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Autore: ArchiviandoSogni_    09/11/2011    9 recensioni
Ogni studentessa sulla faccia della terra aspetta con trepidazione l’arrivo dell’estate. Della brezza estiva, del mare, di amori intensi. Anche Melissa, 18 anni suonati, attende questo da 9 mesi. Ma un imprevisto la porterà a sconvolgere ogni suo singolo piano.
Cosa le accadrà se le toccherà lavorare come cameriera per tutta l’estate?
Che quell’incubo ad occhi aperti si possa trasformare in sogno, semplicemente grazie all’incontro con il suo attore preferito?
Se amate le storie divertenti, romantiche e leggere, Getting into know You è quello che fa per voi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He's got this Thing about Her

 
 

L’aria calda estiva la investì completamente mentre si allontanava velocemente dal locale.
Prese le proprie scarpe tra due dita e cominciò ad avvicinarsi alla spiaggia di fronte a se.
 
Era accaldata e un po’ frastornata per la musica alta e l'alcool.
 

Come era potuto succedere?

 
Doveva essere stato solamente un semplice sogno, forse un po’ agitato e turbolento. Vedere Ian che la guardava in quel modo, sentire il suo tocco possessivo sulle proprie anche… Doveva essere stato decisamente un sogno.
 
Ma cercare giustificazioni improbabili a fatti sfuggiti al suo controllo era uno dei sui personali tentativi di fuga. Inutile aggiungere che i risultati erano scadenti.
 
Mentre i suoi piedi venivano sfiorati dal mare fresco, la sua mente cominciò a rimpossessarsi della situazione.
Qualunque cosa Ian avesse in mente, non era nulla di buono. E non perché fosse famoso e bello, ma perché era felicemente fidanzato con una ragazza fantastica.
 
Che cosa poteva rappresentare lei -povera comune mortale- per lui?
 
Probabilmente un semplice divertimento, un capriccio momentaneo.
Eppure avrebbe voluto che quelle attenzioni fossero più di semplice attrazione, più di una voglia da soddisfare in una semplice notte.
Ma doveva ragionare e non farsi semplicemente trasportare dal vento tentatore.
Trovare riparo era l’unica alternativa almeno finché la tormenta di nome Ian Somerhalder non fosse passata.
 
Percepì una mano sfiorarle il braccio ma non si spaventò come avrebbe dovuto.
Aveva percepito la presenza rassicurante di Steven già da diversi minuti nonostante lo scorrere dei suoi pensieri l’avesse estraniata dal mondo circostante.
 
“Come mai sei qui tutta sola, bambina? Non hai paura del buio?” Mel voltò leggermente il capo per concedergli uno sguardo indeciso. Le mancava l’ironia in quel momento.
 
“Sono una bambina intraprendente.”
“Che rivelazione pericolosa…”
 
Mel rise imbarazzata per il doppio senso della sua affermazione. “ Ma smettila di fare il cretino! Non lo dicevo in quel senso, dai.”
Il ragazzo scosse la testa sorridendo maliziosamente. “ Ti aspetti che io ti creda? Ok, dai. Non guardarmi con quello sguardo omicida… Ritiro la battuta! Almeno concedimi un ultimo ballo come quello che hai fatto con Ian prima. Eri decisamente Sexy.”
 
L’imbarazzo prese possesso delle sue guance facendole assumere un colore molto più acceso. Per fortuna solamente  le stelle, la luna e le luci lontane della discoteca, illuminavano fiocamente la spiaggia; creando il gioco di luci ed ombre necessario per nascondere gran parte del suo viso.
 
Aspettò così qualche minuto , cercando di trovare le parole giuste per controbattere.
Ma non era mai stata molto brava a fingere. Avrebbe finito per dire la verità a Steven e non era proprio il caso. Lui aveva delle aspettative nei suoi confronti e lei.. Lei non era nessuno per distruggerle.
 
