stringerla a sé. Ogni volta che qualcun altro la guardava, non riusciva a trattenersi: moriva dalla voglia di gridare a tutti che Olivia Benson era solo sua!

Con molta delicatezza la spinse al muro, facendola appoggiare la schiena. Olivia non oppose resistenza quando intromise una gamba tra le sue, anzi iniziò a gemere nella sua bocca. Come preso da una smania improvvisa, iniziò a toccarla per tutto il corpo e lo stesso fece lei.

Ma cosa sto facendo, se non mi fermo, finiremo col farlo!

Seppure con uno sforzo enorme, si staccò da lei e ansimando le disse:

-Non possiamo farlo! Non qui appoggiati a una parete. Tu meriti di meglio!-

-Elliot…-

-No dico sul serio Olivia! Io voglio fare l’amore con te più di qualsiasi altra cosa, ma non in questo modo!-

Vide il suo sguardo incredulo e pensò di aver rovinato tutto. Il suo respiro si bloccò aspettando la reazione di Olivia. Lei le sorrise e gli prese la mano, facendogli capire di condividere le sue idee.

Restarono in quella posizione per riprendere fiato, poi Elliot aprì la porta, impreparato alla vista che gli si parò davanti.

-Cosa diavolo state facendo rinchiusi lì dentro?-

Elliot era come paralizzato, non sapeva cosa fare. Sua moglie era lì davanti a lui e non poteva certo negare di essere stato rinchiuso, da solo con la sua partner, in quella stanza. Cercò di pensare a una scusa plausibile da inventare, ma non ci riuscì.

Perché negli interrogatori riesci sempre a cavartela, mentre ora sembri un bambino colto a rubare delle caramelle? Si rimproverò mentalmente. Non sapeva proprio cosa fare.

Era sul punto di spiegare la verità alla moglie, quando la donna al suo fianco, fece un passo in avanti.

-Allora volete spiegarmi cosa ci fate lì dentro?-

Olivia la fissò cercando di mostrarsi contrariata, poi sbottò:

-Vuoi sapere cosa stavamo facendo? Bene, stavo semplicemente ricordando al tuo maritino, che io non sono sua sorella e che quindi non deve trattarmi come tale!-

Ma cosa stai dicendo?

-Sorella?- Kathy sembrava confusa.

-La sua bella scenata di poco prima, ha fatto ingelosire Peter e per colpa sua abbiamo litigato!-

Olivia sembrava furiosa, faceva davvero paura.

Kathy guardò suo marito e poi Olivia, possibile che avesse frainteso tutto? Che l’atteggiamento di Elliot infastidisse anche lei?

Olivia si voltò verso Elliot e continuò –Io lo so che lo fai per difendermi e mi sei davvero di aiuto a volte, ma quando c’è il mio uomo non farlo!-

Ehi vacci piano con questi paroloni!

Il mio uomo?

 

 

 

Dopo quelle battute inventate lì sul momento, non ebbero più l’opportunità di restare da soli, furono completamenti impegnati con i loro colleghi.

Elliot guardava sua moglie e sapeva benissimo che le spiegazioni di Oliva non la avevano convinta e già preannunciava una dura lotta, una volta tornati a casa. Si guardava intorno per cercarla, ma sembrava sparita e la cosa che non sopportava era che anche Peter era introvabile.

Quando finalmente la trovò, era abbracciata a lui mentre ballavano: sembrava così stanca. Sentiva nascere dentro una rabbia, che lo portò a stringere forte i pugni.

Non puoi continuare così!

Si bloccò quando sentì qualcosa di caldo accarezzargli la mano, abbassò il viso per vedere sua moglie che lo guardava preoccupata.

-Qualcosa non va?-

-Niente, sono solo annoiato!- mentì

-Torniamo a casa!- suggerì Kathy, poi alzando lo sguardo li vide e capì la vera ragione del comportamento del marito.

-Non riesci proprio a vederla con lui- non era una domanda.

