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Autore: Sarah1977    09/11/2011    1 recensioni
La stori ainizia sette anni dopo la fine della quinta stagione e non tiene conto di quanto accaduto nelle stagioni sei e sette. Dopo la morte del fratello Dean si è costruito una tranquilla vita normale. ha conosciuto una ragazza e si è sposato ed è anche padre. Ma questa tranquilità non è destinata a durare.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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1 maggio 2017; giardino di una tipica casa americana, un padre ed un figlio che giocano felici, le loro risate che riempiono l’aria. Domenica pomeriggio, il momento della settimana più bello per Dean perché poteva dedicarsi solo ed esclusivamente alla sua famiglia: la moglie Sarah ed il figlio John. Una famiglia come tante altre di quel piccolo paese, almeno in apparenza. Erano passati sette anni dalla morte di suo fratello e quell’episodio aveva spinto Dean a cambiare drasticamente la sua vita. Aveva passato quasi trenta dei suoi trentasette anni andando a caccia di mostri e demoni, all’inizio anche con il padre e poi solo lui e Sam. Inizialmente non sapeva come poter guadagnarsi da vivere ma poi grazie a Bobby (un vecchio amico del padre anche lui cacciatore e che gli era sempre stato molto vicino, diventando per il ragazzo un secondo padre) aveva scoperto che il padre aveva lasciato ai figli una casa in quella piccola cittadina sperando che potessero vivervi una vita normale una volta risolta quella situazione. Qui, all’età di 32 anni, aveva poi trovato un lavoro come meccanico nell’officina della città ed aveva iniziato la sua nuova vita dopo aver convinto Bobby a trasferirsi al piano terra di quell’alloggio. Qualche settimana dopo il suo arrivo nella nuova abitazione si era trovato ad aprire la porta a due ragazze: Sarah, che aveva appena compiuto 20 anni ed era la figlia del pastore e che abitava nell’edificio di fronte con suo padre, e la sua amica Jessica. I lunghi capelli neri e gli occhi verdi di Sarah lo avevano subito colpito ed era stupito che volesse condividere la sua torta di compleanno con uno sconosciuto. Con il passare del tempo si accorse che ogni volta che transitava davanti a quella casa si voltava sperando di vederla e che la pensava sempre più spesso ma era anche fermamente deciso a non creare nessun tipo di legame. Sarah e la sua amica però cercavano di coinvolgerlo in ogni occasione e così si accorse che si era innamorato di lei. Ma la sua paura di legarsi nuovamente a qualcuno e vederlo morire come era successo con i genitori ed il fratello lo spingeva a fare di tutto per mantenere le distanze convinto che rimanere da solo fosse la cosa migliore per lui. Per questo quando Sarah decise di dirgli quello che provava per lui pensò che la soluzione migliore fosse quella di raccontarle tutta la sua vita nella convinzione di spaventarla ed allontanarla da lui. Ma le cose non andarono così: più Dean le raccontava quello che aveva passato prima di arrivare lì e più Sarah si innamorava di lui, qualcosa dentro di lei le diceva che quello sarebbe stato il padre dei suoi figli. La dolcezza dei suoi occhi ed il suo sorriso erano unici, tutto quello che aveva dovuto affrontare lo rendeva veramente speciale. Nonostante la ferma opposizione di suo padre quando lui le aveva chiesto se nonostante tutto quello che lui aveva fatto voleva sposarlo non aveva avuto esitazioni e poco più di un anno dopo quel loro primo incontro si erano sposati ed alcuni mesi dopo avevano scoperto che avrebbero avuto un figlio, il piccolo John, che adesso aveva tre anni e mezzo e che portava il nome del suo nonno paterno.

