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Autore: ChibiRoby    10/11/2011    4 recensioni
Quattro one short una su ognuna delle coppie OjamajoxFlat, tutte abientate dopo la quarta serie, un ipotetico incontro tra le ex apprendiste e i quattro maghi.
1- You won the game and my heart [Dedicata a Ang3l per il suo compleanno]
2- Seguimi, ti porterò dove non serve sognare
3- Warming the heart
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aiko Seno, Doremi Harukaze, Flat4, Hazuki Fujiwara, Onpu Segawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui con la terza one short di "La magia del cuore".
Devo ammettere che questa one short è stata un vero parto, ma alla fine sono soddisfatta di come è uscita e credo di essere riuscita ad esprimere abbastanza bene i sentimenti della cara Hazuki.
Non ho altro da aggiungere, vi lasciò alla storia e ci vediamo in fondo.

Declaimer: Non possiedo Ojamajo Doremi altrimenti le cose sarebbero andate in modo diverso e personaggi come  Kotacoso non  sarebbero esistiti, inoltre non  guadagno nulla a scriverci su.

Warming the heart (HazukixFujio)

 

Era appena iniziata l’estate a Misora e il sole splendeva alto sulla città, riscaldando i cuori dei suoi abitanti che, felici, si godevano la bellezza di quella stagione.

Solo una persona non sembrava essere stata contagiata dall’allegria generale: una tredicenne dai lunghi capelli castani e gli occhi del medesimo colore coperti da un paio di semplici occhiali da vista quadrati che correva verso il parco cittadino.

Era magra e minuta, ma allo stesso tempo aggraziata come un cigno; la pelle chiara, leggermente arrossata per colpa della calura estiva, contribuiva a donarle un’aria ancora più fragile, come se bastasse un soffio di vento per spazzarla via.

Entrò nel parco e non si fermò finche non raggiunse un punto completamente isolato, circondato da tantissimi alberi che lasciavano intravedere solo un pezzo di cielo. L’unico segno del passaggio del uomo era una piccola panchina in legno su cui Hazuki si sedette con un sospiro, lasciando libere le lacrime che da troppo tempo cercavano di fuggire dai suoi occhi.

E pensare che fino a poche ore prima era talmente felice da poter toccare il cielo con un dito: Onpu-chan e Ai-chan sarebbero tornate a Misora e insieme a Doremi stavano decidendo cosa fare durante l’estate. 

E poi era accaduto. Le faceva male ricordare quello che era successo solo qualche minuto prima ma non poteva farne a meno…

 

 

Hazuki camminava tranquilla verso il fiume, dove doveva incontrare il suo amico Masaru. Era davvero felice, quel giorno aveva deciso di dichiarargli i suoi sentimenti e proprio mentre stava per chiamarlo lui l’aveva preceduta, chiedendole di raggiungerlo perché doveva rivelarle una cosa importante. Che volesse confessarle di amarla?

Arrossì e scosse il capo: non doveva perdersi in fantasticherie, non in un momento del genere, sebbene sarebbe stato così bello se Masaru si fosse dichiarato proprio quel giorno.

Una volta arrivata al luogo dell’incontro iniziò a guardarsi intorno alla ricerca del ragazzo dai capelli verdi.

-Buongiorno Hazuki-chan!

Lei sobbalzò sentendosi chiamare e si voltò verso la provenienza della voce notando che l’amico si trovava proprio dietro di lei.

-Buongiorno Masaru-kun!- lo salutò con un sorriso dolce.

Masaru ricambiò il sorriso e si sedette sull’erba fresca, invitandola con un gesto della mano a sedersi accanto a lui. La giovane accettò l’invito sedendosi vicino all’amico d’infanzia, e rimasero in silenzio per qualche istante finchè la castana non decise di romperlo.

– Allora... cosa volevi dirmi?- chiese cercando di non mostrargli quanto fosse curiosa.

