Mi alzo di scatto svegliata dalla musica assordante, proveniente dalla camera di mia sorella.
“Cazzo Marta, è domenica mattina la gente normale vorrebbe anche dormire, sai?” urlo spalancando la porta della camera che si trova di fianco alla mia.

“Asia, ma questa non è musica, è di più! Sono i thirty seconds to mars! Ah prima di dimenticarmi, tra meno di due giorni è il mio compleanno, e questa meravigliosa band sarà proprio quì a Roma, e mamma mi ha comprato il biglietto, però mi devi accompagnare tu, va bene vero?”

“Non se ne parla, non vado certo a concerti dove è pieno di ragazzine con gli ormoni impazziti!” ribatto secca.

“Sei la solita Asia, perché sei solo tu al mondo che ascolti canzoni di gruppi sconosciuti. Guardali, dico ma li vedi? Sono i fratelli Leto, dimmi, hai mai visto nulla di meglio?” mi domanda con aria sognante mia sorella indicandomi un poster incorniciato e appeso alle pareti della sua camera.

“Potrebbero essere i tuoi genitori Marta, ma che gente ti piace?!” esclamo scandalizzata.

“I miei genitori, ma che dici!? Tu sei VECCHIA dentro! E il tuo moroso è come te!”

“Dio Marta, ma che centra ora Filippo?” chiedo perplessa e arrabbiata.

“Non lo so, ma ogni momento è buono per ricordarti che con che ragazzo ti sei messo, sembra mio nonno…”
Abbandono la stanza di Marta lasciandola sbraitare per quel cavolo di concerto a cui io, non ho proprio la minima intenzione di accompagnarla.
Dopo che mio padre è morto in un incidente stradale circa 6 anni fa, mia mamma cerca sempre di accontentarla in tutto, non credo quanto possa essere giusto tutto questo.
Ritorno in camera e decido di rimettermi a studiare, tra pochi giorni ho l’esame all’università. E’ lì dove ho conosciuto Filippo, anche lui come me, frequenta Psicologia, è un ragazzo molto diverso dagli altri, intelligente, sensibile. Stiamo insieme da circa un anno, cerca sempre di accontentarmi in tutto, molto premuroso nei miei confronti, insomma “l’uomo da sposare”.

“Ho chiamato mamma, e ha detto che devi accompagnarmi tu al concerto, quindi, accompagni me e Sofia, Sabato ok?” esclama Marta entrando in camera mia e sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

“Sabato devo uscire con Filippo!” controbatto cercando di dissuaderla.

“Ringraziami che ti faccio vedere dei bei ragazzi, invece di quel mezz’uomo!” afferma lanciandomi il cuscino addosso.

“Stronza!” esclamo ridendo.
Afferro l’agenda e mi annoto questo maledettissimo concerto a cui dovrò andare, visto le circostanze.