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Autore: cloe cullen    11/11/2011    44 recensioni
CONTINUO DI "QUI DOVE BATTE IL CUORE"-
“Kristen, perché Joy sta dicendo a tutti che ti sei fatta la pipì add..”
Si bloccò quando vide la grossa pozza ai miei piedi e il suo sguardo si alternò da quella a me. Mi bastò che i nostri occhi si incrociassero per sapere che aveva capito benissimo che non era pipì.
Impallidì così velocemente e così in fretta che mi sentii in dovere di fare una battuta per risollevare la situazione.
“Lo sapevo che il super sperma non avrebbe fallito”
Deglutì quasi visibilmente. “Stiamo per avere un bambino?”
E, nonostante la paura, gli sorrisi. “Stiamo per avere un bambino”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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prova joy novembre Buonasera ragazze!!!!!! Eccoci qui con questo esilarante (ahahahah speriamo almeno) capitolo. Se avete mai avuto un bambino fateci sapere se ci siamo avvicinate alla realtà, se vi abbiamo fatte ridere e, soprattutto, se vostro marito è stato folle ed assurdo come Rob. Se poi vostro marito assomiglia anche a Rob non ditecelo perchè ehm...potremmo sul serio venire a cercarvi u_____u.
Anyway, anche questa volta vi ringraziamo dell'amore, passione e totale devozione (esagerata come sempre cloe -_-) con cui continuate a seguire le avventure della nostra piccola, dolce, scaricatrice di film porno, Joy *-----*. Siete le migliori lettrici lì fuori, per prima cosa perchè amate Rob e Kris e poi perchè amate noi. *--*
*Smontateviii -_-*
Ah ecco poi, molto probabilmente la prossima settimana non avrete il capitolo...
Ok, ehm...questa è una brillante idea che sto avendo io, Cloe,ma che sono certa la mia socia Fio approverà U__U. Visto che mercoledì esce BD e siamo tutte eccitate (ahsggagunnudgxgvsdcngcajchhbhbsasHDAUYFGHCXAHuHDDJ..ecco si è capito u.u) e passeremo probabilmente i giorni da mercoledì a (almeno) domenica in pellegrinaggio costante al cinema più vicino a casa con la faccia da pesce lesso, di cui vi lascio una diapositiva
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Bella eh??

Anyway, che stavo dicendo? Ah ecco sì. Visto che saremo tutte in questo stato di beatitudine celeste e divina e per noi il mondo sarà un luogo roseo e felice in cui i coniglietti saltellano e il karma fa succedere solo cose belle a tutti, dove non ci saranno recessione, pioggia, politici inetti e i telegiornali saranno popolati solo da news sull'amore fra Rob e Kris....dico io...ma che senso ha postare, no??? Insomma, saremo tutte troppo impegnate a rivivere nel nostro cervello Edward che spacca le testiere dei letti per scrivere, leggere, postare, no?????
Ecco, questo poema per dire che probabilmente (anzi certamente visto che Fio mi ama ed in comunicazione telepatica sta approvando ogni mia parola u.u), anzi quasi certamente la prossima settimana il capitolo salterà. Tanto questo di oggi è un capitolo molto tranquillo, perciò non è come se vi lasciassimo due settimane in ansia e piena suspence in un momento cruciale della storia u__u
Ok, ci si vede in fondo.
Kiss
Cloe e Fio






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CAPITOLO 4 (Cloe)

