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Autore: Soe Mame    09/11/2011    7 recensioni
- Un attimo! - intervenne Yugi, con un inquietante sospetto: - Vi hanno dato sei mesi per la realizzazione... quando? -.
Tutti gli sguardi furono puntati sul Regista.
La risposta che arrivò fece gelare il sangue ai presenti: - Sei mesi fa. Oggi è l'ultimo giorno disponibile, dobbiamo consegnare le opening domani mattina. -.
- State dicendo che abbiamo circa quindici ore per girare cinque opening a basso costo? - riepilogò Seto, quasi a denti stretti.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Qualunque riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

OUVERTURE 02



- Ora devo assolutamente andare. - esclamò di colpo Pegasus, alzandosi di fretta dalla sua postazione e recuperando il suo cappotto rosso con un gesto nervoso.
- Problemi con la vostra azienda, signor Crawford? - domandò il Regista, senza eccessivo interesse, mentre faceva mente locale per la sceneggiatura della seconda opening, Shuffle.
- N-no... - rispose lui, a disagio, sbrigandosi a rivestirsi: - E' che vorrei evitare certi incontri... - spiegò, vago, quasi fuggendo dalla regia.
- Good-bye! - salutò, con un sorriso tirato, rivolto alla telecamera che lo proiettava sul maxischermo, per poi letteralmente scappare dal cubo grigio con una non indifferente velocità.
- ... ma che gli è preso? - chiese Anzu, perplessa.
- Mah... - risposero i tre ragazzi con lei, alzando le spalle, gli sguardi fissi sulla porta da cui avevano visto fuggire l'uomo.
- Sembrava... - mormorò soavemente Mary, rimasta alquanto sorpresa dell'improvviso comportamento del signor Crawford: - ... istinto di sopravvivenza. - commentò a bassa voce, per poi tornare alla schermata con Paint, la sua attenzione per Pegasus ormai completamente sparita.
Pegasus era rapidamente svanito anche dalle menti di Yugi, Jonouchi, Anzu e Honda, che avevano raggiunto i paraventi per cambiarsi d'abito in vista della seconda opening.
Da un'altra parte imprecisata del cubo, Atem si lasciò cadere su una sedia, conscio del fatto di dover tornare al suo compito; la testa reclinata indietro, osservò i pannelli che sembravano dover essere usati per Shuffle: ce n'era uno che raffigurava quelli che sembravano dei grattacieli, mentre un altro era...
"La stele?" si rese conto il Faraone, sgranando gli occhi: si trattava della stele raffigurante il duello tra lui e suo cugino Seth, posta d'innanzi ad un pannello con sopra disegnato una specie di incrocio tra la Via Lattea e una foto sfocata di Saturno.
"Ma... quella stele... l'inizio e la fine di tutto, ciò che è sopravvissuto nel tempo e nella mia memoria, quel crudele duello... che cavolo c'entrano Saturno e la Via Lattea?" si chiese, non capendo, mentre io ancora mi chiedo come lui faccia a conoscere e a sapere come sono fatti Saturno e la Via Lattea.
"Lasciamo stare..." sospirò, senza neppure provare a pensare cosa il Regista gli avrebbe chiesto di fare.
Preferiva saperlo sul momento e soffrire di meno.
- Le riprese hanno affaticato così tanto le tue regali membra, sommo re? -
Quando si vide quegli occhi chiari apparirgli davanti, Atem sussultò: - Bakura! -.
- Oh, sono onorato che il sommo re ricordi il mio nome... - rise l'altro, mentre il Faraone si alzava e si voltava verso di lui.
Nel farlo, pestò inavvertitamente qualcosa a terra: quando abbassò lo sguardo, si accorse che era una fangirl riversa al suolo, priva di sensi.
E non era l'unica: svariate altre fanciulle tappezzavano il pavimento con i loro corpi inerti e svariato sangue dalle cavità nasali.
- Ma... ma... - balbettò Jonouchi, gli occhi castani completamente spalancati, accorso sul posto insieme a parte del cast.
- E' una strage! - riuscì ad esclamare Anzu, alla vista del un filino macabro spettacolo.
- Troppi gnocchi in una volta... - spiegò saggiamente Mana, galleggiando accanto a loro senza scomporsi.
- O forse è solo Bakura che porta sangue ovunque vada. - commentò Yugi, a metà tra lo shock irreversibile e la calma tantrica, cercando di risvegliare una ragazza scuotendola per una spalla.
Fortunatamente, Shizuka, tenuta per mano da un'ammutolita Mai, era già stata bendata per la scena che avrebbe dovuto girare, quindi non vide l'inquietante moquette.
- Oh, Bakura! - salutò il Regista, spuntando fuori da chissà dove: - Hai fatto quel che ti avevamo chiesto? -.
- E' tutto lì. - rispose il diretto interessato, con stampato sulla faccia il suo eterno sorriso maligno, indicando due grossi sacchi accanto a sé.
- Perfetto! - esclamò il Regista, mentre due assistenti trascinavano via i sacchi e il loro ignoto contenuto: - Vai pure al trucco e tieniti pronto per la terza opening! -.
- Terza opening? - ripeté Bakura, alzando un sopracciglio bianco: - Siete già arrivati alla terza? -.
- No, alla seconda, ma per questa useremo immagini di repertorio. - spiegò l'uomo, con un sorriso bonario: - E' per adeguarci, dato che non siamo riusciti a rintracciare Shadi... -
- La verità... - intervenne Seto, apparso dal nulla con indosso la sua fidata giacca bianca inamidata e tornato del suo colorito normale: - ... è che eravate certi che non sarebbe arrivato in tempo, quindi avevate già preparato delle immagini di repertorio che vi seccherebbe dover buttare. -.
Il Regista strabuzzò gli occhi: - E voi come lo sapete, signor Kaiba? - balbettò, colto alla sprovvista.
Seto non rispose, limitandosi ad un ghigno di trionfo.
- Come vi pare. - disse Bakura, tranquillo, sfilandosi la lunga giacca rossa e lanciandola a terra con nonchalance, rimanendo con soltanto un corto gonnellino scuro, svelando il bronzeo fisico statuario che già si intravedeva dalla casacca aperta: - Mi affido a voi, truccatrici! Fatemi vedere cosa sapete fare! -.
Non si sa quando, accanto al bandito si erano materializzate alcune ragazze con matite per occhi tra i capelli, armate di ciprie, trucchi, pettini e phon, che prontamente trascinarono via Bakura in un tripudio di urla esaltate.
Quando sparirono, calò il silenzio.
- ... no, scusate. - riuscì a dire Jonouchi, sbattendo più volte le palpebre: - ... vogliono truccare quello lì? Voglio dire, incipriarlo e tutto, fargli quello che hanno fatto all'Altro Yugi? -.
