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Autore: _Eileen    11/11/2011    5 recensioni
I nostri amati personaggi di Total Drama, non hanno mai fatto il reality, ma all'età di 11 anni, come tutti i maghi che si rispettano, ricevono la famosa lettera di ammissione ad Hogwarts! Qui, a volte interagiranno con il famoso maghetto occhialuto, mentre cercano di scoprire qualcosa in più su Sirius Black! (loro vanno infatti ad Hogwarts nel 1993, quando Harry è al terzo anno).
 
DAL CAPITOLO 7:
“Okay” disse Duncan deciso un attimo dopo “Non so cosa siano quelle creature e che cosa ci facciano qui, ma non mi piacciono per niente”
“Siamo venuti fin quaggiù per escogitare un piano” esclamò Gwen, ignorando Bridgette che le stava attaccata al braccio come una sanguisuga. “Ne hai per caso uno?”
L’entusiasmo di Duncan scese di botto. “Ancora no, però …"
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Duncan, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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 Mr. Adams

 

...Le notizie riguardo il nuovo evaso sono davvero scarse, possiamo solamente affermare con certezza che l'uomo, Sirius Black, è estremamente pericoloso, armato, e pronto a uccidere. Pertanto chiediamo di non...”

Duncan sbuffò sonoramente, appoggiando stanco la testa contro il finestrino dell'auto, ancora appannato per via della brina formatasi durante la notte.

Diede un'occhiata veloce all'orario indicato dalla radio della macchina del padre, che continuava a blaterare notizie su un maniaco evaso: 8.27

Grugnì sconfortato e si lasciò sprofondare nel sedile posteriore, socchiudendo appena gli occhi. Si era alzato decisamente presto per i suoi standard, considerando il fatto che erano in macchina da più di un'ora.

Un improvviso gracchiare lo fece destare di soprassalto, costringendolo a girarsi verso la fonte del rumore, alla sua sinistra.

Stai zitto, stupido uccellaccio!” esclamò arrabbiato, enfatizzando la cosa con un gesto della mano.

Duncan!” lo rimproverò subito la madre, girandosi verso di lui dal suo sedile del passeggero. “Non ti comportare così nei confronti del tuo nuovo animaletto! Anche loro hanno dei sentimenti, sai? Perché lo hai voluto comprare se non gli dimostri affetto?!”

Duncan stava per controbattere ma si fermò; molto probabilmente la madre non avrebbe accettato volentieri la risposta 'Perchè era il più grosso del negozio e quando Ellis l'ha visto è quasi scoppiata a piangere', così si limitò ad alzare gli occhi al cielo e si chinò senza aggiungere altro verso il grande baule marrone ai suoi piedi, tirando fuori un piccolo sacchettino viola, etichettato dalla scritta dorata “Biscottini gufici”.

Aprì il pacchetto, ne tirò fuori un piccolo biscotto quadrato e lo mise tra le sbarre della gabbia del gufo, appoggiata sul sedile accanto al suo.

Ecco, tieni piccolino” sussurrò con un tono di voce improvvisamente (ed inaspettatamente) dolce.

L'animale inclinò appena la testa di lato, sgranando i grandi occhi gialli, per poi afferrare con foga il cibo che gli veniva offerto, beccando anche le dita del ragazzo.

AHIA!” imprecò Duncan ritirando il dito sanguinate e succhiandoselo appena. “Vaff...”

DUNCAN!!” lo interruppe la madre appena in tempo, girandosi di nuovo e guardandolo storto. “Non ti permetto di usare queste parole in mia presenza! Poi, potresti offendere...” si fermò appena, di nuovo calma, e rimase pensierosa per un momento.

Ma, amorino caro, non hai ancora dato un nome al tuo nuovo dolce gufo?” chiese, sedendosi poi correttamente al suo posto.

Duncan finse un conato di vomito dietro lo schienale, rispondendo poi scontroso “No, e non credo che gliene darò mai uno. Non mi importa più di tanto.”

Respirò a fondo, e si appoggiò al finestrino, guardando fuori il paesaggio che scorreva velocemente sotto ai suoi occhi; ancora tutto era immerso nel verde, proprio come nella parte della Cornovaglia che aveva appena lasciato.

Prese un bel respiro e riformulò la domanda alla madre per l'ennesima volta:
“Mamma, siamo arrivati?”
La madre sospirò esasperata, scuotendo leggermente la testa. “Duncan, me l'hai chiesto almeno dieci minuta fa. Non siamo arrivati, manca più di un'ora.”

Il ragazzo sbuffò annoiato, mandando la testa all'indietro contro lo schienale, socchiudendo appena gli occhi acquamarina, sperando intensamente che quell'ora verso Londra passasse il più velocemente possibile.

 

* * *

 

Papà... sei sicuro che sia questo il posto?”

Certo, stai tranquillo, a momenti dovrebbe arrivare, tesorino” rispose la signora Evans al posto del marito, che aveva alzato gli occhi al cielo quando il figlio gli aveva posto per la quinta volta quella domanda.