 
Sarah dalla cucina osservava il marito ed il figlio correre nel prato e si ritrovò a pensare a suo padre. Avevano sempre avuto uno splendido rapporto ma dopo la decisione di sposare Dean lui l’aveva messa di fronte ad una bruttissima situazione. Non accettando una scelta che riteneva avventata le aveva detto che se si fosse sposata con quel ragazzo si sarebbe dovuta dimenticare di lui e poche settimane prima del matrimonio se n’era andato senza farsi più sentire. Nonostante la tristezza, Sarah non aveva voluto rimandare le nozze per cercare di risolvere la situazione ed anche se in quegli anni aveva sentito spesso la sua mancanza non si era mai pentita di quella scelta: tutto ciò che aveva creato insieme a Dean la rendeva ugualmente felice. Vederlo lì accanto al loro figlioletto, vederli ridere e giocare felici, la faceva sentire realizzata. Ma proprio in quel momento un brivido le percorse la schiena e sentì che presto sarebbe cambiato qualcosa e pensò a sua madre e a come una cosa simile le fosse capitata qualche tempo prima della sua morte. Per dimenticare quel pensiero si decise a prendere la torta e raggiungere i suoi due amori. Il pensiero dei suoi genitori però l’aveva inquietata ed anche Dean si accorse che qualcosa la turbava. Quando John decise di correre in casa per portare un pezzo di torta al suo adorato zio Bobby, Dean ne approfittò per chiederle cos’era successo; si avvicinò a lei alle spalle, passò le sue mani lungo i suoi fianchi fino sulla pancia e stringendola dolcemente a sé le disse: “Cosa c’è che ti preoccupa?”. Nonostante il loro grande amore Sarah non gli aveva mai parlato della morte della madre nei particolari, limitandosi a dirgli che era morta in un incidente d’auto quando lei aveva dieci anni, e sentiva che parlarne in quel momento avrebbe solo peggiorato la sua situazione per cui si liberò da quel dolce abbraccio, si voltò per vedere i suoi occhi prendendogli le mani nelle sue e sorridendo gli disse: “Assolutamente nulla. Mentre vi osservavo dalla cucina ho ripensato al nostro primo bacio e a ciò che ha portato. Ti amo”. Dean non poté fare a meno di pensare che se qualche anno prima gli avessero detto che sarebbe stato così felice avrebbe risposto che era impossibile, che il suo destino era di fare il cacciatore e che nessuna donna lo avrebbe mai sposato, anche perché lui non l’avrebbe permesso, non avrebbe mai chiesto a qualcun altro di fare quella vita. Invece era lì, non solo aveva trovato il coraggio di lasciarsi alle spalle una vita che odiava ma aveva poi sposato una ragazza bellissima ed aveva un figlio: tutto ciò che aveva sempre sognato. Ricacciò le lacrime di felicità dentro di lui e rispose: “Baciare la figlia del pastore durante una festa della chiesa non fu esattamente una trovata intelligente. Nessuno avrebbe accettato che l’ultimo arrivato si presentasse così”. “Se tu non mi avessi baciata quella sera io non avrei mai trovato il coraggio di dirti che ti amavo e oggi non saremmo qui Dean. A 20 anni tutti mi vedevano solo come la figlia del pastore e i ragazzi avevano paura di chiedermi di uscire. Tu sei stato il primo a vedermi semplicemente come Sarah, a fregarsene di tutto e baciarmi … per di più in pubblico …” “E dopo sette anni non ti sei mai pentita di quella sera? Non hai mai pensato che senza quel bacio oggi, a 27 anni, la tua vita potrebbe essere migliore? ” “Assolutamente no! Hai reso stupenda la mia vita e per nulla al mondo rinuncerei a te e a nostro figlio. Ti sembrerà stupido ma sono sempre stata convinta che eravamo destinati a stare insieme” “Ti amo cucciola … amo nostro figlio … e mi prenderò sempre cura di voi … te lo prometto”. In quel momento non riuscì a trattenere le lacrime ma per sua fortuna arrivarono Bobby ed il figlio. Sarah aveva conosciuto quell’uomo già sulla sedia a rotelle e Dean glielo aveva presentato come suo zio. Quando le aveva raccontato la sua storia le aveva parlato anche di lui e la ragazza aveva iniziato a stimarlo tantissimo. Bobby aveva sempre visto nei due fratelli i figli che il destino gli aveva negato ed era sempre andato in loro aiuto dopo la morte del suo grande amico. Dal primo momento aveva fatto di tutto per spingere Dean nella braccia di Sarah convinto che fosse la ragazza perfetta per lui e da quando era entrata ufficialmente nella loro “stramba” famiglia (come gli piaceva definire la loro vita in comune) le aveva sempre dimostrato un grande affetto e anche la ragazza gli voleva bene: in quegli anni quando le era capitato di sentire la mancanza di suo padre parlare con lui l’aveva sempre fatta sentire meglio. Era diventato un secondo padre anche per lei e poi adesso c’era John che adorava le sue storie di mostri senza sapere che lo zio ed il suo papà gran parte di quei racconti li avevano vissuti veramente. “Non vi ringrazierò mai abbastanza” disse appena si fermò davanti a loro “mi avete dato una nuova famiglia”. Sarah non sapeva cosa dire mentre Dean se ne uscì con una delle sue solite battute; “Non mi starai diventando un sentimentale, vero?” disse lui.
