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Autore: ShikamaruFGV    11/11/2011    0 recensioni
Tre semplici ragazzi si imbattono nei loro beniamini dei fumetti giapponesi. Senza rendersene conto vivranno un'avventuara ai limiti dell'imaginazione.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Tutto, prima o poi finisce
 
Yuichi continuava a guardarsi attorno, poi fisso le tre donne e disse:
< Voi…siete… >
< Le streghe che si trovavano all’interno dei tuoi amici…> Disse Jam.
< Ma…dove sono finiti? Quindi…quindi sono davvero morti?! > Yuichi cominciò a lacrimare ma cercava in tutti i modi di non piangere perché sperava di essersi sbagliato; Jam però, senza troppi indugi, disse:
< Esatto. Hanno fatto l’unica cosa che potevano fare per liberarci e salvare il mondo. Ora tutto è finito. >
Il ragazzo non riuscì più a trattenersi e cominciò a piangere, aveva voglia di distruggere tutto ma non vi era nulla su cui sfogarsi, poi si gettò ai piedi delle streghe e disse:
< Voi siete forti! Potete fare tutto! Vi prego, riportateli in vita…ditemi che c’è un modo per farlo, andiamo indietro nel tempo, qualunque cosa ma vi prego voi dovete- >
< Zitto… > Jam lo interruppe e con voce molto calma, quasi sussurrando, disse:
< Guarda nella tasca destra del tuo pantalone… >
Yuichi mise la mano nella tasca e sentì di avere qualcosa, la prese e ne uscì un foglio piegato in quattro dove si intravedevano delle scritte. Jam, prima che il ragazzo aprisse il foglio disse:
< E’ una lettera scritta da Toshiro quando era con me ad allenarsi. Dopo aver saputo da Andrè una certa cosa su di te, venne a chiedermi se era possibile nascondere alla vista di qualcuno un oggetto fino ad un certo momento e gli dissi di sì. Così scrisse una lettera, me la diede ed effettuai un incantesimo che rese il foglio invisibile e inconsistente solo a te. Lo feci e non gli chiesi nulla. Ora però i suoi ricordi, insieme a quella di Rufy, sono in me e so quello che ha fatto, che ha sentito e che ha provato durante tutta la sua vita. >
Yuichi fermò un attimo la donna e disse:
< Ma…quando me l’ha messa in tasca? >
< E’ stato Rufy. E’ molto veloce, lo sai. Lo ha fatto quando eri in terra dopo il teletrasporto di Goku. Toshiro gli aveva chiesto di mettertela in tasca come poteva e, fra il momento in cui siamo tornati dall’allenamento e quello in cui ti hanno lasciato indietro prima di scendere nel vulcano, quello è stato il momento migliore… >
Yuichi intano, ancora con le lacrime negli occhi, aprì il foglio e si accorse che la lettera era molto lunga, scritta per intero sia da un lato che dall’altro. Cominciò a leggere.
 
“Ehilà! E’ la prima lettera che scrivo a qualcuno…son troppo abituato alle mail eh eh…comunque, io adesso mi sto divertendo quindi comincio la lettera in modo scherzoso ed allegro ma forse non dovrei, infondo se la stai leggendo significa che sono morto…chiederò a Jam di creare un incantesimo che faccia apparire questa lettera solo quando muoio. Stai piangendo vero? E perché mai? Sai, mi sento un figo a pensare che probabilmente salverò miliardi di vite. Ti rendi conto? Sono strafelice di questa cosa, forse ho paura e cerco qualcosa su cui aggrapparmi ma spero di riuscire ad avere la forza di farlo. Be’ se mi stai leggendo ce l’ho fatta quindi non piangere! Questa lettera te la scrivo perché ho saputo da Andrè, che vede nel futuro, la cazzata che farai quando saprai che siamo morti. Ora, Andrè mi ha detto che ha visto che leggevi una lettera, deduco sia questa…quindi non riuscirò a fermarti ma devo provarci, magari la sua previsione è sbagliata! Ahahahah peccato che non potrò sfotterlo! Comunque, dicevo…NON FARLO! Quando chiederai alle streghe il modo per riportarci in vita tu non farlo, se lo fai giuro che quando muoio vengo a prendere la tua anima, ovunque sia, e la torturerò per l’eternità ok? Non scherzo…”
 
Yuichi stava girando la lettera per leggere la seconda pagina ma prima che cominciasse pensò:
“Quando morirà verrà a prendere la mia anima ovunque sia? Ma quindi…quindi io posso riportarli in vita morendo?”
Jam, che sapeva il contenuto della lettera perché in lui vi erano tutti i ricordi di Toshiro e Rufy disse:
< Prima che tu legga il seguito lascia che ti dica quello che sta per succedere…anzi no, è tutto scritto lì, leggi…>
Yuichi continuò la lettura.
 
