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Autore: Nihal_Land of Wind    09/11/2011    3 recensioni
"Scusi, che è successo qui?"
"C'è stato un incidente poche ore fa e il treno è deragliato."
Fu come se tutto il mondo si fosse messo a girare su se stesso. Susan non capì più niente... Si girò e incominciò a correre.
Questa fanfiction parla di un finale diverso per la saga... Spero vi possa piacere!!
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I’LL COME BACK TO YOU
 
CINQUE
 
Rimasi immobile sulla porta mentre il volto del mio sogno si sovrapponeva a quello che avevo davanti. Sembrava... ma non poteva essere...
“Ciao Phillis!”
Sbattei le palpebre un paio di volte, rimanendo a bocca aperta mentre il viso del mio sogno, così nitido fino a un attimo prima, spariva lasciando posto a un sorridente tizio con capelli neri e occhiali rotondi. Mi ci volle qualche momento per capire che era quello che mi fissava sempre da una finestra della Hendon House (la scuola di fronte alla mia) e che una mattina di tre anni prima mi era venuto a parlare mentre leggevo in santa pace il giornale fuori dalla stazione; da allora non mi aveva mollata un secondo. Ed era ancora convinto che mi chiamassi Phillis e che Susan fosse il mio soprannome; ma almeno con lui potevo conservare l’anonimato.
“Adam!” mi voltai di scatto verso mia zia che era giunta sulla porta: allora lo aveva invitato lei? “Entra pure!”
Sgranai gli occhi per farle capire che non era proprio il caso dato che sapevo bene ciò che lui provava per me, ma non ci fu verso: Adam si lanciò subito oltre l’uscio e mia zia lo fece sistemare in sala da pranzo. Li seguii, però c’era qualcosa che non mi tornava: il volto del sogno assomigliava straordinariamente a quello di Adam. Che strano.
“Sei stato gentile a passare” stava dicendo intanto zia Alberta.
 “Grazie signora Scrubb” disse luicontinuando insistentemente a fissarmi, mettendomi parecchio a disagio. “Sono passato a fare gli auguri per questo giorno di Natale, anzi ringrazio voi per la vostra ospitalità.”
Oh santo cielo. Stava tentando di trascinare mia zia dalla sua parte!! E infatti...
“Ma figurati caro, casa nostra è sempre aperta per un amico di lunga data di Susan!”
Ecco.
Io non avrei definito Adam un ‘amico’... diciamo piuttosto uno che mi stava appiccicato ogni volta che salivo in treno, insistendo per sedersi vicino a me e spesso rubando il posto ai miei fratelli che salivano poco dopo. Ma a quanto pare mia zia riteneva che fosse la compagnia ideale per me dopo l’incidente.
“Lei è molto gentile! Ma temo proprio di dovermi accomiatare anche se mi dà molto dispiacere...”
Avevo dimenticato il suo modo di parlare così forbito.
“Ma prima, questo è per te, Phillis!”
Tirò fuori dalla tasca un pacchettino e me lo porse, imporporandosi un po’ sulle guance. Io accettai, ma dato che ancora non volevo parlare, presi dal tavolo un quadernino che usavo appunto per queste situazioni e vi scrissi un “Grazie”.
Adam mi sorrise e disse: “E’ solo un pensiero, ma magari... non sono come ti aspettavi.”
Lo guardai, senza capire davvero cosa volesse dire con l’ultima frase. Zia Alberta sembrava non avere sentito.
“Signora Scrubb, è stato un piacere vedervi, la ringrazio ancora. Porti i miei auguri anche a suo marito!”
“Certo, caro! Torna pure quando vuoi. E buon Natale!”
Detto questo, Adam sparì oltre la porta.
“Ma che ragazzo gentile, è passato a fare gli auguri, che brava persona...” mentre mia zia continuava a tessere le lodi del mio ‘nuovo amico’, sentii una strana sensazione, come un presentimento e un ricordo lontano...
Decisi di tornare di sopra per poter pensare più liberamente.
“Ma che peccato però, non è rimasto neppure cinque minuti...”
 
Seduta sul letto della mia camera, rimasi a fissare il pacchettino, indecisa se aprirlo subito o aspettare. Non riuscivo ancora a collegare la frase di Adam a quella inaspettata sensazione. Dopo l’incidente, conservavo poco degli avvenimenti precedenti, come se il treno stesso mi avesse colpita resettando la mia memoria; ma dovevo riuscire a venirne a capo. Nell’attesa, mi decisi finalmente a strappare la carta.
Rimasi senza fiato: conteneva un paio di orecchini, due perle azzurre come i miei occhi; erano abbastanza semplici a dire la verità ma io li trovavo comunque bellissimi, ed ero certa di averli già visti da qualche parte ma non ricordavo dove...
Forse ero vicina alla risposta...
“Susan, le tue amiche sono arrivate!!”
Sospirai; avrei pensato più tardi a quel regalo.
 