THE PATTINSON METHOD






ROB POV


“Fonti note vicine alla coppia ci informano che i coniugi Pattinson stanno pensando al nome Tallulah per una femmina e Robert Junior per un maschietto. Anche se viste le dimensioni del pancione di Kristen non ci stupiremmo se fossero, dopotutto, due bei gemelli”
Io risi forte. Kris un po’ meno.
“Non sono poi così enorme da sembrare incinta di due gemelli!” protestò mentre ce ne stavamo tutti e tre stesi sul lettone. “Anche se sono abbastanza enorme per uno solo in effetti”
“Mamma ma chi tono le fonti note?” domandò Joy in tutta la sua innocenza.
“Non lo so amore, sono anni che mi faccio la stessa domanda” rispose scacciando una gocciolina di sudore dalla fronte. Aprile stava finendo e stava arrivando molto velocemente il caldo tipico di Los Angeles, cosa che mi portava a pregare che il bimbo nascesse il più presto possibile. Era questione di giorni in realtà visto che Kris era ormai alla trentasettesima settimana e, proprio quel giorno, avevamo l’appuntamento per l’ultima ecografia.
“Se è un macchietto lo voio chiamale Winnie Pooh e se è una femmina  Flagolina, ok?”
Sia io che Kristen scoppiammo a ridere ma quando vidi che Joy ci fissò torva e imbronciata capii che lei non stava affatto scherzando.
“Sono nomi stupendi amore ma vanno meglio per le bambole o i peluche” le risposi tirandomela sul petto. “Un bimbo vero ha bisogno di un nome vero. Tu potrai scegliere fra quelli che decideremo io e mamma, te l’abbiamo promesso”
“Okkkkkkkkk” si alzò in piedi, afferrò il telecomando e poi scese dal letto, optando per guardare la tv stesa sul tappeto mentre io e sua madre prendevamo una delle decisioni più importanti della nostra vita.
“Allora, hai scelto i tuoi due nomi?”
Lei mi fissò sorridendo a trentadue denti, allacciata a quella specie di strano cuscino che aveva usato in passato per allattare Joy e che ora fungeva ..beh, fungeva da appoggio per ogni sua parte anatomica che fosse gonfia od indolenzita.
“Ci puoi scommettere mio caro e saranno quelli che verranno selezionati alla fine”
“Joy sceglierà i miei” ribattei “Non vedo l’ora di toglierti quel sorrisino soddisfatto dalla faccia”
Mi fece la linguaccia mentre sollevava il foglio su qui erano scritti i suoi due nomi. “Inizio io…”
“Ok”
“Pronto?”
“Kris vai. Potresti partorire a ore e ancora non abbiamo un nome.”
“Ok, ok. Anzi facciamo così, analizziamo prima quelli da maschio e poi quelli per una femmina”
Sbattei la testa sul cuscino e per l’ennesima volta sperai che quel piccolino si decidesse a fare la sua comparsa molto presto perché amavo Kristen con tutto il mio cuore ma…ma mi stava davvero facendo diventare matto.
“Va bene, allora ti dico i miei due e poi vai coi tuoi due e non se ne parla più”
“Spara”
“Allora, le mie scelte sono…” esitò per creare un po’ di suspence “Hope e Alexander. Adesso dimmi subito i tuoi e poi ci pensiamo”
“Ok, David e Haley”
Ci guardammo per un secondo e poi ci lasciammo di nuovo ricadere tra le lenzuola ponderando la cosa in silenzio. Dovevo ammettere che Alexander aveva un bel suono e forse era anche meglio di David, però Hope non mi convinceva affatto. Con Pattinson stonava leggermente e non fluiva al meglio.
Quando glielo dissi ovviamente Kris mi diede una manata sulla spalla. “Suona benissimo, invece!”
“Dai, ammetterai anche tu che è un pochino cacofonico?”
“Non è cacofonico!”
“Un pochino!”
“Uff” sbuffò con forza ma vidi l’ombra di un sorriso sulla sua bocca.
“Ammetti che pensi che Haley sia più carino” la punzecchiai sul fianco ma quando mi resi conto che non avrebbe ceduto partii col solletico. Chissà, magari avrebbe anche smosso le acqua ed indotto il parto.
“No, Rob smettila…ahahah Rob basta…”
“Joy presto ho bisogno di aiuto per torturare la mamma!”
Mia figlia non se lo fece ripetere due volte e saltò sul letto muovendo le sue piccole manine sulla pelle tesa del pancione di Kris. Sapeva che doveva fare molto piano e, in realtà, Kris faceva più scena che altro visto che la stavamo appena sfiorando.
“Ok, ok, lo ammetto! Haley è molto bello! Molto, molto bello!”
Immediatamente io e Joy smettemmo e presi mia figlia in braccio, dandole un bacio e chiedendo la sua opinione, perché volevo che si sentisse parte integrante di quel momento.
“E a te piace se è una sorellina?”
Annuì con forza. “Haley..tì, mi piate pelò…se è un macchietto?”
“Beh, mi costa ammetterlo ma..ma devo dire che Alexander ha un suo perché” ammisi mentre Kris ritornava a sfoggiare il suo sorrisetto felice.
“Aleccan…Alecc..Alleccandel!” esultò Joy e mi resi conto che per lei non era facilissimo da pronunciare.
“Puoi chiamarlo Alex, ok?”
Battè le manine felice buttandosi fra noi. “Alecsssssssssss…mi piate tì, tì. Pelò adetto dobbiamo chiedele se gli piate a lui”
“A lui chi amore?” domandò Kristen confusa
“Al bibbo” rispose Joy avvicinando la bocca all’ombelico della mamma “Bibbo!!!! Ci sei?? Ti piate Haley? Ti piate Alecssss??”
Premette con più forza le labbra, ostinata nel voler ottenere una risposta. “Lippondi pelò!! Devi lippondelmi hai capito?!”
Io e Kristen ci stavamo rotolando dal ridere mentre Joy ci fissava come se fossimo degli idioti che non capivano i suoi enormi sforzi nel tentare di parlare ad un feto.
“Tesoro sono sicuro che gli piacciono”
Joy sospirò, posando la guancia sul pancione. “Pelò pecchè non mi lipponde mai?”
In quel momento il bimbo tirò un forte calcio che senti anche Joy, proprio sulla sua guancia.
Kristen mi sorrise e io non potei trattenere l’impulso di baciarla. 
“Visto? Adesso ti ha risposto”


“Eccitati eh?” domandò la dottoressa Johnson spalmano il gel freddo sulla pancia di Kristen.
Poteva dirlo forte! Ormai avevamo passato il punto di eccitazione e stavamo sfiorando l’isterismo totale. Quella era l’ultima ecografia prima del parto e, molto probabilmente, la nostra ultima chance di sapere se era maschio o femmina. A quel punto  forse non cambiava più molto ma ci tenevo a comprarle qualcosa di adatto per portarlo, o portarla, a casa dall’ospedale. Avevamo comprato tutine in colori chiari e pastello che andassero bene in ogni caso ma, se fosse stata femmina, volevo prenderle una tutina rosa tutta sua.
“Ok, adesso Kristen rilassati…”
Fece scorrere l’apparecchio sul pancione e io e Joy fissammo meravigliati lo schermo dove si vedevano alla perfezione i tratti del bambino prendere vita.
Dovevo ammettere che l’ecografia morfologica era davvero una delle invenzioni migliori a cui avessi mai assistito. Si vedeva alla perfezione il suo visino, il corpicino rannicchiato e..
“Questo bambino è davvero testardo. Mi spiace Kristen, è già in perfetta posizione per il parto ma con le ginocchia così piegate ancora una volta non si vede nulla.”
“Aspettate, aspettate” quasi strillai per l’eccitazione “Ho visto qualcosa lì..quella cosa lunga non è..”
La dottoressa Johnson cercò di trattenersi ma mi scoppiò in pratica a ridermi in faccia. “Robert, quello è il cordone ombelicale”
“Oh..”
“Però è tutto perfetto. Il battito è regolare e costante” continuò lei dopo aver smesso di ridere “La posizione è ottima, il cordone non lega né ostruisce nulla e le dimensioni sono nella norma. Ora non ci resta che aspettare”
“Uff, ma quaddo esce? Bibbo muoviti!” Joy alzò la mano e fece ‘ciao, ciao’ con la manina ma non vedendo alcuna risposta incrociò le braccia al petto, profondamente offesa.
“Non mi ripponde mai, cattivo”
Kristen le sorrise. “Joy lui non ti vede, per questo non ti saluta, ma ti vuole già molto, molto bene”
“Ooooooooook”
Joy si stava annoiando ora che sapeva che, ancora una volta, non avrebbe saputo se il piccolo sarebbe stato un fratellino o una sorellina e la visita volgeva al termine.
“Bene Kristen, direi che puoi rivestirti. Io vado di là a stampare qualche immagine per voi. Mi spiace davvero per il sesso…”
“Grazie di tutto. E non fa nulla, non era così importante. Conta solo che sia sano”
Kris era serena e tranquilla, come se quella notizia non fosse davvero poi così importante. Un po’ troppo serena e tranquilla…
“Joy amore, resta qui con mamma. Io devo chiedere un paio di cose alla dottoressa”
Corsi nel piccolo studio vicino alla sala visite prima che Kristen potesse intrappolarmi con una sua occhiata sospettosa.
“Oh Robert ecco le immagini”
“Lei..non è che per caso lo sa eh?”
“Come scusa?”
“Il sesso…intendo. Davvero non si è mai visto niente di niente?”
Insomma, quella donna già era stata mia alleata in passato, quindi con un po’ di persuasione magari…
“Ah no, io non so assolutamente niente, lo giuro” fece per chiudersi la bocca con le dita e non cedette neppure quando le rivolsi il mio miglior sorriso.
“Kris non me la conta giusta”
“Robert le giuro che io non sono mai riuscita a vedere le parti genitali di suo figlio o figlia” mi mise in mano le istantanee che aveva stampato “Mi dispiace”
Fummo interrotti da Kristen in persona che si materializzò al mio fianco con una faccia non proprio felice, che mi fece capire all’istante che aveva sentito la nostra conversazione.
“Allora, porti a casa la tua mogliettina che non te la racconta giusta?” sbottò
“Kristen..”
Mi zittì con un’occhiataccia. 
“Ok” la dottoressa Johnson diede a Joy una caramella e a noi due una stretta di mano “Ci vediamo …beh sono certa che la prossima volta che ci rivedremo sarà in ospedale per far nascere il vostro bel bambino” 


