Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: HarryJo    10/11/2011    13 recensioni
« Cosa facciamo allora stasera, fratellino? » chiese Sirius guardandosi attorno. « Potremmo andare a far visita ancora una volta alla signora Barlock e riempirle l’intera cassetta della posta con la carta igienica ».
« Ma lo facciamo tutti gli anni! Ci vuole qualcosa di più originale, Sirius » ribatté Regulus con un fil di voce; aveva freddo.
« Suonarle il campanello e tirarle addosso un secchio d’acqua? »
« Già fatto tre anni fa ».
« Fingerci due orfani in cerca dei propri genitori? »
« Già fatto due anni fa ».
« Accidenti, Regulus, non è che così mi stai aiutando! Com’è possibile che io non abbia idee? È la nostra serata! »

One-Shot per il "12 mesi di Fanfiction". Tema: Halloween.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Halloween era così vuoto, senza Regulus.

 
 
Era la sera del trentun ottobre. L’aria era fresca e alcuni sprazzi di vento ribattevano sulle finestre provocandone delle piccole vibrazioni, oppure si scontravano con alcune porte aperte e le richiudevano con violenza.
A Grimmauld Place non c’era molta vita: per lo più in quella stradina abitavano dei vecchi signori babbani ai quali non poteva importare molto di festeggiare la serata di Halloween; alcuni di loro erano già andati a coricarsi, altri guardavano la televisione con aria svogliata. Solo in una casa c’erano dei grandi preparativi in corso, ma nessuno si accorgeva del trambusto che vi vigeva all’interno.
Infatti, il numero 12 di Grimmauld Place, appartenente ad una delle famiglie magiche più rinomate di sempre, i Black, era invisibile agli occhi dei Babbani. Loro semplicemente vedevano i numeri 11 e 13 e ormai avevano smesso da tempo immemore di chiedersi come mai non ci fosse il 12, considerandola semplicemente una svista. Da quelle parti le cose strane, dopotutto, non erano così rare e la gente aveva cominciato a farci l’abitudine.
Per chi invece riusciva a scorgere la casa, poteva ben vedere le luci accese ed alcune forme confuse che giravano per le stanze di gran fretta, come se fossero in ritardo. In special modo, a correre su e giù per i piani frettolosamente, erano le figure esili di due bambini. Avevano gli stessi capelli neri e la stessa aria un po’ altera anche se uno era leggermente più basso e più magro dell’altro.
Il più grande, decisamente più affascinante, si chiamava Sirius, mentre l’altro era Regulus.
Stavano preparandosi per una delle serate più attese dell’anno. Infatti i due fratelli erano soliti uscire per le case di Grimmauld Place e fare degli scherzi alla gente; era la cosa più divertente, quasi più dei dolcetti. Senza contare che quella sembrava essere una delle rare occasioni in cui andassero veramente d’accordo.
Dopo qualche minuto Sirius e Regulus uscirono finalmente di casa, sorridendo e scherzando.
« Cosa facciamo allora stasera, fratellino? » chiese Sirius guardandosi attorno. « Potremmo andare a far visita ancora una volta alla signora Barlock e riempirle l’intera cassetta della posta con la carta igienica ».
« Ma lo facciamo tutti gli anni! Ci vuole qualcosa di più originale, Sirius » ribatté Regulus con un fil di voce; aveva freddo.
« Suonarle il campanello e tirarle addosso un secchio d’acqua? »
« Già fatto tre anni fa ».
« Fingerci due orfani in cerca dei propri genitori? »
« Già fatto due anni fa ».
« Accidenti, Regulus, non è che così mi stai aiutando! Com’è possibile che io non abbia idee? È la nostra serata! »
Mentre cercavano un’idea nuova, sensazionale, erano fuori a guardare la porta di casa del numero 11, con quel campanello che sembrava li stesse chiamando ad andare da loro e fare un tremendo scherzo…
« La mamma ha ancora quell’orribile serpente in camera sua? » chiese d’un tratto Regulus.
« Sì… che vuoi fare? » domandò allarmato Sirius, ripensando a quell’orrida bestiaccia che Walburga teneva con cura in una teca di vetro. Era morta ormai da un anno e mezzo, eppure lei aveva insistito per conservarla.
« Aspettami qui ».
Regulus prese e ritornò dentro casa, attraversando in poco tempo i piani che lo dividevano dalla camera della madre. Walburga in quel momento non era in casa; era andata a far visita ai Lestrange, un’altra nobilissima famiglia di maghi.
Ritornò fuori e raggiunse il fratello con in mano la grossa teca di vetro camminando con un po’ di fatica per il peso che portava. Sirius subito gli andò incontro e lo aiutò a sollevare il contenitore.
« Che cosa hai intenzione di fare con questo… coso? » gli chiese, disgustato dall’odore proveniente dalla carcassa dell’animale morto. Continuava a chiedersi come mai non si fosse ancora fossilizzato, dopo tutto quel tempo. Probabilmente sua madre gli aveva fatto un incantesimo per farlo durare il più possibile; quel pensiero lo fece stare ancora peggio, se possibile.
« Vieni con me » rispose Regulus, contento.
Si avvicinarono insieme alla porta della signora Barlock e Sirius appoggiò a terra sullo zerbino la teca. Continuava a guardare il fratello stupito, temendo cosa sarebbe successo.
Regulus, nel frattempo, aveva ricoperto il vetro del contenitore con una coperta che aveva preso in casa e aveva poi tirato fuori da una tasca del mantello un pezzo di pergamena e aveva cominciato a scrivere un biglietto.
 
