13.
Continuarono a suonare tutto il pomeriggio.
Alla fine,il piede destro di Roger continuava ad andare per conto suo,la camicia azzurra di Tim era completamente bagnata di sudore e il volto pallido di Brian si era insolitamente dipinto di un timido rosso.
I tre erano visibilmente soddisfatti della loro performance. E,probabilmente,ognuno di loro aveva capito di avere a che fare con qualcuno che di musica ne capiva.
Insomma,i tre lasciarono il seminterrato con un’aria da post-canna.
- Io ho fame. -,esplose Tim,che mentre saliva le scale alzava i piedi come se fossero zavorre.
- Adesso facciamo qualcosa.- ,rassicurò Brian.
- No,per favore.
Brian e Roger si fecero una bella risata.
- Perché non andiamo a mangiare qualcosa nelle vicinanze? – propose Roger.
- Io devo assolutamente cambiarmi quest’affare.- ,fece Tim osservando la camicia inzuppata,mentre Brian si cacciava le chiavi dalla tasca per aprire la porta di casa.
Roger raccolse la sua tracolla e la giacca,che erano state buttate sul divano.
Brian ispezionava le poltrone e i divani per cercare soldi spiccioli.
Tim scappò a cercare una camicia degna della sua bellezza.
Una volta pronti,uscirono per andare a cercare un locale che facesse un buon fish&chips.
***
Entrarono in un locale semideserto e presero posto ad un tavolo per quattro. Tim capotavola.
Iniziarono a parlare tra di loro,ognuno era impaziente di dire la propria,e quello era il momento giusto.
- Rog,devo farti i complimenti. Sul serio.
- Grazie,Tim. Ho notato che siete molto bravi anche voi. Mi piace il vostro modo di suonare. Siete impassibili,mentre suonate.
- Già. Ci vuole concentrazione.
- Infatti. Siamo impassibili quando suoniamo. A parte i tuoi capelli,Brian.
Tutti e tre risero di gusto.
- Dai,Bri. Lo sai che amo i tuoi capelli.
- Lo so,lo so.
- Ah,amico,volevamo scusarci per averti appioppato quella ludwig scassata. Ma quello passa il convento.
- Ah,non preoccupatevi. Mi basta avere i fondamentali.
- Spacchi tutto,Rog. Sul serio.
- Davvero.- fece Tim. – Una volta ho conosciuto un tizio che mi ha impressionato,tu me lo ricordi molto.
- Oh beh.
Roger era in soggezione.
Brian guardò Tim con sguardo interrogativo.
- Non ti ricordi? Quel tizio che abbiamo conosciuto al concerto di Hendrix.
- Quello con i capelli neri e i baffi?
- Si! Si,ecco! Come cazzo si chiamava?
Brian assunse la sua solita posa da riflessione per qualche secondo.
- Bonham.
- Si! Bonham!
- Mai sentito. – fece Roger.
- Oh,amico! Amico,amico,amico! E’ un sogno!
- Assicurato. –rinforzò Brian.
- Rog,Hendrix era stupefatto,quando l’ha sentito suonare. S T U P E F A T T O.
- Cavoli.
- Mi ricordo ancora che gli disse: “ragazzo,il tuo piede destro è più veloce di quello di un coniglio!”
Roger sorrise.
- Vuol dire che qualcosa la so fare anch’io. - ,pensò.
Ecco la prima nonsensata della fic: Bonham. Non c’entra un piffero,ma siccome voglio rendere l’idea della bravura del signor Taylor,ho pensato di paragonarlo al miglior batterista della storia.