KRISTEN POV

Peccato che, invece, la quarantesima settimana era arrivata ma del mio bambino non c’era ancora nessunissima traccia. Mi sentivo enorme come una pallina da ping-pong e la pelle della mia pancia era così tesa che non credevo che, ormai, avrebbe potuto contenere ancora qualcosa.
E così io, Rob e Joy ci ritrovammo di nuovo nello studio della dottoressa Smith, dopo sole due settimane dall’ultima volta.
“Esploderò”
“Nah, non esploderai, è fisicamente impossibile” Rob teneva in braccio Joy e la faceva saltellare sul suo ginocchio.
“Non epplodelai mammina, tai tranquilla.”
Joy era così dolce e i miei ormoni così impazziti che non riuscii ad impedire ad una lacrima di scendere. Sì, perché ormai piangevo per qualsiasi cosa. La sera precedente Cake si era acciambellato sulle mie gambe e avevo pianto immaginando tutti i gattini randagi che non avevano una famiglia e che dovevano trascorrere la notte al freddo e senza cibo. Persino Joy, che amava gli animali con ogni fibra del suo essere, aveva pensato che stessi un tantino male.
Rob mi carezzò la guancia e tolse la singola gocciolina col pollice. 
“Non piangere, amore, dai. Sono sicuro che ormai è questione di giorni se non di ore”
“Vorrei solo che fosse già qui” mi lamentai. Sapevo di essere insopportabile e lagnosa  e in pratica Rob era la sola persona che, ormai, mi sopportava senza mai lamentarsi ventiquattr’ore su ventiquattro.  Era sempre presente, sempre attento e sempre a casa con me o, in alternativa, in giro a cercare cibi strani che soddisfacessero le mie voglie notturne.
“Ti amo”
Mi sfiorò le labbra e non potei non sorridere alle sue dolci parole. Sapeva che c’erano momenti in cui avevo bisogno di sentirmelo dire e che, quello, era esattamente uno di quei momenti.
Si abbassò e posò le labbra anche sulla pelle scoperta della mia pancia.
“E tu farai meglio ad uscire o sei in punizione fino a vent’anni, intesi?”
Risi forte, massaggiandogli i capelli, mentre anche Joy si sporgeva e urlava ‘intedi?’ dentro al mio ombelico.
“Allora, niente bebè eh?”
La dottoressa Johnson entrò nello studio con la mia cartella in mano e Rob e Joy si rimisero seduti dritti sulla sedia al mio fianco.
“Nemmeno contrazioni, Braxton Hicks, dolori lombari?”
Scossi il capo, sconfortata. “Macchè. Solo un lieve mal di schiena ma credo sia normale visto il pancione che mi porto sul davanti”
Ci sorrise. “Direi di sì. Ok, alza bene la maglietta fino a sotto il seno e proviamo a fare un’ecografia.”
Dopo un paio di minuti un’infermiera entrò con l’apparecchiatura e la dottoressa Smith sparse del gel freddo sulla mia pancia prima di passare l’apparecchio per cercare il battito del cuore. Solo quando questo inondò l’aria, però, tirai inconsapevolmente un lungo sospiro di sollievo e mi bastò un’occhiata ed un sorriso di Rob per scoppiare di nuovo a piangere come una fontana. La verità era che erano quasi due giorni che non sentivo più il bambino muoversi ed ero stata completamente terrorizzata.
“Kristen tutto bene?”
“Mamma, mamma coda cè?”
Joy guardò prima me, poi la dottoressa ed infine Rob, prima di scoppiare in lacrime lei stessa.
Tesi le braccia e la strinsi a me con forza, cercando di rassicurarla con delle carezze, visto che non ero in grado di fermare i singhiozzi che mi scuotevano. Rob si sedette al mio fianco sul lettino e probabilmente scambiò uno sguardo od una parola con la dottoressa perché sentii la porta richiudersi mentre affondavo il viso contro il suo petto nel tentativo di calmarmi. Il suo profumo, le sue carezze lente sulla schiena e le sue parole appena sussurrate al mio orecchio operarono il miracolo e nel giro di qualche minuto  ero abbastanza controllata da frenare le lacrime, anche se qualche singhiozzo ancora mi scuoteva, esattamente come Joy.
“Mamma, coda c’è?”
“Nie…niente amore, niente”
“Kristen” Rob mi baciò i capelli e mi costrinse ad alzare gli occhi per guardarlo.
“Cosa c’è?” mimò con le labbra per non farsi sentire da Joy che mi abbracciava forte, il volto sepolto nel mio seno.
“E’ che non si muoveva e..avevo così paura che..” sussurrai e non ci fu bisogno di altre parole per spiegargli quale fosse la cosa che avevo temuto di più.
Mi strinse con più forza a sé, forse cercando di infondermi più coraggio possibile , anche se di certo era stata una paura che aveva avuto anche lui.
“Hai sentito il suo cuore. Sta benissimo…”
“Lo so”
“E’ solo pigro. Deve aver preso da me”
“O pigra..”
Mi sorrise e mi diede un bacio a fior di labbra. “O pigra. Lo scopriremo fra pochissimo”
Presi un lungo respiro di sollievo mentre sentivo la calma che solo Rob sapeva darmi fluire piano dentro di me. Ero certa che se fosse stato lontano per lavoro o altro in quegli ultimi mesi sarei totalmente impazzita.
“Mamma, il bibbo sta bene?”
Nemmeno Joy piangeva più ma aveva ancora lo sguardo terrorizzato e mi sentii immediatamente uno schifo per essere crollata di fronte a lei. Era ancora in quella fase di età in cui i genitori sono visti come forti o invincibili e vederli piangere è qualcosa di estremamente agghiacciante e spaventoso.