Gentile signora Barlock,
L’ho vista qualche giorno fa mentre passeggiava vicino al mercato e si incantava a rimirare dei grossi pomodori rossi con sguardo assorto. Non ho mai visto nessun’altra interessarsi alla verdura in quel modo, e subito mi ha rapito il cuore.
Da allora non faccio che pensare a lei e a quanto bella sia, non faccio che sognare di mangiare i suoi manicaretti che di sicuro deve preparare con grande cura, non faccio che immaginare quanto sarebbe bello essere una verdura del mercato per aver su di me quello sguardo carico d’amore che Lei riserva solo ai prodotti migliori.
Spero che accetti questo mio regalo, in segno della gratitudine che provo nei suoi confronti per avermi fatto riscoprire un amore così grande.
Con affetto,
 
Un ammiratore segreto.
 
Sirius rimase a leggere di sbieco ciò che suo fratello scriveva, cercando di decifrare quella scrittura elementare e un po’ rozza. Non riusciva a far altro che sorridere, pensando a quanto geniale fosse quel suo piano.
Dopotutto, da dei ragazzini di rispettivamente nove e dieci anni non è che ci si potesse aspettare tanto di più.
« Pensi che vada bene? » domandò nervoso Regulus. « Se la trovi una pessima idea potremmo fare qualcos’altro, non lo so. A me è venuto in mente questo, ma di solito sei tu quello con gli scherzi migliori, quindi se vuoi cambiamo ». Continuava a sfregarsi le mani un po’ per il freddo e un po’ per l’imbarazzo.
« Scherzi? » gli sorrise Sirius, dandogli una pacca sulla schiena. « È un’idea geniale, così ci disferemo della bestia e faremo morire la signora Barlock: due piccioni con una fava! Bravo, fratellino ».
Regulus sorrise, fiero.
« Allora, suono io o tu? »
« Faccio io, tu va a nasconderti e ammira tutta la scena per bene. È il tuo primo scherzo, devi godertelo dall’inizio alla fine » rispose Sirius, deciso.
Regulus annuì e corse dietro ad un albero lì vicino, dove di solito aspettava Sirius. Sentiva il cuore battere a mille dentro al suo petto, pieno di adrenalina come non mai. Mentre guardava il fratello suonare al citofono e poi cominciare a correre nella sua direzione, provò per la prima volta in vita sua una grande soddisfazione e si sentì orgoglioso di esser riuscito a stupirlo.
La signora Barlock, dopo pochi attimi, uscì dalla casa e chiese: « Chi è? », ma Sirius ormai era già lontano ed invisibile nel buio della sera. La donna vide il pacco e lo portò in casa, curiosa.
« E ora aspettiamo » disse Sirius al fratello, mentre un ghigno gli si apriva sul volto.
« Sarà dura l’anno prossimo non assistere più a certe scene. Trascorrerai Halloween a Hogwarts » rifletté un momento Regulus, d’un tratto più triste.
« Un giorno le rifaremo, fratellino ».
« Promesso? »
Un grido tremendo sferzò l’aria, seguito da varie frasi senza senso urlate dalla signora Barlock. A quanto pareva aveva aperto il suo regalo e aveva scoperto quanto burlone fosse quel fantomatico ammiratore segreto.
« Promesso » giurò Sirius, godendo di quelle urla isteriche.
Non c’era cosa più bella di quelle serate, avrebbero dovuto replicarle per forza di cose.
 
 
 
Mentre guardava l’arazzo di Grimmauld Place e vedeva il nome del fratello, Sirius non poteva fare a meno di pensare a quegli ultimi anni passati assieme. Si erano divisi sempre di più, fino quasi ad odiarsi, per le idee discordanti e diverse che avevano. Come due perfetti antagonisti Grifondoro e Serpeverde. Non si erano più comportati come fratelli dopo lo Smistamento di Regulus nella Casa verde argento.
Gli sarebbe piaciuto rivivere qualche momento insieme a suo fratello, a quello con cui aveva passato e trascorso tanti Halloween in vita sua.
Andare nella casa accanto e fare uno scherzo stupido alla vicina di casa; la signora Barlock, seppur vecchia, era ancora lì, quasi a volergli ricordare quel pezzo della sua vita.
Ma non c’era stato tempo per nessun altro Halloween. D’altronde, Sirius era troppo diverso dal resto della famiglia Black, e Regulus troppo incline alle Arti Oscure. Non avrebbe potuto finire in altro modo tra di loro, per quanto sapessero entrambi che il loro legame lasciasse un vuoto incolmabile.
Sirius aveva fatto una promessa e ogni volta che si trovava a ripensarci aveva i sensi di colpa. Non era riuscito a mantenerla.
E ora Halloween era così vuoto, senza Regulus.
 
 
 

 
 
{ Spazio HarryJo.
Quest’obrobrio è stato scritto per il “12 Mesi di Fanfiction” di BS.
Il tema di questo mese era “Halloween”; io non son mai stata capace di scrivere alcunché con questo tema, quindi sono consapevolissima del fatto che la fanfiction non sia poi così eccellente. Mi dispiace per i poveri masochisti che han letto questa storia.
Vado a nascondermi,
Fatemi sapere che ne pensate se volete,
Erica Weasley
   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HarryJo