“…Tu chiederai alle streghe come riportarci in vita e loro ti diranno che l’unico modo è che tu sacrifichi la tua vita per essere il perno dell’incantesimo. In realtà per riportare in vita una persona, secondo gli incantesimi che Jam mi ha spiegato in queste settimane che son qui ad allenarmi, serve il sacrificio di una vita per una vita, quindi noi siamo in tre e basterebbe il sacrificio delle streghe ma, avendo pochi minuti a disposizione e sprecando molte energie per battere gli stregoni avranno bisogno di una quarta vita e tu accetterai. Ti prego, non farlo. Sto scrivendo questa lettera sapendo che Andrè ha visto che tu la leggevi ma sceglievi comunque di morire quindi ho paura, ho una tremenda paura che tu muoia per noi. Ti prego…hai presente in quanti anime e manga sentiamo dire che il destino non è scritto? Che il futuro non esiste ma che lo creiamo noi? Ti prego! Dimostrami che è vero. Dimostrami che  il futuro si sbaglia e che in realtà non accadrà nulla di tutto ciò perché sarai tu a decidere davvero.
Non so che altro fare…se mi sei amico, non farlo. Ti prego…
                                                                                                                                    Toshiro”
 
Yuichi restò immobile, senza parole, quasi senza fiato.
Le streghe si accorsero che il ragazzo era turbato e sapevano anche che a minuti sarebbero scomparse per sempre.
Daila disse:
< Noi abbiamo fatto quello che dovevamo, per amore di questo mondo. A breve scompariremo ma la nostra indole ci costringe ad esaudire sempre i desideri di chi merita e tu sei fra quelli. Toshiro ci supplicò più volte di non permetterti di sacrificarti ma noi non possiamo scegliere fra te e loro. Anzi, a dirla tutta, dato che noi comunque dobbiamo sparire, sacrificare la tua vita per portare indietro quella di tre persone ci sembra una cosa perfetta. Ecco perché in caso deciderai di farlo, noi non ti fermeremo. >
Rose in quel momento disse:
< Questo certamente non è di aiuto al povero Toshiro che ha fatto tanto per convincerlo con quella lettera. >
Jam sorridendo disse:
< Ah Ah Ah in effetti…ma è giusto esprimere i nostri pensieri, è da secoli che non vivevamo su questa terra ed ora che siamo qui sapere che ci restano pochi minuti ci costringe a sfruttarli al massimo. >
< Esatto! – disse Daila – Da quando sono tornata non ho pronunciato altro che le solite cose. Un piccolo pensiero per descrivere il mio modo di pensare era dovuto no? >
Jam con voce alta disse:
< E basta, volete litigare anche in questi pochi minuti che ci restano? >
Insieme, sia Rose che Daila dissero:
< Scusaci sorella. >
< Bene – disse Jam – Allora ragazzo, che vuoi fare? >
Yuichi finalmente non era più confuso. Il fatto di sapere che poteva portare in vita i suoi amici, soprattutto Toshiro, lo rendeva felice come se non fossero mai morti. Lui voleva a tutti i costi riportarli in vita.
< Io ovviamente voglio che loro… >
In quell’istante il ragazzo immaginò la voce di Toshiro che gli ripeteva: “Il destino non è scritto. Il futuro non esiste ma che lo creiamo noi. Dimostrami che è vero. Dimostrami che  il futuro si sbaglia e che in realtà non accadrà nulla di tutto ciò perché sarai tu a decidere davvero.”
“Decidere davvero?” Pensò Yuichi…
< Allora? > Disse Jam.
Yuichi tacque. Poi le streghe sorrisero perché videro una nuova luce sul volto del ragazzo, capirono cosa stava per dire. Infatti disse:
< Loro sono morti per salvare il mondo. Chi sono io per salvare loro? Ho sempre creduto che per tutti noi c’è uno scopo e ne ho avuto conferma quando ho saputo di tutta questa storia ma non avevo ancora capito quale fosse il mio di scopo. Portare in Francia Toshiro? Soltanto questo? No…il mio scopo è quello di dire al mondo chi li ha salvati, chi gli ha dato speranza. Se io morissi e loro tornassero in vita, sono sicuro che non racconteranno a nessuno la loro storia e le loro gesta saranno perdute per sempre. No. Io devo raccontare tutto, in qualche modo devo farlo! >
Le streghe erano felici, Jam stava per parlare ma il ragazzo continuò dicendo:
< Però molti dettagli non li conosco…so le basi della vostra storia, di quella dei demoni, ma di quello che di preciso è successo a Toshiro, Nathan, Andrè, Goku, Naruto e Rufy non lo so. E nemmeno l’allenamento dove sete stati…non so nulla. E’ necessario che io sappia tutto! Per cui vi supplico, se avete il potere di riportare in vita la gente allora datemi il potere di sapere tutto! >