POV ADAM
Adam girò l’angolo correndo; aveva fatto più in fretta che poteva. Sentiva già che la copertura non avrebbe retto, ma doveva fare un ultimo sforzo. Passò dietro la statua del grande leone che si trovava proprio fuori dalla stazione e si infilò in una porticina ben nascosta: lì di sicuro non sarebbe stato scoperto.
“Allora, come è andata?” chiese una voce, possente e calda, ma con una lieve nota di ansia.
“Le ho dato il pacchetto, ma non lo ha aperto sul momento” rispose il ragazzo col fiatone. “La copertura comunque ha retto, almeno finora... Lei non mi ha riconosciuto.”
Il proprietario della voce iniziò a camminare avanti e indietro. “Ricorda bene, dovrà fare tutto da sola. Tu potrai solo indirizzarla, ma dovrà essere lei a decidere.”
Lo sguardo di Adam si fece triste e preoccupato. “Ma se non...”
“So quanto tieni a lei” rispose gentilmente la voce. “Ma ora non è il momento. Dovrai aspettare altre due settimane. Ora vieni, non è prudente restare qui.”
Si voltarono e sparirono nel buio.
 
 
...Capodanno...
POV SUSAN
Ancora per una settimana, tutte le notti il sogno della mia famiglia e del rifugio della guerra mi aveva tormentato. Una stanchezza improvvisa mi aveva colpita dopo pranzo e non fu diverso quando mi svegliai il pomeriggio del 31 Dicembre, urlando come d’abitudine.
Tra l’altro appena realizzavo che era un sogno, l’ansia non se ne andava anzi rimaneva presente e restava appostata per delle ore. Poi a sera ricominciava. Ero letteralmente spossata.
Decisi che quella sera mi sarei vestita con più cura rispetto al solito: sarei andata da Amy, che aveva una bella casa e avrei festeggiato con alcune compagne di classe. Era un grande passo avanti, come i miei zii mi fecero notare, dato che per mesi non avevo voluto vedere nessuno. Però mi rifiutavo ancora di parlare: era come se la mia voce non fosse mai esistita.
Dopo essermi vestita, mi cadde l’occhio sugli orecchini che Adam mi aveva regalato una settimana prima. Beh, perché non indossarli? Li trovavo belli e poi stavano anche bene col mio vestito, appunto azzurro.
Mi sorprese che potessi pensare di nuovo a cose come i vestiti: il mio stato di incoscienza iniziava a svanire; ma sapevo che non sarebbe mai scomparso del tutto e avrei sempre portato addosso il lutto per i miei familiari.
Scesi di sotto e i miei zii mi fecero i complimenti. Li accettai con un sorriso mesto e poco dopo arrivò il signor McKenzie, il quale si era gentilmente offerto di accompagnarmi e di portarmi indietro dalla festa. Di sicuro zia Alberta gli avrebbe dato qualche cassetta di frutta in più.
In poco tempo arrivai a casa di Amy, già addobbata per l’occasione.
“Ciao Susan!” mi salutarono le mie amiche e io entrai. La stanza era grande e c’erano già quasi tutte le mie compagne.
Avevo lasciato i capelli sciolti, ma Holly notò lo stesso i miei orecchini: “Ti stanno molto bene... Sono perfetti con i tuoi occhi!”
Avvertii un’altra scossa, ormai familiare, quando mi venivano in mente pensieri che non credevo più di possedere, ma stavolta la riconobbi.
Avevo avuto un’illuminazione.
 
 
 
 
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Eccomi!! Sono giorni che cerco di finire questo capitolo ma causa compiti non ho potuto... Inoltre sono reduce dal tema di italiano per cui questo capitolo non è venuto come volevo, comunque dovrebbe avervi fatto incuriosire!
Ringrazio ancora tutti quelli che hanno messo la mia storia fra le preferite, seguite o ricordate, hanno lasciato una recensione (fa sempre piacere quando si ricevono xD) e anche i lettori silenziosi J
Un grande saluto a tutti!
Nihal_Earth of Wind
P.S: Non ricordo se Adam si chiama così anche nel film o se non si conosce proprio, comunque nel caso ho inventato io questo nome. Dalla descrizione dei capelli neri e occhiali rotondi sembrava Harry Potter, ma comunque immagino abbiate capito di chi si tratta.
Ciao!!
  
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