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Autore: Dragon Shiryu    08/11/2011    2 recensioni
Il Team Rocket e Akito: come rovinare l'infanzia ad un ragazzino... Come ci riusciranno?
Prequel di "Hitori no Merry Christmas"!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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CAPITOLO 10


Dopo aver salutato con un grosso abbraccio il figlio e ricevuti gli ultimi aggiornamenti  della missione dal professor Elm, Shun, attraverso il suo inseparabile Alakazam, si teletrasportò all’interno di un piccolo laboratorio presente nei pressi delle Rovine d’Alfa, dove, ad aspettarlo, c’erano altri suoi colleghi e studiosi che lo videro apparire all’improvviso davanti ai loro occhi.
- Eccovi qui, caro Shun… - incominciò a parlare un anziano dai corti capelli grigi.
- Vi ho sempre detto che potete darmi del “tu”… In fondo sono solo un umile ricercatore che compie bene il proprio lavoro, esattamente come voi tutti!
- Beh… però sei tu il capo di questa spedizione! – intervenne da dietro Goro che, in un segno d’amicizia, lo colpì con un leggero pugno sul braccio – È giusto darti del “voi”!
- Ma adesso non perdiamo in sciocchezze… - cercò di cambiare argomento, diventando serio -Avete scoperto qualche cosa?
- Purtroppo no. Ogni volta che abbiamo intenzione di entrare in una delle grotte qui vicine, veniamo respinti da qualche cosa di misterioso… come se l’ingresso fosse bloccato da una barriera psichica!
- Accompagnami… voglio cercare di scoprirne il motivo con i miei stessi occhi!
 Il biondo decise perciò di seguire il pelato verso una delle grotte misteriose, quando, una volta arrivato di fronte all’atrio, allungò d’istinto la sua mano che però si arrestò come se avesse toccato con il palmo un vetro invisibile,provocando tra l’altro dei cerchi per aria attorno ad esso.
- Visto? Non riusciamo a passare…  -e Goro rivolse il suo sguardo verso la persona accanto a lui, ma lo vide pensieroso – Conosco quel pensiero… Cosa hai intenzione di fare?
- Proverò ad utilizzare il mio Heracross, sperando nella riuscita del suo attacco! - e così il ricercatore, una volta presa la sua Pokéball in mano, mandò davanti a lui il Pokémon coleottero, il quale, sott’ordine del suo padrone, dopo aver preso la mira verso quel muro invisibile concentrandosi al massimo si circondò di sfere luminose, partendo qualche istante più tardi col suo attacco “Nottesferza” che fece il suo effetto.
I due uomini videro infatti coi propri occhi quella barriera frantumarsi come un vetro rotto da una palla da baseball, permettendoli in questo modo di entrare di corsa dentro la grotta, ma ad aspettarli c’erano solamente il buio più assoluto e degli occhi bianchi, i quali li osservarono da lontani in modo minaccioso, come se volessero ucciderli a causa della loro invasione.
- Non si vede assolutamente nulla…. – si lamentò l’assistente del professor Elm, il quale tentava inutilmente di accendere una lampadina tascabile – Cazzo… non funziona!
- Sei sicuro di aver ricaricato le batterie?
- Si, Shun… proprio qualche ora fa, ma poi non l’ho più utilizzata!
- Allora gli Unown, con qualche loro potere, devono aver fatto qualcosa di misterioso per ostacolare la nostra visibilità!
Goro consigliò al suo collega di rimanere accanto a lui immobile in modo da non perdersi e stare per poter comunicare fra di loro con meno difficoltà, ma ad un tratto si accese una luce in fondo ad una parete piena di disegni e strani geroglifici rappresentanti quei strani Pokèmon, cogliendoli all'improvviso.
- Sorpresi di vederci? – sghignazzò un uomo dai lunghi arancioni accanto al suo Espeon.
- Ancora voi? – incominciò ad alterarsi il 30enne – Cosa ci fate qui?
- Le Rovine d’Alfa sono da oggi in poi di proprietà esclusiva del Team Rocket! – ignorò volutamente la donna accanto a Takeshi – Perciò fuori dai piedi!
- Queste sono un patrimonio di tutti, farabutti! – contrastò Shun, che però vide una grossa sacca nera in mano alla donna – Ecco il motivo per cui gli Unown sono in agitazione… pensano che anche noi vogliamo farli del male!
- Se voi li importunate con le vostre stupide ricerche, loro saranno arrabbiati anche con voi! In fondo avete profanato il loro sacro territorio… - dichiararono entrambi i nemici come se fossero una voce sola.
Il ricercatore capì benissimo che era totalmente inutile discutere con loro e inoltre non si chiese neanche da dove potesse provenire quella luce che aveva  nel frattempo illuminato tutta la grotta, intuendo che quella forma evolutiva di Eevee dal sottile mantello nero aveva utilizzato la mossa “Flash”.
Ma il suo sguardo si rivolse ancora una volta verso quel grande sacchetto che Hiromi custodiva gelosamente nella sua mano.
- Liberali immediatamente! – urlò l’uomo verso la donna, notando degli strani movimenti provenire da quella custodia di plastica nera.
