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Autore: Iris14    10/11/2011    4 recensioni
Ambientata appena dopo l'episodio 3x05.
Damon ha fatto una promessa a Elena, non lascierà mai più sola.
Dopo il ritorno di Stefan a Mystic Falls, Damon a paura che il fratello possa fare del male a Elena, nonostante la debba tenere d'occhio per Klaus. Pochi giorni dopo Damon trova Elena priva di sensi e capisce che è opera del fratello. Così, per proteggere Elena decide...Elena riuscirà a resistere a Damon e all'amore travolgente che silenziosamente prova per lui?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Never without you

capitolo 2 - Ogni battito sembrava l'ultimo

 

POV Elena

Arrivai a scuola ed attraversai l'ampio cortile dell'edificio scolastico.

-Oh ma chi si rivede, hai fatto una buona dormita?-

Sobbalzai per lo spavento.

-Stefan- dissi con rimprovero.

-Oh mi dispiace non volevo spaventarti- disse lui divertito.

-Tu non dovresti essere qui- bisbigliai fredda.

-Perché no?! Non credo di dare fastidio a nessuno-

-Non voglio che tu mi segua, so badare a me stessa- risposi arrabbiata e velocizzai il passo.

-Beh sai, al contrario di mio fratello, io non faccio ciò che vuoi tu- rispose calmo ma con il sorriso sempre sulle labbra.

Ignorai la sua risposta e proseguii verso l'entrata dell'edificio. Lui mi seguii come se fosse la mia ombra.

Intravidi Bonnie tra gli studenti che attraversavano il corridoio affollato. Stefan finalmente mi lasciò sola ed entrò in una delle tante classi. Quando non riuscii più a vederlo, raggiunsi velocemente Bonnie. Lei si voltò verso di me e mi sorrise.

-Ciao Bonnie-

-Elena, tutto ok?- domandò Bonnie con un'espressione improvvisamente triste. Forse mi aveva visto con Stefan.

-Mhmm beh... io...- balbettai e sentii piccole lacrime sgorgarmi dagli occhi veloci e incontrollabili. Lei fece forse la cosa più corfortante che potesse fare. Mi abbracciò all'istante e mi diede un dolce bacio sulla guancia. Io cominciai a piangere e non mi sforzai più di controllare le lacrime.

-Lui...è cambiato, non è più lui, io non so se ce la faccio- dissi singhiozzando. Bonnie mi accarezzò i capelli e mi tenne ancora stretta, come se volesse portarsi via con lei la mia tristezza.

Capii che lei era veramente unica, che nessuno avrebbe potuto confortarmi come faceva lei.

-Oh Elena, mi dispiace così tanto, vedrai si risolverà tutto, Stefan ha abbracciato il suo lato oscuro molte volte, vedrai che cambierà- disse lei cercando di calmarmi.

-Oh Bonnie, non so se riuscirà mai a ritornare quello di prima-

-Lo aiuteremo, vedrai-

Sapevo benissimo che non era convinta di ciò che diceva ma voleva consolarmi lo stesso, lo apprezzavo. Piano piano mi tranquillizzai e asciugai le ultime lacrime che mi bagnavano le guance.

La campanella suonò e noi fummo costrette ad andare in classe.

Non incontrai Stefan durante le lezioni e rimasi insieme a Bonnie. La mattinata di scuola passò, monotona e noiosa come tutte. La campanella suonò per l'ultima volta e segnò la fine delle lezioni.

Io e Bonnie uscimmo pigramente dalla classe e ci dirigemmo verso l'uscita della scuola.

-Mhm scusa Elena ma avevo promesso a Caroline che la sarei...-

-Vai pure, non preoccuparti per me- dissi con tono pacato. Lei accennò un sorriso e se ne andò lasciandomi sola.

Uscii dalla scuola e mi sedetti su una panchina, aspettandomi già l'arrivo di Stefan. Almeno così, lo potevo controllare di più. Attesi ancora ma non arrivò, così presi lo zaino e mi diressi verso casa.

 

 

POV Damon

Me ne ero stato lì, seduto su quella panchina, per praticamente tutta la mattina. Non era successo nulla, ma forse avrei dovuto aspettare a dirlo. Non ero ancora riuscito a capire cosa intendesse fare mio fratello per divertirsi, ma sicuramente non avrebbe atteso molto. Voleva farmi arrabbiare solo per puro divertimento e l'avrebbe fatto. Nonostante tutto non ci potevo fare niente.

