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Autore: Griduccia88    09/11/2011    1 recensioni
A volte basta poco per farsi notare, basta l'accordo di una chitarra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Oggi pochissima gente a lezione di letteratura italiana. Il prof arriva ovviamente come al solito con 5 minuti di ritardo oltre il classico quarto d’ora accademico. Quindi sono le 11.20. Alessia lo vede mentre in giacca e cravatta sale le scale per dirigersi all’aula 5. Anche i suoi compagni si sono accorti dell’arrivo, abbozzano un sorriso e gli danno il buongiorno. Un accenno di capelli brizzolati e un completo rigorosamente blu. Entra per primo in aula seguito dagli allievi. Alessia: vieni anche tu! Enrico: ma dove? Alessia: a lezione! Sorride mentre tiene sulla testa il suo/loro cappello. Enrico: ma non posso, non sono iscritto! Alessia: beh mica ce l’hai scritto in fronte, siamo pochi oggi. Ci sono diversi posti liberi, se ti va puoi stare seduto al mio fianco tanto il prof legge le novelle e non fa altro! Enrico: ok, allora entro ma se sicura che non mi mandi via?, insomma si vede che non sono un universitario sono troppo grande! Alessia: ey Zappa anche i sessantenni frequentano le lezioni! Enrico: ah grazie! Ride lei. Ale: guarda che è un complimento, tu sei come noi!!!! Enrico: sono grande ma stupido oppure facciamo parte della stessa generazione??? Ride, di nuovo, lei. Lo prende per mano e lo trascina dietro ai suoi compagni per entrare. Lui fa giusto in tempo a lanciare la sigaretta, ormai quasi al filtro. Si siedono l’uno accanto all’altra. Lui al posto esterno accanto alla finestra lei al suo fianco. Aprono il Decameron e il prof comincia a leggere. I posti sono pieni ma ormai non arriveranno altri ragazzi per seguire la lezione. Sottovoce Alessia, sussurra. Ale: scusami se ti faccio annoiare ma non volevo lasciarti fuori al freddo e solo! Enrico: ey non mi fa male un po’ di Boccaccio e poi chi lo sa magari tutto questo può ispirarmi! Le fa l’occhiolino. Lei si immerge nella lezione. Segue prende appunti sul quaderno e sottolinea sul libro. Lui si perde ad osservarla, ad osservare ogni piccolo gesto o dettaglio. Osserva la sua concentrazione, le sue mani cosi lunghe e sottili ma allo stesso tempo cosi dolci perché sembrano ancora quelle di una bambina. Il trucco non basta a nascondere la stanchezza ma è li e fa il suo dovere. Sul volto del chitarrista sermidese compare un dolce sorriso. Quasi si commuove. Nella sua mente tante belle parole per questa ragazzina, è li a seguire la lezione. Una lezione non ad obbligo di frequenza che poteva benissimo saltare dopo la notte in bianco appena trascorsa ma invece no. No, è li seduta ad impegnarsi, perché è una ragazza seria, ha preso un impegno iscrivendosi all’università e ci tiene a rispettarlo. La lezione finisce, come al solito prima. Alle dodici e trenta anziché all’una. Alessia infila rapidamente penna e matita nell’astuccio, chiude libro e quaderno e mette tutto in borsa. Si alzano, infilano giacca, sciarpe e via. Fuori dall’aula Alessia indossa il cappello, Dio solo sa quanto tiene a questo cappello. Le sue compagne la fissano, sicuramente la presenza di Zappa provoca un po’ di invidia ma lei non gli dà peso. Fin dal primo giorno è sempre stata molto gentile ed educata con i suoi/le sue compagni/compagne d’università ma fondamentalmente è una ragazza molto timida e si apre molto poco quindi non ha permesso a nessuno di loro di farsi conoscere fino in fondo. Scendono le scale. Ale: dove si va? Enrico: ti va di pranzare con me? Ale: mhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Enrico: fame? Ale: non era per quello! Enrico: e per cosa? Ale: per te, mi fa impazzire la tua voce e il tuo forte accento sermidese! Dopo averlo detto istintivamente si poggia una mano sulla bocca, imbarazzata. Lui ride nonostante le guance rosse. Ale: oddeo l’ho detto davvero! Enrico: si, Zapparolina, grazie! La bacia, a modo suo. In teoria sulla guancia, in pratica all’angolo della bocca. Alessia: hai voglia di qualcosa in particolare? Enrico: qualcuno, stanotte, mi ha confessato che adora la pizza! Sorride la moretta. Enrico: e ha aggiunto che il suo ristorante/pizzeria preferito si chiama “Il Brillo” ed è in centro, giusto? Alessia: giustissimo! Enrico: sono curiosissimo di vederlo!! Alessia: perfetto, vamos. Vuoi chiamare anche Diego? Enrico: no, magari mangiamo con lui questa sera! Alessia: ok, andiamo alla fermata…no aspetta come sei venuto fin qui prima? Enrico: in taxi! Alessia: dall’hotel? Enrico: si! Ale: eh???, avrai speso una fortuna! Enrico: no e comunque ne vale la pena!!! Continuano a camminare dritti alla fermata. Attraversano e si posizionano sul marciapiede. Enrico: quale dobbiamo prendere?? Alessia: il 19, dobbiamo arrivare fino a piazzale della Marina poi da li o prendiamo il 2 per una fermata o andiamo a piedi e siamo a piazzale Flaminio! Enrico: è a piazzale Flaminio via del babbuino? Alessia: no, è la prima traversa di via del corso, a sinistra!!!! Ecco il 19, salgono ed Alessia tira fuori dalla borsa un