- Quello che io ho fatto da solo. - lo corresse Atem, senza una particolare intonazione.
- Beh, ovvio! - sorrise il Regista, mentre dava ordine ad alcuni assistenti di ultimare i preparativi per la opening: - Devono dargli l'aspetto che ha avuto quand'era nel corpo di Ryou! -.
Silenzio.
- E come ca**o pensano di fare? - quasi urlò il ragazzo dai capelli biondi, scioccato: - Ryou è la metà di Bakura, nessuno riuscirebbe mai a- -
- Ehi, ma dove sono finite tutte? - saltò su Yugi, dopo essersi accorto di star scuotendo il nulla: tutte le fangirls, il sangue e persino la giacca rossa di Bakura erano spariti.
I presenti - Yugi, Atem, Jonouchi, Anzu, Mana, Mai e una Shizuka che non riusciva a capire cosa stesse succedendo - si strinsero tra di loro con inquietudine; Seto, dal canto suo, se ne strafregò.
Fu in quel momento che, davanti ai loro occhi, passò Ryou, vestito da massaia, con tanto di cuffia e grembiule, la giacca rossa di Bakura buttata su una spalla e uno spazzolone in una mano, intento a lavare il pavimento canticchiando: - Ryou casa mia! Ah-ah! Ah-ah! Ammoniaca detergente super profumata! Ah-ah! Ah-ah! -.
Così come era apparso, Ryou svanì dalla visuale del gruppetto, che non osò commentare.
- D'accordo... - sospirò Seto, spezzando quel nuovo silenzio e cercando di mantenere il controllo ad un passo dall'esasperazione: - Possiamo cominciare le riprese o ci sono altri spogliarelli? -.
- Oh, cominciate pure... - rispose una voce tranquilla, alle loro spalle: - Sono proprio curioso di vedere come si gira un'opening. -.
Quando tutti si voltarono in direzione di quella voce, i loro sguardi incontrarono un ragazzo dalla pelle di bronzo, languidamente appoggiato ad una parete, le braccia conserte, che li osservava con una strana soddisfazione negli occhi violetti.
- M-malik! - balbettò Yugi, sbattendo più volte le palpebre, quasi non credesse ai propri occhi: - C-come sei... -
Con indosso solamente quella che sembrava una lunga gonna nera, a torso nudo, le braccia fasciate da bracciali d'oro e il collo ornato da un collare dorato, Malik-
- Sembri appena uscito da un bordello! - esclamò Jonouchi, sgranando gli occhi castani: - ... e non come cliente. -.
- Jonouchi! - lo richiamò Anzu, sconvolta.
- E' vero! - riconobbe Mana.
- In effetti... - commentò Mai, indecisa se dare ragione o meno al ragazzo.
- Oniichan, non essere scortese! - fece Shizuka, voltando la testa nella direzione da cui aveva sentito provenire la voce del fratello: - Tutti i mestieri sono meritevoli di rispetto! -.
Stranamente, Malik sorrise: - E' per questo. - spiegò, voltandosi e mostrando le incisioni che gli sfiguravano l'intera schiena, scostandosi i lunghi capelli biondi e facendo tintinnare i suoi orecchini d'oro.
- ... i tuoi spogliarelli persistono anche nelle opening? - notò Jonouchi, senza sapere esattamente come reagire.
- Malik... - esordì improvvisamente una pacata voce femminile: - .... quelle sacre incisioni dovrebbero rimanere nascoste. -.
A parlare era stata una donna appena apparsa vicino al ragazzo: aveva la sua stessa pelle scura, il suo stesso tipo di bellezza delicata, ma i lunghi capelli della donna erano neri e i suoi grandi occhi erano azzurri, del kohl che ne risaltava la forma, come quelli del fratello minore Malik.
- Dovrebbero... - concordò il ragazzo, tranquillamente: - Ma, ormai, queste sacre iscrizioni sono state viste da moltissime persone, sarebbe inutile tenerle ancora nascoste... - spiegò, senza scomporsi.
A quelle parole, tutti i presenti si scambiarono degli sguardi confusi.
- ... ma da quanto tempo Malik e Isis sono qui? - riuscì a dire Anzu, perplessa: - Perché prima non li abbiamo notati? -
- In questo cubo ci sono delle presenze che noi non siamo in grado di vedere... - mormorò Yugi, serio, facendo rabbrividire gli altri.
- A proposito, ma dove sono tutti gli altri? - chiese Mai, guardandosi intorno e individuandoli senza troppa fatica: Honda e Otogi erano in un angolo lontano, impegnati a fare cubi - o dadi...? - con il cartoncino avanzato dalla postazione del Dungeon Dice Monsters, mentre Mokuba, tenendo in mano il vestito della principessa Adena, stava supplicando Kisara di incenerirlo.
- Su, su, cominciamo le riprese! - la voce del Regista, accompagnata dal battere delle sue mani, riportò tutti a ciò che li stava aspettando: un'opening.
Ed era solo la seconda su cinque.
- Atem in scena, il Faraone Atem in scena! - chiamò l'uomo, dando ufficialmente inizio alle riprese di Shuffle.
Ormai ripresosi dai dolori causatigli dalla corda, Atem si avvicinò al Regista, in attesa di indicazioni.
- Allora, vai davanti alla stele. - gli spiegò quest'ultimo, indicandogli la tavola di pietra che lui stesso aveva già notato: - In questa prima scena, tu emergi dalla stele, come fosse acqua. Però stai quasi volando, quindi dovrai di nuovo essere legato. - concluse, con un gran sorriso.
Gli occhi di Atem assunsero la forma di due perfette sfere viola.
- Un attimo! - li interruppe una voce squillante, subito seguita da una svolazzante Mana: - Posso usare la mia magia per far volare il principe, così non ci sarà bisogno delle corde! -.
- No, Mana. - la fermò Mahad, deciso, apparendo all'improvviso al suo fianco, dopo essere stato chissà dove per tutto quel tempo: - Far volare altre creature è una magia molto complessa, è meglio che sia io a far volare il nostro divino Faraone. -.
- Ma io l'ho studiata! - protestò Mana, gonfiando le guance piene di fard: - Guarda! - esclamò, puntando il bastone nodoso che portava con sé contro una sedia.
Non appena lo fece, la sedia esplose in un fuoco d'artificio di schegge di legno.
Silenzio.
- Mahad. - disse Atem, lo sguardo d'ametista fermo come non mai: - Mi affido a te. -.
- Sì, mio divino Faraone. - rispose il mago, chinando il capo e portandosi una mano al cuore.
- ... eppure ero sicura fosse quella... - rimuginò la giovane maga, gli occhi resi verdi dalle lenti a contatto puntati verso l'alto soffitto del cubo, allontanandosi mantenendosi a pochi centimetri dal pavimento.