A volta si chiedeva perché si ostinava a stargli ancora accanto. Era ormai da anni che provava forti sentimenti per quella donna. Quando scoprì di aspettare Eli, s’illuse di poterlo riconquistare, ma il destino volle che proprio quella donna salvasse la vita a lei e al suo bambino, avvicinandolo ancora di più a lei.

 

Olivia era tra le braccia di Peter mentre ripensava a quello che era successo in quello stanzino. Era ormai al limite, era sicura che se lui non si fosse fermato, avrebbe accettato di iniziare una relazione. Lei che odiava il tradimento, era pronta a diventare l’altra donna per lui.

-A cosa pensi?- le chiese, distogliendola dai suoi pensieri.

Alzò il viso per guardarlo: aveva uno sguardo così dolce e lei si sentiva un verme.

Ma come fa lui con sua moglie?

Come fa a non sentirsi in colpa?

Sospirò pesantemente, appoggiando la testa sulla sua spalla.

-Scusami, mi dispiace- sussurrò.     

-Di cosa stai parlando?-

Olivia si allontanò, giusto per guardarlo in faccia, poi continuò –Per prima, mi dispiace!- non aveva avuto il coraggio di dirgli la verità. Le accarezzò il viso e sorridendole disse –Scusami tu, sono stato troppo impulsivo- Si avvicinò a lei e la baciò. Non poté far altro che assecondare quel bacio, anche se non provava le stesse sensazioni provate poco prima con Elliot.

Ormai era decisa a mettere la parola fine a quella farsa. Non poteva continuare così, doveva iniziare a pensare alla sua vita e al suo futuro con quest’uomo.

Con il tempo riuscirò ad amarti come meriti!

Riuscirò a dimenticarlo!

 

                                                                               *****

 

Era notte fondo ma non riusciva a chiudere occhi, non faceva altro che pensare ai suoi gemiti e alla sua pelle. Ogni volta che chiudeva gli occhi, l’immagine di lei appoggiata a quel muro, completamente abbandonata alle sue mani, lo invadeva senza alcuna possibilità di bloccarle. I suoi pensieri poi si spostarono alle sue parole mentre stavano ballando

“Elliot promettimi che starai sempre bene, promettimi che non rischierai più la tua vita!”

Perché avrà detto quella frase?

“E’ buffo come tutto sia iniziato per una ferita al collo e ora sembra che tutto finisca proprio per una ferita al collo!”

Cosa diavolo ha voluto dire con quella frase?

Spalancò gli occhi dal terrore

No, non dirmi che…

Senza riflettere su quello che stava per fare, si alzò come una furia e iniziò a vestirsi.

Olivia non puoi farmi questo!

Non puoi lasciarmi!

Non posso permetterti di farlo!

-Ma dove stai andando?- Kathy, si era svegliata.

-Torna a dormire!-

Si sedette sul letto mentre guardava il marito vestirsi come un indemoniato.

-Mi vuoi dire cosa ti prende?-

Non aveva nessuna voglia di parlare con lei. In questo preciso momento, Olivia stava progettando di abbandonarlo per sempre e lui doveva fermarla.

-Devo risolvere un problema a lavoro, tu torna a dormire!-

-Credi davvero di potertela cavare così? Mi credi davvero così stupida?- era furiosa, non poteva certo mentirle così facilmente.

Elliot non le rispose, aprì la porta della camera, andò in soggiorno prese le chiavi, il distintivo, la pistola e uscì. Lungo il tragitto pensò a tutti i momenti vissuti con lei e non poteva far almeno di darsi dello stupido.

Hai rovinato tutto!

Ora la perderai per sempre!

 

Fu svegliata da un colpo alla porta e da una voce che la chiamava

Olivia! Olivia!

Accese la lampada per vedere che ora fossero. La sveglia segnava le tre del mattino, quando ascoltò ancora quella voce, incominciò a spaventarsi.

Cosa sarà successo?

Si alzò e senza guardare chi fosse aprì la porta.

-Elliot cosa è successo?-

Lui non rispose, la afferrò per le spalle spingendola all’interno. Quando furono dentro, chiuse la porta con un calcio, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

-Mi vuoi dire cosa è successo?-

-Non farlo!-

-Di cosa stai parlando?-

Abbassò il viso per cercare di riprendersi, non voleva di certo aggredirla, ma era più forte di lui.

