The Sun’ll Rise Again
And when it rains on this side of town
It touches everything
Just say it again and mean it
We don't miss a thing
You made yourself a bed at the bottom
of the blackest hole (blackest hole)
and convinced yourself
that it's not the reason you don't see the sun anymore
When It Rains - Paramore
Un raggio di sole mi accarezza e mi riscalda, respiro, chiudo gli occhi e assaporo il profumo che la pioggia ha lasciato sull’asfalto, quell’odore umido che si sente soltanto dopo un grosso acquazzone.
Quello di stamattina è stato un temporale coi fiocchi: in giornate simili, hai quasi la sensazione che la pioggia non debba finire mai e che non tornerai mai a vedere di nuovo il sole, ma non è mai così.
Mi siedo su una panchina del parco: è ancora umida, ma non ci bado, e tiro fuori il mio fido quaderno rosso, sulla copertina del quale si sono accumulati anni di scritte vergate con un pennarello nero indelebile. Frasi di canzoni, di libri, frasi ironiche, scritte da amici ormai perduti, tanto per ricordarmi che niente, niente, dura in eterno. Quando sei felice diresti di tutto. Saresti pronto a credere a qualsiasi cosa che ti permetta d’illuderti che sia per sempre. Ma non è mai per sempre.*
Sfioro con le dita una scritta in cui un’amica di vecchia data, a cui tenevo molto, mi informa, a distanza di anni, che sono una scema. Rileggendola, mi sembra di riavere accanto a me una ragazza minuta dai corti capelli neri e lo sguardo acceso da un profondo e spensierato sarcasmo.
Apro il quaderno, alla ricerca di una pagina buona, poi mi blocco.
Vengo qui, in questo parco, per ritrovare l’ispirazione, ma oggi la storia che sto scrivendo non ne vuole sapere di andare avanti. I personaggi sono lì, pronti, con le loro emozioni, i loro pensieri, le loro paure, le loro preoccupazioni, ed aspettano pazienti, come attori in attesa delle istruzioni del regista. Ma cosa succede se il regista non ha idee?
And I remember all those crazy things ya said
You left them running through my head
You’re always there
You’re everywhere
But right now I wish you were here
All those crazy things we did
Didn’t think about it, just went with it
You’re always there
You’re everywhere
But right now I wish you were here
Wish you were Here – Avril Lavigne
La mia mente ritorna inevitabilmente alla ragazza dai capelli neri. Chissà dov’è, cosa sta facendo…
“E adesso che sei dovunque sei, chissà se ti arriva il mio pensiero, chissà se ne ridi o se ti fa piacere.***” canta Ligabue.
Porto le gambe al petto, piegandole, ed appoggio il mento sulle ginocchia, mentre mi rendo conto che ricordo quasi tutte le stupidaggini che diceva, e ne erano tante, e tutte le cose folli che facevamo.
Sospiro. Vorrei davvero che fosse accanto a me.
Sbuffo, scacciando la malinconia. Se è vero che le cose belle non durano in eterno, è vero anche il contrario: per quanto ti sembri fitta l’oscurità che stai attraversando, prima o poi rivedrai la luce, perché è in questo eterno circolo di luce ed ombra, di bene e male, che si basa il senso della nostra vita, la legge su cui è costruito il mondo.
Perciò, il temporale finirà.
E tornerà il sole.
** Aster, il Tiranno delle “Cronache del Mondo Emerso”
*** Liga – Il mio pensiero