- Oramai questi Unown sono nostri e nessuno dovrà liberarli… per nessuna ragione al mondo!
- Non avete il diritto di fare quello che state facendo! – intervenne perfino Goro puntando il dito verso il nemico di sesso maschile.
- Ancora con questi diritti, pelatone? – e Takeshi diresse il suo sguardo verso di lui, che ricambiò quel gesto minaccioso – Noi siamo solamente i futuri padroni del mondo ed è per questo motivo che facciano quello che vogliamo!
- È una cosa assurda! – urlò il 30enne sperando di convincere i nemici a lasciar perdere la loro missione.
- Taci, microbo! – e il tono della voce del capellone sovrastò tutti i rumori provenire da quella grotta, tacendo anche gli Unown che nel frattempo cercarono inutilmente di nascondersi -Ma tanto voi non vivrete ancora per molto, soprattutto te!
E, con l’indice della sua mano destra indicò il padre di Akito, che non riuscì a capire per quale motivo avesse indicato proprio lui, ma ad un tratto, vedendo Umbreon ancora fermo accanto al padrone, iniziò a pensare al motivo per cui non aveva ancora attaccato.
Forse i due del Team Rocket avevano paura che la mossa perda la sua efficacia facendoli rimanere anche loro nel buio più totale?
- Heracross, cerca di liberare gli Unown imprigionati!
Shun con quella scelta sorprese tutti i presenti, i quali videro il coleottero dall’esoscheletro blu alzarsi in volo, ma all’improvviso venne fermato a mezz’aria da un’energia psichica, che Goro intuì provenire dagli Unown.
- Maledizione! Non vogliono che combattiamo qui! – e, mangiandosi un’unghia, si rivolse nervosamente alla persona accanto a lui – Adesso cosa facciamo?
- Stare immobili in quella posizione fino a quando non abbiamo compiuto la nostra missione! – siggerì in modo sarcastico Takeshi.
- E nel frattempo io mi divertirò un po’ con voi… - sussurrò nell’orecchio di Shun Hiromi, la quale, senza che nessuno se ne accorgesse, si era teletrasportata con il suo Xatu proprio alle loro spalle.
I due si voltarono spaventati verso la donna porgendo le spalle all’altro avversario che, nel frattempo, era ben lieto di osservare tutta la scena, e anche quello che verrà conoscendo la sua collega, con il sacco ricevuto qualche istante prima ben saldo nella sua mano.
- Dobbiamo stare attenti a loro due… - e il biondo continuò ad indietreggiare muovendo lentamente la sua testa anche dietro per osservare i possibili strani movimenti del nemico.
- Tu devo solamente guardarmi negli occhi! – e, dopo aver fatto girare con forza la testa verso il suo viso, la donna stampò un bacio sulle labbra sorprendendo i presenti, ma Shun la staccò tanto brutalmente che la Rocket stava per cadere per terra.
Ma per sua fortuna non accadde nulla.
- Sei impazzita? – si arrabbiò il padre di Akito, ma l’unica risposta che ricevette fu un possibile schiaffo che però venne bloccato dalla mano di lui solamente a qualche millimetro di distanza dalla guancia.
- Lasciala stare immediatamente! – urlò il capellone puntando il dito verso i due, rivolgendosi  subito dopo al pelato – E tu cerca di fermarlo, sennò vi denuncio entrambi per aver picchiato una donna!
- E la polizia sarebbe ad ascoltare uno del Team Rocket, un malvagio e ricercato gruppo di malviventi?
- Tutto è possibile in questo mondo… - e un sorrisi si stampò sulla faccia di Takeshi – È possibile che il nostro Dio Giovanni decida ci corromperli…
- Non sparare cazzate! Inoltre, come hai visto te stesso, non è successo assolutamente…
- Chiudi quella fottua bocca! – lo interruppe il nemico che, dopo aver corso velocemente, scagliò come un pugile professionista un sonoro pugno al naso Goro, che cade a terra dolorante e sanguinante – Ho sempre desiderato farlo!
“Bastardo…” pensò la persona a terra mentre tentava di tamponare in qualche modo la fuoriuscita, ma poi osservò il collega lasciare la presa della donna, la quale, con un colpo di karate, lo colpì sull’addome con la pianta del suo stivale sinistro attraverso un calcio che lo fece piegare in due dal dolore.
- Mi dispiace molto, o bel tesoro, eri un gran bell’uomo e, da quando ti ho incontrato la prima volta, ho sempre voluto portarti a letto con me e, perché no, anche avere un bambino con te… - e Takeshi la scrutò incredulo alle parole che aveva appena sentito – Io, te e il futuro pargolo potevamo essere una famiglia unita e, soprattutto felice…
Shun non riusciva a comprendere il suo discorso, come del resto anche il pelato che riuscì a fatica a rialzarsi con un braccio posizionato alle narici del suo naso, perciò tutti continuarono ad ascoltare il discorso, per loro senza senso, della donna.
- Potevamo anche uccidere quello stupido moccioso, se per caso avesse ostacolato la nostra storia d’amore, ma mi hai spezzato il cuore con quel precedente gesto… E questo per te sarà la fine… te lo posso assicurare!
  
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