“Dai stavo scherzando, non te la prendere; Melissa. Giuro che anche se io provassi un minimo di gelosia verso di te, la cosa non ti tocca. E’ un mio problema.. Solo che anche Nina non l’ha presa bene. In fondo avessi visto il mio ragazzo appiccicato ad un’altra e per di più, per niente dispiaciuto di farlo davanti ai miei occhi; avrei reagito allo stesso modo.”
 
Il senso di colpa si insinuò con estrema chiarezza nella sua mente ancora frastornata.
 
“In che modo? Cavolo, mi sento una merda. Vado a chiederle subito scusa!”
 
Ma il ragazzo le trattenne, con estrema dolcezza, il polso ; lasciandola priva di forze.
 
“Non è il caso, Mel. Ora stanno chiarendo tra loro due ed hanno bisogno di pace. Comunque, non è colpa tua. Lui poteva benissimo evitarlo sapendo i tuoi sentimenti da fan. E’ normalissimo che tu ti senta attratta o anche semplicemente affascinata da lui. Ian poteva semplicemente ballare con te in modo diverso, per lo meno evitando di apparire come se stesse bellamente flirtando con te.”
 
Mel cominciò a camminare avanti e indietro, mangiucchiandosi senza sosta le unghie. Aveva smesso da qualche anno, ma quando il nervoso la passava a trovare, lei non poteva fare a meno di riprendere quel brutto vizio.
Mille pensieri solcarono la sua mente, mille dubbi l’attanagliarono.
 
Cosa doveva fare?
 
“Che hai ora? Hey...”
Il ragazzo la fermò mettendole una mano sulla guancia, accarezzandola con naturalezza. Sembrava giusto, naturale. Come se fosse stata un’abitudine per entrambi.
Mel si spostò di scatto, sorpresa. In un solo giorno mai nessuno si era spinto così tanto con lei, ed essendo una grande imbranata, non voleva che la sua sbadataggine finisse per risultare un reale interesse.
 
“Penso solo che fa abbastanza ridere tutta la situazione. Ian Somerhalder che flirta con me? Dai, non è credibile come spiegazione.”
 
Steven che era rimasto un po’ scosso dall’allontanamento di lei, si riavvicinò senza però cercare un contatto fisico.
 
“Hai davvero una pessima considerazione di te stessa. Non idealizzarci troppo, siamo tutti esseri umani e se una ragazza è carina non c’è certamente bisogno del conto in banca o della fama per invaghirsene. Fossi stata una racchia, avrei capito la tua perplessità. Ma non lo sei, quindi, non vedo il motivo del tuo scetticismo.”
 
Mel si tirò indietro una ciocca di capelli, cercando di mantenere una certa compostezza.
Certo che, beh.. Ricevere così tanti complimenti da un bel ragazzo come Steven la stava facendo gongolare più del dovuto.
 
“In vena di complimenti, stasera?”
Il ragazzo ritentò di avvicinarsi e questa volta Mel non lo scansò, lasciò che la sua mano le sfiorasse una ciocca ribelle di capelli e la riportasse dietro l’orecchio.
 
“Diciamo che capisco Ian, ma a differenza sua, io non sono fidanzato e posso esprimermi liberamente senza successive spiacevoli ripercussioni.”
E il sorriso che accompagnò quelle parole fu davvero indescrivibile.
 
Era il suo cuore?
 

Era il cuore di Mel che faceva la capriole?

 
“E’ un modo davvero originale di provarci, lo sai questo?”
“Uhm, per lo meno posso non ritenermi noioso.”
 
Lei sorrise ma dentro di se sentiva che qualcosa non andava.
Lei non voleva provarci con Steven, non voleva semplicemente essere accondiscendente con lui solo perché era gentile e molto carino nei suoi confronti.
Non voleva nemmeno che lui la guardasse a quel modo, che la toccasse con fin troppa delicatezza e familiarità e soprattutto che continuasse ad osservare con insistenza le sue labbra.
 
“Ok, direi che possiamo finirla, Steve. Si sta creando troppa tensione emotiva tra di noi e per stasera credo di averne provata abbastanza. Maledetti divi di Hollywood con gli ormoni ballerini!”
 
