Fresh & Clean

Quando Killer vide Law in lontananza, con Kidd in braccio, si preoccupò tantissimo.
Il vice capitano dei pirati del rosso saltò giù dalla nave e si diresse a passo svelto in direzione dei due.
-Cos’è successo?- domandò accennando a Kidd. Il suo tono di voce era quanto di più simile ad un gemito strozzato.
Perché Kidd poteva immaginarlo sconfitto, coperto di sangue, massacrato e agonizzante, ma non nello stato in cui versava.
Non completamente accasciato fra le braccia del Chirurgo della Morte, con un sorriso soddisfatto fra le labbra e le guance rosee.
Quel mostro non era il suo Capitano.
-Cosa gli hai fatto?!- insistette, ma Law inarcò il sopraciglio, seccato.
-Non è che ogni volta che questo scemo si fa male è colpa mia, per chi mi avete preso?-
-Allora cos’è successo?- insistette Killer perdendo la pazienza, oltretutto Kidd era sempre più attaccato a Law e poco ci mancava che gli facesse le fusa.
Law si divertì a torturare Killer col suo silenzio.
Diede una scompigliata ai capelli fiammanti di Kidd che sorrise e il medico arrossì a sua volta imbarazzato.
-Siamo stati attaccati dalla marina.- disse, voltandosi di lato per evitare di mostrare quanto in realtà la cosa gli facesse piacere.
-Speri che me la beva?-
-Conosci una tizia che si chiama Tsuru?- domandò allora Law dagli affilati occhi grigi percorsi da un sinistro luccichio d’inquietudine
Killer annuì –La Grande Tattica? E un viceammiraglio ed è anche in una posizione di comando molto alta.-
-Si, si, vabbè…- lo interruppe Law –Questa tizia ha steso Kidd. Letteralmente.-
Killer socchiuse gli occhi e reclinò la testa, non capendo.
Law scosse la testa e indicò col mento dei piccoli trapezi arrossati e paralleli sui fianchi del compagno
-E’ stato steso ad asciugare al sole, dopo essere stato ovviamente ben ripulito… -
No, davvero non riusciva a capire il Massacratore, perché era un racconto assurdo e, diciamocelo, Law non è certo la persona più affidabile del mondo in questo campo. Come faceva a pendere dalle sue labbra e bersi quelle stronzate? Eppure, Kidd fra le sue braccia, che pareva dormisse beatamente come un felino domestico, era una prova che deputava a favore dello strampalato racconto.
-E così, quando questo cretino ha cercato di dare il colpo di grazia alla vecchia, la nonnetta gli ha dato una bella ripassata e l’ha steso al sole. Dovevi vedere come l’ha strizzato ben bene e lui se ne stava lì, tutto contento a sventolare fra gli alberi.-
Kidd arrossì –Scusa se ti ho fatto preoccupare…- disse piano osservando sommessamente il Chirurgo della Morte.
Killer ebbe un fremito in tutto il corpo.
Era in arrivo la fine del mondo e, benché lui non fosse una persona particolarmente religiosa, si trovò a riflettere se raccomandare o meno l’anima a qualche divinità. Non si sa mai…
Anche Law non sopravisse a quegli occhi da cerbiatto sottomesso e a quelle parole. Fu come se uno strale gli folgorasse il cervello, come se una marea impetuosa gli annegasse la mente ed ovattasse i suoi pensieri. Fu come sentirsi profanare nel profondo dell’anima.
Strinse Kidd più forte che poté, baciandogli la testa come si fa con un bambino.
Profumava, non di rhum e carne alla brace o di sangue e profumo scadente, ma di lavanda e gelsomino. Un sentore nuovo quanto inebriante, sconvolgente, dannatamente sensuale e lui, così sottomesso era come strumento del demonio, portatore di eterna dannazione per la sua anima perversa.
Killer avrebbe voluto tanto riprendersi il suo Capitano, ma Law in un attimo fu lontano da lui, sia dannata la Room, e s’allontanava sorridendo compiaciuto, col braccio infilato là, fra le gambe di Kidd, premendo sul cavallo dei suoi pantaloni con l’aria di non rendersene conto e il Capitano non fiatava, rosso in volto ed imbarazzato.
-Non coprirti il viso, Kidd.- gli disse Law –Mi piace vederti così.-
Il rosso scostò le mani dal viso, impacciato.
-Così obbediente...- sospirò nel suo orecchio faccendo sussultare il Capitano.
-Mi piacerebbe vederti a pezzi.-
Eccolo lì, Killer, in mezzo alla strada e ai coglioni.
-Su su, stai tranquillo, non me lo mangio mica…-
Killer gli porse le mani, reclamando il suo Capitano, ma Law lo nascose alla sua visuale, come un bambino dispettoso.
-Molla l’osso!- ruggì Killer, sull’orlo dell’ira più nera. Anche perché se poi Kidd tornava in sé, a chi andavano le prime mazzate? A Law, ovvio, ma ci sarebbe passato anche lui! Non avrebbe mai potuto immaginare che il potere di quella vegliarda di cui aveva tanto sentito parlare fosse così devastante.
Law lo doppiò con nonchalance e gli lanciò un’occhiata ammiccante.
-Vuoi davvero mostrarlo alla ciurma in questo stato? E’ completamente fradicio.- disse piano, accennando con gli occhi al cavallo di Kidd, rosso in volto e mugugnante –Gli faccio fare un giretto nell’asciugatrice e lo sbatto un po’. Te lo restituisco come nuovo, Massacratore. -


Note: Non mi uccideteeeee >_<°° La colpa è della nonnina Tsuru! Di lei e del suo potere di lavare via il male delle persone. Certo non credo l'effetto sia così devastante, ma intanto, io me lo sono goduta, perché Kidd uke fa venire il capogiro e sarei persino tentata di farlo rimanere così ancora per una sporcellata con Law... vedremo **
Intanto, sperando di non avervi traumatizzato troppo con questa, vi rimando all'account realizzato con la mia compare di boiate, Ria-chan, per l'inizio del nostro delirio collettivo.
Signori e signori, la raccolta Hearts'n'Kidds è ufficialmente aperta!