La donna lo fissò sconsolata: come al solito veniva fuori quello che Sarah era convinta fosse il peggior difetto del marito, la sua capacità di fare battute di cattivo gusto quando voleva nascondere i suoi sentimenti. Dopo aver passato la vita a fingere ed essersi trovato spesso a dover coprire le sue paure comportandosi da “duro” era normale che alcune volte questo suo atteggiamento venisse ancora fuori ma mentre le persone che lo conoscevano bene capivano questo suo comportamento, e come lei e Bobby avevano imparato a dargli il dovuto peso, al di fuori della famiglia questo modo di fare veniva sempre frainteso e spesso diventava antipatico. Sarah avrebbe voluto che tutti potessero conoscere il vero Dean, quello che riempiva di affetto e di attenzioni lei e John e che si trovava a dover vivere con le angosce e le ferite del suo passato, con la costante paura di vedersi portare via tutto ciò che aveva ma che riusciva sempre a regalare un amore infinito alla sua famiglia. Svegliarsi insieme a lui a causa di un incubo era stata la cosa più difficile da superare nei primi mesi del loro matrimonio ma adesso sapeva che questa era una delle cose che aveva reso così salda la loro unione. Quante volte in risposta ai suoi tentativi di aiutarlo a superare quei momenti si era sentita dire “Tu non puoi capire” e subito dopo “Scusami” e aveva visto Dean piangere con la consapevolezza che niente di quello che poteva dire o fare in quel momento sarebbe servito ad alleviare il suo dolore, si limitava a stargli accanto abbracciandolo sperando che il suo amore con il tempo potesse aiutarlo a guarire o almeno ad alleggerire la sofferenza che provava. Era la figlia di un pastore ed era cresciuta sentendo parlare di angeli e di demoni, era consapevole di quale influenza potessero avere sulla vita degli uomini, ma ciò che lui aveva passato non se lo sarebbe mai immaginato. La consapevolezza di quante cose malvagie potessero esserci intorno a loro le faceva apprezzare pienamente ciò che di bello avevano. Anche se non era d’accordo, vista l’insistenza di Sarah in quegli anni Dean le aveva insegnato tutto quello che sapeva su come difendersi dal male. Quante volte le aveva ripetuto che insieme a lui sarebbe sempre stata in pericolo ma erano passati ormai sei anni e non era mai successo niente.
 
“Che ne dite di andare a fare una passeggiata al laghetto dei cigni?” disse ad un tratto Dean e “Giotta… giotta …” aggiunse John che adorava quel posto soprattutto per la giostra che c’era. “Andate voi ragazzi io resto qui in giardino a godermi questa splendida giornata di sole” rispose Bobby che in realtà come al solito cercava ogni pretesto per lasciali da soli. A Sarah dispiaceva lasciare solo l’uomo anche la domenica ma lui insistette e siccome le era impossibile dire di no a Dean e al figlio si avviarono loro tre verso il laghetto. Questo piccolo lago era al centro del parco cittadino ed era popolato da diversi cigni che in quel periodo avevano anche i loro cuccioli e distava solamente una ventina di minuti da casa loro. Era la meta domenicale preferita dalle famiglie del luogo che volevano passare un po’ di tempo nel verde con diversi percorsi attrezzati per ogni esigenza ed un’area riservata ai giochi per i bambini proprio vicino al laghetto. Arrivati lì percorsero il solito tragitto per giungere alle giostre. Ogni volta Sarah si stupiva di quanto potesse correre un bambino di tre anni e si fermava solo quando finalmente arrivava alla sua giostra preferita. Era arrivata in quella città circa due anni prima della morte della madre e quel posto era stato la loro prima, e sempre preferita, meta; là aveva tanti ricordi legati a lei ed in particolare le passeggiate primaverili alla scoperta dei più diversi fiori. Dalla morte della madre ci andava solamente quando la sua amica Jessica la obbligava, senza di lei quel posto non era mai più stato lo stesso, ma poi aveva incontrato Dean ed insieme a lui quel luogo aveva riconquistato la bellezza di quando vi andava con sua madre, aveva ripreso a passare interi pomeriggi lì e ad esserne felice. Era lì che durante quella famosa festa lui l’aveva