-Se ti ho turbata, ti chiedo scusa!-

Elliot Stabler che chiede scusa?

Ma cosa è successo?

-Elliot calmati, non riesco a capire!-

-Lo hai promesso, non allontanarti da me!-

Sorrise capendo finalmente perché era così agitato.

Hai frainteso le mie parole.

Come al solito sei giunto a conclusioni affrettate!

Allungò una mano per accarezzargli il viso: -Io non vado da nessuna parte! Non sono poi così forte!-

Lui la guardava non riuscendo a capire.

-Elliot non ho intenzione di abbandonare l’unità. Puoi stare tranquillo, non ti libererai così facilmente di me!-

-Ma allora perché hai detto…-

-Elliot è tardi, va a casa!- lo interruppe, spostando lo sguardo verso la camera.

Elliot seguì il suo sguardo e il suo cuore si fermò per un attimo.

-Lui è di là? Hai fatto l’amore con lui?-

-Questi non sono affari tuoi! Sbaglio o tu hai dormito nel letto con tua moglie?-

Iniziava a sentire la rabbia montargli, lui si era disperato per paura di perderla, mentre lei era tra le braccia di un altro.

-Sono sola, sei contento ora?-

Lui la fissò e non riuscì a controllare il suo cuore. Era una donna stupenda, si avvicinò lentamente a lei e fissandola dritto negli occhi sussurrò

-Ti amo!-

-Elliot non dirlo!- cercò di allontanarsi da lui. Non voleva peggiorare ulteriormente la situazione. Già era difficile resistergli, se adesso si metteva a sbandierare così i suoi sentimenti, non sapeva proprio come fare.

-Perché no? È la verità!-

-Elliot non peggiorare ulteriormente la situazione- rispose cercando di allontanarsi.

Lui la guardava mentre cercava di mettere una certa distanza fra loro, poi sorridendo replicò –Peggiorare? Può essere peggiore di così? Non riesco a trattenermi quando sei con lui! Dimmi Olivia cosa sarebbe peggiore?-

Oh! Non sai come siano complicate adesso le cose!

Lui si avvicinava a lei e in un attimo, non sapendo nemmeno lei chi iniziò e chi assecondò chi, si ritrovò tra le sue braccia, mentre le loro bocche si scontravano, dando vita a sospiri e gemiti di piacere.

In questi anni si era sempre ripromessa di non cedere mai a quell’attrazione, di rispettare il suo matrimonio e la sua famiglia. Si era sempre detta di non poter fare una cosa del genere ai suoi bambini, che l’avevano accettata nella loro famiglia. Avevano accettato il suo complicato rapporto con il loro papà, senza fare obiezioni. Ora invece fra le sue braccia non riusciva a sentirsi in colpa. Non riusciva a pensare che quelle carezze e quei gemiti, che le suscitavano sensazioni incredibili, fossero sbagliate. Si ritrovò a pensare come potesse un amore così forte e genuino, fare del male a così tante persone.

Era buffo come avesse trascorso gli ultimi tredici anni della sua vita a tormentarsi, per cercare di auto convincersi di quanto sbagliati fossero quei sentimenti e invece, in quel momento, non poteva far almeno di sentirsi pienamente soddisfatta. Non riusciva a pensare altro che al corpo di lui strettamente in contatto con il suo.

Non riusciva più a riflettere, con agitazione assecondò ogni sua carezza, alzando le braccia, quando lui le sfilò la maglietta, poi sospirando sussurrò –Elliot…in camera!-

 

 

 

Si mosse leggermente, mentre le lenzuola fresche le fasciavano il corpo nudo. Allungò una mano per rendersi conto che il letto era vuoto.

Era solo un sogno!

Ancora con gli occhi chiusi, la sua mente fu invasa da immagini confuse. Non riusciva a capire se stesse ancora sognando o semplicemente ricordando.

Immagini di lui tra le sue braccia.