Le streghe cominciarono a ridere, poi Rose disse:
< L’onniscienza? La conoscenza? La sapienza? Pensi sia possibile essere come un Dio? >
< Ma no! Voglio solo sapere tutto di quello che è successo in questi giorni…mettete nella mia mente le vostre menti no? >
Jam scoppiò a ridere:
< Moriresti. Sai cosa significa avere in se le menti di altre persone? Soltanto i ricordi ti spappolerebbero il cervello, figurati le menti… >
Yuichi sembrò affranto, poi disse:
< Ma…ma…inventatevi un modo! Vi supplico! >
Jam era pensierosa, poi disse:
< Potremmo dividere i nostri ricordi in decine di pezzi e spargerli all’interno delle menti di alcune persone ma non ci capirebbero molto e sarà difficile che si incontrino. >
< Non si può fare – disse Daila – è necessario che… > Di colpo si interruppe perché ebbe una visione.
Le altre due streghe capirono, erano abituate a quel momento di trans che a volte la sorella subiva quindi attesero che la visione finisse. Daila disse:
< Incredibile…tramite la visione ho capito cos’abbiamo fatto, ci resta poco tempo, se non avessi visto il futuro non ci saremmo riuscite, avanti, cominciamo. Dobbiamo trasformare tutti i nostri ricordi in una storia e inviarla nella mente di una persona. Un giorno si alzerà dal letto convinto di aver avuto un’illuminazione ed aver ideato una buona storia da raccontare. La metterà nero su bianco e si renderà conto che in realtà siamo state noi ad inviargliela solo quando stara scrivendo questo momento. Probabilmente impazzirà, oppure penserà semplicemente che questo sia un buon finale per colpire il lettore quindi non dovrebbero esserci problemi e continuerà a scriverla. >
Yuichi disse:
< Inviatela a me allora. >
Daila disse:
< No. Tu sai che è tutto vero e la tua mente ne resterà scombussolata, è necessaria una persona che crederà sia una semplice storia e tutto andrà per il meglio. Soltanto così le gesta dei tuo amici saranno state raccontate nel migliore dei modi. E’ quello che volevi no? >
< Ma per tutti sarà una semplice storia! Non crederanno mai che tutto sia vero! >
< Perché? Pensi ci sia un modo migliore di far credere alla gente che sia tutto vero? >
< In effetti… > Yuichi sembrò convinto, poi però aggiunse:
< E chi sarebbe questa persona? >
Daila rispose:
< Uno in grado di mettere nero su bianco questa storia senza complicare troppo le cose, è un tipo in gamba, l’unico che potrebbe rendere credibile questa storia. Non vi è dubbio, è la persona perfetta! >
< Ok! Che devo fare? > Disse Yuichi.
< Ahahahah nulla! > Rispose Daila. Poi continuò dicendo:
< Ce la vediamo noi >
Le tre streghe si avvicinarono e alzarono il loro braccio destro. Si avvicinarono ancora fino ad unire le loro braccia. Alzarono il volto al cielo e tacquero. Subito dopo un vento provenire dal basso sollevò leggermente le vesti ed i capelli, poi, quando il vento cessò, le streghe si staccarono e Daila disse:
< Fatto. Il tuo scopo è raggiunto. Ma questo non vuol dire che per te sia giunta la fine, anzi, cerca di trovare altri scopi, altri sogni. Passerai giorni difficili in cui dovrai convivere con quello che hai vissuto ma fidati, farai grandi cose. Te lo dice una che ha già visto tutto! >
Yuichi evitò di fare domande sul suo futuro e disse:
< Avete ancora un po’ di energia? >
< Poca. Cosa ti serve? > Disse Jam.
< Ecco, c’è Mona, la donna che ci ha aiutato molto a far si che questo giorno si compisse, dovrebbe essere ancora nella casa di Andrè, non è passato molto da quando ci siamo divisi, potreste farmi tornare lì? >
< Certo > Disse jam.
< Un’ultima cosa >
< Dicci…>
Yuichi guardò il viso delle tre streghe e con occhi lucidi disse:
< Grazie. Grazie di tutto. >
Le streghe sorrisero, toccarono il petto del ragazzo e dissero:
< Dopo questa magia spariremo, è giunto per noi il momento di andare nel paradiso delle streghe, lì, dove i nostri avi ci attendono, e questo lo dobbiamo in parte anche a Mona che ha dato il foglio a Toshiro. Dille che la ringraziamo. >
< Lo farò > Rispose Yuichi.
Le streghe chiusero gli occhi, si concentrano per quell’ultima fatica e fecero sparire Yuichi. Successivamente sospirarono e svanirono, pronte per il meritato e definitivo riposo.
Yuichi si ritrovò nella casa di Andrè, esattamente di fronte al divano ove in quel momento era appisolata la donna. Il ragazzo gridò:
< Mona! >
La donna si svegliò di colpo spaventandosi e disse:
< Ragazzo! Ti sembra il modo di svegliare una povera vecchia? >