baciata per la prima volta ed era lì che gli aveva detto che sarebbero diventati genitori. Ed adesso ogni volta che era lei a venirci come mamma era ancora più bello: ogni cosa vista con gli occhi del figlio aveva un significato diverso. Come al solito incontrarono diverse persone conosciute e così chiese a Helen, un’insegnante sua collega che aveva una figlia della stessa età di John, e a suo marito se potevano badare per qualche minuto a suo figlio mentre lei e Dean andavano al laghetto ma in quel momento il bambino ed Emily, la figlia di Helen, scesero dalla giostra e così decisero di andare tutti insieme a vedere i cigni. Vedere i due piccini mano nella mano faceva sorridere i quattro genitori e Dean e Jess già facevano progetti sul loro futuro mentre Sarah e l’amica sorridevano a sentire i loro discorsi. Arrivati alla zona dove vi era il maggior numero di cigni si sedettero su una panchina e si godettero il panorama mentre parlavano della festa che ci sarebbe stata fra tre settimane in quel parco. L’idea di fare una festa di primavera era stata della moglie del nuovo pastore per festeggiare un anno dal loro arrivo in città. Sarah ed Helen avevano preso l’impegno di organizzare il buffet visto che erano a contatto con molti genitori e la cosa non era stata così facile come avevano pensato. Alla fine Sarah avrebbe contribuito alla preparazione delle torte ed Helen si sarebbe occupata delle bibite. Sarah adorava cucinare dolci ed aveva deciso di provare una torta che sua madre le preparava spesso e della quale aveva da poco ritrovato la ricetta in un suo vecchio quaderno. Quella stessa torta che aveva preparato nel pomeriggio per la sua famiglia. “Andiamo a prendere qualcosa da bere? Sicuramente i bambini avranno sete” chiese Jess e così lui e Dean si avviarono verso il chioschetto poco distante. I due uomini avevano stretto una forte amicizia fin dal primo giorno in cui si erano conosciuti e Jess era la persona con cui Dean andava maggiormente d’accordo. A volte lui aveva la sensazione che l’amico potesse capirlo più di chiunque altro, aveva la percezione che sapesse più di quanto dicesse. Lui ed Helen si erano trasferiti lì da circa due anni e subito la donna e Sarah erano diventate amiche oltre che colleghe in quanto insegnavano alla stessa classe ed erano felici che anche i loro mariti avessero stretto una bella amicizia. Dean aveva proposto al proprietario dell’officina dove lavorava di assumerlo visto la mole di lavoro che c’era sempre e così avevano iniziato a lavorare insieme. “Oggi sei più silenzioso del solito, sei preoccupato? C’è qualcosa che non va?” chiese a Dean quando furono soli. “Tutto ok! È solo che questa settimana all’officina c’è stato parecchio lavoro e sono stanco” rispose lui anche se in realtà era tutto il giorno che si sentiva osservato e non capiva il perché. “Mi spiace averti lasciato solo ma mio padre si è sentito male e non potevo non andare da lui” “Non ti preoccupare … spero che stia meglio …” “Leggermente meglio ma purtroppo il suo cuore è sempre più malandato … Io ed Helen stiamo provando a dare un fratellino o una sorellina ad Emily. Entrambi siamo figli unici e fin da piccoli abbiamo desiderato una famiglia numerosa. Tu avevi un fratello, vero?”. Dean avrebbe voluto dirgli che non erano affari suoi e che non gli andava di parlarne ma non poteva. Cercò di farsi coraggio e raccontò che era morto in un incidente poco prima che lui si trasferisse lì ma si accorse che l’amico lo guardava in modo strano come se sapesse che gli stava nascondendo qualcosa.
Al ritorno Dean si voltò per controllare dove fossero John ed Emily e poco distante da loro vide una figura che non si sarebbe mai aspettato di vedere lì, che non poteva essere lì, ma fu una questione di pochi secondi per cui pensò di essersi immaginato tutto ma la cosa lo rese irrequieto. Con la scusa delle bibite si avvicinò ai bambini e li convinse ad andare a sedersi con loro. In quel modo se fosse successo qualcosa di strano li avrebbe avuti vicino e sarebbe stato più facile difenderli. Si accorse che aveva ricominciato a pensare come un “cacciatore” e la cosa non gli piacque.
