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Autore: Cenesventola    09/11/2011    0 recensioni
E' una di quelle storie autobiografiche e non, dove la fantasia spesso prende il sopravvento. E l'amore signori miei, l'amore fa da sottofondo musicale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era agitatissima, e fin troppo tesa forse. 

Le parole di quell'uomo che andarono a presentare l'evento le misero addosso un'ansia terribile.

Andrà tutto bene, ti prepari per questo, da troppo tempo -continuava a ripetersi nella mente-

Il prolema però stava nel fatto che Lui non c'era. Non era li con lei, non le stringeva la mando per darle forza, le le sussurrava le migliori parole, non l'incoraggiava.

 

Era seduta in quella sottospecie di camerino improvvisato, dinanzi allo specchio, mentre si dava un'ultima aggiustatina al trucco e al vestito, quando..

 

"C'è una consegna per Sel..Selene?! E' così che si pronuncia?" - Quella voce le arrivò immediatamente all'orecchio, e fu quasi come un pugno dritto sul cuore che per un'istante ne bloccò il battito, poi riprese regolarmente il ritmo cardiaco. Si affacciò e vide questa figura. Un ragazzetto di circa 17 anni, basso, magrolino. Con un enorme mazzo di rose rosse.

I suoi occhi si illuminarono, accennò un sorriso e gli andò in contro.

"Si prnuncia esattamente Selene, e sono io" - Gli disse aggiungendo un piccolo cenno con il capo accompagnato da un mezzo sorrisetto.

Il ragazzo le porse i fiori tra le mani, e senza volerle dire chi fosse stato a inviarglieli, andò via.

 

Il suo unico desiderio era che fosse stato lui a inviargli quei magnifici fuori. Profumavano come non mai, e lei li adorava.

Senza dar spiegazioni alle sue compagne che le chiedevano chi mai gli'è li avesse inviati, si rifugià nel suo "camerino" e iniziò a cercare un bigliettino, un qualsiasi cosa che le desse la conferma che quei fiori provenivano da Jason.

E finalmente eccolo "Ballerai benissimo, ne sono certo. Qualsiasi cosa accadrà, pensa a ballare."

  Era lui, ne era certa, più che certa. Quelle parole la risollevarono immediatamente, sentì quel nodo alla gola allargarsi un pò ma non sciogliersi del tutto.

Non ebbe il tempo di realizzare cosa intendesse con quel "Qualsiasi cosa accadrà.." poiché la sua insegnante le stava radunando. Era il loro momento. Era il Suo momento.

 

Luci spente, silenzio. L'incredibile odore del palcoscenico. 

Il cuore le batteva così forte che probabilmente in quel silenzio lo si poteva udire.

 

Ed ecco che partì la musica, partirono dei particolari giochi di luci, e cominciò a ballare. 

 

Non pensava a nulla, la danza la rendeva così felice da non farle pensare a nulla e a nessuno. 

Non era solita guardare il pubblico mentre danzava ma quel giorno, intravide la madre, ed alcune amiche di scuola. Eseguì ogni passo correttamente, non sbagliò nulla. Riuscì ad eseguire una performance perfetta. L'anima, la sua anima danzava con lei. L'accompagnava nei movimenti e le facevano trasmettere più di quanto lei stessa volesse. Ma la danza, infondo è questo: trasmettere.

La musicà finì. Gli applausi partirono a raffica, le platea si alzò tutta impiedi e le urla erano fortissime. Era finita avevano eseguito una delle loro migliori coriografie. Selene C'è l'aveva fatta.

 

Era felice, forse si.

Ma il lieto fine non erano per lei. 

 

Alzò gli occhi alla platea, e il suo sguardo finì sulla persona meno opportuna, su l'unica persona che fra tante non avrebbe dovuto vedere in quel momento.

Jason.

Jason era li, e con lui, c'era la donna che in quel preciso istante gli aveva stampato un bacio sulle labbra. La sua fidanzata.

 

Selene, spalancò gli occhi. Le parole le si chiusero in gola, improvvisamente si spense tutto l'entusiasmo, la foga. 

Lo guardò fisso negli occhi, occhi che non incrociava da troppo tempo.

Scese dal palco, la platea tacque.

 

Il silenzio.

 

Si avvicinò a lui. Eccoli occhi negli occhi, dopo tutto quel tempo. Sentiva il cuore rallentare sempre più, fino quasi forse a non sentirlo più. Era tesissima, ma il suo viso non traspariva nullai. Era come una bambola. Bella ma senza anima. L'anima si era consumata sul palcoscenico, e vedendolo, aveva deciso di rimanere li. 

Jason, non disse nulla. Si fissarono per un pò, poi lui abbassò lo sguardo.

 

"Mi fai schifo." -Gli sussurrò avvicinandosi all'orecchio di lui- 

Dopodichè, gli voltò le spalle e senza dargli il tempo di commentare andò via.

 

Jason,non fece nulla, restò a guardarla andar via, ignorando le parole della fidanzata che le chiedeva spiegazioni. Lui, semplicemente, tacque.

 

To be continued..

   
 
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