“Sì, sì amore, sta bene. Mamma vorrebbe solo vederlo perché è tanto grande e pesante ormai.”
“Acche io voio vedello” sussurrò “E’ stato li dettlo taaaaaaaaaaaanto tempo. Non si annoia?”
“Sì” ridacchiai “Ma credo che stia bene al calduccio dentro la pancia”
“Mmmm, penso di sì”
Per fortuna la dottoressa Johnson tornò con un grosso lecca lecca alla fragola per Joy che, insieme a dei modellini di feti di svariate dimensioni in fondo alla stanza che Rob le mostrò, riuscì a distrarla abbastanza da farle scordare, o per lo meno accantonare, il piccolo incidente.
La dottoressa mi tranquillizzò anche sul perché il bambino avesse smesso di muoversi così tanto, dicendo che era cresciuto parecchio nelle ultime due settimane e che , vista la mia corporatura esile e il mio bacino stretto, lo spazio per muoversi iniziava a scarseggiare.
“In effetti non pensavo che saresti arrivata così avanti con la gravidanza. Sin dal secondo trimestre ho capito che sarebbe stato un bambino bello grosso ma…beh significa che non avrà problemi ad attaccarsi al seno o abituarsi a mangiare.”
“Mmm, ma grande più o meno quanto?” domandai, questa volta un pochino intimidita. Joy pesava circa tre chili quando era nata e già mi era sembrata enorme mentre spingevo per farla uscire. Certo, quando l’avevo presa tra le braccia invece era uno scricchiolino che si perdeva nella sua copertina rosa…
Scacciai quel pensiero, prima che il ricordo di cosa avevo provato tenendola fra le braccia la prima volta facesse aprire i rubinetti di nuovo.
“Penso che sia sui tre chili e cinquecento. Anche se le misurazioni non sono precisissime”
“Wow, deve avere preso di certo da me allora” Rob tornò vicino a noi carpendo l’ultimo stralcio della nostra conversazione “Io pesavo quasi quattro chili”
Risi anche se l’idea di tentare di far passare un bambino di quattro chili attraverso un buchino di dici centimetri di diametro era particolarmente agghiacciante. Improvvisamente l’idea che restasse dentro di me ancora qualche giorno, o anche mese, non era poi così terribile.
“Non preoccuparti Kristen, andrà tutto benissimo” continuò il medico davanti alla mia espressione un poco atterrita “Facciamo così. Se entro la prossima settimana non avrai partorito indurremo il travaglio, ok? Io intanto inizio a prenotarti per il 14 maggio anche se sono quasi certa che lo avrai probabilmente fra qualche giorno. Puoi fare delle piccole cose per stimolarlo, per esempio camminare molto. Fai lunghe passeggiate, specialmente in salita. Ovviamente prenditela con calma e non strafare mai, ma la salita aiuta perché così  tieni il pancione in avanti e aiuti il collo dell’utero ad abbassarsi.”
“Ok, passeggiate in salita. Sarà fatto” risposi.
Dopo essermi rivestita e ripulita io e Rob uscimmo, tenendo Joy per mano mentre ancora si mangiava il suo enorme lecca-lecca. L’aria di inizio maggio era particolarmente piacevole e tiepida e fu bello fermarsi a comprare un paio di gelati prima di tornare a casa per una tranquilla serata in famiglia.
Ordinammo una pizza  e la mangiammo seduti sul divano, guardando per l’ennesima volta Kung Fu panda con Joy, che ogni tanto gettava pezzi di prosciutto sul pavimento per Bear e Cake. La cosa più buffa era che, ogni volta che si ritrovavano a contendersene una fettina, era sempre Cake il vincitore e Bear si ritrovava a scappare via spaventato.
Entro le dieci di sera Joy era crollata dopo essersi costruita un fortino di cuscini e coperte sul tappeto e anche io ero sulla strada del mondo dei sogni, acciambellata nel calore del divano e col capo posato sul grembo di Rob. Ogni tanto mi carezzava i capelli anche se riuscivo ancora a sentire il ronzio del suo portatile acceso.
“Kris?”
“Mmmm”
“Kristen?”
“Cosa?”
“Vuoi sapere cosa ho letto su internet?”
“Rob lo so già che i tuoi sono ancora i capelli più sexi del mondo anche dopo due anni dalla fine di Twilight, me lo dici ogni…”
“No, no, non c’entrano i capelli. Girovagavo sui siti per future mamme e ho trovato un sacco di metodi per stimolare il travaglio. Cibi, massaggi, bevande…”
“Ma la dottoressa non ci ha detto nulla di simile. Non è niente di scientifico Rob” mormorai accoccolandomi meglio contro di lui “Lasciami dormire, ho sonno.”
“Ma se io chiamassi la dottoressa e chiedessi se fanno male o no?” continuò.
“Rob…”
“Dai, tentare non costa nulla. Sono solo piccole…piccocle cose normalissime che si potrebbero provare.”
“Ok, allora se dice che va bene, possiamo provare” borbottai.
Gli occhi erano così pesanti per la stanchezza che, ormai, quello che disse dopo si perse nel mondo che divide l’incoscienza dalla realtà.
“Secondo me funzionerà. Brevetteremo un nuovo metodo che si chiamerà ‘metodo Pattinson’ e vedrai che il piccolino uscirà in un battibaleno.”
Ultime parole famose.