 
La sera dopo cena decise di scendere a raccontare a Bobby quello che era successo al parco ma anche l’uomo gli disse che era impossibile, che sapevano entrambi che era morto e che non poteva essere tornato. “Non puoi continuare a vivere nel passato Dean, non è giusto! È sbagliato per te ed è scorretto nei confronti di Sarah e di vostro figlio. Loro si meritano tutta la tua attenzione ed il tuo amore” “Pensi che non lo sappia, Bobby? Vorrei scordare tutto quello che è successo prima di conoscere Sarah. E qualche volta ci riesco. Ma oggi quando mi sono voltato per controllare dove fosse John e mi è sembrato di vederlo lì  fra gli alberi poco distanti da noi ho avuto paura. E se fosse stato un grande sbaglio sposare Sarah? Se lei e John si trovassero in pericolo perché sono le persone che amo di più? Se non fossi capace di proteggerli? In fondo anche la mamma voleva una vita normale e desiderava che i suoi figli non subissero quello che aveva passato lei … ed invece guarda come siamo cresciuti io e Sam”. L’uomo avrebbe desiderato prenderlo a schiaffi, sapeva che se ce ne fosse stato bisogno Dean sarebbe stato capace di difendere la moglie ed il figlio, in fondo l’aveva sempre fatto anche con il fratello. Ma conosceva anche la sua grande paura di perdere nuovamente tutto, di vedersi portare via le persone che avevano ridato un senso alla sua vita. L’incontro con Sarah gli aveva restituito la voglia di vivere e la nascita di John lo aveva spinto a credere in un futuro migliore. Vederselo lì davanti così spaventato e con le lacrime che gli rigavano il viso era per il vecchio uomo un dolore insopportabile. Non poteva pensare che tutto tornasse come prima, il suo ragazzo non se lo meritava. Se solo avesse potuto ancora camminare gli avrebbe detto che c’era lui ad aiutarlo a proteggerli, ma cosa poteva pretendere di fare inchiodato su una sedia a rotelle? I due uomini passarono qualche istante in silenzio, fissandosi. L’affetto che li legava traspariva da quegli sguardi. “Comunque in questa casa sono al sicuro, adesso torna da loro” si limitò a dire Bobby.
 
Tornato al piano superiore Dean si fermò davanti alla camera del figlio e decise di entrare. Adorava osservarlo mentre dormiva. John era il suo piccolo angelo ed avrebbe potuto passare l’intera notte lì a guardarlo chiedendosi come potesse essere vero tutto ciò. “Incontrare la tua mamma ed avere te sono state le cose più belle che mi siano mai capitate. Mi avete aiutato a lasciarmi alle spalle tutto il mio passato e a guardare al futuro con felicità. Voi due siete tutta la mia vita adesso ma perché qualcuno lassù ha voluto darmi tutto questo dopo quello che ho fatto?” “Perché nonostante tutto sei sempre stato una persona giusta e buona, amore mio”. Dean si voltò di scatto e vide Sarah in piedi vicino alla porta della camera, indossava la camicia da notte bianca con tante roselline blu che le aveva regalato lui per il suo ultimo compleanno: quanto era sexi con quell’abitino che le arrivava al ginocchio. “Sarah … io …”. Quegli occhi verdi e quel sorriso avevano ridato un senso alla sua vita, era solo grazie a lei che aveva trovato il coraggio di andare avanti ed anche quando era convinto che Sarah non sarebbe mai diventata sua moglie la semplice consapevolezza della sua esistenza lo aveva spinto a non mollare. “Sei un padre ed un marito meraviglioso Dean” aggiunse lei baciandolo. “Oggi al parco Jess mi ha raccontato che lui ed Helen vorrebbero un altro figlio; e se provassimo anche noi a dare una sorellina al nostro angioletto?” “Potrebbe anche essere un altro maschio” “Questa volta avremmo un femmina, me lo sento. La nostra piccola Constance, lo stesso nome di tua madre”. Quando Sarah lo aveva convinto a dare al figlio lo stesso nome del nonno Dean aveva insistito nel farle promettere che quando avrebbero avuto una figlia le avrebbero dato il nome della nonna materna. Dopo quella frase Sarah lo guardava senza sapere cosa dire. Per la prima volta dopo la nascita di John sentiva che era giunto il momento di dare la vita ad una nuova creatura. Dean la prese in braccio e la portò in camera loro.
Il piccolo John però non rimase solo. Qualcuno aveva assistito a tutta la scena ed era rimasto lì con il bambino lasciando che i genitori concepissero la sua sorellina: era l’angelo protettore di questa famiglia, una vecchia conoscenza di Dean al quale era rimasto molto legato. Ne avevano passate tante nei due anni trascorsi insieme ed adesso il suo compito era proteggere la sua nuova famiglia. 
  
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