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Autore: HermLOL    11/11/2011    2 recensioni
Da un po' mi viene l'ispirazione per scrivere FF non proprio allegre, ovvero che hanno come argomento la morte dei personaggi di Harry Potter. Più o meno violenta, tanto o poco attesa dai fan, la morte per alcuni dei personaggi della saga è arrivata inesorabilmente a testa alta. Zia Row descrive benissimo il momento in cui la vita lascia silenziosamente il posto alla sua compagna morte, ma a me (come penso alla gran parte di voi) è venuta la curiosità di sapere cosa hanno pensato le varie "vittime" nel momento cruciale. Capisco perchè zia Row non ha trascritto i loro pensieri in punto di morte: sarebbe stato troppo struggente. Nonostante questo ho deciso di immedesimarmi in loro e provare, per quanto me lo consentano le mie capacità narrative, di immedesimarmi in loro e provare a trascrivere i pensieri e le sensazioni di quel momento. La morte di Snape l'ho voluta mettere in una Drabble a parte, perchè secondo me meritava un posto privilegiato. Beh, che dire.. buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Bellatrix Lestrange, Colin Canon, Fred Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La battaglia intorno a me infuria. Combatto. Mi difendo, a volte attacco. Lancio fatture, scudi.. maledizioni senza perdono mi volano intorno, e le evito quasi danzando tra i fasci di luce verde. E' come una danza, sì, alla fin fine. Morire, dico: è come una danza. Non ci avevo mai pensato, ma ora che so che potrebbe accadere da un momento all'altro, non riesco a pensare ad altro. Tu balli, e il tuo partner è la morte, che ti volteggia intorno, paziente, aspettando che tu sia troppo stanco per continuare a ballare.
Non sono mai stata brava con gli incantesimi, ho sempre fatto pasticci, confuso le formule, sbagliato i movimenti della bacchetta. Per quanto io stia cercando di concentrarmi, prima o poi mi stancherò, prima o poi sbaglierò, mi distrarrò, e sarà la fine. Aveva ragione Harry, quando alle lezioni dell'ES diceva che è diverso fare incantesimi a scuola e farli sul campo.
Mi sento un peso enorme sul cuore: fino ad un anno fa, se sbagliavo potevo riprovare il giorno dopo, il massimo che poteva accadermi era ottenere punti in meno o una punizione. Ora no, ora se sbaglio non potrò riprovare domani, e non saranno pochi punti di meno la cosa più grave che potrà succedere. Se sbalgio ora, sono finita. Se faccio un errore ora, sarò una pedina in meno nel grande schieramento dei buoni. Se sbaglio ora, niente di quello che ho proggettato e sognato potrà avvenire.
Mentro penso questo, come se avessi appena fatto una profezia, uno schiantesimo mi colpisce in pieno petto, e finisco a terra. Batto la testa, perdo coscenza per qualche attimo, mi fa male tutto. Con enorme sforzo riesco ad aprire gli occhi. Sento su di me qualcosa.. mi volto, per quanto il dolore alla testa mi consenta, e urlo. C'è Fenrir Greyback, il lupo mannaro, che cerca di azzannarmi.
Ho paura, una paura che non ho mai provato prima. Sono una Grifondoro, devo essere coraggiosa. Certo, è ciò che mi sono ripetuta sempre, e di solito ha funzionato. Ora però non funziona, perchè? Perchè tutto il coraggio mi sta abbandonando?
Cerco di scrollarmelo di dosso, mi dimeno nella sua stretta, urlando.
Sento il suo fiato caldo sul mio collo, e quando spalanca la bocca reprimo un conato: odora di morte, come se volesse sottolineare la mia sorte. Mi agito di più, ma non riesco a liberarmi dalla sua morsa. Sento i suoi denti affilati posarsi sulla mia pelle, e chiudo gli occhi. E' finita, Lavanda. Stai per morire. Spalanco gli occhi, pieni di lacrime, urlando disperatamente in cerca di aiuto.
E la vedo: Hermione Jean Granger, l'insopportabile so-tutto-io che mi ha soffiato il ragazzo, la mia nemica, la ragazza che più odio a questo mondo.. che lancia una fattura a Fenrir Greyback, scaraventandolo lontano da me, ed evitandomi così la morte.
Mi rialzo a fatica, ho il collo che sanguina, la testa mi gira e sono ferita. Ma voglio continuare a combattere, ho ritrovato il mio caraggio, e ora so che non sbaglierò. Mi viene in mente una poesia babbana che ho letto una volta, non so nemmeno perchè, ma mi sembra adatta, e me la ripeto in mente come un mantra, mentre continuo a combattere al fianco di Hermione, col sangue che mi inzuppa i vestiti e le forze che mi abbandonano piano piano: non andartene docile in quella buonanotte. Infuria, infuria contro il morire della luce.


 

   
 
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