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Autore: Emily Kingston    09/11/2011    8 recensioni
“Hermione” ansimò Ron, evitando di scivolare sugli scalini sbrecciati.
“Sì?” rispose la ragazza, voltando la testa e stringendo più forte la sua mano.
Ron deglutì, continuando a correre lungo la scalinata.
“C’è una cosa che devo dirti.”
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Note: Punto numero uno: è un'idiozia. Punto numero due: è surreale e tantissimi altri blablabla che ora non sto qui ad elencarvi. Bene, analizzati i punti chiave - uomo avvisato mezzo salvato - bando alle ciance!
Vi domanderete perché mai c'è lo Spoiler tra gli avvertimenti, be', questa storia mi è venuta in mente guardando una delle scene tagliate da Harry Potter e i Doni della Morte Parte II (le parti scritte in corsivo, infatti, sono riprese direttamente da lì), quindi se non volete rovinarvi la sorpresa chiudete la pagina e tornate quando sarà uscito il DVD.
Oltre a questo volevo solo precisare che il titolo non c'entra assolutamente nulla con la storia, semplicemente stavo ascoltando questa canzone quando mi è venuta l'idea.
Bene, chiusa la parentesi autrice-rompiballe, che dirvi, è un'idiozia.
Ah, già, questo l'avevamo già detto.

Okay, okay, finito.
Buona lettura e, come al solito, una recensione è sempre gradita.
Emily ;)

 










Lego House
    

I’m out of touch
I’m out of love
I’ll pick you up when
You’re getting down
And out of all this things I’ve done
I think I love you better now
Ed Sheeran; Lego House.
     
 

“Hermione” ansimò Ron, evitando di scivolare sugli scalini sbrecciati.
“Sì?” rispose la ragazza, voltando la testa e stringendo più forte la sua mano.
Ron deglutì, continuando a correre lungo la scalinata.
“C’è una cosa che devo dirti.”
Hermione non rispose, si limitò a lanciargli un’occhiataccia e a sorreggersi alla stretta della sua mano per non cadere a terra.
Alle loro spalle, Nagini sibilava sempre più forte e sembrava averli quasi raggiunti, tanto strisciava veloce.
“Non voglio che tu dica niente,” disse Hermione dopo un po’, con una punta di rimprovero nella voce, “che non diresti se non stessimo per essere uccisi da un serpente gigante!”
Ron fece per aprire bocca e ribattere, ma appoggiò male il piede sullo scalino e quasi scivolò, dimenticandosi delle parole di Hermione e pensando a mantenere l’equilibrio.
“Lo rovinerebbe,” aggiunse la ragazza qualche secondo dopo, dando una rapida occhiata alle loro spalle per controllare la posizione del serpente.
“Ma io voglio dirlo,” ripeté Ron, deciso.
Nagini li aveva quasi raggiunti, se avesse aumentato di pochissimo la sua velocità sarebbe stata abbastanza vicina da mordergli i polpacci.
“Non è il momento adatto,” lo liquidò Hermione, stringendo ancora più forte la presa sulle sue mani per evitare di cadere.
“Perché, per baciarci abbiamo forse scelto un momento adatto?!” sbottò il ragazzo.
Hermione non rispose, arrossendo, ed anche Ron, evidentemente avendo realizzato ciò che aveva detto, divenne del colore dei suoi capelli. Non si sarebbe riusciti a dire se fosse più rosso il suo volto o la sua zazzera.
“Scusa,” balbettò. “Non volevo dire quello. Era adatto. È solo che devo davvero dirti questa cosa.”
Hermione gettò l’ennesima occhiata alle loro spalle, trovando Nagini più vicina di quanto pensasse. In breve riportò gli occhi di fronte a sé, notando con terrore che la scalinata era giunta quasi al termine e che il corridoio del piano terra non esisteva praticamente più.
C’erano solo polvere e macerie.
Le si strinse il cuore a vedere Hogwarts ridotta in quello stato; era un po’ come se un suo vecchio amico si fosse gravemente ferito.
“Cosa ci sarà mai di così importante da non poter aspettare neanche-”
Hermione sbatté le palpebre, riprendendo a correre.
L’aveva baciata.
Non se ne era neanche resa conto in verità, Ron ci aveva messo pochi secondi a tirarla verso di sé e a stamparle un breve ma intenso bacio sulla bocca.
“Questo,” biasciò il ragazzo, imbarazzato. “Volevo solo che fosse chiaro che mi piaci, Hermione. Mi piaci proprio tanto.”
Il volto di Ron diventò, se possibile, ancora più rosso di prima, ed il ragazzo si ostinava a guardare il movimento dei suoi piedi sugli scalini anziché il viso della ragazza.
Le labbra di Hermione, dopo un primo momento di stupore, si arcuarono all’insù, e dette una breve scossa alle loro mani intrecciate.
Ron alzò lo sguardo.
“Anche tu.”
Un improbabile sorriso si fece largo sul volto del ragazzo e, scendendo l’ultimo scalino, avvolse la vita di Hermione con un braccio mentre con l’altro puntava la bacchetta verso il serpente.

 
 
 

 

   
 
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