Appena dopo l'ultimo suono della campanella vidi arrivare Elena. Da sola. Teneva lo sguardo basso quasi volesse nascondere qualcosa. Quando lo alzò, si accorse di me e sospirò avvicinandomisi. Diede un accenno ad un sorriso, quasi avesse paura di sorridere immersa nella tristezza che riuscivo chiaramente a leggere nei suo grandi occhi nocciola. Lasciai finalmente la panchina e mi avvicinai a lei.

-Com'è andata la scuola?- chiesi cercando di essere il più normale possibile.

-Mi sembrava di averti detto che non serviva che tu ti preoccupassi per me, Damon- affermò lei con decisione e ignorando il mio tentativo di instaurare una conversazione normale.

-Purtroppo non riesco a non preoccuparmi per te... é proprio una cosa che non mi viene- replicai prontamente.

Lei spostò lo sguardo alle mie spalle fissando un punto nel vuoto.

Era triste e sconfitta. Glielo si vedeva in faccia. Ma che potevo fare?!

Cercai di riportare i suoi occhi sui miei prendendole delicatamente il viso con le mani. Lei fu costretta a guardarmi negli occhi.

-Elena, mi dispiace io non vorrei doverti seguire ma, tu non capisci, come posso stare tranquillo sapendo che mio fratello è qua fuori e chissà cosa ha in mente di fare?-

Lei mi guardava intensamente negli occhi, soppesando ogni mia singola parola.

-Io devo andare a casa, Damon- affermò improvvisamente.

La lasciai immediatamente, distogliendo lo sguardo da lei. Sospirai. È troppo testarda, non riuscirà mai a mettersi nei miei panni.

Riprese la camminata e si allontanò silenziosamente da me.

Me ne andai anch'io e tornai a casa.

Varcai l'imponente portone d'ingresso.

-Oh finalmente, il mio fratellone è tornato, sentivo quasi la tua mancanza- affermò sarcastico mio fratello.

Raggiunsi il soggiorno e lo vidi. Sdravaccato sul divano con in mano un bicchiere, sorseggiando un alcolico. Era ubriaco.

-Liz, dove sei?-

Una giovane ragazza arrivò e si avvicinò a mio fratello con un sorriso smagliante. Sulla sua pelle cicatrici di piccoli e grandi morsi di vampiro. Era stata maledettamente soggiogata.

Prima che raggiungesse Stefan la bloccai e la guardai intensamente negli occhi. Lei si fermò e fissò ipnotizzata i miei occhi.

-Torna a casa e dimentica tutto questo- le dissi scandendo lentamente le parole.

Lei se ne andò e correndo uscì dalla casa.

Mi voltai verso Stefan, mi fissava serio ed irritato.

-Ho fame-

-In cantina c'è tanto sangue da farti impazzire, non portare qui ragazze innocenti di cui nutrirti- affermai serio. Mi guardò intensamente e si alzò da divano.

-È anche casa mia, io posso fare ciò che voglio- gridò.

Avanzava verso di me ed io rimanevo immobile pronto a qualsiasi tipo di mossa.

Mi scaraventò contro la vecchia libreria.

-Klaus mi ha detto di tenere d'occhio Elena, voi non mi dovete far arrabbiare perché io posso fare ciò che voglio- continuò urlando.

Ero pietrificato da quella sua reazione, non perché ne avessi paura ma perché semplicemente non me l'aspettavo. Non era da lui, anche se ora era privo di qualsiasi sentimento umano.

Calò il silenzio, io ero ancora bloccato con la parete. Gli diedi un forte pugno nello stomaco e lo scaraventai a terra. Gemette di dolore, era ubriaco e perciò meno forte.

-Ricorda che tu non sei più forte di me ed io farò di tutto rovinarti il divertimento- affermai con lo sguardo minaccioso.

Infuriato e irritato, lasciai immediatamente la casa.

La tempesta impetuosa che si scatenava all'esterno mi bagnò completamente ed all'istante. Ignorai il tutto e mi addentrai nella foresta senza avere una metà precisa. Volevo semplicemente stare solo.