< Scusami, ma…sono così felice! Ce l’anno fatta, il mondo è salvo. Però…>
Mona guardò in terra e disse:
< Capisco, lo immaginavo purtroppo. >
Yuichi, prima che Mona perdesse la sua vivacità disse:
< Ascolta, devo raccontarti alcune cose! >
Yuichi raccontò a Mona tutto quello che era successo negli ultimi minuti in cui era stato con le streghe.
< Capisco…> Disse Mona.
< Quindi in parte il lavoro svolto dai ragazzi e tutta questa storia sarà raccontata al mondo…speriamo la gente ci creda. Ma sono fiduciosa…al giorno d’oggi si crede che dall’ordine di alcune carte magiche poggiate su di un tavolo si possa scoprire il futuro di una persona, che sarà mai tutta questa storia? >
< Ahahahahaha hai ragione! Ora però c’è un problema. > Disse Yuichi.
< Quale? >
< Be’, io devo tornare a casa. Ho l’appuntamento all’aeroporto col pilota dell’aereo privato di mio padre. Dovrò inventarmi una scusa sul perché sono solo, cosa gli dirò? E soprattutto, cosa dirò poi a mio padre? Ai genitori di Toshiro? E ai genitori di Nathan e Andrè? >
Mona disse:
< Calmo. C’è solo una cosa da fare. La storia sarà questa: eravate al parco e sei andato in bagno, sei tornato nel parco e non hai visto più né Toshiro né Rufy, magari è meglio se dai un altro nome a Rufy. Dirai che hai provato a chiamare Toshiro al cellulare ma era irraggiungibile. Così da solo sei andato all’hotel nella stanza che avevate prenotato. Giusto? Penso abbiate prenotato ed usato una stanza dell’hotel quando siete arrivati.. >
< Sì, siamo andati in albergo, ci siamo rimasti per un po’ e poi siamo venuti qui per capire cosa stava succedendo; solo che come sai è successo tutto in poche ore. Infatti ora che ci penso, da quando siamo entrati in questa casa sono passate soltanto tre ore. >
< Ecco, perfetto. In queste tre ore siete stati in giro a fare i turisti.… >
Yuichi disse:
< Ok, quindi io adesso vado all’hotel e chiedo se Toshiro e Rufy sono arrivati prima di me e, quando la reception mi dirà di no ne approfitterò per dire che li ho persi di vista. Così dopo averli cercati sono corso qui credendo che avessero avuto la mia stessa idea ed usare l’albergo come punto d’incontro. >
< Bravo, poi aspetta qualche ora e vai alla polizia per dire che i tuoi due amici sono scomparsi. Non li troveranno mai ovviamente, forse penseranno che tu li abbia uccisi ma poco importa, non ci sono prove, ne armi del delitto ne corpi…sei inattaccabile. Sicuramente troveranno qualcosa che non quadra ma ripeto, sei inattaccabile. >
< Speriamo funzioni… > Disse Yuichi.
< Ma dai, non preoccuparti. Hai passato indenne questo assurdo momento, cosa sarà mai la polizia? Eh eh eh…>
Immediatamente, come preso da angoscia, il ragazzo disse:
< Ma…tutto questo salverà me dagli impicci ma non permetterà certo ai genitori di Toshiro, Andrè e Nathan di capire perché i loro figli siano scomparsi… >
Yuichi si rattristò e Mona immediatamente disse:
< Non è un problema tuo. Sembrerò crudele ma è così. I ragazzi quando hanno deciso di sacrificarsi sapevano che avrebbero fatto soffrire alcune persone che avrebbero pianto la loro sparizione e che per sempre si sarebbero dannati nel cercarli. Questa situazione fa parte di ciò che hanno scelto…e tu non puoi fare nulla. >
< Lo so…comunque tu cosa farai adesso? >
< Io? > Disse Mona pensierosa…
< Non so, credo resterò a casa mia a godermi gli ultimi anni di vita. >
Yuichi disse:
< Hai ancora i tuoi poteri? >
< Sembra di no…quelle strane sensazioni che ho sempre avuto e che mi facevano capire che ero piena di strani poteri ancora tutti da scoprire se ne sono andate…come ho sempre saputo, i miei poteri derivavano dal foglio bianco che toccai, quindi dalla strega che era in quel foglio. Ora sono andate via per sempre quindi è andato via anche il potere che era in me. Solo che…>
< Solo che? > Disse Yuichi.
< Non lo so…mi sento diversa…forse è la normalità ed ora mi sembra strana dato che mi ero abituata alla situazione precedente. Sarà sicuramente così. > Mona sorrise e si diresse verso la porta.
< Bene, ti consiglio di scappare via da qui prima che tornino i genitori di Andrè…>
< Giusto! E a proposito…quasi dimenticavo: le streghe ti ringraziano. >
Mona sorrise ed uscì di casa; Yuichi la seguì. Dopo aver camminato assieme nella via principale per un centinaio di metri, ad un bivio, presero strade diverse. Nel momento in cui i loro passi si allontanavano, i due si voltarono per guardarsi e con un cenno salutarsi per sempre.
 