Il ragazzo sorrise un po’ per spezzare la tensione un po’ per mascherare la sua delusione. “ Sono un po’ triste. Avrei voluto trovare una ragazza un po’ facile con cui passare questo breve viaggio, invece mi ritrovo mezzo invaghito di una ragazza assolutamente sbadata che non mi considera per niente.”
 
Mel gli si avvicinò alzando la testa visto che Steven era più alto di lei di parecchi centimetri.
 
“Prometto di essere meno sbadata, però non posso fingere. Possiamo provare come semplici amici, che ne dici?”
 
Pessima idea, Melissa. Davvero una pessima idea.
 
Steven la guardò in quegli occhi grigi così grandi che trasmettevano un’allegria disarmante ed una sincerità quasi impossibile. Voleva immergersi in un quel cielo tipico autunnale per non uscirci mai più.
Ma non poteva, non poteva fare lo stronzo con una ragazza così.
 
E poi lei era invaghita di Ian e lui non era così sciocco da non accorgersene.
 
“E va bene, nanerottola.”
“Si… aspetta un attimo. Come mi hai chiamata?”
“Chi?”
“Me, Steven!”
“Uhm.. nanerottola?”
La ragazza si impuntò con i piedi come una bambina lasciandogli un’ occhiataccia.
 
Dovevano essere amici? Impresa assai ardua.
 
“Ok, basta scherzare. E’ meglio che me ne torni a casa e no! Non mi serve un passaggio. Ci vediamo in giro, ok? “
 
Mentre la ragazza si avvicinò per salutarlo, Steven ne approfittò per riprovarci. L’abbracciò molto intimamente, le accarezzò con finta nonchalance la schiena e le depositò tre baci partendo dalla guancia e lentamente, molto lentamente, fin troppo lentamente fino ad arrivare all’attaccatura delle labbra.
 
E così la serata spumeggiante di Melissa, si trasformò in un vero e proprio minestrone.
 

Ma di cosa si stupiva?

 
Fantozzi in realtà era suo padre, ci poteva scommettere.
 
E con aria leggermente scossa, se ne andò verso il parcheggio per riprendere la sua macchina.
Per completare la serata, trovò incastrato tra i tergi cristalli un biglietto.
L’unica cosa che riuscì a sospirare fu un “Cazzo.” Per poi partire di corsa verso casa con il cuore che saltava dalla gola alle caviglie.
 
Era il suo numero.
 
Ian le aveva dato il suo numero.
 
 
Che doveva fare?
 
 
***
 
 
Era passata esattamente una settimana e non aveva mai usufruito del contenuto di quel biglietto. Era quello il comportamento giusto, vero? Non lo sapeva. In tutta sincerità non aveva passato nemmeno una sera senza avere avuto l’impulso di chiamarlo.
 
Chiamarlo? E per dirgli cosa?
 
Era davvero senza parole. Lei  la classica sbadata della situazione, con la testa perennemente fra le nuvole e poche preoccupazioni a cui dare ascolto.
Lei si stava tormentando l’esistenza per 10 stupide cifre numeriche accompagnate da 3 lettere scritte di sfuggita.
Ian era davvero un personaggio tutto particolare. Prima l’aveva presa in giro, poi improvvisamente aveva riacquistato punti tanto che ci aveva provato spudoratamente ed ora, invece, si era completamente volatilizzato probabilmente contando che fosse lei a farsi sentire per prima.
 
Morale della favola : odiava questa perenne attesa ricca di indecisione. Bastava già lei come indecisa perenne, non serviva certamente lui a darle man forte.
Con questi pensieri che le soffocavano la testa si ritrovò sulla sua collina preferita, quello spiazzo d’erba a lei così caro che si affacciava sul mare.
 
Il mare.
Il mare sovrastava tutto e si congiungeva dolcemente con il cielo.
Azzurro, ovunque. Ne era circondata.
Circondata dal fatto che vedesse Ian in ogni cosa.
Com’era possibile?
 
Eppure era così.  Anche se avesse visto in quel momento un puffo, più che mettersi a ridere, avrebbe ripensato a quell’uomo.
 