Metodo Pattinson –giorno 1

“Tu sei pazzo se davvero credi che io lo beva”
“Kristen..”
“E’ grigio. Io non bevo una cosa che sembra fango o cemento”
“Guarda che ti farà bene.”
“Mamma attaggia magali è buono”
Già, era proprio quel magari che mi inquietava un tantino. Perché Rob era partito davvero alla carica con la sua folle idea del metodo Pattinson ed aveva passato l’intera notte alla ricerca di modi naturali per invogliare il bambino a nascere, per non parlare delle due ore che aveva trascorso al telefono con la dottoressa per sottoporre alla sua analisi la sua teoria. Sostanzialmente nessuno di quei metodi aveva valore scientifico ma erano tutte cose naturale e che, indipendentemente dalla loro riuscita o meno nel farmi partorire, non avrebbero fatto male né a me né al piccolo.
Perciò avevo detto ‘ok, proviamo.’ Questo prima di vedere il beverone che si trovava di fronte a me.
“Ripetimi cosa c’è dentro”
“Quattro cucchiai di olio di ricino in una spremuta d'arancia fatta con 3 arance mature e tanto  zucchero.” Lesse rapido dal foglio che teneva in mano “Oh, e un goccio di birra perché contrasta gli effetti negativi dell’olio di ricino”
Il sopraciglio scattò involontariamente verso l’alto. “Effetti negativi? Vuoi dire lassativi vero? Abbiamo dato le capsule a Joy quando non riusciva ad andare in bagno l’anno scorso”
Lei increspò le sopraciglia. “Oh…che male al pancino pelò”
“Mi ricordo amore” le diedi un veloce bacio sulla guancia “Mangia i cereali dai, così dopo andiamo tutti a fare una bella passeggiata in salita”
Rob posò anche davanti a me una tazza di latte caldo a cui aggiunse due bei cucchiai stracolmi di cioccolata in polvere. Ormai latte e cioccolata era diventata una vera droga per me e non potevo fare colazione senza.
Stavo per prendere tra le mani la tazza quando Rob mi ficcò di nuovo quel bicchiere nauseabondo sotto al naso.
“Ti prego?”
“Rob…”
“Un sorso, dai” implorò “Odio vederti così stanca tutto il tempo. Prima il bambino sarà qui, prima starai di nuovo al meglio”
Sospirai, perché sapevo di non essere capace di dirgli di no quando mi fissava con quegli occhi imploranti così simili a quelli di Joy. In fondo quale altro marito passava ore a cercare su internet metodi per aiutare la propria moglie incinta? Ero estremamente fortunata e dargli una piccola soddisfazione non mi costava nulla.
“Ok…solo un paio di sorsi, però”
“Non chiedo altro”
Li buttai giù veloce, trattenendo il respiro, anche se l’aspetto era molto peggiore del sapore, in fin dei conti.
“Di coda sapeva mamma?” domandò Joy fissando con sguardo dubbio il liquido grigiastro.
“Di ..medicina in realtà. Bah, il dolce dello zucchero copriva tutto il resto”
Mi concentrai sulla mia tazza di latte che scacciò presto lo strano sapore che mi era rimasto in bocca e in meno di mezz’ora eravamo pronti per uscire.
Rob aiutò Joy a infilarsi le scarpe da ginnastica e attaccò Bear al guinzaglio mentre Cake ci fissava dal divano, sdraiato e pieno di cibo come qualsiasi bravo gatto che si rispetti.
Non c’era molto sole fortunatamente e potevamo mantenere un’andatura confortevole ma spedita, senza scioglierci come dei ghiaccioli. JB ci seguiva pochi metri più dietro.
“Papà tono tanca, mi plendi in blaccio?”
Camminavamo da meno di un quarto d’ora quando Joy iniziò a risentire della leggera salita che stavamo percorrendo. Avevamo preso una via pedonale dietro casa che aveva un tratto che diventava piuttosto ripido nel portare ad un piccolo osservatorio li vicino.
“Ok, vieni con papà”
Rob se la caricò sulle spalle e io feci per prendere il guinzaglio di Bear ma lui prontamente me lo impedì.
“Lo sai che se vede un gatto o un uccellino inizia a correre e a tirare” mi baciò la tempia stringendomi al suo fianco “Non voglio che tu ti faccia male.”
E io non potei resistere all’impulso di baciarlo, semplicemente perché era dolce, perfetto e…era semplicemente Rob. E nonostante fosse una sorta di sex simbol per milioni di donne del pianeta, per me era qualcosa di estremamente diverso. Era mio, il mio uomo e l’amore della mia vita ogni singolo giorno.
“Ti amo tanto Kristen”
“Vi amo tatto acche io mammina e papino. Pelò andiamo, voi state semple a basialvi.”
Risi contro la sua bocca e fu in quel preciso momento che qualcosa successe dentro di me. Qualcosa che avrei preferito non succedesse proprio in un momento simile.
“Oddio, no..”
Rob si staccò allarmato e posò a terra nostra figlia. “E’ il bambino vero?”
“Flatellino!! Flatellino!!”
Joy si mise a saltare impazzita ma io scossi il capo veloce.
Sentii le guance accendersi per l’imbarazzo.
“Rob non credo che un sorso di birra contrasti l’effetto dell’olio di ricino, sai?” domandai in un sussurro.
I suoi occhi si spalancarono. “Oh”
Già. Oh.