Il Regista, intanto, si era posizionato davanti alla stele insieme al cameraman, pronto a dare inizio alle riprese effettive.
Fu in quel momento che udì una voce femminile a pochi centimetri dall'orecchio: - Spero che la stele non subisca danni. - gli sussurrò, con un tono tanto tranquillo da risultare sinistro: - Ho accettato di prestarvela per girare le opening: confido nella vostra cura e mi auguro che non venga intaccata. -.
Con nonchalance, Isis Ishtar sfiorò la collana dorata che portava al collo, la Collana del Millennio, che le donava il potere di vedere il futuro e il passato.
E, come tutti gli Oggetti del Millennio, poteva darle modo di fare un bel Gioco delle Ombre.
- N-non temete, signorina Ishtar. - rispose il Regista, in un sorriso tirato, non faticando ad intuire il significato nascosto di quella frase: - La vostra stele sarà al sicuro. -.
Il volto della donna rimase impassibile; si limitò ad annuire, lo sguardo fermo sull'uomo d'innanzi a lei.
Nel frattempo, i vari personaggi, tra cui anche Honda, Otogi, Mokuba, Kisara - che, alla fine, non aveva incenerito il vestito, preferendo nasconderlo - e Ryou - liberatosi del vestito da massaia -, si erano sistemati a semicerchio dietro il cameraman, mentre Atem si era portato davanti alla stele, lasciando che la magia di Mahad lo facesse levitare.
- Vieni semplicemente avanti, Atem! - gli disse il Regista, calmatosi, facendogli un cenno da dietro l'uomo con la cinepresa: - Poi il nostro grafico penserà a fare l'effetto emersione con Photoshop! -.
Girare la scena non fu eccessivamente difficile, era come nuotare.
... peccato che Atem non sapesse nuotare.
Così, dopo una capriola a vuoto e uno sbattere di braccia come se stesse annegando nell'aria, Yugi s'impietosì e decise di fargli un corso di nuoto in soli due minuti: Atem non aveva imparato a nuotare, ma era riuscito a girare la scena senza auto-frullarsi.
Miracolosamente, era riuscito a non ricevere sul naso il Puzzle d'oro che portava al collo.
- Perfetto, ora mi servite tutti e due! - esclamò il Regista, prendendo da parte i due piccoli punk e portandoli davanti ad un gruppo di specchi.
Il loro numero era impossibile da calcolare, potevano essere dieci, venti, cento o soltanto due: ogni specchio si rifletteva nell'altro, creando un intricato labirinto di immagini identiche.
Fu nel vedere improvvisamente un migliaio di Atem e un migliaio di Yugi che Anzu svenne sul colpo, presa al volo da Jonouchi, seguita a ruota da un vasto gruppo di fangirls riapparse chissà dove e ripresesi chissà quando - appena in tempo per svenire di nuovo - e da Mary, che perse elegantemente i sensi, accasciandosi sulla propria poltroncina come una splendida principessa.
- L'ho detto io che ci sono troppi gnocchi! - ricordò Mana, annuendo da sola alla sua affermazione.
- Adesso, dovrete semplicemente camminare verso uno specchio. - spiegò il Regista, portando avanti Atem: - Prima il Faraone, poi Yugi. -.
Atem annuì e nell'aria risuonò l'ormai abituale urlo: - Azione! -.
Era un po' complicato riuscire a capire quale fosse un vero spazio tra due specchi e quale un semplice riflesso.
Il giovane sovrano riuscì ad intuire di che natura fosse lo spazio verso cui si era diretto, la sua immagine che si avvicinava sempre di più: il suo naso dolorante gli disse che quello spazio era un riflesso.
- Altro me! - lo chiamò Yugi, in un sussulto, correndo nel labirinto di specchi, per poi schiantarsi in un riflesso di Atem.
- Aibou! - urlò l'altro, spaventato, accorrendo verso il suo piccolo partner, salvo sentirsi nuovamente colpire la faccia da una lastra che rifletteva l'immagine del suo Aibou ferito.
- Queste opening si stanno rivelando pericolose... - sussurrò Mai, sconvolta nel vedere i due poveri ragazzi continuare a vagare e sbattere in quella serie di specchi.
- Oh, no... - fece Shizuka, che aveva avuto l'astuta idea di alzarsi le bende per poter vedere la scena.
- Sarebbe il caso che qualcuno li tirasse fuori... - notò Isis, esitante, indecisa sul da farsi.
- Smettetela di fare gli idioti! - tuonò Seto Kaiba, allargando le braccia finora tenute conserte: - Possibile che dobbiate rendervi ridicoli davanti a tutti? -.
- Ma queste lastre ci impediscono di capire dove andare... - pigolò Yugi, il naso di nuovo sanguinante, ma Seto lo interruppe: - Non cercare scuse, Yugi, è inutile che cerchi una giustificazione arrampicandoti sugli specchi! -.
- Arrampicarsi sugli specchi... - ripeté Atem, pensieroso, alzando lo sguardo verso lo specchio che lo rifletteva a terra, dopo l'ennesima caduta a seguito dell'ennesimo scontro.
Fu così che il Faraone, non so neppure io che sono l'autrice come, scalò quella superficie riflettente, fino a raggiungerne la cima, rimanendovi in precario equilibrio.
- Aiiiiiboooooou! - urlò, chiamandolo, la sua voce si diffuse per tutto il labirinto di specchi, fino a raggiungere le orecchie del povero piccolo Aibou.
- Altro me! - rispose, a voce alta, alzando i grandi occhi e vedendolo appollaiato in cima ad uno specchio: - Sono qui! - gridò, sbracciandosi.
- Aibou! -
- Altro me! -
- Ti tirerò fuori da lì! -
- Ti aspetterò, Altro me! -
- Anche se non so esattamente quanto ci metterò, io ti libererò! -
- Ti aspetterò per sempre, Altro me! -
- Aibou! -
- Altro me! -
- ... quanto dura questa scena patetica? - chiese Seto, alzando un sopracciglio scuro.
- Ehi, era un momento molto commovente! - protestò Mana, infastidita per l'interruzione, mentre Kisara le rubava un pop-corn dal bustone che aveva in mano.
- Seto Kaiba è un insensibile. - decretò Honda, annuendo da solo, seguito a ruota da un Otogi troppo impegnato con un pacchetto di patatine per far caso alla frase a cui lui stesso stava dando retta.
- Ehi, smettetela di ingozzarvi! - li riprese Jonouchi: - Almeno evitate di farlo davanti a me! - esclamò, impossibilitato a rubare pop-corn o patatine a causa del corpo svenuto di Anzu che ancora aveva tra le braccia.