Mona non aveva una casa ed ora, senza alcun potere, si accorse di essere una senza tetto. Grazie alle associazioni benefiche a cui si rivolse trovò un lavoro come babysitter e potè per il primo anno pagarsi l’affitto e le varie spese. In quell’anno, durante il tempo libero che riusciva a trovare quando non lavorava o quando al lavoro i bambini a cui doveva badare erano a letto, si mise a scrivere un libro dal titolo “Quello che avrei voluto fare...” dove raccontava la sua vita, in parte inventata per ovvi motivi. Spese un po’ di soldi per auto pubblicarsi  e riuscì a conquistare molte persone tanto da avere un discreto successo che convinse una casa editrice a scritturarla per un secondo libro. Purtroppo Mona non riuscì a finirlo perché morì alcuni mesi dopo. Morì felice. Quel giorno sognò quei tre ragazzi che vide per poco tempo ma che gli restarono dentro più delle persone che vide per anni. Mona aveva contribuito alla salvezza del mondo e questo la rese serena.
 
Yuichi andò in albergo e fece ciò che doveva. Quando andò in stanza vide la valigia di Toshiro e cominciò a piangere. Pianse sempre più forte fino ad inginocchiarsi di fronte a quella valigia quasi la volesse abbracciare. Prese il foglio che aveva in tasca, lo rilesse e continuò a piangere. Subito dopo lo strappò in mille pezzi, li gettò nel Water e tirò lo scarico. Non poteva tenere quella lettera.
Yuichi era l’unico che sapeva cosa realmente fosse accaduto e si sentì moltissime volte perso, pronto a gridare al mondo quel poco di storia che sapeva su ciò che i loro amici avevano fatto. Si fidò però delle streghe e sapeva che un giorno non molto lontano qualcuno avrebbe scritto di loro dando onore a tre semplici ragazzi che in pochi giorni divennero eroi, come i tanti eroi che la storia dell’uomo ha visto, ma quei tre ragazzi avevano fatto di più, avevano fatto qualcosa d’incredibile, qualcosa di irripetibile.
 
Questa è la storia di Toshiro, Andrè e Nathan, tre semplici ragazzi divenuti nel loro piccolo: Eroi per caso.
  
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