Metodo Pattinson – giorno 2

“Mmmm…sì, proprio lì”
“Qui?”
Premette con più forza le dita e trattenni a stento un gemito, beandomi delle doti da massaggiatore di Rob. “Sì”
“Allora che dici, mi sono fatto perdonare per ehm… l’incidente?” domandò mordicchiandomi l’orecchio. Immediatamente avvampai e scacciai il ricordo del giorno precedente con tutta la forza possibile. Forse se mi rifiutavo di pensarci potevo fare finta che non fosse mai successo.
“Hai giurato che non ne avremmo parlato mai più” borbottai.
“Oook”
“Tla lei e lei chi plefelisci?”
Joy mi mise davanti due Barbie, una bionda e una bruna, visto che io e Rob eravamo stati assunti come giudici del suo concorso ‘Miss America’.
“La bruna” risposi senza pensarci ma mi morsi la lingua davanti al suo visino dispiaciuto “Mmmm però ora che mi ci fai pensare la bionda è più bella”
Sorrise, soddisfatta. “E tu papà?”
“Non c’è una rossa? Le rosse sono molto sexi”
Gli occhi di Joy lo scrutarono confusi. “Che coda vuol dile sexxxxi?”
Ed eccolo lì. Avrei dovuto mettergli un cavolo di filtro da quel giorno in poi perché era evidente che mio marito non era assolutamente in grado di collegare il cervello alla bocca nel novantanove per cento dei casi.
“Vuol dire che un ragazzo o una ragazza sono molto, molto carini” intervenni prima che Rob se ne uscisse con un’altra perla di saggezza.
“La ragatta di zio Andrew ha i capelli lossi” Joy sorrise accingendosi a svestire le ultime Barbie rimaste in gara per la sfilata finale. “E’ molto calina”
“Sì, hai ragione, lo è” rispose Rob con un po’ troppa enfasi per i miei gusti.
“Scusami?”
Smisi di ingurgitare la mia tisana alle foglie di lampone (il rimedio del giorno) e lo guardai torva, in parte scherzando, in parte no.
Da quando in qua gli piacevano le rosse?
Che cosa avevano di così speciale?
Era mai stato con una dai capelli rossi?
“Eh?”
“Non fare il finto tonto caro mio, ti ho sentito. Da quando hai questa predilezione?”
Lui rise forte come se fossi pazza. “Ma dai, scherzavo. Ho avuto una sola ragazza coi capelli rossi ed è stato un grande errore.”
“E chi era?”
“Chi?”
Alzai gli occhi al cielo. “Questa tizia”
“Una…avrò avuto sedici anni”
“E perché non me ne hai parlato prima?”
Mi fissò e smise di massaggiarmi. “Perché non contava niente. Avevo sedici anni.”
“Beh, tu sai con chi sono stata prima di te, perciò…”
A quelle parole Joy alzò lo sguardo e mi fissò stralunata.
“Avevi un attlo fidantato plima di papà?”
“Io..” non so perché ma arrossii in imbarazzo. Come spiegare alla propria figlia che spesso le persone prima di incontrare l’anima gemella avevano diverse storie?
Ci pensò Rob per me. “No, tesoro, la mamma aveva solo una scimmia.”
“Una timmia? Ed ela calina?”
“No, era bruttissima”
Tirai una gomitata nelle costole a Rob ma trattenni a stento una risata. Lui se ne accorse e mi abbracciò stretta, avvolgendomi il pancione da dietro.
“Allola chi plefelisci? Quetta o quetta?”
Rob mi baciò la guancia con amore.
“La bruna. Preferisco sempre, sempre la bruna”

Metodo Pattinson – giorno 3

Era passata la mezzanotte, la casa era avvolta in un totale silenzio, Joy dormiva nel suo lettino, Rob era steso al mio fianco e io…io mi massaggiavo i capezzoli.
Suonava ridicolo anche solo a dirsi, figuriamoci a farsi.
“Ricordami perché lo sto facendo”
“Perché ehm…dovrebbe rilasciare ossitocina nel corpo, che dovrebbe far partire le contrazioni”
Dovrebbe…
L’uso del condizionale non mi piaceva per niente visto che mi diceva che, molto probabilmente, sarebbe stato l’ennesimo buco nell’acqua.
“Aspetta, io ti massaggio il pancione mentre tu continui”
Si spalmò un po’ di olio per massaggio sulle mani finchè non divenne caldo e poi prese a massaggiare la pelle tesa in lenti movimenti circolari. Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi. Il suo massaggio era piacevole ma trovavo il fatto di toccarmi il seno ancora abbastanza strano e ridicolo.
“Ti stai eccitando?”
Scoppiai a ridere così forte che dovetti coprirmi la bocca con la mano per non rischiare di svegliare Joy.
“Direi di no”
“Perché?”
Dal suo tono di voce sembrava quasi deluso e la cosa mi fece ridere ancora di più.
“Perché…Dio perché è una situazione ridicola e totalmente assurda!”
Quando, però, si mosse al mio fianco mi resi conto che per lui non doveva essere tanto assurda.
“Oh mio Dio..tu ti stai eccitando per caso?”
“Mmmm” posò le labbra sul mio collo e allontanò veloce le mie mani che ancora mi coprivano il seno.
“Lascia stare, continuo io…” sussurrò e le sue labbra si abbassarono sempre di più fino a lavorare insieme alle sue mani nell’accarezzarmi.
Nel giro di dieci minuti ero completa gelatina, le mani che stringevano con forza il lenzuolo sotto di me.
“Pensi ancora che sia assurdo?”
Scossi il capo, incapace di rispondere.
No, decisamente non pensavo più che fosse assurdo.
E probabilmente avevo anche rilasciato una grande, grandissima quantità di ossitocina.