- E anche di fronte a me! - puntualizzò Mai, dando un altro sorso alla sua bibita dietetica al cioccolato extra-fondente con tonnellate di calorie (?).
Seto, in tutta risposta, li ignorò. Ma c'è chi giura di averlo visto accettare un pop-corn da Kisara.
- Aibou! -
- Altro me! -
- Qualcuno tiri fuori Yugi dal labirinto e tiri giù Atem da quello specchio! - si decise finalmente a ordinare il Regista, fino a quel momento troppo preso dal contemplare cotanta idiozia.
Tutti i presenti misero via malvolentieri le cibarie, capendo che era giunto il momento di tornare al lavoro.
- E' stata una scena molto toccante. - sospirò Isis, finendo il suo cocktail indefinito.
- Soprattutto per loro. - annuì Malik, il cocktail intoccato, visto che non aveva fatto altro che giocherellare con i cubetti di ghiaccio.
- A proposito... - si accorse Mana, lo sguardo ad un corpo riverso a terra: - ... il maestro è svenuto. -.
Alla fine, Mahad riuscì a riprendersi e, in volo, recuperò Atem dalla cima dello specchio; sfilatosi il Puzzle dal collo, il Faraone, tenendolo per la catena, aveva fatto sì che Yugi vi si aggrappasse, riuscendo a portarlo fuori dal labirinto insieme a lui grazie al potere del Mago Nero.
Una volta usciti da quell'infernale intreccio di specchi, soccorsi dalle premurose fangirls, Atem e Yugi rimasero abbracciati, praticamente incollati l'uno all'altro, rifiutandosi di staccarsi.
- Yugi, devi girare anche tu una scena con lo specchio... - si avvicinò il Regista, salvo venire incenerito da un'occhiataccia rossastra di Atem, che ancora stringeva a sé il suo Aibou ferito.
- Altro me... - mormorò Yugi, debolmente, scostandosi appena da lui: - Per il bene della opening... io girerò la scena con lo specchio... -.
Gli occhi di Atem tornarono viola, preoccupati: - Ma... sei sicuro, Aibou? E' pericoloso, potresti ferirti ancora di più! -.
Il più piccolo annuì, ma il suo sguardo era deciso: - Sono pronto ad affrontare anche questo, Altro me. -.
Detto ciò, gli prese il Puzzle delle mani, dato che se lo scambiavano a seconda di chi si trovava in scena, si alzò dal pavimento e si avviò verso lo specchio più vicino, senza perdere di vista tutti gli altri, usandoli come punto di riferimento: "Se mi perderò, mi basterà cercare loro!".
E Atem, rimasto seduto a terra, osservava il suo Aibou andare incontro a quegli specchi maligni, pronto a rischiare se stesso per girare la seconda opening...
- Yugi! - urlò Jonouchi, con una ancora svenuta Anzu fra le braccia: - Noi crediamo in te! -
- Ce la farai! - esclamò Mai, stringendo i pugni.
- Yugi! - lo chiamarono Honda e Otogi, incoraggiandolo.
- Che grande coraggio... - ammirò Shizuka, gli occhi lucidi.
- Sulle spalle di quel ragazzo grava un altro terribile peso... - mormorò Isis, giungendo le mani.
- In un modo o nell'altro ne uscirà vivo. - disse Malik: - ... credo. -.
- Andrà tutto bene, Yugi-chan! - gridò Mana, sbracciandosi.
- Andrà tutto bene. - ripeté Mahad, serio, guardando il giovane avvicinarsi sempre di più agli specchi.
Ryou e Mokuba erano ammutoliti, incapaci di esprimere la propria preoccupazione se non con sguardi timorosi.
- Aibou... - sussurrò Atem, in ginocchio: - Nonostante il pericolo, tu hai accettato di affrontare questa prova da solo... Sono sicuro che vincerai, Aibou! -.
- E che tragedia, sta solo camminando verso uno specchio! - sbottò Seto, esasperato.
- Sì, ma hai visto anche tu quanto quegli specchi possano risultare pericolosi... - gli fece notare Kisara, al suo fianco, preoccupata per la sorte di Yugi.
Il piccolo Yugi, tanto piccolo quanto forte, alla fine, riuscì a girare quella terribile scena senza riportare ulteriori ferite.
Tranne il semisoffocamento che seguì quando finì nuovamente in balìa di Atem.
Fu in quel momento che le fangirls svenute, Anzu e Mary si risvegliarono.
- ... per fortuna che non hanno assistito... - commentò Mokuba, a bassa voce.
- Oh, Anzu! - si accorse il Regista, come se la vedesse per la prima volta: - Ti sei svegliata giusto in tempo! Per questa scena servi tu! -.
- I-io? - balbettò Anzu, confusa, indicandosi.
- Sì, proprio tu! - rispose il Regista, prendendola per un polso e trascinandola davanti al pannello con i grattacieli.
Uno degli assistenti, armato di ventilatore, si mise vicino al pannello, mentre il Regista richiamava i due piccoli punk: - Atem, Yugi! Tocca ancora a voi! -.
Jonouchi e Honda furono costretti a spingerli verso l'uomo, data la loro scarsa voglia di tornare in scena così presto.
- Spostate un po' il pannello! - stava dicendo il Regista, a due assistenti: - Così sembrerà che il paesaggio si muova. Quanto a voi... - disse, puntando il dito contro Yugi e Atem: - Dovrete semplicemente camminare verso la telecamera, ai lati di Anzu, mentre lei rimarrà ferma ad osservarvi. -.
I due ragazzi e la ragazza osservarono a lungo il Regista, in silenzio.
A parlare fu il Faraone: - ... e che senso avrebbe, questa scena? -.
- E' pregna di profondo significato! - rispose il Regista, mettendo lui e il suo Aibou ai lati di un'imbarazzata Anzu.
- Continuo a non capire... - fece Yugi, sinceramente perplesso.
- Non c'è bisogno di capire! - intervenne la ragazza, completamente rossa in viso: - Giriamo questa scena e proseguiamo, o non finiremo mai! -.
- Gli uomini non possono capire... - sospirò Mai, a bassa voce, udita solo dalla vicina Shizuka.
- Io mi chiedo perché le turbe amorose di quella là debbano stare nella opening. - sibilò Mary, stizzita, i meravigliosi occhi d'arcobaleno ridotti a fessure: - Come se fossero una cosa portante della storia. Tzk! -.
La strana sequenza fu girata, seppur in modo curioso: di tanto in tanto, un assistente copriva metà dell'obiettivo della telecamera con un cartoncino nero, a volte c'erano degli zoom, a volte il cameraman spostava l'inquadratura su uno dei due punk.
Nessuno aveva idea del possibile risultato ma, soprattutto, del senso di quella scena - tranne, per quest'ultimo, le ragazze.