biglietto, lo timbra per lui, poi gli e lo passa. Enrico: grazie, l’avevo dimenticato, giro sempre in macchina! Sorride, notano un posto, ce n’è solo uno libero. Ale: vai siediti! Enrico: veramente qui l’uomo sono io, è giusto che sia io il galante! Ale: si ma io ho rispetto per gli “anziani”! Ride, di gusto. Enrico: ah si, anziani eh??? Aspetta che il tram rallenta e poi la trascina a quel posto, si siede e la fa sedere sulle sue gambe per poi stringerla forte. Imbarazzo. Entrambi lo sono tantissimo. Sono cosi vicini che i loro nasi si sfiorano. Le persone sul tram li guardano sognanti. Bisogna fare qualcosa, se continuano a fissarsi cosi….potrebbero baciarsi. Alessia non vuole perché sa che lui è impegnato da tempo, non vuole rovinare l’amicizia che sta nascendo tra loro. Alessia: stasera cena con Diego? Enrico: ehm…si, si certo, se vuoi! Lo guarda. Alessia: se voglio?, certo che voglio, voglio assolutamente adoro mister CUORE ROCK! Enrico: ho notato parli sempre di lui! Alessia: non è vero, parlo anche degli altri, ogni tanto anche di Kekko!!!!! Enrico: di Kekko ogni tanto??, ma se lo infili ovunque! Alessia: non è vero! Enrico: quando stanotte ti ha fatto vedere quella foto in cui aveva in braccio una bambina tu hai detto ad Ilaria e a Lisa, “ è meraviglioso, sarà un papà speciale pagherei per fare un figlio con quest’uomo”! Imitandola. Alessia: si va beh, ma era una confidenza tra amiche, niente di che! Enrico: davvero?, niente di che? Alessia: si davvero. Sono fissata con Kekko, mia madre me lo dice sempre e aggiunge sempre che pendo dalle sue labbra! Enrico: ha ragione, ho notato! Alessia: ma si ma niente di che, è dal primo giorno che ho scoperto i Modà, sette anni fa che son fissata con Kekko, ero piccola e me lo sono portata dietro ma niente di preoccupante!!! Enrico: è il tuo preferito! Alessia: NO, non ho preferenze, adoro ognuno di voi, per motivi diversi ma tutti e 5 e ho bellissimo ricordo dei 3 ex Modà! Enrico: sono contento! Mente, non sorride più, forse perché sente “il fiato sul collo” di Kekko, è convinto che sia lui il suo preferito, Sposta lo sguardo fuori dal finestrino. Alessia: Zappa posso essere sincera? È sorpreso. Enrico: certo! Alessia: io lo sono ma tu devi giurarmi che non lo dirai mai a nessuno, o almeno non devi dirlo agli altri Diamanti! Enrico: Diamanti? Ale: si da quando avete vinto il disco di diamante con W i Romantici noi fans ci divertiamo a chiamarvi cosi, giura!!! Enrico: giuro! Ale: in reatà, ho un debole per uno di voi, per tanti motivi. Per il suo modo di essere e per il suo modo di suonare ma con questo non vuol dire che gli altri non valgono come lui! Enrico: ti credo, chi è? Alessia tira fuori l’-phone dalla tasca e gli e lo passa. Enrico: cosa devo fare? Alessia: hai giurato, guai a te! Si sbatte il pugno sul cuore, il SUO gesto, per farle capire che ha giurato. Alessia: sullo sfondo c’è la foto del Modà per cui ho il debole! La prossima fermata è piazzale della Marina, tra pochi secondi il tram aprirà le porte e dovranno scendere. Lei si alza. Ale: dobbiamo scendere! Si posizionano davanti alla porta e lui schiaccia il tasto centrale dell’i-phone poi sorride. Le porte si aprono e scendono, fortunatamente sta arrivando il 2 cosi non sono costretti ad andare a piedi, salgono e lui la stringe forte poi la ribacia, a modo suo. Le restituisce il telefono. Enrico: qualcuna, si è appena dichiarata! Ale: lo so, ma ho un debole per cuore rock, lo sposerei giuro! Enrico: certo cuore rock, eppure non c’è una sua foto sullo sfondo! Il tram si ferma, ha finito la sua corsa, sono arrivati. Piazzale Flaminio. Scendono. Alessia: si cuore rock, cuore rock! Ride. Enrico: credevo che fosse biondo ora invece è senza capelli! Ale: e va bene, lo ammetto il mio preferito è Cuore di Burro ma da prima che lo conoscessi e che mi regalasse il plettro! Enrico: lo so! Raggiungono il ristorante/pizzeria e si concedono la famosa pizza con patate e mozzarella di bufala. Un rito per Alessia in questo ristorante, la prendeva sempre con le sue migliori amiche ai tempi del liceo. Ora hanno preso strade diverse, una si è trasferita nelle Marche e si vedono un paio di volte l’anno mentre con l’altra l’amicizia è finita. Dopo pranzo rientrano. L’accompagna a casa e poi con un taxi rientra in hotel. Hanno appuntamento alle 8 per la cena. Alessia è elettrizzata, ha già avvisato le sue amiche per la cena, ci saranno anche loro e dormiranno a casa sua cosi potrà raccontargli le ore con Zappa. E’ emozionata. E’ presto, sono le due e tre. Trascorre il pomeriggio leggendo un po’ di novelle del Decameron per avvantaggiarsi e parecchio avanti rispetto a quelle che il prof legge a lezione ed è un bene, cosi a lezione ripassa. Le arriva un sms, è di Zappa, è appena arrivato in hotel. Nell’sms l’avvisa del suo arrivo e ha allegato il testo della canzone “Il sogno di una bambola”. La ragazza sorride e riprende a leggere, lui sale in camera. Un’amara sorpresa. Una donna dai capelli rosso arancio corre a baciarlo, Giada, la sua fidanzata.
  
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