Metodo Pattinson – giorno 4

“Non la voglio fare.”
“Dai, Kristen”
“Rob sono incinta, perderò l’equilibrio”
“Ma ti terrò io per le mani”
“Pff, siamo apposto allora. La pallina da ping-pong e Flippy”
“Mami ti aiuto io!” 
Joy lasciò perdere Bear e decise che aiutare il padre a torturarmi fosse la sua nuova abitudine preferita della giornata.
“Elencami le altre alternative, per favore” implorai Rob che mi fissava seduto sulla grossa palla di gomma che voleva farmi usare.
“Fare le scale”
“Le abbiamo già fatte stamattina” protestai incrociando le braccia al petto “No”
“Agopuntura”
“Sarò morta il giorno in cui permetterò a chiunque di ficcarmi degli aghi nella pelle”
“Doccia fredda”
“Che dovrebbe servire a…”
Rob sembrò pensarci a fondo prima di scuotere le spalle. “Ok, questa non ha molto senso”
Ah, quella. Certo, perché tutte le altre sue idee fino a quel momento erano state davvero fantastiche invece.
“Semi di apermus”
“Rob ti prego, ho una gran voglia di ficcarteli…non farmi parlare”
“Fare addominali”
Gli indicai il pancione con il dito. “Proviamoci dai, mi sembra una soluzione davvero fattibile”
“Ok, non è necessario essere così sarcastiche. Mmm..enteroclismi.”
Alzai le mani al cielo ricordando lo spiacevole incidente dopo l’olio di ricino. “No, ho già dato grazie tante”
“E allora” si avvicinò e mi prese entrambe le mani guidandomi verso la diabolica palla che se ne stava ferma al centro esatto del tappeto del salotto. “E’ ora di un po’ di ginnastica.”
Joy saltò in piedi sul divano, imitando le movenze di una cheer leader.
“Folta mammina. Pel mammina hip hip hurràààààààààààà!”
Mi appoggiai a Rob che mi aiutò a sedermi sulla palla di gomma.
“E adesso?”
“E adesso devi..ehm..ondeggiare avanti e indietro. Qui dice così”
“Ondeggiare?”
Lui annuì e molto piano iniziai a darmi deboli spinte con i piedi avanti e indietro. Beh, dovevo ammettere che non era così male e neppure troppo spiacevole. Stavo quasi iniziando a pensare di potercela fare quando i miei occhi incontrarono quelli di Rob e, per un attimo, immaginai come dovesse apparire la scena vista dall’esterno.
Un uomo che aiutava un enorme donna incinta a dondolare su una palla viola di gomma. Contemporaneamente, insieme, scoppiammo a ridere così forte che, come avevo previsto, perdemmo l’equilibrio e ci ritrovammo sul mucchio di cuscini che avevamo disposto a terra, con le lacrime agli occhi.
“Ma tate lidendo o tate piangendo?” Joy saltò sulla pancia di Rob per esaminare i nostri visi.
Non avrei saputo cosa risponderle. 
A quel punto ormai ridevamo entrambi, più che altro per non piangere.

Metodo Pattinson – giorno 5

“Lo sai, questo è un metodo che mi piace davvero. Il primo dell’intera settimana”
“Mmm” mi baciò ancorando le mani ai miei fianchi “Chissà perché qualcosa me lo diceva”
Già, finalmente la lista di Rob iniziava a ragionare, visto che il metodo del giorno era ‘fare più sesso possibile’. 
Joy stava passando la notte a casa dei nonni e noi…noi eravamo già al terzo round.
Quasi al terzo round.
Aprii le gambe per accoglierlo dentro di me ma lui, improvvisamente, si bloccò.
“Che c’è?”
“Pensi che potrei ehm..colpirlo in testa?”
“Ma di cosa stai parlando?”
“Insomma, la ginecologa ha detto che il collo del tuo utero si sta..aprendo e che la testa del bimbo preme verso il basso per cui..secondo le leggi della gravità…”
Non ridere Kristen, non ridere
Scossi il capo. “No, è ben protetto”
“Promesso?”
“Promesso…e adesso facciamo l’amore.”
Sorrise prima di chinarsi su di me per un ultimo bacio. “Come desideri.”
Ci amammo per ore, perché nonostante fossi un pallone ormai, Rob trovava sempre il modo di farmi sentire bella e speciale. E anche se a volte le sue idee erano un po’ folli e le sue preoccupazioni un tantino assurde sapere che avrebbe fatto qualsiasi cosa per fare stare bene me e i suoi figli mi rendeva piena di orgoglio. Perché ero certa non ci fosse uomo al mondo che avrebbe fatto anche solo la metà di ciò che lui ogni singolo giorno faceva per me, Joy e quel bimbo che, dalla testardaggine che stava dimostrando, iniziavo seriamente a pensare fosse femmina.
Dal nulla mi salirono le lacrime agli occhi.
“Ehi..che succede?”
“Solo..ti amo e..non so cosa farei senza di te.”
“Bene perché non dovrai mai, mai scoprirlo, intesi?”
Annuii e mi venne un po’ da ridere nel vedere la posizione in cui eravamo, con Rob ancora dentro di me.
“Mi farai impazzire, un po’ piangi, un po’ ridi..”
“E’ per la posizione” risposi “credo che sia meglio che tu esca adesso.”
“Ok ma mi raccomando, tieni…”
“Tengo le gambe in alto perché il tuo ehm..hai capito… deve restare lì e rilasciare le prostaglandine che indurranno le contrazioni” terminai per lui. Mi aveva detto quella frase ogni singola volta che era venuto. “Forse”
“Verranno” rispose aiutandomi ad alzare le gambe “Il mio super sperma riuscirà lì dove ogni altra cosa ha fallito”
“Sbruffone”
Mi fece l’occhiolino mentre si alzava dal letto. “Vado a prendere qualcosa da mangiare. Tu riposati ancora un po’”
“Va bene, e Rob..” si girò sulla porta e gli rivolsi il mio più caldo sorriso. Dopotutto era passata la mezzanotte, quindi…
 “Buon compleanno amore.”