- Perfetto! - esclamò il Regista, mettendo mano al cellulare e contattando il grafico in regia: - Adesso aggiungi quell'immagine di repertorio della signorina Ishtar... -
- Anche tu hai a che fare con le turbe amorose di Anzu? - si stupì Malik, rivolto alla sorella.
A quanto sembrava, anche Malik aveva intuito il senso di quella scena.
- No. - fu la semplice risposta di Isis: - Ero rimasta, con la censura, ad una proposta a luci rosse a Seto Kaiba, ma potrebbe essermi sfuggito qualche risvolto yuri o eventuali dodecagoni amorosi di indefinita provenienza e senso logico. -.
- ... tu hai fatto una proposta a luci rosse a Seto Kaiba? -
- E' una lunga storia, Malik... -
- Entrerò in scena solo a fine opening e tu ci sarai nella successiva: abbiamo tutto il tempo. -
- ... -
- Ora ti arriverà una ripresa dei pannelli... - stava dicendo il Regista, sempre al cellulare: - ... aggiungici sopra le immagini di repertorio di Bakura, Shadi e Malik con la tunica da Ghoul... sì, alla fine mettiamo pure quella, perché lui si è rifiutato di girare una scena così coperto... sì, ha tirato fuori delle argomentazioni a cui non ho potuto ribattere... beh, che c'è? Quando hai di fronte uno che ride sguaiatamente, con le vene pulsanti, che ti punta contro un pugnale e che ti dice che saresti il sacrificio perfetto per le tenebre affamate di sangue, te ne freghi di rinfacciargli il contratto! -.
Poco distante, seduti sopra degli indefiniti scatoloni, Honda e Otogi osservavano Mai trascinare Anzu dietro un paravento per cambiarsi di nuovo d'abito.
- Ma perché noi non abbiamo mai delle inquadrature decenti? - chiese Honda, annoiato.
- Parla per te. - rispose Otogi, gettando indietro la lunga chioma corvina, con estasi della sue fangirls appostate nei paraggi: - Io ho avuto la mia bella variant, nella prima opening. -.
- E basta. - gli ricordò Honda, con una certa soddisfazione: - Ma quella non vale, dato che anch'io ho avuto il mio servizio fotografico. - si vantò, cercando di nascondere la nausea al ricordo del servizio fotografico in sé.
- Sì... - gli diede ragione l'altro: - ... ma quella è una cosa che ci sarebbe stata a prescindere, per me hanno dovuto girare una variant apposita. - precisò, con un sorriso di vittoria.
- Appunto. - ribatté Honda, sicuro di sé: - Si sono scomodati per qualcosa che non avrebbe dovuto esserci. Tu appari in una misera variant di tre- quattro episodi, io appaio in quell'inquadratura per tutta l'opening! - esclamò, trionfante.
- Il tuo è semplicemente un punto di vista accecato dall'invidia. - disse Otogi, tranquillamente.
- Invidia? - saltò su Honda, punto nel vivo: - Non è che sarai tu ad essere invidioso, Otogi? -.
- A giudicare dalla tua reazione... - sospirò l'altro, senza scomporsi.
- In realtà... - mormorò Ryou, tra sé e sé, guardando da lontano i due ora giunti alle mani: - ... loro si lamentano tanto, ma sono io quello che è stato tagliato fuori dalle opening... e dai filler. - sospirò, con un velo di tristezza sul viso.
- Vero. - annuì una voce, posandogli una mano sulla spalla: - Ci hanno proprio fatto fuori da tutti i filler senza alcun riguardo, riducendo al minimo anche il nostro spazio nelle opening, sembra. Poco importa se tu sei nella cerchia dei protagonisti e io l'Evil Overlord. - concordò Bakura, con un'alzata di spalle.
E Ryou, riconoscendo il suo aguzzino e vedendolo così vicino, altro non riuscì a dire se non: - Oh, le truccatrici sono state davvero bravissime! - sorrise, candido: - E anche rapidissime! -.
- ... veramente, ci hanno messo due ore. - gli fece notare Bakura, mettendo le braccia conserte: - Non starete ancora alla seconda opening, vero? -
- ... ho come l'impressione che sia trascorso più tempo del previsto. - comprese Ryou, il sorriso che si faceva tirato, rendendosi conto di come le quindici ore a disposizione per le cinque opening stessero volando.
- Tutti in scena! Tutti in scena! - chiamò il Regista, sventolando una radice di liquirizia: - Mi serve Atem! Faraone Atem! -.
- E quando mai? - fece il diretto interessato, ironico, trascinandosi malvolentieri ancora appolipato a Yugi.
- Ma vivono in simbiosi? - domandò Mai, in un sussurro stupito, rivolta a Jonouchi.
- Se proprio vogliamo essere precisi, ecco... direi di sì. - annuì il ragazzo: - Del resto, convivono traendo beneficio l'uno dall'altro. -.
Mai sbatté le palpebre, sinceramente sorpresa: - ... non ti facevo così dotto. -.
- Infatti l'ho appena letto su internet con il cellulare fregato ad Anzu mentre era svenuta! - esclamò Jonouchi, estraendo da una tasca un cellulare rosa che, in quel momento, emise un trillo.
Il messaggio che annunciava la fine del credito.
Un'occhiata infuocata trapassò Jonouchi da parte a parte: - ... tu mi hai rubato il telefono... - sibilò la voce mortalmente calma di Anzu, facendolo trasalire: - ... e mi hai pure finito il credito... -.
- Buona fortuna! - esclamò Mai, con un sorriso ampio, dando una pacca sulle spalle al ragazzo e provvedendo a dileguarsi per evitare l'ira della ragazza.
Mentre Jonouchi lottava tra la vita e la morte, il Regista stava dando indicazioni ad Atem: - Stavo pensando ad un'inquadratura estremamente d'effetto con te che indossi la cintura con le carte e il duel disk! -.
- ... soltanto voi potevate pensare di inserire in un'opening una cosa così stupida. - fu la risposta rassegnata del Faraone.
- Ma se la farai tu sarà senz'altro pregna di figosità! - esclamò il Regista, aprendo le braccia, il volto luminoso.
- Se lo dite voi... - sospirò Atem, poco convinto.
Fu in quel momento che il maxischermo si accese, facendo apparire il gigantesco mezzobusto di Seto Kaiba; improvvisamente, la sua immagine ricoprì l'intero cubo, riflettendosi negli specchi del labirinto posizionati lungo le pareti, mescolandosi ai pannelli che raffiguravano i grattacieli.
- ANZU MI HA UCCISO E SONO FINITO ALL'INFERNO! - gridò Jonouchi, reduce da un pestaggio e traumatizzato da tutti quei Seto giganti.
