Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui con la terza one
short di "La magia del cuore".
Devo ammettere che questa one short è stata un vero parto, ma
alla fine sono soddisfatta di come è uscita e credo di essere
riuscita ad esprimere abbastanza bene i sentimenti della cara Hazuki.
Non ho altro da aggiungere, vi lasciò alla storia e ci vediamo
in fondo.
Declaimer: Non possiedo Ojamajo Doremi
altrimenti le cose sarebbero andate in modo diverso e personaggi
come Kotacoso non sarebbero esistiti, inoltre non
guadagno nulla a scriverci su.
Warming the heart (HazukixFujio)
Era
appena iniziata l’estate a Misora e il sole splendeva alto sulla
città, riscaldando i cuori dei suoi abitanti che, felici, si
godevano la bellezza di quella stagione.
Solo
una persona non sembrava essere stata contagiata dall’allegria
generale: una tredicenne dai lunghi capelli castani e gli occhi del
medesimo colore coperti da un paio di semplici occhiali da vista
quadrati che correva verso il parco cittadino.
Era
magra e minuta, ma allo stesso tempo aggraziata come un cigno; la pelle
chiara, leggermente arrossata per colpa della calura estiva,
contribuiva a donarle un’aria ancora più fragile, come se
bastasse un soffio di vento per spazzarla via.
Entrò
nel parco e non si fermò finche non raggiunse un punto
completamente isolato, circondato da tantissimi alberi che lasciavano
intravedere solo un pezzo di cielo. L’unico segno del passaggio del
uomo era una piccola panchina in legno su cui Hazuki si sedette con un
sospiro, lasciando libere le lacrime che da troppo tempo cercavano di
fuggire dai suoi occhi.
E pensare che fino a poche ore prima era talmente felice da poter toccare il cielo con un dito: Onpu-chan e Ai-chan sarebbero tornate a Misora e insieme a Doremi stavano decidendo cosa fare durante l’estate.
E
poi era accaduto. Le faceva male ricordare quello che era successo solo
qualche minuto prima ma non poteva farne a meno…
Hazuki
camminava tranquilla verso il fiume, dove doveva incontrare il suo
amico Masaru. Era davvero felice, quel giorno aveva deciso di
dichiarargli i suoi sentimenti e proprio mentre stava per chiamarlo lui
l’aveva preceduta, chiedendole di raggiungerlo perché doveva
rivelarle una cosa importante. Che volesse confessarle di amarla?
Arrossì
e scosse il capo: non doveva perdersi in fantasticherie, non in un
momento del genere, sebbene sarebbe stato così bello se Masaru
si fosse dichiarato proprio quel giorno.
Una
volta arrivata al luogo dell’incontro iniziò a guardarsi intorno
alla ricerca del ragazzo dai capelli verdi.
-Buongiorno
Hazuki-chan!
Lei
sobbalzò sentendosi chiamare e si voltò verso la
provenienza della voce notando che l’amico si trovava proprio dietro di
lei.
-Buongiorno
Masaru-kun!- lo salutò con un sorriso dolce.
Masaru
ricambiò il sorriso e si sedette sull’erba fresca, invitandola
con un gesto della mano a sedersi accanto a lui. La giovane
accettò l’invito sedendosi vicino all’amico d’infanzia, e
rimasero in silenzio per qualche istante finchè la castana non
decise di romperlo.
–
Allora... cosa volevi dirmi?- chiese cercando di non mostrargli quanto
fosse curiosa.
Il
ragazzo dai capelli verdi la guardò per un momento cercando le
parole giuste per condividere il suo pensiero con quella ragazza a cui
teneva così tanto e che per lui era molto più di una
semplice amica.
-Mi
sono innamorato di Shiori e da ieri stiamo insieme.- rivelò non
senza fatica. Per un tipo come lui non era facile rivelare i suoi
sentimenti in modo così diretto. Sentiva il bisogno di sfogarsi
con qualcuno che sapeva non l’avrebbe giudicato nè preso in
giro. E sentiva che l’unica persona adatta era quella che lo conosceva
e capiva meglio di tutti gli altri: Hazuki.
La
giovane ex ojamajo si sentì come se il mondo le stesse crollando
addosso. Masaru, il suo Masaru, era innamorato di un’altra.
Senti
gli occhi riempirsi di lacrime e usò tutta la sua forza di
volontà per non piangere davanti a lui.
-È
fantastico! Sono davvero felice per voi.- mentì cercando di
essere più convincente possibile.
-Ero
certo che mi avresti capito.- sorrise leggermente, era troppo
concentrato su quella nuova emozione che gli faceva compagnia dalla
sera precedente per notare che la voce dell’amica tremava e che il suo
sorriso nascondeva una smorfia.
Hazuki
non riusciva più a rimanere lì con lui, aveva bisogno di
stare da sola e di dare libero sfogo alle lacrime che con forza
premevano per uscire.
-Perdonami
Masaru-kun ma tra poco ho un’importante lezione di violino, e non posso
fare tardi.- mentì per la seconda volta in pochi minuti. Odiava
farlo, ma non aveva altra scelta. Non voleva che lui la vedesse
piangere, le avrebbe chiesto il motivo e alla fine in un modo o
nell’altro sarebbe riuscito a estorcerle la verità, e
così probabilmente la loro amicizia sarebbe finita.
-Okay,
ci vediamo.
-Ciao.-
lo salutò prima di correre via, senza guardarsi in dietro.
E
così si era ritrovata li, in quel piccolo angolo di paradiso
incontaminato, dove poteva dar sfogo a tutto il suo dolore senza essere
disturbata.
Il
suo cuore si era spezzato in mille piccoli pezzi: aveva una cotta per
Masaru fin da bambina e aveva sempre creduto che anche lui provasse la
stessa cosa, ma si sbagliava.