Immagini di lui completamente nudo, sopra di lei

Gemiti, sospiri e un forte calore che le invase il corpo.

Olivia…

Ti amo!...

Continuava a rigirarsi nel letto, come se stesse facendo un incubo.

È sbagliato!

Non ora! Continuava a urlarle una vocina nella testa.

Ripetimi la domanda?

Si bloccò, sentì il respiro mancarle. Ricordava di aver detto quelle parole.

Si! Lo voglio!

Ti amo!

L’immagine di Peter si accavallò a quella di Elliot. Uno strano senso di angoscia la avvolse, cercò di svegliarsi ma non riusciva ad aprire gli occhi.

Cosa ho fatto?

Non può essere!

Non posso avergli fatto una cosa del genere?

Sentì un nodo in gola, mentre calde lacrime iniziarono a cadere dai suoi occhi. Sentì qualcosa di caldo accarezzarle il viso, mentre una voce si faceva spazio tra le immagini della sua mente confusa.

-Olivia! Olivia?-

Spalancò gli occhi, per trovarselo di fronte. Si alzò di scatto mettendosi seduta. I suoi occhi vagavano per tutta la stanza.

Sono nel mio letto! Pensò sospirando. Poi però la figura dell’uomo al suo fianco, la fece rabbuiare di nuovo.

È successo davvero!

Non era un sogno!

Ho fatto l’amore con…

-Stai bene? Hai ancora degli incubi?-

Lo fissò non sapendo cosa rispondergli, poi scosse leggermente la testa in senso di diniego. Lui le accarezzò le guance e molto piano le sussurrò –Allora perché stavi piangendo?-

Abbassò lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi.

Sono una persona orribile!

Perdonami Elliot!

Ti prego, perdonami!

Lui le fece sollevare il mento e le stampò un bacio sulla bocca. Quel gesto così intimo la colpì nel profondo.

Lo guardava mentre finiva di vestirsi, lo vide infilarsi l’orologio e sistemarsi il distintivo e la pistola. Guardò l’orologio e vide che era ancora presto per andare al lavoro, poi un pensiero la colpì.

Deve tornare da sua moglie!

-Vai via?-

-Olivia io…-

Era davvero felice di essere finalmente riuscito a dar voce ai suoi sentimenti, ma la situazione non era cambiata. Lui aveva ancora una famiglia e una moglie.

Non hai il diritto di sentirti così!

Si sdraiò di nuovo ricoprendosi fino al mento.

-Ci rivediamo tra qualche ora!- gli disse, voltandosi di spalle.

-Olivia-

-Vai Elliot, non preoccuparti. Sto bene!-

Quel fastidioso nodo alla gola era ritornato. Questa volta accompagnato da un senso di colpa, che le stava riducendo il cuore a poche briciole.

Fece il giro del letto, per guardarla negli occhi, le accarezzò il viso e la baciò. Fu un bacio carico di amore al quale non fu in grado di opporsi. Poi senza dire nulla si alzò e lasciò l’appartamento. Rimase immobile, cercando di ascoltare i passi di lui, che piano si allontanava da lei. Sentì il rumore della porta aprirsi e poi chiudersi. Riuscì a sentire il rumore dell’auto che partiva. Allungò la mano e la poggiò sul cuscino accanto al suo volto. L’immagine del suo viso che dormiva accanto a lei la invase. Gli occhi iniziarono a bruciarle, mentre quelle calde lacrime incominciarono di nuovo a rigarle il viso.

Cosa ho fatto?

E adesso?

 Continuava a torturarsi mentre nelle sue orecchie non poteva far almeno di ricordare le sue parole.

Sono così felice!

Ti amo!

La voce di Peter si unì a quella di Elliot, proprio come avevano fatto le immagini poco prima.

-Oh mio dio!-

Si coprì la bocca con la mano, impedendosi di urlare. Il suo corpo iniziò a tremare scosso dai singhiozzi.

Sono una persona orribile!

Perdonami Elliot!

Si lasciò andare sul letto, nascondendo il viso nel cuscino, pieno del suo odore, iniziando a piangere come una disperata

-Perdonami!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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