Metodo Pattinson – giorno 6

“Allora ehm..Rob ha detto a Tom del metodo Pattinson” mi guardò timida, probabilmente chiedendosi se davvero mi stesse simpatica o facessi solo finta per il bene di Tom. 
La verità era che mi stava davvero simpatica, anche se ovviamente la notizia che Tom aveva un moglie e che si era sposato senza una parola mi stava ancora un po’ sullo stomaco. Ma era la cosa in sé, non Alyson in particolare, che cercava in ogni modo di essere gentile e farsi accettare. Anzi, in un certo senso la capivo: Rob, Tom e gli altri erano amici da così tanto tempo che entrare nel gruppo poteva dare una sensazione strana, come se in qualche modo tu non fossi all’altezza di farne parte. Avevo sperimentato anche io la cosa e potevo capirla benissimo.
“Non me ne parlare, va. Rob ha trovato questa assurda lista sul web e ha deciso di sperimentare ogni singolo punto.”
“E non ha funzionato”
“Direi di no” risi “O adesso mi vedresti con un bimbo fra le braccia e non un enorme piatto di enchilladas di pollo. Anche se il cibo piccante è proprio uno dei punti  di quella dannata lista. Però ti prego non chiedermi come le spezie possano dilatarmi o far sì che il mio utero si contragga perché io davvero non lo so.”
Lei rise.“A proposito, bella festa”
Arrossì e si morse il labbro come se avesse voluto dire qualcos’altro ma si fosse trattenuta per non offendermi.
“Oddio, spara dai. Il pollo ha un odore cattivo? Le decorazioni fanno schifo?”
Scoppiò a ridere e fortunatamente scosse il capo.
“No, tutt’altro. E’ davvero bellissimo. La casa è stupenda, il clima è l’ideale per stare in giardino, e una festa messicana è divertente e davvero carina” sospirò “Solo che…forse è assurdo ma ho sempre creduto che voi di Hollywood foste abituati a feste con catering e cose simili…”
“Molte persone lo sono ma Rob e io..nah, noi siamo molto informali. Siamo esattamente come appariamo” dissi mentre sistemavo il sale nel bordo dei bicchieri dei margaritas che stavo preparando “E anche Tom lo è, credimi. E’ normale…un normale ragazzo di 25 anni, senza pretese assurde o da star.”
“Me ne sono accorta. E’ per questo che lo amo. Solo che quando ho visto le ex famose con cui è stato…tipo Sienna Miller…”
Mi trattenni dallo sparare un epiteto non proprio carino e tornai a concentrarmi sui bicchieri.
“Stai tranquilla, alla fine ha sposato te e non Sienna Miller”
Grazie Signore, Grazie Signore…
Le battei la mano con la mia . “Questo significa pur qualcosa, no?”
Si aprì in un bellissimo sorriso. “Sì, probabilmente sì”
“E’ così, lo so. Senti, mi fai un favore? Puoi portare fuori il pollo mentre io finisco i cocktail? E già che ci sei puoi dire a mio fratello di non ingozzarsi di tutto e lasciare un po’ di cibo anche agli altri?”
“E’ quello coi tatuaggi sparsi un po’ ovunque vero?”
Annuii ridendo mentre lei usciva. Non rimasi sola a lungo però, visto che Rob, da brava ombra, entrò in cucina non appena Alyson fu uscita.
“Tranquillo, ormai anche questo giorno è quasi andato” sussurrai mentre mi stringeva da dietro “A questo punto è evidente che non c’era verso di smuovere questo piccolino in alcun modo. Comunque sia domani mi indurranno il parto e lo conosceremo.”
Mi baciò la guancia. “Mi sembri un po’ triste.”
Come al solito mi conosceva meglio di chiunque altro.
“E’ che un po’ ci speravo che fosse oggi” mormorai “Volevo darti questo bambino come regalo, in un certo senso”
Prese il mio volto fra le mani e mi fece voltare in modo che potessi guardarlo. “Questo bambino è comunque un regalo stupendo, che arrivi oggi o domani. E sei sempre tu che me lo farai, il giorno non conta assolutamente niente”
“Lo so” mentii. 
Non volevo starci male perché sapevo che il parto non era qualcosa che si potesse prevedere o programmare a proprio piacimento, ma una parte del mio cuore aveva pensato che a quel ritardo ci fosse un motivo e che quel motivo fosse dare a Rob un figlio il giorno del suo compleanno.
“Adesso vieni fuori a divertirti un po’ e basta pensarci, ok?” sussurrò dopo un lungo e lento bacio sulla bocca. “E basta anche cucinare, c’è da mangiare per un esercito”
“Ok”
“Ti amo”
“Ti amo anche io”
Non appena rimasi sola, Joy spuntò come un folletto in punta di piedi.
“Il legalo è plonto! Quaddo glielo do, quaddo glielo do?? Eh? Eh? Eh?”
“Mmmm…dopo la torta, che ne dici?”
“Ok” riprese a saltellare eccitata aggrappandosi al mio grembiule. Io e Joy avevamo preparato una sorta di collage con tutte le nostre foto e con al centro uno spazio bianco ancora da riempire per una di quando il piccolino o piccolina sarebbe stato fra noi.
“Pensi che gli piatelà, velo?”
“Ma certo amore lo adorerà, vedrai” risposi posando i bicchieri sul vassoio “E adesso fa attenzione che mamma deve passare”
Non appena sollevai il vassoio tra le mani, però, successe.
Sentii del liquido, tanto liquido tiepido colarmi fra le gambe, e di certo non era il margarita.
Ok, Kristen stai calma, stai calma..
“Mamma ti tei fatta la pipì addotto!” Joy si portò le manine alla bocca e mi fissò senza sapere se ridere o essere mortificata per me.
“Joy, amore, fammi un enorme favore. Corri veloce da papà e digli di venire qui subito ok?”
“Ok”
Non so se colse l’urgenza nella mia voce o altro ma partì a razzo verso il giardino.
E io rimasi lì, completamente impalata senza avere il coraggio di muovere un muscolo, tantomeno di posare il vassoio sul tavolo.
Perciò fu così che Rob mi trovò quando entrò pochi secondi dopo.
“Kristen, perché Joy sta dicendo a tutti che ti sei fatta la pipì add..”
Si bloccò quando vide la grossa pozza ai miei piedi e il suo sguardo si alternò da quella a me. Mi bastò che i nostri occhi si incrociassero per sapere che aveva capito benissimo che non era pipì.
Impallidì così velocemente e così in fretta che mi sentii in dovere di fare una battuta per risollevare la situazione.
“Lo sapevo che il super sperma non avrebbe fallito”
Deglutì quasi visibilmente. “Stiamo per avere un bambino?”
E, nonostante la paura, gli sorrisi. “Stiamo per avere un bambino”




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Silenzio di tomba su efp....
Un'orda di ragazzE arrabbiate cita ciò che voi, Cloe e Fio, avete scritto sopra.
Tanto questo di oggi è un capitolo molto tranquillo, perciò non è come se vi lasciassimo due settimane in ansia e piena suspence in un momento cruciale della storia u__u.
Mmhahuahuauhauhahaamuhmhuahahauahuaahha (APRIRE QUESTO LINK) ahaha..
Oddio non ricordavo più quanto fosse divertente scrivere i commenti a questa storia bhabhaubuhabhubaubhuahbuaha ahahah ehm..
ehm...ehm...state ridendo??
O______O su ragazze. Siate felici, stanno per avere un bambino!!! 
Ehm...ok ci vediamo la prossima setti...cioè, volevamo dire tra due settimane O___+
Ehm...
Addio.
P.S= Vi vogliamo bene anche se, a volte, non sembra bauhbbuhabhuahuabhuabhua.





   
 
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