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Autore: isidrinne    10/11/2011    3 recensioni
Long-fic in più capitoli (ne ignoro io stessa quanti) sul pairing più contestato nei fandom su Adam Lambert: Sauli/Adam.
Slice of life, con un tocco di angst qua e là, ma appena accennato, almeno nei primi capitoli. E ovviamente anche un po' di erotismo, visto che anche l'"omo" è fatto di carne.^^
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pool-parties e aurore boreali 4

Pool-parties e aurore boreali

by Isidrinne



Rieccomi qua con un nuovo capitolo...
Mi stupisco di me stessa per la velocità con cui questi due riescono a dettarmi cosa scrivere...^^
E come preannunciato nello scorso capitolo
altro che nuvole all'orizzonte...
Come al solito, trattando di persone in carne ed ossa
(e che carne e che ossa, non mi stuferò mai di dirlo,
scusatemi se vi stuferete voi di leggerlo
^^)
ci vuole un bel

DISCLAIMER: 

Adam Lambert, Sauli Koskinen, Tommy Joe Ratliff, Monte Pittman e tutti i membri della Glamily che compariranno, come pure Ravi Dhar & the Heartless e i Run Run Run sono persone ed entità esistenti di cui non rappresento la effettiva realtà ma che ispirano la mia mente di scrittrice (soprattutto i primi due in questo momento ^^).
Non ho inoltre alcun scopo di lucro nell'utilizzarne nomi e marchi.

Have a nice reading! :)
Buona lettura
e tre baci.




«Oh eccovi!» esclama sorridendo di un sorriso forzato e afferrando il bicchiere di Adam «Posso unirmi ai festeggiamenti o è una sessione privata?»

Adam si lascia strappare il bicchiere di mano squadrando allibito il viso di un Sauli soltanto in apparenza allegro, il cui sguardo però tradisce una certa tensione, per non dire che il finlandese è proprio furente, anche se determinato a non perdere le staffe.

«Accomodati tesoro» chioccia allegra di rimando Milady, la quale però non impiega un secondo per capire che fra i due non tira aria di pace.

«Oh oh… Caro Adam, guai in vista» commenta poi ammiccando verso il californiano «Bé io torno dalla mia festeggiata, che mi avrà dato per dispersa…» e si allontana verso la sala lasciando un Adam sbalordito a sbrigarsela da solo con la calma prima della tempesta personificata dal suo fidanzato.

Dopo l’abbandono di milady, immaginando che lo stato d’animo del compagno sia dovuto al fatto che lo aveva piantato in asso per una donna senza neppure chiedergli scusa, Adam cerca di rimediare.

«Honey… Scusami, ti ho mollato senza neanche avvisarti…» inizia a farfugliare imbarazzatissimo, interrompendosi però quasi subito, visto che l’espressione di Sauli non accenna a cambiare mentre finisce in un fiato il drink per poi tornare a guardare torvo Adam.

«Ma… Cosa…» continua a balbettare mentre il finlandese gli scuote davanti al naso il bicchiere vuoto senza staccargli di dosso due occhi che ricordano i ghiacciai del Vatna Jokul, freddi all’esterno, ma con un mare di fiamme nascosto sotto la gelida superficie.

«Rakas…» inizia a parlare, lentamente per non lasciarsi andare alla rabbia «Quanti sono finora?» alludendo ai drink che Adam si è scolato fino a quel momento.

«I drink? Intendi dire quanto ho bevuto finora?» la sorpresa di Adam lascia il posto ad uno stizzito risentimento «Scusa ma da quando ti sei messo a contarmi l’alcool che ho in corpo?»

Sauli non intende mollare «Da quando bevi troppo quando non dovresti» gli ringhia contro incupendo sempre di più lo sguardo.

«Ah sì!?? E chi dovrebbe decidere quando non dovrei?!!» sbotta alterato accendendosi in volto, esattamente come quando, da piccolo, veniva beccato da sua madre a fare qualcosa che non avrebbe dovuto.

Senza smettere di guardare in cagnesco il compagno, Sauli evita di rispondergli, prendendosi del tempo per sbollire l’impeto di rabbia che gli rimescola il sangue e che, ne è sicuro, lo porterebbe a dire cose di cui in seguito si pentirebbe.

Se Sauli non intende ritornare sui propri passi, non accennando a sdramatizzare l’atmosfera di tensione che ha contribuito a creare, anche Adam non è da meno: il sentirsi colto in fallo lo riporta alla sgradevole sensazione di quando, ancora inesperto, si sentiva dare dell’incompetente quando si permetteva di fare un’osservazione, seppur giusta, sull’arrangiamento o l’interpretazione di un brano, e questo non lo sopporta, e gli fa ancora più male il fatto che sia proprio il suo Sauli a farlo sentire in questo modo.

Sauli, dal canto suo, non ci sta a sentirsi escluso dai problemi del suo uomo, ed è ferito ancor più dalla decisione di Adam di tenerlo all’oscuro di qualcosa che lo turba al punto da fargli buttare il buon senso alle ortiche.