- Questa è una cosa scenografica. - disse Seto, le labbra incurvate in quello che sembrava, a tutti gli effetti, un ghigno.
- SETO-SAMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - strillarono le Kaibafangirls, ad un passo dall'estasi assoluta.
- Questo posto è stato kaibizzato! - gemette Jonouchi, mettendosi le mani nei capelli nel rendersi conto che, ovunque si girasse, vedeva solo gigantografie di Seto e udiva la sua voce che riempiva l'aria.
- E' stato faticoso, ma ce l'abbiamo fatta! - esultò Mokuba, con accanto una sorridente Kisara.
- Siete stati voi a mettere gli specchi sulle pareti? - capì Yugi, indeciso se preoccuparsi o meno.
I due annuirono, soddisfatti.
- Ma quando è arrivato in regia...? - pigolò Mary, allontanandosi il più possibile da Seto, seduto dove prima era Pegasus, davanti alla telecamera che lo proiettava sul maxischermo.
- Magnifico! Magnifico! - trillò il Regista, che poco mancava cominciasse ad emettere stelline: - Atem, ti spiace se posticipiamo la tua scena? Tutto questo è troppo magnifico per non essere inserito nella opening! -
- Tutto questo è infernale! - urlò Jonouchi, udito solo dall'autrice, in pieno accordo con lui, mentre le Kaibafangirls svenivano o si dissanguavano dal naso.
- Fate pure... - rispose Atem, senza ben sapere come reagire di fronte ad una cosa del genere.
- Azione! - gridò il Regista, il cameraman che riprendeva Atem di spalle, inquadrando le mille gigantografie di Seto Kaiba.
- Che megalomane... - commentò Bakura, in disparte, rivolgendo un'occhiata di sufficienza al maxischermo.
Nel frattempo, Jonouchi si era arrampicato su dei grossi cavi scoperti che sembravano condurre allo spazio della regia, cominciando a tirarne qualcuno: - Chiudete il collegamento! Qualcuno lo censuri! -
- Ma siamo già stati tutti censurati! - gli ricordò Anzu, tranquilla come se prima non lo avesse preso a pugni, notandolo appeso ai cavi.
L'azione di Jonouchi creò qualche interferenza nel collegamento, facendo anche saltare l'immagine.
- Fai un primo piano, è un bell'effetto! - proseguì il Regista, rapito, rivolto al cameraman.
In quel momento, sullo schermo, l'immagine di Seto Kaiba fu sostituita dalla carta di Soldato Gigante dell'Obelisco, con stupore di tutti i presenti.
Il cameramen finì la ripresa e il Regista si rivolse alla regia: - Ma cosa sta succ- -
- Sono stata io! - esclamò Mary, i morbidi tratti decisi: - Ho hackerato il sistema della videocamera e ci ho piazzato un'immagine di Obelisco che avevamo in repertorio per non so quale motivo! -.
Il grafico sbatté le palpebre, la bocca aperta per lo shock: - ... tu hai hackerato il sistema della videocamera con Paint? -
- Voi non sapete quale oscuro segreto si cela dietro la combinazione Pennello più Aerografo. - fu la misteriosa e affascinante risposta della bellissima fanciulla.
- Mary! - si stupì Jonouchi: - Una volta tanto, posso dirti che ti sono infinitamente grato! - riconobbe, tornando con i piedi per terra.
- Accetto la tua gratitudine, Katsuya. - rispose Mary, ravviandosi con un gesto elegante la lunga e splendente chioma color piume di pulcino.
- Poco importa che un duellante così mediocre e la signorina Sue siano giunti a questo punto. - disse Seto, alzandosi dalla sedia e tornando nel cubo con assoluta tranquillità: - Chi ha dato spettacolo sono pur sempre stato io. -.
La sparizione di tutti quei Seto non era stata eccessivamente notata dalle Kaibafangirls, troppo perse nel loro mondo; le uniche ancora coscienti si limitarono a sospiri sognanti.
- Atem, è il momento! - urlò il Regista, infervorato: forse, il rimanere a lungo esposto alla visione coatta di Seto Kaiba in formato gigante aveva accresciuto il suo ego in maniera spropositata, rendendo necessaria un'iperattività per sfogarsi dovutamente.
Difatti, il Regista non avrebbe potuto mantenere a lungo un ego così smisurato, dato il suo non essere Seto Kaiba. Per fortuna.
- Honda, Anzu, Jonouchi e Mai! - chiamò, facendo cenno ai quattro di avvicinarsi: - Mettetevi dietro ad Atem, faremo una ripresa unica! - spiegò.
- Oh, ci sono anch'io! - trillò Mai, con tono infantile.
- Ti sei ripreso in fretta dal pestaggio di Anzu... - notò Honda, rivolto ad un Jonouchi in perfetta forma.
- Mi sono ripreso in fretta dal mio viaggio all'Inferno, vorrai dire... - lo corresse lui, conscio del fatto che, per parecchie notti, si sarebbe sognato la Kaibinvasione.
- Honda e Anzu da un lato, Jonouchi e Mai dall'altro! - li divise il Regista, mettendoli ai due lati di Atem.
- ... è un'altra di quelle sequenza senza senso? - chiese Jonouchi, grattandosi la testa.
Mai si limitò a tossire.
- Con questo pigiama sento un freddo polare. - sospirò Shizuka: - Chissà se da questo punto della città si vede la Stella Polare? -.
- Ricorda, Atem, indossa la cintura e poi il duel disk! - gli ricordò il Regista.
- D'accordo che ho una pessima memoria... - ammise il Faraone: - ... ma non è esagerato ricordarmelo novantasette volte di fila? -.
- Azione! -
Ventilatori ai lati, la ripresa della scena ebbe inizio.
Allacciamento cintura, deck in tasca, attivazione duel disk, inquadratura generale sui cinque che guardavano di fronte a loro, lo sguardo colmo dello spirto guerrier ch'entro rugge (?).
- Come rendere figo un semplice allacciarsi la cintura. - sospirò Yugi, fuori scena.
- Allacciarsi la cintura è male. - decretò un gruppo di fangirls, lapidarie.
- Siamo a più della metà! - esultò il Regista, mettendo mano al copione e tracciando qualche segno con una matita. Quando lo richiuse, chiamò: - Jonouchi, tocca a te! -.
Il diretto interessato sbatté le palpebre, certo di aver sentito male: - P-prego? -
- E' il tuo momento, Katsuya Jonouchi! - esclamò l'uomo, spingendolo davanti al maxischermo - cosa che provocò al ragazzo un brivido d'inquietudine.
- ... aspetta. - si rese conto Jonouchi, sgranando gli occhi castani: - State dicendo che c'è una scena tutta per me? -.