Ma perché?
Perché erano bastati pochi minuti ed un gesto a lasciarla in quello stato emotivo devastante?
 
I giorni erano passati, le ore avevano affievolito i ricordi.. Ma le sensazioni no. Era come se le mani di Ian ancora la sfiorassero ed i suoi occhi la cercassero anche a kilometri di distanza.
 
Era decisamente K.O.
E mentre una leggera brezza le scompigliò i lunghi capelli, sentì una voce chiamarla.
 
Non poteva essere. Anche se indossava le sue cuffie giganti e dal suo Ipod si diffondeva una canzone alquanto malinconica; sentiva quella voce chiamarla.
 
Qualcuno le si sedette accanto e lei perse la sua personale scommessa.
 
“Ciao Melissa.”
 
Ed ecco che l’azzurro invase non solo i suoi occhi ma anche la sua mente.
 
“Ian.”
“Bel panorama qui.”
 
Mel abbassò lo sguardo e vide che tra le mani dell’uomo una sigaretta bruciava lentamente, creando una linea di fumo sinuosa che si confondeva con il cielo.
 
Dio, era ancora più bello che visto attraverso i ricordi.
 
Quella maglietta bianca aperta largamente sul petto e quei jeans stretti che lasciavano ben poco spazio all’immaginazione.. Bene. Mel sentiva mancare il respiro ma cercò di mantenere un certo decoro.
 
Insomma, non poteva sbavare ogni volta che lo vedeva.
 
In teoria.
 
“Si è un bel posto, ottimo per stare tranquilli a riflettere.”
 
L’uomo tornò a guardarla. Il fatto che fossero entrambi seduti e vicini, contribuiva a renderlo ancora più bello. Il suo viso illuminato dal sole era qualcosa di indescrivibile.
 
“Perché non mi hai chiamato?” Ed una boccata di fumo contribuì a rigettare fuori quelle parole che Ian voleva dire da giorni.
“Perché non era il caso.”
“In che senso?”
“In che senso?! Ian, dopo lo scorso sabato sera, penso proprio non sia il caso di sentirci… Nina ne soffrirebbe troppo.” – ed anche io- avrebbe voluto aggiungerci lei.
 
L’uomo scosse la testa più volte, come se stesse cercando le parole giuste da dire.
Ma non arrivavano, le parole rimasero bloccate in quella boccata di fumo.
 
“Hai ragione. Non so nemmeno io che cosa mi stia prendendo... Penso che in quegli spaghetti ci fosse qualche genere di pozione strana.”
E le sorrise con estrema dolcezza.
 
Com’era possibile?
Essere sexy e dolci allo stesso tempo era illegale.
 
“Comunque, ora devo andare. Gli altri hanno organizzato una partita di beach volley in spiaggia e non posso mancare per niente al mondo.”
 
Eppure il suo sguardo diceva tutt’altro. Lui avrebbe preferito rimanere seduto li con lei, anche solo a parlare. Per dirla tutta, era letteralmente affascinato. Non era comprensibile il suo nuovo interesse per quella ragazza che ai suoi occhi era una semplice sconosciuta.
Ma la vita era imprevedibile e dopo il loro primo incontro, Ian ne era rimasto piacevolmente colpito.
Per non parlare del sabato successivo.  Averla vista ballare e divertirsi con così tanta spensieratezza, gli aveva ricordato un Ian più giovane che si divertiva come un matto solo per il piacere di farlo.
 
In quei 3 dannatissimi minuti, si era scordato del mondo.
 
La gente?
Il cast?
Nina?
 
Niente aveva più importanza.
C’era Melissa, nient’altro.
Ma cosa ci trovava in lei? La spensieratezza, l’allegria e la dolcezza; ecco cosa.
Qualità che Ian ricercava da sempre e che lei possedeva tutte.
Purtroppo, anzi avrebbe dovuto dire per fortuna : era fidanzato.
 
Nina era la ragazza perfetta.
 