Con un enorme sforzo di volontà che gli evita di sferrare un pugno all’uomo che ama, infierire sulla causa della frustrazione quando si sente frustrato sarebbe nella sua natura, Sauli continua imperterrito a insistere nel voler portare il discorso sul motivo per cui la notte prima aveva bevuto così tanto.

«Rakas… Perché ieri notte hai bevuto così tanto che neanche Tommy Joe sarebbe riuscito a farti smettere?…»

E «No! Stavolta non ti lascerò girare la testa dall’altra parte, guardami negli occhi e parla… oppure…» conclude esasperato dopo l’ennesimo tentativo di Adam di evitarlo,  facendolo girare su se stesso con un brusco strattone al braccio.

Adam insiste nel distogliere lo sguardo per non lasciar intravedere le due lacrime che gli stanno spuntando dalle ciglia minacciando il liner nero che rende il suo sguardo ancora più intenso.

Ma niente da fare: il piccoletto finlandese non gli dà tregua parandoglisi davanti, braccia incrociate sul petto, serio come mai lo aveva visto prima, e per niente intimidito dalla sua evidente superiorità fisica.

«Cazzo Sauli!» esplode Adam all’improvviso, neanche per un attimo passandogli per la testa che quell’oppure potesse significare altro che non aria fritta, una minaccia senza fondamento.

«CAZZO!!!… Ma perché!!… Io… Io cerco di fare in modo che…» ma Sauli, irremovibile continua a rimanere immobile e cupo come la notte di stelle che non splendono su di loro perché offuscate dalle luci dei locali, una statua di sale amaro come l’acqua dell’oceano che, complice il vento che ne smuove le onde, sparge la sua salsedine anche su questa dolorosa scena.

Il finlandese continua imperterrito a guardarlo come se fosse un estraneo, aspettando.

Adam si sente spalle al muro, e il cielo sa se detesta questa sensazione di impotenza, e anche totalmente privo di difese contro quel nanerottolo finlandese che gli aveva rubato il cuore un anno prima, e si è sempre guardato bene dal restituirgliene anche solo una parte.

L’orgoglio di entrambi, messo a dura prova, pare non voler lasciare il minimo spazio ad una trattativa; Adam, a bocca aperta e capo chino il tanto che basta a fissare i suoi occhi in quelli di Sauli. non emette un suono, in realtà per il terrore di veder scomparire un anno di felicità per una cazzata che non potrebbe rimangiarsi; Sauli, pur morendo dalla voglia di chiamarlo Rakas ancora una volta e rassicurarlo sul suo amore, affonda le unghie nei bicipiti per impedirsi di aprire bocca finché non è sicuro di continuare sulla linea dura che ha scelto.

E dopo una manciata di secondi che sembrano un’eternità è proprio Sauli a rompere il silenzio calato fra di loro, ancor più surreale e doloroso ripensando ai fiumi di chiacchiere che in un anno si sono riversati addosso, chiacchiere complici, piene d’affetto, di sentimenti…

«…in-modo-che-Cosa?…» sillaba scandendo anche i pensieri per non cedere agli ormoni che glielo farebbero abbracciare chiedendogli scusa ...

«Oppure me ne torno in Finlandia… » e si interrompe di nuovo, come per trovare il coraggio di saltare nel vuoto…

«… e ci resto!»

Le ultime tre pronunciate da Sauli fanno impallidire Adam sotto il fondotinta che nasconde le lentiggini agli occhi del mondo.

«Non dici sul serio» esala come in punto di morte.

«Dimmi perché è un po’ che bevi troppo…» insiste imperterrito il finlandese non addolcendo di una virgola il tono di voce.

«Non. Bevo. Troppo.» continua a scandire Adam caparbiamente...

Solo la vista di Sauli che gira sui tacchi, in silenzio, ad occhi chiusi per impedirsi di scoppiare in lacrime, e fa per allontanarsi provoca a sufficienza l’ego di Adam da farlo reagire…

E la sua reazione è esagerata, come ogni cosa che lo riguarda, esagerata come la tensione accumulata fino a quel momento, che scarica in un abbraccio convulso e liberatorio, quasi a voler inglobare Sauli nel proprio corpo per essere sicuro di non provare mai più l’orribile sensazione di poco prima.

«Va bene!…»

«Va bene, Honey, te lo dico…»

«Te lo dico, ma...»

«Resta…»






Postfazione:

Salve! Immagino che dopo la lettura di questo capitolo qualcuno avrà gioito, altri ci saranno rimasti male, insomma fatemi sapere recensendo cosa ne pensate e cosa avete provato.

Kiitos kaikkille!^^ Grazie a tutti^^


Altra piccola sciocchezza
Anche in questo capitolo niente finlandese, a parte rakas, ma c'è  una precisazione geografica da fare.

Il Vatna Jokul è un vulcano islandese (non finlandese) perennemente ricoperto da neve e ghiacciai... ovviamente finché non si sveglia e decide di eruttare.
L'ho usato perché mi sembrava una buona metafora del carattere solo in apparenza freddo dei finlandesi.
Bye Bye ^^


   
 
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