Duncan sbuffò, avvicinando il pesante baule a sé e sedendocisi sopra. Una volta arrivati alla stazione di King's Cross a Londra, il terzetto -più il gufo- era rimasto all'entrata per una mezz'ora buona, aspettando un certo Brendon Adams, che, come aveva detto Willy Wiggenweld per telefono al signor Evans, avrebbe aiutato Duncan a raggiungere il treno per la scuola, apparentemente nascosto 'a causa dei babbani'.

Che dite? Chiamo mia madre per sentire come sta Ellis? O forse è ancora troppo presto...” intervenne Margaret, senza però ottenere nessuna risposta.

Paul guardò nuovamente l'orologio, battendo nervosamente il piede a terra.

Improvvisamente un uomo alle loro spalle di schiarì teatralmente la voce, chiedendo brusco “Siete la famiglia Evans? E tu, sei Duncan?”

Il ragazzo interpellato annuì appena, rispondendo allo sconosciuto con una faccia altrettanto dura.

Perfetto. Sono Brendon Adams, ti accompagnerò al binario; muoviti.” Fece per prendere Duncan per un polso ma la madre lo fermò, stritolando il figlio in un abbraccio.

Tesoro, mi mancherai tantissimo! Scrivimi spesso, adesso che hai il tuo gufetto. Ogni giorno okay? Oh, amore, il nostro Dunkino diventa grande!”

Mamma!” urlò in tono soffocato il povero Duncan, cercando di staccarsi dall'abbraccio della madre. “Per favore, lasciami, lasciami, non respiro!”

La madre lo lasciò andare, per poi stampargli un grande bacio sulla guancia e salutando lodevolmente Brendon Adams. Duncan sorrise appena e salutò con la mano il padre, per poi essere trascinato malamente verso il binario da Brendon.

Ehi, ehi, te. Non mi trascini così, chiaro?” disse il ragazzo, mettendo subito in chiaro la questione. Non gli piaceva essere trattato così.

L'uomo si girò e lo squadrò storto “Senti, bello, io oggi non dovevo essere qui ad accompagnare un semplice maghetto qualsiasi. Mi era stato affidato un compito molto più importante. E invece sono venuto qui per accompagnare te, quindi ho tutti i diritti per essere adirato.” Guardò l'ora e sobbalzò, accelerando il passo.

Muoviti ragazzino, o farai tardi.”

Mi muovo, mi muovo. Ma si può sapere dove dobbiamo andare?! Tutto questo casino per arrivare a scuola?!” esclamò esasperato il ragazzo, faticando nel portare sa solo baule e gabbia. Si erano fermati accanto all'arcata che divideva il binario numero nove dal binario numero dieci.

Zitto.”

Duncan aprì la bocca indignato, per replicare il fatto che nessuno poteva dargli ordini in quel modo, ma l'uomo riprese la parola per primo. “Senti, ti ho già detto di non parlare. Cavolo, se solo fossi stato più gentile con il capo, a quest'ora sarei io ad accompagnare Harry Potter a scuola. Brutti tempi, povero ragazzo, ha bisogno di una sorveglianza speciale...”

Cosa? Chi diavolo è...” cominciò Duncan curioso, ma Brendon lo spinse contro il muro, esclamando “Ecco, adesso!” e il ragazzo lo attraversò...

...Potter?” Duncan concluse la frase in un sussurro, guardando a bocca aperta lo spettacolo che aveva davanti. Un gigantesco treno a vapore di un color rosso fuoco svettava sotto il cartello “Binario 9 ¾: Espresso per Hogwarts”

Bene, eccoci arrivati. Questo treno ti porterà dritto a scuola, bla bla bla, dove passerai il resto dell'anno scolastico eccetera, eccetera, mi tocca ripetere sempre le solite cose... Ti conviene sbrigarti, la partenza è prevista tra dieci minuti” e con questo Brendon si allontanò, riattraversando senza scrupoli la barriera, apparentemente così solida.

Duncan scosse violentemente la testa, risvegliandosi e avviandosi a una delle numerose entrate, borbottando sconcertato qualcosa che somigliava molto a “Tutta questa cosa per la scuola?”

 

 

 

N/A

Olè, nuovo capitolo^^

Corto, lo so, ma mi sento abbastanza produttiva

in questo periodo, quindi cercherò di aggiornare il più

presto possibile. Sempre che la scuola me lo permetta...

Dal prossimo capitolo entreranno ufficialmente gli altri personaggi..

Bé, non proprio tutti... lo scoprirete! :3

 

È inutile dirvelo, ma un tempo il nome di Brendon era Piccione.

Già, si doveva chiamare Piccione Adams, ma, naturalmente,

sono passata ad un nome più...umano, ecco.

E con questa noticina, rendo felice una mia amica.

Comunque, Piccione Adams forevaH!

_Eileen

  
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