Il ragazzo dai capelli verdi la guardò per un momento cercando le parole giuste per condividere il suo pensiero con quella ragazza a cui teneva così tanto e che per lui era molto più di una semplice amica.

-Mi sono innamorato di Shiori e da ieri stiamo insieme.- rivelò non senza fatica. Per un tipo come lui non era facile rivelare i suoi sentimenti in modo così diretto. Sentiva il bisogno di sfogarsi con qualcuno che sapeva non l’avrebbe giudicato nè preso in giro. E sentiva che l’unica persona adatta era quella che lo conosceva e capiva meglio di tutti gli altri: Hazuki.

La giovane ex ojamajo si sentì come se il mondo le stesse crollando addosso. Masaru, il suo Masaru, era innamorato di un’altra.

Senti gli occhi riempirsi di lacrime e usò tutta la sua forza di volontà per non piangere davanti a lui.

-È fantastico! Sono davvero felice per voi.- mentì cercando di essere più convincente possibile.

-Ero certo che mi avresti capito.- sorrise leggermente, era troppo concentrato su quella nuova emozione che gli faceva compagnia dalla sera precedente per notare che la voce dell’amica tremava e che il suo sorriso nascondeva una smorfia.

Hazuki non riusciva più a rimanere lì con lui, aveva bisogno di stare da sola e di dare libero sfogo alle lacrime che con forza premevano per uscire.  

-Perdonami Masaru-kun ma tra poco ho un’importante lezione di violino, e non posso fare tardi.- mentì per la seconda volta in pochi minuti. Odiava farlo, ma non aveva altra scelta. Non voleva che lui la vedesse piangere, le avrebbe chiesto il motivo e alla fine in un modo o nell’altro sarebbe riuscito a estorcerle la verità, e così probabilmente la loro amicizia sarebbe finita.

-Okay, ci vediamo.

-Ciao.- lo salutò prima di correre via, senza guardarsi in dietro.

 

E così si era ritrovata li, in quel piccolo angolo di paradiso incontaminato, dove poteva dar sfogo a tutto il suo dolore senza essere disturbata.

Il suo cuore si era spezzato in mille piccoli pezzi: aveva una cotta per Masaru fin da bambina e aveva sempre creduto che anche lui provasse la stessa cosa, ma si sbagliava.

Si era solo illusa. Certo, Masaru le voleva bene... ma no nel modo in cui lei sperava. Una piccola parte di lei era contenta che l’amico fosse felice, mentre l’altra voleva solo smettere di soffrire.

 

***

 

Mentre la giovane lasciava fuoriuscire la propria sofferenza, un ragazzo di circa quattordici anni, dai corti capelli rosso-arancio tagliati a caschetto e grandi occhi rossi che esprimevano dolcezza e curiosità, passeggiava per il parco guardandosi intorno con aria incuriosita. Era da un po’ che si era allontanato dalla zona più frequentata del parco e l’unica cosa che lo circondava era e il verde del prato e quello degli alberi insieme al marrone dei loro tronchi e le varie tonalità dei fiori.

-Questo posto è bellissimo! Purtroppo due anni fa non ho avuto l’occasione di visitarlo.- pensò mentre un dolce sorriso gli si dipingeva sulle labbra. –Ero troppo preso dalla missione e soprattutto da lei…

Questo pensiero improvviso cancellò il sorriso dal suo volto: nonostante tutto non l’aveva mai dimenticata.

 All’improvviso gli sembrò di sentire qualcuno piangere e decise di avvicinarsi.

La riconobbe subito, e gli si strinse il cuore vedendola così disperata. Desiderava asciugare quelle lacrime e riportare un po’ di serenità su quel candido volto che tanto amava. Per la prima nella sua vita, agì senza riflettere e le si avvicinò con cautela.

-Hazuki-chan.- sussurrò debolmente, quasi timoroso di una sua possibile reazione negativa.

Hazuki alzò il capo, incontrando lo sguardo preoccupato del mago.

-F… Fu…Fujio..ku… kun- balbettò tra un singhiozzo e l’altro riconoscendolo.