- Ebbene sì! - confermò il Regista: - Insieme a Shizuka, che apparirà sul maxischermo! - spiegò, indicando dietro di lui: sullo schermo era apparsa la testa di Shizuka, bendata e seduta in regia. Di spalle alla telecamera.
- Farò del mio meglio, oniichan! - esclamò la ragazza, decisa.
Mary, la più vicina a lei, provvide a girarla verso la telecamera, pur lasciandola di profilo come richiesto dal copione.
- Sì! - rispose Katsuya, scalciando violentemente dalla testa l'idea che la sua adorata sorellina si fosse seduta su una sedia fino a poco prima occupata da Seto Kaiba: - Una scena tutta per me... -
- Una scena in cui non compaio... - gli fece eco Atem, dietro il cameraman, quasi sognante per quella pausa torture.
Shizuka, in regia, strinse la cipolla che aveva in mano, intagliandola con le unghie: la sua scena prevedeva una sola lacrima e una sola lacrima avrebbe versato.
- Pesca una carta e poi guarda in telecamera. - spiegò il Regista al ragazzo: - Dietro di te, Shizuka verserà una lacrima al pensarti preda di terribili creature e spietati esseri umani privi di scrupoli, crudeli e disposti ad uccidere, che ti metteranno in pericolo di vita senza alcun minimo rimors- -
- Ehi, non esageriamo! - protestò Malik, emergendo da dietro un paravento: - Ho ucciso e torturato qualche centinaio di migliaio di persone, ma i rimorsi li ho avuti! - ricordò, piccato.
- Ecco dov'è stato il tuo errore. - sospirò la voce di Bakura, mentre due mani bianche lo trascinavano di nuovo dietro il paravento.
- Pronti per girare? - chiese il Regista.
Jonouchi davanti al maxischermo e Shizuka in regia con la cipolla in mano annuirono.
- Azione! -
La scena fu girata: dando grande prova di recitazione, Shizuka riuscì a versare una sola lacrima.
Sulla guancia sbagliata.
La scena dovette essere rigirata e la seconda volta si rivelò quella giusta - probabilmente perché Shizuka era provvista di due sole guance e, se non andava bene una, era scontato andasse bene l'altra.
- Ehi, Jonouchi, che era quello sguardo da costipato? - rise Honda, non appena il ragazzo ebbe finito di girare.
- Ma ci sarai tu costipato! - ruggì il ragazzo dai capelli biondi, placcandolo e afferrandogli la testa.
Costretto a terra e in via di soffocamento, lo sguardo di Hiroto andò al soffitto, imbattendosi in una scena alquanto singolare; i suoi occhi improvvisamente semiscioccati convinsero Jonouchi ad alzare lo sguardo.
- Ma che ca- -
- Speculare! - trillò Mana, facendo una giravolta in volo per poi fermarsi in una posa perfettamente speculare a quella appena fatta da Mahad.
- Adesso insieme, Mana! - fece il Mago Nero, subito seguito dalla sua allieva in una rapida coreografia con posa speculare finale.
- Cosa state facendo? - trovò la forza di chiedere Yugi, che aveva alzato lo sguardo come tutti gli altri, dopo aver udito l'imprecazione di Katsuya.
I due maghi, in volo, sembravano star provando coreografie - da quanto, nessuno lo sapeva - con tanto di pose, lanci di bastone, sgambate alla cancan, giravolte e avvitamenti.
Più che coreografie, sembravano starsi allenando per fare gli sbandieratori acrobati.
- Ci alleniamo per le nostre entrate in scena. - spiegò tranquillamente Mahad: - Voi rimanete fermi a pescare le carte e a metterle sul terreno, siamo noi quelli che combattono. - fece notare.
- Ci serve anche come stretching pre-battaglia! - aggiunse Mana, stiracchiandosi.
- Vero! - annuì Kisara, spiritualmente vicina ai due maghi.
- Tra l'altro, adesso tocca a voi! - sorrise il Regista, rivolto a Mahad e Mana.
- Era ora! - esclamò la giovane maga, volando fino a raggiungere il terreno: - Finalmente appaio anch'io! -
- Mi raccomando, Mana. - le disse Mahad, volandole vicino: - Niente magie di cui non sei estremamente sicura. -
- Ma certo, maestro, che cosa dic- -
- Estremamente sicura. -
- ... sì, maestro. -
- Atem, Mahad e Mana in scena! - chiamò il Regista, seguito da un sospiro esasperato di Atem: - La scena si svolgerà in questo modo: i Ghouls attaccheranno Atem, ma lui evocherà il Mago Nero e la Giovane Maga Nera, che affronteranno gli avversari sconfiggendoli in un batter d'occhio! -.
Silenzio.
- Un duello in dieci secondi? - indovinò Mana, piegando la testa di lato.
Il Regista annuì: - Ovviamente, non sarà un vero duello: voi dovrete solo volare, poi verranno inquadrati i mostri e infine voi dovrete concludere il vostro volo con una posa finale d'effetto. -.
Silenzio.
- Un duello in dieci secondi in cui non si vede assolutamente niente? - azzeccò la maga, piegando la testa dall'altra parte.
- Esatto! - rispose il Regista, come se nulla fosse. Si rivolse al Faraone, che aveva preferito evitare qualsiasi commento: - Sali sopra la regia, fingeremo sia il cornicione di un grattacielo. -
- Per quale oscuro motivo io dovrei essere sul cornicione di un grattacielo? - chiese Atem, mentre Mahad lo sollevava con la magia e lo portava fin dove dovuto, evitandogli di salire le scale e, soprattutto, di imbattersi in una Mary alquanto esagitata e trillante.
- Dovresti aver imparato che fare domande è inutile. - rispose Seto, con nonchalance, chissà da quanto tempo tornato tra gli altri.
Date le ultime indicazioni, tutto fu pronto per girare la scena.
- Fate entrate i Ghouls! - chiamò il Regista.
Malik riapparve da dietro il paravento, i capelli biondi completamente spettinati, lo sguardo allarmato: - Ghouls? -
- Sono i miei assistenti! - lo tranquillizzò l'uomo, con un sorriso, mentre gli assistenti travestiti da Ghouls facevano la loro apparizione, accompagnati da alcune creature del Duel Monsters: - Tra l'altro, Malik, dopo questa scena tocca a te! - lo avvisò, per poi tornare alla ripresa.
- ... di già? - fece il ragazzo, con un certo disappunto: - Ma proprio ora? -
- Era destino. - sospirò Bakura, passandogli una spazzola e risistemandosi la cipria sulla faccia e sulle braccia.
In quel preciso istante, Isis starnutì; sbatté le palpebre e disse, in sussurro: - Sento che qualcuno ha nominato il destino... -.