Si
era solo illusa. Certo, Masaru le voleva bene... ma no nel modo in cui
lei sperava. Una piccola parte di lei era contenta che l’amico fosse
felice, mentre l’altra voleva solo smettere di soffrire.
***
Mentre
la giovane lasciava fuoriuscire la propria sofferenza, un ragazzo di
circa quattordici anni, dai corti capelli rosso-arancio tagliati a
caschetto e grandi occhi rossi che esprimevano dolcezza e
curiosità, passeggiava per il parco guardandosi intorno con aria
incuriosita. Era da un po’ che si era allontanato dalla zona più
frequentata del parco e l’unica cosa che lo circondava era e il verde
del prato e quello degli alberi insieme al marrone dei loro tronchi e
le varie tonalità dei fiori.
-Questo
posto è bellissimo! Purtroppo due anni fa non ho avuto
l’occasione di visitarlo.- pensò
mentre un dolce sorriso gli si dipingeva sulle labbra. –Ero troppo
preso dalla missione e soprattutto da lei…
Questo
pensiero improvviso cancellò il sorriso dal suo volto:
nonostante tutto non l’aveva mai dimenticata.
All’improvviso
gli sembrò di sentire qualcuno piangere e decise di avvicinarsi.
La
riconobbe subito, e gli si strinse il cuore vedendola così
disperata. Desiderava asciugare quelle lacrime e riportare un po’ di
serenità su quel candido volto che tanto amava. Per la prima
nella sua vita, agì senza riflettere e le si avvicinò con
cautela.
-Hazuki-chan.-
sussurrò debolmente, quasi timoroso di una sua possibile
reazione negativa.
Hazuki alzò
il capo, incontrando lo sguardo preoccupato del mago.
-F…
Fu…Fujio..ku… kun- balbettò tra un singhiozzo e l’altro
riconoscendolo.
-Hazuki-chan,
perché stai piangendo?- sussurrò preoccupato. Era la
seconda volta che la vedeva in quelle condizioni, e se la prima volta
era stato lui la causa indiretta di quella reazione, adesso voleva
almeno provare a calmarla.
Il
tono con cui il mago aveva pronunciato quelle semplici parole
colpì l’ex apprendista: non pensava che potesse essere
preoccupato per lei visto che non l’aveva mai trattato troppo bene, ma
in fondo Fujio era sempre stato un ragazzo molto dolce e gentile. In
quel momento le stava offrendo l’unica cosa di cui aveva davvero
bisogno: una persona amica con cui sfogarsi, qualcuno estraneo alla
situazione che non la giudicasse nè le dicesse le solite frasi
di rito tanto usate in quelle situazioni.
Lo
abbracciò istintivamente, affondando il viso nel suo petto.
Fujio
non sapeva come comportarsi, e con un po’ di timore la strinse a
sè. E all’improvviso gli tornò in mente la scena di uno
dei film con protagonista Onpu che Tooru amava tanto.
-Forse
dovrei provare a imitare i movimenti che il protagonista compie in
quella scena... in fondo cos’ho da perdere?
Iniziò
a accarezzarle meccanicamente la schiena, notando con stupore che quel
semplice gesto riusciva a rassicurarla.
Hazuki
aveva solo bisogno di affetto e forse, anche se solo inconsciamente, lo
intuì anche il giovane mago, mentre le sue carezze si fecero
più delicate e la stretta diventava più forte.
-Tranquilla,
va tutto bene.- le sussurrò dolcemente chiudendo gli occhi,
ispirando a pieni polmoni il dolce profumo di ciliegia della ragazza.
Rimasero
stretti in quella posizione per diversi minuti in cui i singhiozzi di
Hazuki diventarono sempre più deboli e distanti.
-Ti
andrebbe di raccontarmi cosa è successo?- domandò
dolcemente.
Annuì
sciogliendo l’abbraccio e si sedettero sulla panchina.
-Masaru-kun
si è fidanzato.- trovò il coraggio di dire Hazuki dopo
qualche minuto di silenzio.
Bastarono
quelle cinque semplici parole per fargli capire il problema. Nonostante
fosse ancora un novellino in fatto di sentimenti umani non era uno
stupido! Aveva capito da tempo che l’amica provava qualcosa di
più di una semplice amicizia per il ragazzo dai capelli verdi.
In
realtà non sapeva cosa dirle anche se capiva benissimo quello
che provava: era quello aveva provato lui quando aveva capito che c’era
già qualcun altro nel cuore dell’ex apprendista.
Sospirò
internamente, avrebbe voluto dirle qualcosa. Ma... cosa? Non esistevano
parole in grado di guarire un cuore spezzato, però voleva che
sapesse che non era sola perchè lui le sarebbe stato sempre
vicino. Così fece quello che gli suggeriva il cuore:
l’abbracciò e la strinse forte a sè cercando di
trasmettergli tutto il calore che poteva.
-Non
sei sola.- le sussurrò semplicemente.
Le
parole del mago riuscirono a tranquillizzarla un po’, così
Hazuki chiuse gli occhi beandosi di quel calore.
-Arigatou
Fujio-kun.- bisbigliò dolcemente.
Non
sapeva neanche lei perché lo stesse ringraziando con tanta
gratitudine, forse perché non le aveva propinato le mille scuse
che in genere si danno in quelle situazioni oppure perché con
quel semplice abbraccio era riuscito a riscaldarle il cuore che
nonostante la calura estiva stava congelando.
Non
sapeva ancora che in un futuro non troppo lontano quel giovane mago
così dolce sarebbe diventato il suo stesso sole.
Fine
Non mi restà altro che darvi appuntamento alla prossima con la mitica AkaDore più una piccola sorpresa che ho in mente da un po'.
Bacioni^ç^