-Hazuki-chan, perché stai piangendo?- sussurrò preoccupato. Era la seconda volta che la vedeva in quelle condizioni, e se la prima volta era stato lui la causa indiretta di quella reazione, adesso voleva almeno provare a calmarla.

Il tono con cui il mago aveva pronunciato quelle semplici parole colpì l’ex apprendista: non pensava che potesse essere preoccupato per lei visto che non l’aveva mai trattato troppo bene, ma in fondo Fujio era sempre stato un ragazzo molto dolce e gentile. In quel momento le stava offrendo l’unica cosa di cui aveva davvero bisogno: una persona amica con cui sfogarsi, qualcuno estraneo alla situazione che non la giudicasse nè le dicesse le solite frasi di rito tanto usate in quelle situazioni.

Lo abbracciò istintivamente, affondando il viso nel suo petto.

Fujio non sapeva come comportarsi, e con un po’ di timore la strinse a sè. E all’improvviso gli tornò in mente la scena di uno dei film con protagonista Onpu che Tooru amava tanto.

-Forse dovrei provare a imitare i movimenti che il protagonista compie in quella scena...  in fondo cos’ho da perdere?

Iniziò a accarezzarle meccanicamente la schiena, notando con stupore che quel semplice gesto riusciva a rassicurarla.

Hazuki aveva solo bisogno di affetto e forse, anche se solo inconsciamente, lo intuì anche il giovane mago, mentre le sue carezze si fecero più delicate e la stretta diventava più forte.

-Tranquilla, va tutto bene.- le sussurrò dolcemente chiudendo gli occhi, ispirando a pieni polmoni il dolce profumo di ciliegia della ragazza.

 Rimasero stretti in quella posizione per diversi minuti in cui i singhiozzi di Hazuki diventarono sempre più deboli e distanti.

-Ti andrebbe di raccontarmi cosa è successo?- domandò dolcemente.

Annuì sciogliendo l’abbraccio e si sedettero sulla panchina.

-Masaru-kun si è fidanzato.- trovò il coraggio di dire Hazuki dopo qualche minuto di silenzio.

Bastarono quelle cinque semplici parole per fargli capire il problema. Nonostante fosse ancora un novellino in fatto di sentimenti umani non era uno stupido! Aveva capito da tempo che l’amica provava qualcosa di più di una semplice amicizia per il ragazzo dai capelli verdi.

In realtà non sapeva cosa dirle anche se capiva benissimo quello che provava: era quello aveva provato lui quando aveva capito che c’era già qualcun altro nel cuore dell’ex apprendista.

Sospirò internamente, avrebbe voluto dirle qualcosa. Ma... cosa? Non esistevano parole in grado di guarire un cuore spezzato, però voleva che sapesse che non era sola perchè lui le sarebbe stato sempre vicino. Così fece quello che gli suggeriva il cuore: l’abbracciò e la strinse forte a sè cercando di trasmettergli tutto il calore che poteva.

-Non sei sola.- le sussurrò semplicemente.

Le parole del mago riuscirono a tranquillizzarla un po’, così Hazuki chiuse gli occhi beandosi di quel calore.

-Arigatou Fujio-kun.- bisbigliò dolcemente.

Non sapeva neanche lei perché lo stesse ringraziando con tanta gratitudine, forse perché non le aveva propinato le mille scuse che in genere si danno in quelle situazioni oppure perché con quel semplice abbraccio era riuscito a riscaldarle il cuore che nonostante la calura estiva stava congelando.

Non sapeva ancora che in un futuro non troppo lontano quel giovane mago così dolce sarebbe diventato il suo stesso sole.

 

Fine  


Spero che la ff sia di vostro gradimento e che lascerete una traccia del vostro passaggio.
Non mi restà altro che darvi appuntamento alla prossima con la mitica AkaDore più una piccola sorpresa che ho in mente da un po'.
Bacioni^ç^

   
 
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