- Siete tutti pronti? -
I finti Ghouls e i mostri annuirono; Mahad e Mana, scambitisi un'occhiata, annuirono; Atem, abbandonato a se stesso sulla regia travestita da cornicione di un grattacielo, annuì.
- Azione! -
Il cameraman sembrava impazzito, nell'inquadrare prima i Ghouls poi Atem, poi Mahad e Mana, poi i mostri, poi di nuovo i maghi - il montaggio, questa terribile creatura.
Il Mago Nero e la Giovane Maga Nera, così allenati in coreografie e pose scenografiche, fecero la loro bella figura con un'esemplare posa finale in perfetto sincrono e specularità.
- Sì! - gridò Mana, lanciando in aria il bastone: - Siamo le creature più fighe di tutto il Duel Monsters! - urlò, riprendo al volo la sua arma.
- Non c'è vanità, è la semplice realtà delle cose. - annuì Mahad, mettendo le braccia conserte.
- In effetti, sono senz'altro delle celebrità. - sorrise Kisara, nascondendo le labbra dietro una mano.
Seto le scoccò un'occhiata indecifrabile: - Ma tu sei la regina delle carte. -.
La ragazza arrossì appena, evitando di ricordargli di Exodia o delle tre divinità.
"A proposito delle tre divinità..." si rese conto la dragonessa: "... ma non dovrebbero apparire nelle opening, almeno le successive?".
- Bene, ragazzi! - annunciò il Regista, battendo le mani e richiamando tutti: - Siamo ormai giunti alla fine di Shuffle! Atem, Seto e Malik, tocca a voi! -.
Seto e Malik si avvicinarono, Atem fu riportato giù dalla regia grazie alla magia di Mahad.
- Anche stavolta useremo il maxischermo... - spiegò l'uomo, indicando il presidente della Kaiba Corporation e l'ex capo dei Ghouls: - Voi due andrete in regia: signor Kaiba, voi avete piena libertà, Malik, tu devi mostrare le incisioni che porti sulla schiena. -
- Lo so. - rispose quest'ultimo, avviandosi con Seto verso la regia.
- Quanto a te, Atem... - il Regista tornò a dedicarsi alla sua vittima preferita: - Dovrai solo metterti davanti al maxischermo, fermo nell'aver appena pescato una carta: il nostro grafico farà il resto. -.
"Speriamo in bene..." non poté far altro che augurarsi il Faraone, andando a posizionarsi dove doveva; dopo qualche secondo, si accorse che i suoi stivali, stranamente scivolosi, producevano un rumore particolare ogni qualvolta toccavano il pavimento: andando a controllare, scoprì che una decina di puntine da disegno si erano conficcate nella suola.
Così, passò il tempo nell'attesa che Seto e Malik raggiungessero la regia togliendosi le puntine da sotto gli stivali. Quando poi diede un'occhiata al gruppo radunato dietro il cameraman, gli venne spontaneo sospettare che la semina di puntine fosse dovuta al bandito che sperava di non dover rivedere così presto.
"Però le truccatrici hanno fatto un buon lavoro." riconobbe: "E anche in poco tempo.".
Silenzio.
"No, un attimo... quanto tempo è passato da quando abbiamo iniziato le riprese?".
- Ci siamo. - annunciò la voce di Malik, dalla regia, mentre lui e Seto apparivano ai lati del maxischermo.
- Allora... Azione! -
Forse perché non si trattava di una scena difficile, ma la ripresa si svolse senza alcun problema.
Esclusi, ovviamente, gli strilli delle Kaibafangirls e delle fangirls di Malik, esaltate di fronte a quelle gigantografie; (s)fortunatamente, gli specchi erano stati rimossi dalle pareti, quindi le fanciulle non poterono avere la visione a trecentosessanta gradi e non poterono tornare a fare da moquette che poi Ryou avrebbe dovuto pulire.
Segretamente, Ryou se ne dispiacque.
- Benissimo! - esclamò il Regista, con il suo solito sorrisone: - Ed ora, il gran finale con la panoramica della città e... oh, giusto! -
L'uomo chiamò nuovamente il grafico, per dargli le ultime indicazioni: - Prendi le sagome delle tre divinità e appiccicale sopra la panoramica della città, nessuno si accorgerà mai che sono ritagli di cartoncino! -.
- E anche Shuffle è andata. - disse Atem, con un sospiro liberatorio, venendo raggiunto da Yugi.
- Tenetevi pronti per la prossima opening! - annunciò il Regista: - Malik, vai pure a vestirti! -
Il ragazzo, a quella parola, trasalì: - ... sono già abbastanza vestito. - provò a ribattere, ma l'uomo gli indicò il camerino: - Non possiamo sempre mostrare le tue iscrizioni, quindi devi andare a vestirti. -.
Irritato, Malik scese dalla regia e andò nel camerino, borbottando: - Prima mi bloccano il rating perché devono girare le opening e io devo entrare in scena da un momento all'altro, ora questo! Certa gente non ha proprio un minimo di pudore! -.
Fu così che Shuffle fu girata.
Il bollettino medico fu di due feriti, due principi di soffocamento, innumerevoli svenimenti ed epistassi, un pestaggio e una sedia esplosa.



Note:
"Ryou casa mia...": dalla pubblicità di "Rio Casa Mia" U.U
"spirto guerrier ch'entro [mi] rugge": Ugo Foscolo, Sonetti - Alla sera

E finalmente riesco ad aggiornare una storia senza far passare un mes- *guarda la data di pubblicazione del primo capitolo*
*silenzio*
Beh, non è ancora esattamente un mese. ù.ù *possibile sia già passato così tanto? oAo* *a lei sembra di aver pubblicato una settimana fa*

In tutto ciò, nell'anime, sarei davvero stata curiosa di vedere Isis fare un Gioco delle Ombre. O almeno, sarei stata curiosa di vedere un personaggio femminile indire un Gioco delle Ombre. *O* *si accontenta dell'aspetto femmineo di Merry e della voce japponica di Oresama* *e della voce da donna vamp di Atem nella Serie 0*
Sempre riguardo Isis, se vi state chiedendo quale sia la fantomatica "proposta a luci rosse" da lei fatta a Seto... riguardatevi l'episodio censurato in cui lei fa la sua comparsa e invita lui al museo e ditemi se sono l'unica a cui il suo tono e le sue parole sono sembrate molto tendenti alla "proposta indecente". °^°

Non c'entra niente ma, nello scorso capitolo, mi sono scordata di precisare una cosa: 10.000 yen (il budget rimasto) dovrebbe corrispondere a circa 80-90 euro *non arriva ai 100, comunque*. U.U

Spero che questo capitolo vi sia stato gradito. ^^ Come sempre, se ci sono consigli o critiche, dite pure. ^^
  
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