Bellissima, simpatica ed intelligente. Eppure aveva sempre sentito in cuor suo che il loro rapporto, ben voluto da tutti, non lo soddisfaceva a pieno. In amore la perfezione è sinonimo di noia e lui era annoiato già da un po’.
Ma non poteva lasciarla. Non se doveva spezzarle il cuore per un suo capriccio momentaneo.
Perché era così che giustificava le sue azioni. Capriccio, voglia, attrazione.
 
Solo questo.
 

Ma era davvero così?

 
Il suo monologo interiore sembrava non avere fine finché la ragazza gli posò una mano sopra la sua, avvicinando pericolosamente il suo viso.
 
“Tutto bene? Ian sei pallidissimo.”
-Ti prego non guardarmi così, non toccarmi e non preoccuparti per me.-
 
Questo implorò la sua mente ma le sue labbra si mossero prima.
“Sto bene, è solo stanchezza. Comunque non avvicinarti troppo dolcezza, potrei non riuscire più a controllarmi.“
 
E sorridendo con il con il suo solito fare malizioso, il ragazzo se ne andò mandandole un bacio con la mano.
Era sempre facile nascondersi dietro a dei sorrisi ben studiati, battute precedentemente pensate e finta allegria di circostanza. Ian lo faceva da anni eppure sentiva che prima o poi avrebbe dovuto smetterla di fingere con se stesso.
 
Lasciandosi alle spalle il verde scolorito del prato estivo, Ian si diresse verso la spiaggia.
 
Era terribile.
 
Sentiva i suoi piedi pesanti e la testa quasi pulsava. Stava per rivedere Nina e i loro approcci ultimamente erano un po’ troppo turbolenti. E non solo per Mel.
Nina pretendeva tanto da lui e Ian non si sentiva più in grado di concederle tutto se stesso .
 
Che il suo amore stesse svanendo?
Che si stesse inaridendo lui stesso?
 
L’amore era sempre stato un grande enigma per lui. Pensava troppo spesso di aver trovato la persona giusta, la donna della sua vita, ma si sbagliava ogni volta clamorosamente.
Tante donne avevano preso posto al suo fianco ma poche ne erano state realmente in grado. Sapeva di essere un uomo difficile con cui stare, ma se si innamorava davvero, Ian dava tutto se stesso.
 

Senza riserve.

 
Togliendosi le scarpe e le calze, si accorse di quanto fosse fortunato. Possedeva nelle sue mani una quantità tale di soldi da sfamare un intera famiglia per un anno.
Fama, denaro, una donna meravigliosa al suo fianco ed un lavoro gratificante. Lui possedeva tutto questo.
 
Eppure si sentiva incompleto. Come se gli mancasse un ultimo tassello per completare il puzzle della sua vita.
Sospirò ed attraversò la breve distanza che lo separava dai suoi amici. Vide Nina che prendeva il sole insieme a Candice, chiacchierando come sempre; poi Michael e Steven giocavano a football, sorridendo al suo passaggio.
 
Dopo un breve cenno,  si avvicinò alle ragazze e dopo aver salutato anche loro baciò Nina prima sulla fronte, sul naso e poi dolcemente sulle labbra. La ragazza gli sorrise con estrema tenerezza e lui le diede un altro bacio decisamente più passionale spinto da tanta gioia.
 
“Hey, ti sta cercando Paul. E’ sugli scogli da mezzora intento ad osservare qualcosa di indefinito. Povero, gli mancherà tantissimo Torrey.”
Ian annuì. “Vado subito tanto ci vediamo dopo. Ciao anche a te Candy.”
 
Risalutò così le due donne e si spogliò rimanendo così in costume. Armato del suo inseparabile iPhone e i suoi insostituibili Ray Ban, scalò velocemente gli scogli; raggiungendo il suo caro collega.
 
“Hey amico.”
“Ciao Ian. Alleluja! Credevo fossi stato cucinato in padella dalla bella cameriera.”
 
Ian abbassò lo sguardo e si sedette su quella superficie ruvida e decisamente scomoda. Tra lui e Paul c’era ormai un ottimo rapporto d’amicizia. Complicità era una parola che chiave nel loro rapporto. Paul era molto simile ad un fratello per lui e spesso gli dispensava consigli utili sia per il lavoro che nella sua vita privata.
 