 

POV Elena

Chiusi anche l'ultimo libro. Finalmente avevo finito i compiti che avevano tenuto la mia mente occupata per l'intero pomeriggio. Liberai la scrivania da tutti i libri e mi buttai definitivamente a letto. Chiusi gli occhi, questo pomeriggio mi aveva sfinito tra tutti gli argomenti sta studiare. Avevo programmato di rimanere lì finché non avessi avuto fame e fossi stata costretta ad alzarmi.

La finestra era aperta e all'esterno sentivo la pioggia torrenziale abbattersi contro le case. All'improvviso udii un forte tuono e mi spaventai. Aprii improvvisamente gli occhi e trovai Stefan di fronte a me, con il sorriso sulle labbra che, con la tempesta, lo disegnava molto più malvagio. Mi spaventai nuovamente e mi misi subito a sedere. Sospirai, cercando di calmarmi.

-Stefan-

-Oh, è la seconda volta che ti spavento, scusami, non era mia intenzione-

La sua espressione non era semplicemente strafottente, in lui riuscivo a leggere cattiveria e crudeltà. Cosa era successo? Era diventato spaventoso.

Continuò a fissarmi finché, con uno scatto felino, mi prese e mi sbatte contro la parete. Mi prese il panico e cominciai a piangere come una bambina tremendamente spaventata.

-Che cosa vuoi Stefan?- domandai singhiozzando.

Lui mi sorrise orrendamente e mostro i denti. I due canini si allungarono e le venuzze sul volto gli comparirono.

Capii cosa voleva fare. Gli misi le mani sul petto e con tutta la forza che possedevo cercai di allontanarlo da me. Niente, era dannatamente forte, troppo forte.

-No, no Stefan, ti prego, tu non vuoi veramente farlo- bisbigliai.

Ignorò le mie preghiere e si avvicinò al mio collo fino a sfiorarlo.

-Stefan, tu mi amavi, non devi farlo, Stefan ascol...-

Mi mancò il respiro per terminare la frase. Perforò con i suoi scintillanti canini la mia pelle fino a raggiungere il sangue. Non avevo la voce per urlare né la forza per respingerlo. Il mio sangue fluiva velocemente dentro di lui. Le mie palpebre si chiusero e la mia vita rischiò di essere risucchiata completamente. Si staccò da me ed io caddi inerme e quasi senza vita. Il mio cuore batteva lento ed ogni battito sembrava l'ultimo. Svenni priva di forze.

 

POV Damon

Ero stato da solo per un tempo sufficiente. In compagnia solamente del ticchettio della pioggia e del fruscio delle foglie spostate dal vento.

Decisi di andare da Elena per assicurarmi che stesse bene e spinto anche dalla voglia di vederla.

In poco tempo raggiunsi la casa di Elena ed entrai dalla finestra della sua stanza. La finestra era aperta, quante volte le avevo detto di tenerla chiusa.

La vidi giacere inerme e priva di sensi sul pavimento. Corsi da lei e la presi in braccio per farla sdraiare sul letto.

-Oh Elena-

Sentivo il suo cuore battere affaticato.

Mi morsi il polso e le feci bere il mio sangue. Dovetti fargliene bere una quantità abbondante perché il suo cuore cominciasse a battere con normalità. Le sue guance cominciarono a riacquistare il solito colore roseo.

C'era solo un motivo se lei si trovava in quelle condizioni. Stefan.

Non sarei mai riuscito a proteggerla da lui sempre. Cosa potevo fare per tenerla al sicuro?

Cominciò a battere le palpebre e tentò di aprire gli occhi.

-Damon- bisbigliò in un sospiro di sollievo. Accarezzai la sua guancia morbida.

-Shss...riposa, sono qui, non preoccuparti-

Capii che c'era un solo modo per evitare che Stefan le potesse fare del male. L'avrei portata via con me.

 

 

P.S. Ciaoo!! Ringrazio già per la calorosa accoglienza con le vostre recensioni. Sono davvero molto contenta e spero continuerete a seguire questa storia!! :)

Dunque, Stefan ha veramente esagerato. Damon non riesce a sopportare tutto questo, così prende una decisione che cambierà il destino dei protagonisti e soprattutto di Elena.

Cercherò di stabilire un giorno per aggiornare i capitoli. Spero in tante recensioni. Mi servono i vostri consigli e le vostre impressioni! :) A presto, Iris

  
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