“Sono nella merda più totale, amico.”
“La ragazza è ancora meglio di quanto ti aspettassi, vero?”
Ian scosse la testa sorridendo con malinconia.
 
“Non so cosa mi prenda e come se fossi sotto l’influsso potente di qualche strano afrodisiaco. Paul non voglio fare un cazzata!”
 
L’altro ragazzo lo osservò per qualche secondo finché non trovò le parole giuste da dirgli. Dal suo sguardo veloce e limpido si capiva che stava pensando freneticamente.
 
“Ian ami Nina?”
“Certo.”
“Bang! Risposta errata.”
 
Dallo sguardo marino dell’uomo si poteva leggere chiaramente lo stupore di quella risposta.
 
“E tu come fai a saperlo? Dai, non prendermi in giro.”
“Ian se tu fossi realmente innamorato, non avresti così tanti dubbi. Quante donne ci hanno provato con te da quando stai con Nina? Tante. Eppure mai nessuna ti ha mai sconvolto quanto Melissa. Mi spiace essere brutale ma: sei Fregato.”
 
Una mano arrivò sulla sua spalla e a quel punto anche le parole diventarono superflue.
 
“Ho bisogno di tempo e devo chiarire le mie idee. Non voglio perdere Nina.”
Gli occhi verdi dell’amico si intristirono a quelle parole. La stretta sulla sua spalla diventò più forte.
 
“Non seguire la logica, ma il cuore.”
 
Ed Ian gli sorrise di rimando, ma non poteva fingere molto. Si sentiva nell’aria attorno a loro che la tristezza era calata su entrambi, ormai chiusi in se stessi con i propri differenti pensieri.
 
Ad un tratto Ian vide da lontano una figura a lui familiare.
Ed ecco li la fonte di tutto il suo turbamento e della sua incertezza sentimentale.
 
Mel infatti si era appena concessa un tuffo nel mare insieme a Steven e Michael. La ragazza era stata gentilmente invitata dal più piccolo del gruppo a partecipare al loro svago pomeridiano.
Ancora del tutto stupito Ian la vide correre nell’acqua mentre Steven la inseguiva amorevolmente.
 
Qualcosa non quadrava.
Perché si sentiva improvvisamente nervoso?
Cos’era quel prurito che proveniva dalle sue mani?
 
Si alzò di getto e cominciò a discendere le rocce. Ma la sua scalata venne interrotta da una scena ancora più sconvolgente.
 
Steven che prendeva con leggerezza in braccio Mel e le concedeva uno di quei baci che probabilmente Ian avrebbe catalogato come VM18.
 
E in quel momento poteva anche essere fidanzato e lei single.
In quel momento poteva anche non essere solo e Nina era li con lui.
Però non capì più niente.
 
Puntò il suo obbiettivo e partì in quarta.
Senza un motivo reale o una strategia ben congeniata.
 
Ian cominciò a correre verso la ragazza.
 
Con la rabbia in mano e la tristezza sul cuore.
 
 
 
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Eccomi qua!
Come state? Io bene :)
Finalmente e dico finalmente, ho postato questo capitolo. Mi è venuto un po’ lunghetto, lo so, ma non volevo dividerlo.
Spero vi sia piaciuto perché io mi sono divertita molto a scriverlo! Grazie mille a tutti voi, mi fate sorridere un sacco quando leggo le vostre recensioni o vedo le visite aumentare ogni giorno.
So di non essere un genio nella scrittura e che ho molte lacune, però vedere che continuate a seguirmi dopo Far Away, mi fa sperare e gongolare come una matta :)
Ed ora torno a fare i ringraziamenti a chi commenta ogni mia piccola follia! Scusate se mi sono dimenticata di farlo nello scorso cap xD
 
Grazie a : Mary 91, Dreamer_on_earth, Ili_sere_nere, Chara e buffy46 !
 
Vi aspetto su facebook per gli spoiler e tutte le info.
 
A presto dolcezze <3
 
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